Papers by Graziano Scolari
Il Senso Dell' Essere. Appunti Fenomenologici
Segni E Comprensione, Aug 31, 2011
Credito, danaro e rapporti umani Nella trattazione relativa al danaro della Filosofia del Danaro ... more Credito, danaro e rapporti umani Nella trattazione relativa al danaro della Filosofia del Danaro di Georg Simmel all'inizio del secolo scorso, il danaro vien preso in considerazione come oggetto di ricerca e compreso in modo positivo come strumento di liberazione 1. Questo testo è stato compreso come un momento di esaltazione del danaro, che trova la sua base nel concetto di "vita" di Simmel. Questa è per Simmel: «un processo unico e continuativo le cui molteplici forme si trovano tra loro in un rapporto incessante che le fa nascere, vivere e morire. Ogni cosa, in questo senso, è relativa alle altre, perciò Simmel chiamò relativismo la sua filosofia. Ma, per questa relatività, la vita è uno scambio continuo di realtà, di valori e di beni e il denaro, che nel mondo umano rende possibile tale scambio, è l'espressione e la realizzazione della vita.» 2

Il linguaggio e la comunicazione: per una loro evoluzione in vista dell'accordo e dell'incontro a... more Il linguaggio e la comunicazione: per una loro evoluzione in vista dell'accordo e dell'incontro all'Altro Partiamo dal porre in questione come si comprende e si comunica il linguaggio nel nostro tempo, caratterizzato dalle società della comunicazione con il loro potenzialmente immediato e continuo scambio d'informazioni: per questo vengo a presentare innanzitutto una scissione interna alla comprensione del linguaggio, che viene a comportare divergenze e discordanze per la comunicazione aperta e completamente adempiuta. Vengo a mettere in rilievo in forma elementare due modi della comunicazione linguistica, che vorrei evidenziare al fine di pensare ad una loro unificazione per una comprensione nell'integrità e compiutezza dell'espressione linguistica. C'è un modo di comprensione e comunicazione del linguaggio, legato all'educazione ed alla formazione scolastica, che si basa su lettura di regole con le loro ricorsività (ovvero leggiamo il senso e significato di quel linguaggio da un codice, che ricorre costantemente, ed è dunque ricorsivo). Questo modo comporta un'immagine di tipo legalistico-formale del linguaggio: seguendo una regola, una legge a livello formale, ci si intende, ma , per chi non ha accesso a questa legalità, la comunicazione risulta per lui inaccessibile. C'è il modo di comprensione e comunicazione del linguaggio, a questo opposto, dalla materialità della comunicazione linguistica, che avviene in forma immediata, simpatetica, dall'esperienza della realtà vivente, con il suo complesso di vita di volizioni ed emozioni, il quale sta assieme all'apertura linguistica comunicativa di ognuno. Per l'accesso a questo modo di comunicazione, non c'è bisogno di leggere in modo ricorsivo codici linguistici, e si può prescindere anche dalla comunicazione verbale, in questo si può comunicare come per l'incontro di vissuti comuni corrisposti. Questo comporta un'immagine di tipo materiale-vivente del linguaggio.

