Manuale di storia della filosofia - I Presocratici
2019, Manuale di storia della filosofia - I Presocratici
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Abstract
Comincia con questo volume la pubblicazione del mio manuale di storia della filosofia presso la casa editrice Aracne in Roma. Il contenuto di questo primo volume riguarda la filosofia dei Presocratici, dalle origini del pensiero greco agli atomisti. Il volume successivo, in fase di approntamento, riguarderà i Sofisti, Socrate e le scuole socratiche, Platone e l'Accademia. Seguirà poi il volume su Aristotele ed il Peripato.
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Critica della filosofia e negazione: il Dio della contraddizione in Pascal e kirk. Due autori distanti due secoli circa, entrambi hanno avuto vita breve, sono vissuti in due contesti diversi: eta d'oro del seicento, eta della grande monarchia francese in cui si afferma il re sole e un altra eta d oro, quella danese dell ottocento. La Francia di Pascal é prima dell illuminismo, la Danimarca di Kirk e post illuminismo, quella di Andersen scrittore di fiabe. La Danimarca di kirk sta vivendo un eta dell oro che segue un precedente periodo difficile di guerre. Confrontiamo due autori di due periodi diversi. Questa operazione ha senso perche la storia della filosofia nasce cosi, dal confronto degli autori. A quale scopo? Capire i concetti che sostengono le posizione filosofiche. Dobbiamo capire uno e l'altro perche sono diversi ma rispondono a una stessa mentalità, usano concetti simili. Perche la filo lavora su concetti e parole e noi vogliamo vedere da dove vengono, come si combinano. Non si vuole stabilire un rapporto di causalità tra gli autori. Ci sono concetti in entrambi e somiglianze ad es. esperienza, percezione, esistenza singola, temporalità, scelta, fede religiosa… Entrambi sono anti sistema fortemente segnati dalla critica che va in due direzioni verso il pensiero: pascal contro Cartesio, Kirk contro hegel. La critica riguarda il pensiero. Bisogna tenere conto dell'interesse religioso perché la scelta che l individuo é chiamato a fare e di tipo religioso. Esistenzialismo religioso si potrebbe chiamare. Ma e troppo perché questo inizia con Heidegger. La questione religiosa: la vita dell'individuo come esistenza nel tempo é una scelta religiosa. Secondo Parison che si e interessato di questi due autori si propone il problema filosofico del cristianesimo; filosofico perche per entrambi gli autori il cristianesimo si costituisce come differente dalla filosofia perche (come pascal contro Cartesio) io non posso dimostrare l esistenza di dio. La filo vuole dimostrare dio ma la prova della filo non conduce da nessuna parte.Mentre Kirk contro Hegel. Hegel pretende di fare del cristianesimo un oggetto di speculazione, riflessione, filo sistematica. Il risultato è un cristianesimo secolarizzato, mondanizzato, mentre il cristianesimo é altro rispetto al mondo. Se si vuole fare del cristianesimo una cosa razionale lo si ammazza. Il paradosso esprime la figura di Cristo. Cristo è lo scandalo perché è dio che si fa uomo per salvare l' uomo. Il dio cristiano è assolutamente altro. Si coglie per negazione, cogliendo le contraddizioni. Il dio cristiano e un dio della negazione. Divaricazione tra filo e religione. Potremmo pero arrivare a un esito strano. Quale? Posta la separazione in verita si può arrivare a dire che questi autori non sono propriamente filosofi. Perché rivendicano l alterità della fede rispetto al mondo. E usano degli strumenti particolari. Non solo riflessione filosofica ma fanno uso della persuasione retorica letteratura e tutti gli strumenti che la cultura del momento offre. Siamo in una dimensione culturale ampia. Non racchiudibile nello schema filosofico in senso proprio.
