Programmi logici
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Abstract
Introduzione La programmazione logica, non prevista dai programmi ministeriali per i corsi Brocca Scientifici o Scientifici Tecnologici, può inserirsi nei curricula in modo proficuo, allo scopo di perseguire l'acquisizione di un sapere unitario: la logica formale può avere ricadute formative di rilevante spessore, per il suo ruolo unificante delle culture umanistica, scientifica, tecnologica.
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Rivista Italiana Di Filosofia Analitica Junior, 2013
Accanto ai corsi istituzionali si sono svolte due lezioni magistrali, tenute dalla Dott.ssa Sonia L'Innocente, ricercatrice all'Università di Camerino e dal Prof. Vincenzo Marra, ricercatore all'Università degli Studi di Milano. L'obiettivo della Scuola è quello di permettere a studenti e dottorandi in Filosofia, Informatica, Matematica, Fisica e Ingegneria di ampliare e integrare le proprie conoscenze in logica, favorendo inoltre un incontro tra una diversità di approcci e uno scambio di idee tra i partecipanti. La possibilità di incontrarsi viene percepita dagli studenti come particolarmente preziosa, data la mancanza in Italia di un percorso di studi specificamente indirizzato allo studio della logica. Durante le edizioni passate della Scuola infatti da questa esigenza è nata l'idea di creare ulteriori occasioni di condivisione delle proprie ricerche, e dal 2007 è stato istituito il Seminario di Logica Permanente (SELP) 1 , che ha avuto modo di presentare le sue iniziative anche in questa edizione. Il tempo libero tra le lezioni e la cornice paesaggistica suggestiva hanno contribuito a favorire relazioni tra le persone e lo scambio di contatti e idee per condividere e realizzare ulteriori progetti futuri. In questo report si tratterà sinteticamente una parte dei contributi delle lezioni mattutine, esprimendo alcuni dei concetti più importanti che sono emersi durante la Scuola.
2009
La scelta di costruire un percorso incentrato sulla logica/logica matematica è stata motivata dalla constatazione di un fatto piuttosto comune nella Scuola Secondaria Superiore italiana: l'insegnamento della logica, e della logica matematica in particolare, quando non viene accuratamente evitato, trasmette spesso un'immagine di grande rigidità. Generalmente, vengono proposti attività e contenuti che veicolano un'immagine quasi "strumentale" del calcolo logico basati su una superficiale (se non brutale) discussione attorno al concetto di "verità".
• (2009), “Come fai a saperlo?”, in Massarenti A. (a cura di), Stramaledettamente logico. Esercizi di filosofia su pellicola, Laterza, Roma-Bari, pp. 50–78; su licenza, anche Edizione Mondolibri, Milano, pp. 50–78.
I paradossi logici sono sempre stati discussi nell'ambito della filosofia e della logica, e tutt'ora costituiscono un problema più che mai aperto. In questo scritto ripercorreremo le risoluzioni al paradosso del mentitore e al paradosso delle classi offerte da Emanuele Severino in Tautotes e nel recente Testimoniando il Destino, e, sempre sulla scorta degli scritti di Severino, proporremo una risoluzione ai paradossi che si fonda sulla struttura originaria della verità. In particolare, mostreremo che la risoluzione non può prescindere dall'ambito semantico e individueremo una struttura unitaria che sta alla base dei paradossi. Tale struttura, a nostro avviso, può essere generalizzata a tutta una famiglia di paradossi che presentano forma simile a quelli qui considerati.
A cura di Methusela PROF. LUIGI VERO TARCA ASS. FRANCESCO BERTO
(Dalla prefazione:) Questo lavoro si propone di contribuire a chiarire alcuni aspetti dei rapporti che sussistono fra le teorie filosofiche del significato di impostazione logico-modellistica e l'intelligenza artificiale (IA) di orientamento logico. In anni recenti alcuni filosofi del linguaggio hanno tentato di individuare una risposta a problemi difficilmente affrontabili all'interno del paradigma logico modellistico facendo riferimento alle ricerche svolte nell'ambito della scienza cognitiva. In particolare, grande attenzione è stata dedicata ai formalismi e alle tecniche sviluppate in intelligenza artificiale. Contemporaneamente, tuttavia, l'IA, spinta dalla necessità di un maggiore rigore teorico e formale, ha adottato in maniera sempre più massiccia strumenti di tipo logico, e della semantica model teoretica in particolare. Quindi, questi due settori di ricerca si sono sviluppati lungo linee in parte parallele, seguendo però direzioni opposte; questo ha comportato certamente una auspicabile sinergia fra i due settori, ma ha anche posto problemi che vale la pena mettere in luce: talvolta sembra che entrambe le discipline cerchino nel campo dell'altra una soluzione ai problemi che la affliggono, dando origine in questo modo a una sorta di circolo vizioso. Lo scopo di questo lavoro consiste appunto nell'indagine e nel chiarimento di alcuni aspetti dei rapporti che sussistono fra questi due ambiti disciplinari. Tale obiettivo verrà affrontato analizzando i modelli sviluppati in IA in relazione a due settori critici per le teorie filosofiche del significato di impostazione logico-formale, vale a dire la rappresentazione del significato dei simboli primitivi extra logici (o, in altri termini, la rappresentazione del significato lessicale), e i contesti di atteggiamento proposizionale, in particolare i contesti epistemici.
Questa rilettura, peraltro, potrebbe avere anche una funzione utile all'obiettivo comparativo che il Programma CVT si propone. Se, infatti, si assumono come oggetto della comparazione le politiche di riqualificazione territoriale, urbana e ambientale che nelle diverse realtà sono state messe in atto, e come obiettivo lo scambio di esperienze e di best practices a livello internazionale, ripercorrere le esperienze italiane può fornire una buona base informativa di partenza.
Se la logica è il motore inferenziale che permette di compiere inferenze corrette e quindi di offrire la struttura di una giustificazione affidabile, ci si può ragionevolmente chiedere quale sia la base delle leggi logiche. Detto altrimenti, come facciamo a giustificare i principi logici che usiamo nelle argomentazioni? È anzi possibile una giustificazione di questo tipo? E quali caratteristiche dovrà avere? In questo lavoro prenderemo in esame alcuni aspetti di questa tematica, discuteremo criticamente alcuni suggerimenti evidenziandone limiti e punti di forza e avanzeremo, infine, un modello di giustificazione misto che sembra piuttosto promettente.
Enciclopedia della scienza e della tecnica Treccani (2007). http://www.treccani.it/enciclopedia/logiche-non-standard_(Enciclopedia-della-Scienza-e-dellaTecnica)
I primi calcolatori elettronici programmabili comparvero all'inizio degli anni'40 (ENIAC, BABY, EDVAC) ma l'uso effettivo del calcolatore divenne accessibile (a pochi) solo agli inizi degli anni'60. Volendo pertanto assegnare una durata temporale alla storia della programmazione dei calcolatori, della produzione del Software, non possiamo che attribuirle (ad oggi) una quarantina di anni scarsa. Per contro, si pensi alla durata della storia dell'architettura, dell'edilizia, delle costruzioni nautiche.

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