Il senso dell'eternità, come ricerca sul senso dell'essere, dell'esistere al di là della morte, p... more Il senso dell'eternità, come ricerca sul senso dell'essere, dell'esistere al di là della morte, per apertura ad una dimensione oltre la morte (come negazione del proprio essere), è ciò cui conduce l'itinerario di pensiero verso l'essere eterno della mia ricerca Verso l'eternità. Ricerca sull'immortalità 1 e ciò cui può condurre il pensiero di Emanuele Severino nella identificazione di una relazione originaria: la relazione, che lega all'origine ogni essere esistente al suo essere, al di là del divenire, inteso come negazione del suo essere: «La relazione originaria con la quale ho aperto questo contributo è un valido strumento per rispondere all'errore del mortale: essa non solo salda originariamente ogni cosa al suo essere, ma estende i confini fino a far svanire la stessa illusione del mortale individuo nel dispiegamento del Tutto.» 2 La relazione originaria, qui introdotta, è quella che lega ogni essere, che sta esistendo, essente, al suo essere, e nega dunque il suo divenire, compreso come divenire altro, non essere della sua esistenza, e lo libera dunque dall'idea della sua stessa fine come negazione del suo essere. Questa idea, della liberazione dalla morte e dal male che comporta, è quella al fondamento del pensiero filosofico e religioso che volge alla ricerca del senso dell'essere, dell'esistenza, nell'eterno, della vita oltre la morte. Da qui si può chiedere che senso ha la vita in rapporto alla morte, la morte in rapporto alla vita, e quale è il senso che delimita la vita dalla morte e la morte dalla vita, dove è il limite della vita in rapporto alla morte

Il senso dell'eternità, come ricerca sul senso dell'essere, dell'esistere al di là della morte, p... more Il senso dell'eternità, come ricerca sul senso dell'essere, dell'esistere al di là della morte, per apertura ad una dimensione oltre la morte (come negazione del proprio essere), è ciò cui conduce l'itinerario di pensiero verso l'essere eterno della mia ricerca Verso l'eternità. Ricerca sull'immortalità 1 e ciò cui può condurre il pensiero di Emanuele Severino nella identificazione di una relazione originaria: la relazione, che lega all'origine ogni essere esistente al suo essere, al di là del divenire, inteso come negazione del suo essere: «La relazione originaria con la quale ho aperto questo contributo è un valido strumento per rispondere all'errore del mortale: essa non solo salda originariamente ogni cosa al suo essere, ma estende i confini fino a far svanire la stessa illusione del mortale individuo nel dispiegamento del Tutto.» 2 La relazione originaria, qui introdotta, è quella che lega ogni essere, che sta esistendo, essente, al suo essere, e nega dunque il suo divenire, compreso come divenire altro, non essere della sua esistenza, e lo libera dunque dall'idea della sua stessa fine come negazione del suo essere. Questa idea, della liberazione dalla morte e dal male che comporta, è quella al fondamento del pensiero filosofico e religioso che volge alla ricerca del senso dell'essere, dell'esistenza, nell'eterno, della vita oltre la morte. Da qui si può chiedere che senso ha la vita in rapporto alla morte, la morte in rapporto alla vita, e quale è il senso che delimita la vita dalla morte e la morte dalla vita, dove è il limite della vita in rapporto alla morte
e sgg.. 9 «La legge dell'essere di casa come un divenire di casa consiste nel fatto che l'uomo st... more e sgg.. 9 «La legge dell'essere di casa come un divenire di casa consiste nel fatto che l'uomo storico, nel cominciamento della sua storia non ha familiarità con ciò che è di casa, anzi deve addirittura giungere a non esser di casa [unheimnisch sein] rispetto ad esso, al fine di apprendere da questo, con la partenza verso ciò che è estraneo, la appropriazione del proprio, e di diventare, solo col ritorno da esso, di casa» Ivi, p. 269. 10 Ivi, p. 266.
Per poter rispondere è necessario rifarsi all'esperienza della physis, e ancor prima all'esperien... more Per poter rispondere è necessario rifarsi all'esperienza della physis, e ancor prima all'esperienza della aletheia. § 1. L'esperienza della aletheia Che cosa dice dunque la parola aletheia? Dice innanzitutto la svelatezza, più precisamente, esprime l'uscir fuori dalla lethe, il subitaneo apparire, il venire alla presenza. Da queste stesse espressioni (...), si nota che aletheia, nomina come condizione della conoscenza dell'ente, la physis stessa nella sua prima determinazione: lo schiudersi stesso dell'ente nel suo essere (...) proprio perchè significa innanzitutto e soprattutto questa svelatezza, può significare anche e indisgiungibilmente, l'esser vero di ciò che è così svelato. 2 Aletheia è la verità come svelatezza, l'apertura originaria che permette all'ente di apparire, di passare dalla velatezza alla svelatezza, permette il venir-inluce, l'essere.