Atene nel V secolo a.C. e le Lunghe Mura che la collegavano al porto del Pireo U2 I so sti e Socrate 490/80-411 a.C. Protagora di Abdera EXTRA ONLINE 483 ca.-375 ca. a.C. Gorgia di Leontini 480 ca.-410 ca. a.C. Antifonte di Atene Biblioteca digitale Platone, Apologia di Socrate Platone, Critone La loso a ad Atene nell'età di Pericle (460-429 a.C.) 460 ca.-380 ca. a.C. Prodico di Ceo 460 ca.-399 (?) a.C. Trasimaco 460-403 a.C. Crizia 460-429 a.C. Pericle alla guida di Atene Attraverso una serie di provvedimenti in campo architettonico, politico, economico, culturale e sociale Pericle allarga le possibilità di partecipazione dei cittadini alla vita della pòlis. EVENTI STORICI EVENTI FILOSOFICI 429 a.C. Morte di Pericle 404-403 a.C. Il governo dei Trenta Tiranni ad Atene Colpo di Stato ad Atene: nella città si insedia il governo lospartano dei Trenta Tiranni. 469-399 a.C. Socrate di Atene 403 a.C. Caduta del regime dei Trenta Tiranni e ritorno al potere ad Atene dei democratici 399 a.C. Processo e condanna a morte di Socrate 84 U2 I so sti e Socrate IN QUESTO CAPITOLO Dalla natura all'uomo: la svolta della so stica La sofistica si presenta come un movimento piuttosto che una vera scuola di pensiero e con essa assistiamo ad una nuova, grande svolta nella storia della filosofia: il mondo della natura cessa di essere l'oggetto principale dell'indagine filosofica e il suo posto viene preso dal mondo dell'uomo. I sofisti mettono al centro della loro riflessione l'uomo, la sua civiltà, la sua cultura, le sue istituzioni, le sue attività, le sue azioni, abbandonando la ricerca sul mondo fisico come non importante e non concludente. Questa svolta, più che ad una sfiducia nei confronti del modo tradizionale di impostare il discorso filosofico, che pure è evidente nella sofistica, è legata ad un profondo cambiamento nella storia della Grecia e cioè allo sviluppo della democrazia ad Atene e alla supremazia politica e, soprattutto, culturale che questa città-Stato, sotto la guida di Pericle (495-429 a.C.), seppe conquistarsi sul resto della Grecia. La sofistica, infatti, fiorì nel V secolo a.C., il periodo d'oro della democrazia ateniese. Dal mondo della natura al mondo dell'uomo CONCETTI CHIAVE p. 105 DISCUTIAMO INSIEME La verità o le verità?
2017
INDICE Anno IV -2017 (Nuova Serie) Fascicolo 2 Avvertenza 191 ARTICOLI VeronIca arIel ValentI, Il mobilismo fra Eraclito, Protagora e Platone: A partire da Plat. Crat. 385b 2-d 1, 385e 4-a 4 195 leonardo MarchettonI, Relativismo e auto-confutazione a partire dal Teeteto 219 ludoVIca de luca, Il lessico cosmo-poietico nel De opificio mundi: Filone Alessandrino e i "Presocratici" 233 FederIco GIulIo corsI, Il metodo delle molteplici spiegazioni in Diogene di Enoanda 253 Marco Menon, L'interesse teorico di Machiavelli: Una nota sulla lettura straussiana del Principe 285 NOTE E DISCUSSIONI PIetro secchI, Le traduzioni dal greco in età umanistica: Un piccolo strumento 305 Francesco Verde, Spigolature tardoantiche e medievali alla luce di due pubblicazioni 321 RECENSIONI lucIano albanese, Helmut Seng-Luciana Gabriela Soares Santoprete-Chiara Ombretta Tommasi (eds.), Formen und Nebenformen des Platonismus in der Spätantike; Helmut Seng, Un livre sacré de l'antiquité tardive: les Oracles Chaldaïques; Crystal Addey, Divination and Theurgy in Neoplatonism: Oracles of the Gods 331 anna lIsa schIno, Giuliano Mori, Le tracce della verità: Metodo scientifico e retorica digressiva nell'età di Francis Bacon 343 PIetro GorI, Carlo Gentili, Introduzione a Nietzsche 347 Avvertenza
My contribution to a symposium on Eduard Zeller, regarding the part on the Presocratics of his Philosophie der Griechen.
