L’obiettivo del presente studio è offrire uno scorcio su un contesto raramente approfondito: la Siberia, che, dal Cinquecento all’Ottocento, fu oggetto della progressiva conquista da parte dei Russi stanziati a occidente dei monti Urali....
moreL’obiettivo del presente studio è offrire uno scorcio su un contesto raramente approfondito: la Siberia, che, dal Cinquecento all’Ottocento, fu oggetto della progressiva conquista da parte dei Russi stanziati a occidente dei monti Urali. Nello specifico, la ricerca si concentra sull’economia e sulle politiche monetarie adottate dall’Impero russo nella colonia siberiana, con particolare attenzione agli effetti sulle popolazioni indigene.
L’elaborato è suddiviso in due sezioni principali, ognuna riguardante un aspetto fondamentale legato all’argomento.
La prima, introdotta da una premessa sulla natura della conquista russa della regione, esamina in senso lato le dinamiche economiche concernenti la Siberia occorse tra XVI e XIX secolo, evidenziando l’impatto spesso invasivo sulle comunità native e sull’ambiente. Vengono sviscerate le caratteristiche fisico-geografiche del territorio allo scopo di comprenderne meglio le ragioni dell’attrattiva economica, il ruolo centrale delle pellicce nell’economia russa dell’epoca e le attività sviluppatesi in seguito al depauperamento della fauna pellicciata a causa dei decenni di sfruttamento incontrollato, quali il commercio di schiavi e l’industria mineraria.
La seconda parte restringe invece il campo, prendendo in esame le politiche monetarie adottate specificatamente in età imperiale (1721-1917) nella Jugra, regione storica localizzata a ridosso del versante orientale degli Urali e abitata principalmente dagli Ob-Ugrici, gruppo etnico annoverante sia Ostiachi che Mansi, e dai Tartari siberiani, soffermandosi sugli effetti distinti che queste misure ebbero sulle due comunità. È stato selezionato proprio tale contesto in quanto recentemente approfondito sotto questo profilo, a differenza di altri scenari siberiani, da parte dei ricercatori delle università locali: l’Università statale della Jugra di Chanty-Mansijsk, l’Istituto Internazionale di Educazione Innovativa e l’Università statale di Tjumen', entrambi con sede a Tjumen'. Oltre a un inquadramento storico, economico e culturale dei due gruppi, sono approfondite principalmente le riforme in campo monetario varate tra fine Seicento e la seconda metà del Settecento – in particolare sotto Pietro I e Caterina II – ma anche quelle che, dalla fine del XVIII secolo, vennero promulgate sino ai primi decenni del Novecento. Su questa base verrà costruita una riflessione, supportata da dati e documentazione coeva, sull’impatto di tali iniziative nei riguardi delle società locali.
In appendice si propone infine un catalogo delle monete emesse specificatamente per la Siberia durante il governo di Caterina II, tematica introdotta nelle sezioni precedenti. Esso è corredato dalle immagini del diritto e del rovescio di tutte le tipologie di monete in questione, ognuna delle quali è accompagnata da schede descrittive riguardanti materialità, iconografia e iscrizioni.
Complessivamente, il lavoro è strutturato per fornire una visione completa dell’argomento, avvalendosi anche di mappe storico-tematiche, che permettono di orientarsi al meglio entro il contesto siberiano, nonché di testimonianze tratte da resoconti e diari di viaggio dell’epoca.
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The aim of the present study is to offer a glimpse into a context rarely explored: Siberia, which from the sixteenth to the nineteenth century was progressively conquered by the Russians settled to the west of the Ural Mountains. Specifically, the research focuses on the economy and the monetary policies implemented by the Russian Empire in the Siberian colony, with particular attention to their effects on the indigenous populations.
The study is divided into two main sections, each addressing a key aspect of the topic.
The first section, introduced by a premise on the nature of the Russian conquest of the region, broadly examines the economic dynamics that occurred in Siberia between the sixteenth and nineteenth centuries, highlighting their often invasive impact on native communities and the environment. The physical and geographical characteristics of the territory are analyzed to better understand the reasons for its economic attractiveness, the central role of furs in the Russian economy of the period, and the activities that developed following the depletion of fur-bearing animals due to decades of uncontrolled exploitation, such as the slave trade and mining industries.
The second section narrows the focus, examining the monetary policies specifically implemented during the imperial era (1721-1917) in Yugra, a historical region located on the eastern slopes of the Urals, primarily inhabited by the Ob-Ugric peoples – including both the Khanty and the Mansi – and Siberian Tatars. Attention is given to the distinct effects these measures had on the two communities. This context was selected because it has recently been studied in depth from this perspective, unlike other Siberian regions, by researchers from local universities: the Yugra State University of Khanty-Mansiysk, the International Institute for Innovative Education, and the Tyumen State University, both based in Tyumen.
In addition to a historical, economic, and cultural overview of the two groups, the study mainly examines the monetary reforms enacted from the late seventeenth century to the second half of the eighteenth century – particularly under Peter I and Catherine II – as well as those promulgated from the late eighteenth century to the early decades of the twentieth century. Based on this framework, a reflection is developed, supported by period data and documentation, on the impact of these initiatives on local societies.
In the end, an appendix presents a catalog of the coins specifically issued for Siberia during the reign of Catherine II, a topic introduced in the preceding sections. The catalog includes images of both the obverse and reverse of all coin types in question, each accompanied by descriptive sheets detailing material, iconography, and inscriptions.
Overall, the work is structured to provide a comprehensive view of the subject, making use of historical-thematic maps to facilitate orientation within the Siberian context, as well as testimonies drawn from period travel accounts and diaries.