Il senso dell'eternità, come ricerca sul senso dell'essere, dell'esistere al di là della morte, p... more Il senso dell'eternità, come ricerca sul senso dell'essere, dell'esistere al di là della morte, per apertura ad una dimensione oltre la morte (come negazione del proprio essere), è ciò cui conduce l'itinerario di pensiero verso l'essere eterno della mia ricerca Verso l'eternità. Ricerca sull'immortalità 1 e ciò cui può condurre il pensiero di Emanuele Severino nella identificazione di una relazione originaria: la relazione, che lega all'origine ogni essere esistente al suo essere, al di là del divenire, inteso come negazione del suo essere: «La relazione originaria con la quale ho aperto questo contributo è un valido strumento per rispondere all'errore del mortale: essa non solo salda originariamente ogni cosa al suo essere, ma estende i confini fino a far svanire la stessa illusione del mortale individuo nel dispiegamento del Tutto.» 2 La relazione originaria, qui introdotta, è quella che lega ogni essere, che sta esistendo, essente, al suo essere, e nega dunque il suo divenire, compreso come divenire altro, non essere della sua esistenza, e lo libera dunque dall'idea della sua stessa fine come negazione del suo essere. Questa idea, della liberazione dalla morte e dal male che comporta, è quella al fondamento del pensiero filosofico e religioso che volge alla ricerca del senso dell'essere, dell'esistenza, nell'eterno, della vita oltre la morte. Da qui si può chiedere che senso ha la vita in rapporto alla morte, la morte in rapporto alla vita, e quale è il senso che delimita la vita dalla morte e la morte dalla vita, dove è il limite della vita in rapporto alla morte
1 Cfr. G. Scolari, Sulle tracce del senso del sacro e del divino. Per un'interpretazione fenomeno... more 1 Cfr. G. Scolari, Sulle tracce del senso del sacro e del divino. Per un'interpretazione fenomenologica dell'esperienza religiosa, Gruppo Albatros, Roma 2013.

Risalendo all'origine e formazione del linguaggio, possiamo osservare, che, ascoltiamo e comprend... more Risalendo all'origine e formazione del linguaggio, possiamo osservare, che, ascoltiamo e comprendiamo il linguaggio in diversi modi: l'ascolto del linguaggio, che possiamo figurarci come primitivo, dagli albori della coscienza, è quello legato alla parola come suono materiale. Questo possiamo rinvenire nell'infanzia, quando il bambino sente e comprende le parole di chi gli si rivolge dall'esterno in un ascolto della parola, che è insieme immediatamente comprensione di questa. Con la formazione e l'educazione, lo studio scolastico, vediamo già, che, il livello dell'ascolto del linguaggio nella sua materialità, viene a distanziarsi dal livello della comprensione di questo. Questo veniamo a riscontrare in modo evidente dalla lettura, dove, la parola scritta, per esser compresa, evidenzia una differenza, una distanza rispetto alla sua materialità immediata: è necessario, per la lettura e comprensione di un linguaggio, l'ingresso di un codice, che consenta di tenere insieme il dato materiale scritto (ovvero la parola, l'enunciato o la proposizione) con il suo senso o significato, inteso da chi la ha scritta. Si possono dunque individuare dall'inizio, in modo semplice ed elementare, due modi di comprensione e comunicazione del linguaggio: 1) quello legalistico-formale legato al modo con il quale si apprende, comprende e comunica il linguaggio dall'educazione, e contraddistinto, nella sua formazione e costituzione, dal ricorso all'apprendimento di una legge, una regola da seguire, al livello formale, per entrare nel codice di lettura del linguaggio, e dunque poter accedere al suo significato, apprenderlo e comunicarlo 2) quello immediato, irriflesso, derivante dall'apprendimento naturale, dalla materialità sonora del linguaggio, definibile come il modo di comprensione e comunicazione materialevivente del linguaggio. Possiamo vedere questa distinzione nell'ascolto e comprensione del linguaggio, quando ascoltiamo e comprendiamo un'espressione linguistica dalla sua tonalità sonora materiale, dunque dall'apertura di una tonalità dell'animo, con la sua vita emotiva delle emozioni e delle disposizioni