Giornale di Metafisica, 2016
Nel 2016 Gaetano Messina (1927-2020) ha pubblicato una penetrante discussione del mio libro "La filosofia non nasce con Talete". Mi onoro di riproporla in questa sezione della mia pagina su academia.edu con il rammarico di aver perduto non solo un caro amico, ma anche un attentissimo interlocutore, come si vede anche da questo, che è stato il suo ultimo testo a stampa.
GRAZIANO SCOLARI Storie di filosofia I. L'Energia cosmica. Un percorso di illuminazione CAPITOLO PRIMO. ALL'ORIGINE DELL'ENERGIA 1. Il fenomeno originario dell'energia Aveva condiviso ciò che aveva letto all'inizio del libro di Henry Bergson L'energia spirituale riguardo all'impedimento di un certo atteggiamento filosofico di andare diretti alle questioni vitali di interesse comune agli esseri viventi. Le questioni: da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? Era interessato ai problemi, che Bergson qui sollevava dell'origine della natura e del destino dell'uomo. Per questo continuò a leggere la trattazione del pensatore nella ricerca della risposta al problema «da dove veniamo?», ovvero ciò che qui veniva ricercato come l'origine della natura.
Riflessioni intorno a un nuovo libro di Livio Rossetti
Ho osservato che, in merito al pensiero di ciascun filosofo, l'esposizione di un manuale è chiara in alcuni tratti mentre, a causa di un linguaggio troppo tecnico o poiché sono saltati taluni passaggi logico-descrittivi, diventa per i principianti poco comprensibile in altri aspetti, i quali tuttavia, a loro volta, sono esposti più chiaramente in un ulteriore manuale. Questo corso è stato ricavato dai più accreditati manuali scolastici di storia della filosofia, tra cui quelli di Nicola Abbagnano e Giovanni Fornero; Giovanni Reale e Dario Antiseri; Enrico Berti; Sergio Moravia; L.Tornatore, G. Polizzi, E. Ruffaldi; V. e A. Perrone, G. Ferretti, C. Ciancio; G. Fornero e S. Tassinari; F. Adorno, T. Gregory , V. Verra; ecc. Pertanto, nell'obiettivo di pervenire alla maggior chiarezza possibile, pur senza banalizzare, nell'illustrazione del pensiero di ciascun filosofo o tema filosofico, ho operato una cernita fra tutti i manuali presi in considerazione, estraendo i tratti espositivi più chiari ora da un manuale ora da un altro, talvolta riportando pari pari intere frasi e talaltra, frequentemente, cambiando e semplificando a mia volta il testo, rielaborando e collegando quindi il tutto secondo un criterio logico-consecutivo. Per contro ho riservato, per economia di scrittura, solo brevi cenni alla biografia dei vari filosofi, poiché rinvenibile in qualsiasi manuale senza particolari difficoltà di comprensione. Parimenti, non mi sono inoltrato in analisi tecnico-erudite, di tipo specialistico, non necessarie ad una comprensione comunque idonea dei filosofi ed argomenti filosofici di volta in volta illustrati. Peraltro, e con valore facoltativo per il lettore, ho trascritto in corsivo una serie di argomentazioni integrative, se qualcuno avesse eventualmente intenzione di prendere conoscenza anche di esse. Sono convinto che la chiarezza espositiva è il sistema migliore per attirare gli studenti allo studio della filosofia, come anche coloro che, ormai adulti, intendano accostarsi ad essa per la prima volta ovvero rispolverare le conoscenze filosofiche apprese a scuola. Dalla comprensibilità espositiva può nascere inoltre il piacere e il gusto stesso per la filosofia ed il desiderio di personali ulteriori approfondimenti. Ciò sarebbe il risultato più lusinghiero derivante da questa mia fatica, dedicata a tutti coloro che abbiano occasione e voglia di approfittarne, essendomi preoccupato di inserire il presente corso nella rete Web. Dell'importanza di una chiara narrazione ho fatto personale esperienza per via di lezioni di filosofia che ho avuto modo di impartire a giovani studenti, con risultati, mi sia consentito dire, più che soddisfacenti. Francesco Lorenzoni
