Uniformità alla Volontà di Dio
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Abstract
Abandonmen
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Alpha Omega, 2020
La virtù teologale della carità, come regina tra tutte le virtù, può dare a tutte le altre virtù la sua "forma" caratteristica, cioè l'amore a Dio. La dottrina classica della "carità come forma di tutte le virtù" viene applicata al tema della conformità della volontà umana con la divina diventando così il modo più perfetto di conformità 1. Nell'organismo della vita cristiana la volontà umana collabora ordinando i suoi atti, le virtù acquisite e tutte le altre disposizioni indirizzandole verso la Volontà divina. Essendo la carità, amore divino partecipato, costituisce il dinamismo che ci conduce più facilmente verso la "conformità" ossia verso l'assimilazione dell'anima a Dio. La carità, come amicizia con Dio, ci introduce in una dimensione nuova, nella quale benché si conti sempre sulla collaborazione dell'essere umano, è Dio il principale protagonista 2 , è Lui che ci ha amato per primo, ed è Lui che ha un influsso benefico e principale sullo stesso
Est enim ille flos Italiae--: vita economica e sociale …, 2008
Nel 1931 fu segnalata da Ettore Ghislanzoni la scoperta di un monumento iscritto, di età romana, nella chiesa di San Procolo a Verona 1 . Ritenuto successivamente disperso fu rinvenuto, nell'inverno 1985-1986, reimpiegato nella scala mediana della chiesa, dove si trova tuttora 2 . Potrebbe trattarsi della faccia anteriore di una grande base di statua in calcare bianco o di una lastra di arredo incastrata nel prospetto frontale di una base, segata, in entrambi i casi, per motivi di reimpiego. Alt. cm 60, larg. cm 181, spessore non misurabile. Le lettere, alte cm 9-9,5 in r. 1 e cm 6 in r. 2, sono state incise con cura e regolarità e presentano apicature. L'analisi paleografica suggerisce una collocazione cronologica nel I secolo d. C. (figg. 1-2). Fig. 1. Immagine fotografica della colonna II dell'iscrizione nella gradinata interna della Chiesa di San Procolo.
Pubblicato su NotiCum -Il mensile della Fondazione CUM -n.6-2017 Rubrica: Note di un Fidei Donum -di Paolo Cugini, prete della diocesi di Reggio Emilia, già fidei donum in Brasile ARCOBALENO La diversità segno dell'alleanza con Dio È stato Isaac Newton a scoprire che il bianco, più che essere un colore, era l'insieme dei colori dell'arcobaleno. Lo Ha scoperto quando, giovane studente, leggendo e riflettendo sulle teorie di Boyle, si rende conto che c'era ancora qualcosa da capire. Lo studioso italiano Maurizio Mamiani, leggendo i taccuini del giovane Newton, ha scoperto come procedeva nella ricerca. Mentre leggeva le pagine di Boyle si domandava se era proprio così come lui diceva, poneva nel suo taccuino delle domande che divenivano delle indicazioni di ricerca. Fu così che un giorno decise di andare al mercato di Amsterdam per comprare un prisma. Tornato a casa fece in modo di orientare un raggio di luce che, ponendolo dinanzi al prisma scoprì, con sua grande meraviglia, che la luce bianca veniva rifratta nei colori dell'arcobaleno. Non soddisfatto del tutto dell'esperienza, tornò al mercato la settimana seguente per comprare un altro prisma, che mise dinanzi alla luce rifratta, che si ricompose nel fascio unico di luce. Fu in questo modo che Newton scoprì che il bianco, in realtà era l'insieme dei colori dell'arcobaleno. Fece questa scoperta non fidandosi delle idee di un grande scienziato come Boyle, ma volle provare nella realtà quello che i libri dicevano e scoprì che non sempre i libri ci prendono, che non sempre le idee coincidono con la realtà, anzi.
Peaks of Unicity in the Uniformity Sea. In the present paper first of all we defend uniformity, recalling that most of modern comfort of life relies on it. In particular communication is possible in virtue of some level of uniformity. The second section is devoted to analyse some models of diffusion of uniformity: heat equation, but also some more modern models, which glue together global behaviour, uniformising, and local behaviour, affected by randomness. The third section is devoted to the analysis of a Sylos-Labini model applied to the space of attributes, according to a weak form of Hotelling competition. It is shown thus that globalisation leeds to local phaenomena by itself, as a structural consequence. The fourth section finally recalls some fundamental facts about the creation of uniqueness, that can be constructed, also educating the customer.
G. Cereti, nel suo recente libro su questo problema 1 , trattando della comunione pluralista scrive: Il fatto che la comunione trinitaria debba essere considerata modello ecclesiale fa sì che quest'ultima non possa essere concepita come un'uniformità, ma che sia chiamata ad essere una comunione nella quale vivono in relazione fra loro non solo diverse persone, ma anche chiese e quindi doni, riti, teologie, spiritualità, tradizioni differenti.
Sintesi di relazione
Percorso storico dall’origine della praestantia ritus latini alla aequalis dignitas delle Chiese orientali cattoliche, 2016
Tra la Chiesa Latina e quelle Cattoliche Orientali si è delineata, ormai da tempo, una distanza dovuta dalla diversità di rito che pareva nuocere la cattolicità di ciascuna Chiesa. L’intento di questo elaborato è quello di ripercorrere l’iter che ha portato le diverse Chiese a riconoscersi nell’uguale dignità teologica e giuridica. A tal proposito ci si servirà di alcuni studi di esperti e dei testi conciliari.
Facoltà di Telogia dell'Emilia Romagna, 2019
Rilettura teologico spirituale dell'opera "Attesa di Dio" di Simone Weil
L'autosoppressione della morale cristiana per mezzo della volontà di verità
This article is an analysis of the treatise "De primo Rerum Principio". Its purpose is to discover in the architecture of the text the theory of the univocity of being. This is present as the “condition of possibility” in the inquiry: if God had not participated in the same concept of being as created beings, we could say nothing about Him. But, we can say something about God and affirm that He is the Prime Principle of all beings, because we know Him from the multiplicity of reality. The created order is completely structured according to a double essential order of dependence and eminence. Every substance is correlated to the other as a sensible whole. Within this comprehension of reality emerges the binomial, "finite-infinite", in its quality as transcendental, that is, coextensive to being itself. It is the most complete way to “say God” on the basis of the created world: whereas every created substance is limited, finite, God is the infinite substance, Prime Efficient, Prime Eminent and Ultimate End. In the concept of infinity, according to Scotus, pure perfections and the characteristics of intelligence and the will of the divine substance come together. The very assumption of the univocity of the concept of being makes the whole "Tractatus de Primo Principio" coherent in its closely linked logical conclusions. It shows us the possibility of knowing God rationally, although our intellect is signed by the double limit of being creatures and sinful.

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