Il testo si è concluso con l'apertura al senso dell'essere eterno nel vero amore eterno. Dove por... more Il testo si è concluso con l'apertura al senso dell'essere eterno nel vero amore eterno. Dove porta questo amore? Quale è il significato di questo? L'amore trova diversi significati nella ricerca del pensiero filosofico: nel pensiero greco troviamo già i significati distinti di èros (amore come acquisizione di bene da parte del Sé), agàpe (amore interamente rivolto all'Altro, come dono, misericordia, carità: è la chàritas cristiana, l'amore derivato da Dio che tiene nel suo essere il Figlio generato) filìa (amore come amicizia, accordo armonico al bene dell'Altro assieme al proprio), i quali comunque si diversificano dai significati del pensiero comune. Nel pensiero filosofico, e anche religioso, il senso dell'amore viene caratterizzato nella ricerca del bene per l'Altro insieme al proprio bene: per questo è un voler il proprio bene come il bene dell'Altro 1 . Nel pensiero comune l'amore è tendenzialmente contraddistinto dal significato della ricerca dell'Altro in rapporto all'altro sesso, un significato che non comporta l'apertura all'Altro completa e compiuta. Vediamo una descrizione di un senso comune ordinario dell'amore: «Sentimento o forza, che unisce a qualcuno o qualcosa in forza di un desiderio, una passione, un interesse, un ideale» 2 . Dal contesto di questa trattazione di uno studio di filosofia, troviamo una definizione di un significato dell'amore appartenente ad un pensiero comune: qui troviamo questo definito come sentimento o forza; nella nostra trattazione questo non è sentimento come viene tradizionalmente inteso il sentimento come principio caratterizzato da una natura mutevole e passeggera (e dunque qualcosa che diviene senza un'identità di essere) o anche come semplice forza come impulso incosciente. Nella ricerca si
Prendiamo come punto di partenza il motore di ricerca per le ricerche su Internet: viene usato ab... more Prendiamo come punto di partenza il motore di ricerca per le ricerche su Internet: viene usato abitualmente per trovare qualsiasi cosa, ma che cos'è che rende veramente possibile il raggiungimento (od il non raggiungimento) del dato ricercato?

Risalendo all'origine e formazione del linguaggio, possiamo osservare, che, ascoltiamo e comprend... more Risalendo all'origine e formazione del linguaggio, possiamo osservare, che, ascoltiamo e comprendiamo il linguaggio in diversi modi: l'ascolto del linguaggio, che possiamo figurarci come primitivo, dagli albori della coscienza, è quello legato alla parola come suono materiale. Questo possiamo rinvenire nell'infanzia, quando il bambino sente e comprende le parole di chi gli si rivolge dall'esterno in un ascolto della parola, che è insieme immediatamente comprensione di questa. Con la formazione e l'educazione, lo studio scolastico, vediamo già, che, il livello dell'ascolto del linguaggio nella sua materialità, viene a distanziarsi dal livello della comprensione di questo. Questo veniamo a riscontrare in modo evidente dalla lettura, dove, la parola scritta, per esser compresa, evidenzia una differenza, una distanza rispetto alla sua materialità immediata: è necessario, per la lettura e comprensione di un linguaggio, l'ingresso di un codice, che consenta di tenere insieme il dato materiale scritto (ovvero la parola, l'enunciato o la proposizione) con il suo senso o significato, inteso da chi la ha scritta. Si possono dunque individuare dall'inizio, in modo semplice ed elementare, due modi di comprensione e comunicazione del linguaggio: 1) quello legalistico-formale legato al modo con il quale si apprende, comprende e comunica il linguaggio dall'educazione, e contraddistinto, nella sua formazione e costituzione, dal ricorso all'apprendimento di una legge, una regola da seguire, al livello formale, per entrare nel codice di lettura del linguaggio, e dunque poter accedere al suo significato, apprenderlo e comunicarlo 2) quello immediato, irriflesso, derivante dall'apprendimento naturale, dalla materialità sonora del linguaggio, definibile come il modo di comprensione e comunicazione materialevivente del linguaggio. Possiamo vedere questa distinzione nell'ascolto e comprensione del linguaggio, quando ascoltiamo e comprendiamo un'espressione linguistica dalla sua tonalità sonora materiale, dunque dall'apertura di una tonalità dell'animo, con la sua vita emotiva delle emozioni e delle disposizioni

