I confini logici della Matematica.doc
2009, ARACNE - ROMA
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271 pages
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Abstract
I cardinali risultati della Logica moderna – una delle conquiste epistemologiche più importanti del pensiero umano – restano, a più di ottant’anni dal loro raggiungimento, sconvenientemente mis-conosciuti anche al pubblico più colto. Le ragioni essenziali sono probabilmente la nefasta separazione della cultura scientifica da quella (cosiddetta) umanistica e l’uso di una terminologia antiquata, insufficiente e ambigua. Un altro motivo è costituito dalla sorprendente circolazione di diversi errori ed equivoci su vari temi cruciali della materia, alcuni dei quali, come osserviamo – sembra per la prima volta – in questo libro, risalgono allo stesso Gödel e pare abbiano sofferto di una tipica sorta di “dogma dell’indiscutibilità”. Cercando di correggere questi difetti, questo volume si propone di rilanciare la diffusione di quest’affascinante materia, mediante il linguaggio più semplice e comprensibile pur nel rispetto assoluto del rigore, dell’integrità e profondità di tutte le implicazioni. In questo processo sono sorte spontaneamente diverse revisioni e novità, non poche su argomenti di importanza fondamentale. Una ri-sistemazione inedita e originale dei temi principali della Logica. NUOVA EDIZIONE
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2013
In complemento al libro “I confini logici della Matematica” dello stesso autore, si sottolinea l’esigenza di una revisione di tipo semantico della Logica matematica. Essa, trascurando la classificazione delle Teorie in base all’ordine espressivo, rivaluta il ruolo della Teoria formale degli insiemi. Inoltre si indeboliscono le ipotesi del primo Teorema d’incompletezza e si chiarisce la sua esatta relazione con i paradossi semantici (di Berry, Richard, etc.). In addition to the book “I confini logici della Matematica” by the same author, it is emphasized that a semantic type revision of the mathematical Logic is necessary. Neglecting the usual expressive-order type classification of Theories, this revision re-evaluates the role of the formal Set Theory. Moreover it is achieved a weakening of the hypotheses of the first incompleteness Theorem and its exact relationship with the semantic paradoxes (Berry, Richard, etc.) is clarified.
I paradossi logici sono sempre stati discussi nell'ambito della filosofia e della logica, e tutt'ora costituiscono un problema più che mai aperto. In questo scritto ripercorreremo le risoluzioni al paradosso del mentitore e al paradosso delle classi offerte da Emanuele Severino in Tautotes e nel recente Testimoniando il Destino, e, sempre sulla scorta degli scritti di Severino, proporremo una risoluzione ai paradossi che si fonda sulla struttura originaria della verità. In particolare, mostreremo che la risoluzione non può prescindere dall'ambito semantico e individueremo una struttura unitaria che sta alla base dei paradossi. Tale struttura, a nostro avviso, può essere generalizzata a tutta una famiglia di paradossi che presentano forma simile a quelli qui considerati.
Rivista Italiana Di Filosofia Analitica Junior, 2013
Accanto ai corsi istituzionali si sono svolte due lezioni magistrali, tenute dalla Dott.ssa Sonia L'Innocente, ricercatrice all'Università di Camerino e dal Prof. Vincenzo Marra, ricercatore all'Università degli Studi di Milano. L'obiettivo della Scuola è quello di permettere a studenti e dottorandi in Filosofia, Informatica, Matematica, Fisica e Ingegneria di ampliare e integrare le proprie conoscenze in logica, favorendo inoltre un incontro tra una diversità di approcci e uno scambio di idee tra i partecipanti. La possibilità di incontrarsi viene percepita dagli studenti come particolarmente preziosa, data la mancanza in Italia di un percorso di studi specificamente indirizzato allo studio della logica. Durante le edizioni passate della Scuola infatti da questa esigenza è nata l'idea di creare ulteriori occasioni di condivisione delle proprie ricerche, e dal 2007 è stato istituito il Seminario di Logica Permanente (SELP) 1 , che ha avuto modo di presentare le sue iniziative anche in questa edizione. Il tempo libero tra le lezioni e la cornice paesaggistica suggestiva hanno contribuito a favorire relazioni tra le persone e lo scambio di contatti e idee per condividere e realizzare ulteriori progetti futuri. In questo report si tratterà sinteticamente una parte dei contributi delle lezioni mattutine, esprimendo alcuni dei concetti più importanti che sono emersi durante la Scuola.