Ti propongo, per lo più, "problemi", non "risposte". Tocca a te avanzare congetture, fare uso della tua intuizione, scoprire eventuali incoerenze. Tocca a te, in altre parole, scoprire i percorsi effettuati dai grandi del pensiero e le loro soluzioni. Ripercorriamo l'avventura dei primi pensatori (scuola di Mileto, VII e VI sec. a.C.). Il loro "pensare" è una vera e propria "trasgressione" nei confronti della cultura aristocratica: essi osano, infatti, strappare la divinità dalla sacralità del tempio e sostenere che il divino coincide con la natura. Talete 1[1] , ad esempio, afferma che tutto "è pieno di dei" , tutto è "animato" e che il "principio" è l'acqua. Perché l'acqua? Quale potrebbe essere la ragione di questa scelta? Provo a congetturare. Ritengo che la scelta dell'acqua sia dovuta al fatto che è alla base della vita: i semi non hanno una natura umida? Una congettura corretta. Questo, almeno, è quanto ci è stato tramandato, ad esempio, dal grande Aristotele che è anche il primo "storico della filosofia". Il "principio" (arché, in greco), per Talete è l'acqua perché l'acqua è alla base della vita (la stessa terra, secondo Talete, galleggia sull'acqua). Ma... come è possibile conciliare tale tesi con le altre affermazioni secondo cui "tutto è pieno di dei" e tutto ha un'anima? Non vedo come possa esistere una conciliazione: la prima è una tesi "materialistica" (una spiegazione, possiamo dire, in qualche modo "scientifica" e quindi non interpretabile, come detto prima, in chiave religiosa) e le altre come interpretazioni di carattere teologico. Vi è, è vero, chi legge Talete come un "materialista", come un pensatore dalla mentalità "scientifica" (è Aristotele che ha iniziato a dare questa interpretazione). Senti: che caratteristica dovrebbe avere questo "principio"? Dovrebbe essere eterno: se l'acqua è il principio, non può essere derivato da altro, quindi è eterno. La tua interpretazione è coerente: come potrebbe non essere eterno qualcosa che è "principio", cioè l'originario, cioè ciò che non è derivato? L'acqua, quindi, è concepita come "eterna", è concepita, cioè, con una caratteristica che è solitamente attribuita alla divinità. Da qui la concezione (vedi l'interpretazione di cui sopra) in qualche modo "divina" dell'acqua presente in Talete e da qui, probabilmente, il senso della affermazione "tutto è pieno di dei". I primi pensatori escludono in modo categorico che le cose possano derivare dal nulla. Per loro "dal nulla non proviene nulla" ("ex nihilo nihil fit" diranno i medievali). Un passo avanti: l'acqua si trasforma nelle cose. Come leggeresti questa trasformazione? Come un atto "creativo" (immagino): un principio divino cosa può fare se non creare? Il concetto di "creare" appartiene alla concezione cristiana: si tratta del produrre dal nulla tipico di Dio. Ora l'acqua in che senso produrrebbe dal nulla? L'acqua si trasforma nelle varie cose. Non si tratta, quindi, di un principio "trascendente" (qualcosa di totalmente altro ed esterno alle cose) come il Dio cristiano, ma qualcosa di "immanente" (così si dice in gergo tecnico). Il principio di Talete possiamo chiamarlocome già detto -"immanente": si tratta di una forza generatrice che rimane all'interno delle cose che genera (da qui il termine "ilozoismo" che sta a 1[1] Vive tra il VII e VI sec. a. C. Astronomo, predice un'eclisse solare. Matematico, calcola l'altezza delle piramidi attraverso la misurazione dell'ombra e scopre alcuni teoremi. Partecipa attivamente alla vita politica. E' annoverato tra i Sapienti (non si sa con esattezza se tali notizie che ci sono state tramandate corrispondono al vero o no). Non scrive nessuna opera.

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