I mali e l'evoluzione della vita e dell'energia nel mondo informatizzato e della comunicazione. N... more I mali e l'evoluzione della vita e dell'energia nel mondo informatizzato e della comunicazione. Nello sviluppo ed evoluzione della vita e dell'energia, i mali, e più in particolare le malattie classificabili da un punto di vista medico scientifico, possono venir compresi come un negativo da superare in vista di un positivo, per la liberazione di un'energia, che si forma nell'atto od azione 1 , che va dal prima al dopo del processo di superamento del male 2. Nelle mie due Storie di filosofia (edite sul Sito www.grazianoscolari.academia.edu), l'energia si dà sempre come informata 3 e dotata di significazione: vi è con l'energia un significato, che si dà e si offre con questa, e che al contempo noi conferiamo e diamo ad essa. Qui si apre ad un diverso livello, rispetto a quello che è nei limiti della comprensione dell'esperienza comune consueta ed ordinaria di realtà, un livello sotto questi limiti, sub-liminale, nel quale si trova la presenza di codici, che in qualche modo consentono di leggere e comprendere le trame dei significati e dei sensi sottostanti le dinamiche della vita psichico-corporea, i quali, dalle loro letture, aprono possibilità di cure, ed al contempo portano a porre questioni a queste stesse cure. In ogni cura di tipo medico, troviamo il rapporto tra chi cura e chi è curato, e dunque troviamo comunque il pensiero di chi cura con un suo codice di lettura dei mali che affronta; in questo caso si presentano delle aporie (ovvero contraddizioni) nelle cure mediche, che riscontriamo evidenti nei casi di patologie cerebrali e mentali. 1 Ci si riporta qui all'etimo di energia: enèrgheia, che si riporta ad èn + èrgon = in + azione = esser in azione. 2 Riguardo questo processo, si può rimandare a: G. Scolari, Storie di filosofia, in partic. la Storia II: "Energia e vita", sul Sito www.grazianoscolari.academia.edu 3 Per l'idea dell'energia concepita come sempre informata, si può trovare trattazione di questa, con rimandi alle ricerche attuali della Fisica, nella Storia "L'energia cosmica. Un percorso d'illuminazione" delle Storie di filosofia, cit.

Pubblicato su "Religioni e società" n. 3/2018 "E il verbo si fece carne" recita il Vangelo di Gio... more Pubblicato su "Religioni e società" n. 3/2018 "E il verbo si fece carne" recita il Vangelo di Giovanni. Ed è in un certo senso questo il punto di partenza dell'affascinante incursione che Scolari conduce al crocevia tra linguaggio e pensiero, filosofia e religione, essere ed esperienza. Il punto cardine dell'analisi è la ricerca, dal sapore heideggeriano, della dimensione universale dell'esperienza religiosa, rintracciabile nella genesi stessa del linguaggio come forma vivente, entità espressiva e generativa al tempo stesso. La trattazione è articolata in due sezioni. La prima di esse è dedicata alle forme originarie del sacro e del divino. Il primo è inteso come la forma immanente attribuita all'inesprimibile, la quale produce raccoglimento ma rende anche pensabile l'espressione e quindi il linguaggio. Il secondo segna la presenza ineludibile della trascendenza nella sua reciprocità rispetto alla presenza dell'umano qui e ora. Esso è lo svelamento, produce il linguaggio. La seconda sezione esplora invece le modalità attraverso le quali il sacro e il divino plasmano di fatto l'essere umano nel loro dar forma al linguaggio. Fedeli alla logica del dulcis in fundo, segnaleremo subito l'unica piccola pecca. L'avvertenza dell'autore circa la necessaria ripetitività non è sufficiente: a volte la trattazione indulge nella ridondanza che a tratti può talvolta irritare. Ciò detto -nonostante la scelta peculiare di adottare un metodo analitico ed una forma espressiva di chiara ispirazione fenomenologica, palesemente e consapevolmente involuta, potrebbe allontanare il lettore -in realtà il percorso intrapreso affascina sin dai primi paragrafi e offre spunti di riflessione in molteplici direzioni. Il teologo e lo scienziato sociale avrebbero ragioni per addentrarsi sul sentiero di Scolari altrettanto dei cultori di filosofia: il concetto che dal principio muove la trattazione è la parola che in greco esprime la verità, Aletheia. Aletheia significa s-velamento. È l'atto del togliere un velo, perché l'essere si dà sin dal principio come velato. Cercare o trovare la verità è dunque una azione di rivelazione, da cui si evince il legame originario tra essere, pensiero, linguaggio e religione. Questa è l'intuizione preziosa e proficua di Scolari, che d'ora in avanti continuerà ad inseguire i mille crocevia in cui, tutt'altro che