Lettera Matematica Pristem, 2018
Laureato in Fisica e in Astronomia presso l'Università di Bologna, è autore di alcune decine di pubblicazioni su riviste nazionali (Giornale di Fisica, La Fisica nella Scuola) e internazionali (American Journal of Physics, European Journal of Physics). Il suo campo di interesse è prevalentemente la Storia della Fisica come fenomeno culturale, tema sul quale ha pubblicato diversi saggi. L'ultimo (Il circolo Pickwick della Fisica, Independent Publishing Platform, 2015) ha ottenuto favorevoli recensioni sulle maggiori riviste scientifi che. Ha curato l'edizione critica delle ottocentesche biografi e di Galileo scritte da Guglielmo Libri e François Arago e scritto un saggio storico sulla vicenda dei documenti apocrifi di Michel Chasles (Una questione di priorità, Createspace, 2015).
• (2009), “Come fai a saperlo?”, in Massarenti A. (a cura di), Stramaledettamente logico. Esercizi di filosofia su pellicola, Laterza, Roma-Bari, pp. 50–78; su licenza, anche Edizione Mondolibri, Milano, pp. 50–78.
2022
Il pensiero di Amedeo G. Conte è uno dei principali metodi di indagine e di ragionamento seguito anche da altri filosofi, nel campo della semiotica del linguaggio giuridico. In questa dissertazione si vuole essenzialmente racchiudere il pensiero critico e filosofico del filosofo, relativo a quell’agire in un mondo di norme o alla stregua dell’analisi giuridica mediante la logica deontica. La notorietà delle ricerche di Conte anche fuori dai confini nazionali è stata favorita soprattutto dalla vocazione al confronto internazionale che la scuola italiana di filosofia analitica del diritto mostra già dai suoi primi incontri, seminari e convegni. Vocazione, quella della scuola italiana di filosofa analitica del diritto, al dialogo con, e al confronto fra, studiosi di paesi differenti, alla quale Conte ha contribuito fortemente. In particolar modo, si deve al filosofo, il suo sapersi distinguere nel campo dei lavori di ricerca posti specialmente con riferimento alle indagini su un linguaggio normativo e/o deontico che non esclude, al contrario, ma trova espressione in un’irrefrenabile ricerca di definizioni o invenzioni lessicali tali da introdurre un nuovo metodo di ragionamento e di pensiero nell’analisi giuridica del diritto. In virtù di ciò, fa parte del pensiero contiano interrogarsi in merito a se lo scopo della filosofia fosse davvero quello di “indicare alla mosca la via d’uscita dalla trappola” e non, invece, interrogarsi sul “perché” la mosca fosse finita in trappola. Non a caso, per Conte e in molte delle sue ricerche, sembra valere l’incipit di un aforisma di Karl Kraus, cioè la convinzione che spesso la filosofia non è altro che “il coraggio di entrare in un labirinto".
Historia Regni, 2022
• Bagatelle sul concetto di confine, in «Historia Regni», 18/06/2022: Bagatelle sul concetto di confine - HistoriaRegni
… Filosofico, Universita della …, 1999
La logica è davvero analitica? 1 Il carattere non-ampliativo dell'inferenza logica La tesi del carattere analitico (o tautologico) della deduzione logica-in breve TTDL − è una delle più influenti nell'intera storia della filosofia, ed è stata sostenuta da filosofi diversi sotto ogni altro rispetto come Locke, Kant, Wittgenstein, Mach, Popper e i neopositivisti. Secondo questa tesi la deduzione logica si limiterebbe a rendere esplicite informazioni che sono già contenute nelle premesse e, dunque, non produrrebbe alcuna conoscenza nuova in alcun senso obiettivo, e non psicologico, del termine. Così l'informazione convogliata dalla conclusione di una deduzione è sempre minore o uguale all'informazione convogliata dalle premesse. Wittgenstein affidò la formulazione di questo principio alla proposizione 5.14 del Tractatus: "se una proposizione segue da un'altra, questa dice più di quella; quella meno di questa". Ma, secondo una concezione generalmente accettata, la dimostrazione matematica non è altro che deduzione logica di teoremi da un dato sistema di assiomi. Così i sostenitori più conseguenti della TTDL si trovano costretti a trarre l'imbarazzante conclusione che la dimostrazione matematica non svolge alcun ruolo oggettivo nella crescita della conoscenza. Fra questi vi è Carl Gustav Hempel: Poiché tutte le dimostrazioni matematiche si basano esclusivamente su deduzioni logiche da certi postulati, ne segue che un teorema matematico, come il teorema di Pitagora in geometria, non asserisce nulla di nuovo, dal punto di vista teorico o oggettivo, rispetto ai postulati da cui è stato derivato, benché il suo contenuto possa essere nuovo dal punto di vista psicologico, nel senso che non ci rendevamo conto del fatto che tale teorema è contenuto implicitamente nei postulati. 1
Secondo Florenskij, dobbiamo definire la conoscenza attraverso quel tratto che è presente in ogni attività conoscitiva.

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