Sebbene il presente lavoro abbia nel proprio titolo la parola "terminologia", si useranno piuttosto i termini lingue speciali o, ancor meglio, discorso specialistico. Tale scelta terminologica è dettata dal fatto che, come vedremo oltre,...
moreSebbene il presente lavoro abbia nel proprio titolo la parola "terminologia", si useranno piuttosto i termini lingue speciali o, ancor meglio, discorso specialistico. Tale scelta terminologica è dettata dal fatto che, come vedremo oltre, i "termini" sono usati da persone che utilizzano una varietà della lingua comune per comunicare con altre persone che avranno una conoscenza pari, inferiore o superiore dell'argomento trattato. Tali persone, che di fatto appartengono, od aspirano ad appartenere, ad una comunità di discorso fanno usi di testi scritti e orali che costituiscono le pratiche di discorso di detta comunità. La cosiddetta "rivoluzione digitale" ha favorito la nascita di nuovi strumenti di lavoro utili ai membri di tali comunità di discorso; nella fattispecie essi sono: Programmi di videoscrittura; Programmi di correzione automatica; Strumenti terminologici on-line: banche dati nazionali e internazionali, dizionari multi-, bi-, monolingui, corpora e opere di consultazione varie; Risorse di consultazione off-line: dizionari multi-, bi-, monolingui, thesauri, enciclopedie multimediali, ecc. Come è già stato messo in rilievo recentemente , i programmi di videoscrittura producono un testo digitale che è intrinsecamente immateriale; può essere rielaborato infinite volte senza lasciar traccia delle manipolazioni[1]; non è mai finito, definitivo, proprio perché è un testo sempre "aperto", facile da cambiare (a differenza del testo chirografico e di quello tipografico[2]). I programmi di correzione automatica, che generalmente accompagnano i maggiori programmi di videoscrittura, se ben concepiti, potrebbero affiancare il traduttore o il redattore di testi specialistici nella produzione di testi, e, a maggior ragione, potrebbero fornire un valido aiuto nella formazione di tali figure professionali, soprattutto se integrati con le banche dati terminologiche. Infatti, idealmente, si potrebbe: settare il correttore secondo il genere testuale, i destinatari, gli intenti comunicativi, e quindi le mosse discorsive; attingere ad una raccolta di testi specialistici e banche dati terminologiche; se usato a scopo didattico, un correttore automatico dovrebbe poter interpretare il testo, e quindi avvalersi del trattamento automatico del linguaggio naturale . implementare la possibilità di inserire il contenuto delle banche dati terminologiche nei correttori automatici. Ma come vedremo più avanti, ciò non si può fare con i correttori commerciali, ma forse si può fare con quelli opensource. Nei paragrafi che seguono tratteremo brevemente degli aspetti terminologici (ancora irrisolti all'interno della comunità accademica) che riguardano la nozione stessa di lingue speciali e di terminologia. Parleremo poi dei corpora specialistici di cui i terminologi si servono per costruire le banche terminologiche; quindi esporremo lo stato dell'arte attuale delle conoscenze scientifiche sui correttori automatici; infine mostreremo che, allo stato attuale, i correttori automatici commerciali non possano essere usati né come strumento di aiuto alla scrittura, né, tanto meno come supporto alla formazione dei traduttori o dei redattori di testi tecnico-scientifici. Per non appesantire la sezione dell'analisi dei dati verranno analizzati alcuni manuali d'istruzione ed estratti tratti dal presente articolo per la facilità di reperimento di tale materiale e perché esso è comunque abbastanza rappresentativo dei discorsi specialistici. [5] Nella presente sezione verranno brevemente delineati gli ambiti teorici da cui prendiamo spunto per l'analisi del corpus di testi specialistici, a cui verrà dato ampio spazio nella sezione successiva. Come riferisce Gotti (2005), gli studiosi del discorso specialistico ancora devono trovare un accordo sulla scelta del termine per definire il loro oggetto di studio. Infatti, la scelta terminologica non è affatto secondaria, ma centrale, in quanto lo stretto legame fra termine e referente riflette modi differenti di guardare alla lingua da un punto di vista teorico. Confortati da tali considerazioni, ci permettiamo di fare un breve excursus terminologico per arrivare ad una nostra definizione di lavoro. Berruto (1993: 70) definisce sottocodici o lingue speciali le varietà [6] diafasiche dipendenti in primo luogo "dall'argomento del