estranee, religione e filosofia si incontrano, secondo un cammino che sembra non volersi allontanare mai troppo da Parmenide e da Eraclito, maestri venerandi e terribili. Il tentativo ontologicamente umano di esprimere origina dall'intrinseca necessità dell'inesprimibile. Ciò che non è pensato rende possibile il dialogo, come esigenza che genera il linguaggio. Si allude qui all'originaria natura linguistica dell'essere, il linguaggio come casa dell'essere, che si dà cioè sotto la forma originaria della comunicazione, quindi dell'amore. Esso è logos, legame, è la lingua che unifica diversificando e diversifica unificando. Tale ricerca del legame, dell'unità, tale comprensione è intrinsecamente religiosa (del resto logos e religione hanno la medesima origine etimologica). In questa comunicazione, ontologicamente parte dell'essere umano, si ritrovano la possibilità e la necessità di unificazione del duale, dell'addomesticazione dell'alterità, del farsi di casa. Scolari stesso riconosce l'eco del Levinas de Il tempo e l'altro. Si comprende allora il motivo per cui la poesia sia il linguaggio originario, in quanto essa è produttiva, generativa. Non è un caso che sia la forma di comunicazione scelta dagli eponimi della ricerca sull'essere, Parmenide ed Eraclito. E qui ancora una volta i sentieri di religione e filosofia, superficialmente tanto lontani, tornano a convergere. Perché nel suo potere unificante, il linguaggio è epifania, manifestazione attraverso una storia, un mito delle origini che obbliga narratore e uditore ad aprirsi al mondo. Il senso unitario deriva dalla storia, dalla narrazione, che è infatti sempre il narrare un espatrio, una alterità che implica però un ritorno a casa, un esodo (Enea) che allude già ad una Terra Promessa (Ulisse). Tale ritorno a casa è la salvezza, è il farsi divini degli uomini proprio perché essi tentano di afferrare, di com-prendere.

Graziano Scolari, pensatore, studioso, scrittore, è laureato in Ermeneutica filosofica. Ha approf... more Graziano Scolari, pensatore, studioso, scrittore, è laureato in Ermeneutica filosofica. Ha approfondito i suoi studi sul pensiero greco antico e sul pensiero contemporaneo, in particolare di orientamento ermeneutico, orientamento in cui si può inscrivere la sua produzione scritta iniziata con il primo libro Essere e luce. Intorno allo stesso essere della morte e della vita, Lit, Berlin 2008 (prima edizione: Il pensiero dell'essere e la luce. Intorno allo stesso essere della morte e della vita, Montedit, Melegnano 2006). Ha scritto saggi ed articoli editi e inediti, pubblicati in "Pegaso", "Segni e comprensione" e nella "Rivista di ascetica e mistica". Il suo secondo libro dal titolo Sulle tracce del senso del sacro e del divino. Per un'analisi fenomenologica dell'esperienza religiosa (edito nel 2013) sviluppa una tematica filosofico-religiosa, sulla linea del percorso di ricerca iniziato con il primo libro, da dove si origina il suo ultimo lavoro concluso Verso l'eternità. Ricerca sull'immortalità. Al seguito di questo sta portando avanti nuovi progetti editoriali, tra i quali una raccolta di storie dal titolo Storie di filosofia. Il sito personale, dove presenta testi editi ed inediti, e nuovi progetti, nel campo di filosofia e spiritualità è grazianoscolari.it. Ha un sito personale sul canale academia.edu: grazianoscolari.academia.edu. Collabora alla Rivista "Religioni e società" e sta curando progetti editoriali per un volume sul tempo e uno sul linguaggio e la comunicazione. .
GRAZIANO SCOLARI Storie di filosofia I. L'Energia cosmica. Un percorso di illuminazione CAPITOLO ... more GRAZIANO SCOLARI Storie di filosofia I. L'Energia cosmica. Un percorso di illuminazione CAPITOLO PRIMO. ALL'ORIGINE DELL'ENERGIA 1. Il fenomeno originario dell'energia Aveva condiviso ciò che aveva letto all'inizio del libro di Henry Bergson L'energia spirituale riguardo all'impedimento di un certo atteggiamento filosofico di andare diretti alle questioni vitali di interesse comune agli esseri viventi. Le questioni: da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? Era interessato ai problemi, che Bergson qui sollevava dell'origine della natura e del destino dell'uomo. Per questo continuò a leggere la trattazione del pensatore nella ricerca della risposta al problema «da dove veniamo?», ovvero ciò che qui veniva ricercato come l'origine della natura.
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