DALLA PLATEA AL MITO
2016, Shylock e il suo mercante
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Abstract
È difficile dire quale sia la realtà e quale la finzione nel Mercante di Venezia, chi sia il mercante e chi l’ebreo. La storia di Shylock si snoda dalla pagina scritta, dalla scena, per arrivare al mito. Scivola nel tempo, da Venezia e dall’Inghilterra del XVII secolo, e giunge ai giorni nostri. Il Mercante di Venezia, su di un piano etico, religioso e legale, ben si accosta, per i conflitti che mette in gioco, ai grandi quesiti irrisolti dell’uomo, che afflissero Edipo o Antigone. Shylock il feroce ebreo ci parla, oggi, come un “escluso” al quale solo la legge potrebbe garantire giustizia, ma questa è già piegata al volere di un meccanismo che sfugge a tutti.
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Bozza finale di articolo in cui si evidenzia l'uso di alcuni riferimenti lucianei all'interno dell'opera storica di Niceta Coniata, cronachista bizantino del XIII sec. Non pubblicato.
Dal mondo al nulla, 2018
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Strisciarossa, 2018
DON'T TOUCH THE MIDDLE AGES There isn't politician who cites the Middle Ages appropriately, the denigration is transversal, the prevailing disinformation. But a patrol of historians fight against stereotypes and false images. GIÙ LE MANI DAL MEDIOEVO Non c’è politico che citi il Medioevo in modo appropriato, la denigrazione è trasversale, la disinformazione imperante. Ma una pattuglia di storici si batte contro stereotipi e false immagini.
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Convegno PSY Florence, 2016
Penso al lungo percorso dalla Grecia fin oggi, anzi mettiamoci anche i culti etruschi sull'anima e taoisti e a come con i contributi dapprima Aristotelici, poi di Agostino e Tommaso d'Aquino nel l'epoca di mezzo, per poi con Hume e Cartesio non si parlerà più di Anima ma di Psiche. Nella nostra società la disciplina che si occupa dello studio e della terapia della psiche ignora l'oggetto centrale: L'anima. La psicologia tradizionale ammette l'individualità e l'irripetibilità di ciascuno di noi, ma non tiene conto di questa unicità di vocazione, che richiama a sé stessa, anzi per alcuni questo processo piuttosto che "viaggio" potrebbe essere annoverato nei fenomeni paranormali o all'interno della psicopatologia. Quindi la definizione moderna di Psiche o di mente è piuttosto un'astrazione, dove risiedono per gli addetti ai lavori funzioni cognitive e processi da analizzare con i contributi della neurobiologia e della psichiatria contemporanea. Con lo studio del comportamento e della personalità attraverso varie metodologie oltre la somministrazione test, studi sulle funzioni e regioni del cervello, teorie del neurone, mappa cito architettonica di Broadmann, tecniche di indagini per vedere i meccanismi cellulari, la biologia molecolare e le patologie molecolari, l'epigenetica che studia la memoria molecolare e cellulare che porta a cambiamenti stabili dell'espressione genetica senza alterazioni del DNA, e poi via fino alla parola tanto utilizzata sistema nervoso. A livello filosofico questa via del ricercare risposte nel sempre più piccolo mi fa pensare a Democrito nel veder tutto composto da Atomi infiniti in una pluralità di mondi e i vortici di Leucippo forse vicini al concetto di Sinapsi. Il viaggio nel tempo fino agli antichi per capire il microcosmo e quindi il corpo ci può riconnettere con il macrocosmo detto Universo. Guardando ai nostri vicini antenati gli Etruschi, per loro esisteva "una disciplina etrusca", ovvero le varie modalità per comprendere il volere delle varie divinità, per fare ciò facevano la lettura del fegato di animali sacrificati, interpretavano il volo degli uccelli, la direzione dei fulmini, l'apparizione di una cometa e la costellazione, l'eclissi o una tempesta. Queste letture servivano per adeguare il comportamento sociale ed individuale, all' organizzazione politica e sociale della città. La costruzione e cura dei templi, dei campi, dell'esercito erano guidate dalle teorie sull'universo e il
Da piazza del Mercantile a piazza del Ferrarese. PHI Bari 2017, 2018
Comprendere, il mistero Sacerdotale di Cristo è quasi impossibile, perché fa parte del tentativo di andare oltre il nostro limite ontologico.1 I padri della chiesa hanno visto in questo tentativo una riproposta del peccato luciferiano. Nella caduta iniziale di Satana era un «delirio di grandezza», senza logica,2 la tentazione di trasformare la propria potenza in onnipotenza. Questo delirio, al suo inizio, non portava il desiderio di «uccidere» Dio, anzi probabilmente fu un pensiero molto più nobile, l'intenzione di essere ancora più perfetto, di superare i propri limiti esistenziali, e di comprendere Dio.3 La Caduta in alto, non fu l'abisso di Kierkegaard con «l'angoscia della vertigine», ma la tentazione di toccare l'immensità di Dio. Questo essere, definito «il cherubino (k e bab) dalle ali distese»4, ci richiama alla memoria il luogo santissimo del santuario terreno, dove due cherubini (k e rûbīm) coprivano con le ali il propiziatorio con la presenza del Signore.5 Lo stesso essere celestiale cammina in mezzo a pietre di fuoco, sul «monte santo di Dio», in altre parole nel «giardino dell'Eden»6, due descrizioni entrambe riconducibili alle raffigurazioni del santuario. Sempre il testo di Ezechiele espone quell'essere coperto da pietre preziose, nove delle quali sono descritte, sono le stesse che si ritrovano, incastonate nel pettorale 1 La teologia dell'origine del peccato ha sempre portato a grandi dispute, soprattutto per il suo collegato ad alcuni dogmi chiave: peccato originale; creazionismo/evoluzionismo, ecc. Per il peccato originale J.L. CONNOR, Original Sin. Contemporary Approaches, in Teological Studies 29 (1968) 215-2240; Siegfried Wiedenhofer, Forme principali dell'attuale teologia del peccato originale, in Rivista Internazionale di Teologia e Cultura Communio, 118 (1991) 8-20. 2 «Non ha nessun posto nella scienza, ne nella logica.» S. O'HARA-G. STELLI, Kierkegaard alla portata di tutti, Roma 2007, 77 3 Tommaso d'Aquino fa riferimento al peccato d'orgoglio, ribellione all'ordine costituito e desiderio di superare i propri limiti. L'argomento è trattato a largo di P. GIOVETTI, L'angelo caduto. Lucifero e il problema del male, Roma 1997, 20 4 Ez 28:12-17 «Eri nell'Eden, il giardino di Dio; d'ogni pietra preziosa ricoperto: rubino, topazio […] Tu eri un cherubino dalle ali spiegate; […] Il tuo cuore s'inorgoglì per la tua bellezza; perdesti la sapienza a causa del tuo splendore». Nei versetti 12 e 13 i verbi sono coniugati al passato, improvvisamente però il versetto 15 vira al futuro. Questo cambiamento di tempo lascia intendere che si tratta di una doppia caduta. 5 «Fece due Cherubini (k e rûbīm) d'oro massiccio: li fece alle due estremità del propiziatorio» (Eso 37:7) 6 Ez 28:12-17
2022
equilibrato, dando l'impressione di una mano esperta nella progettazione. Cerchiamo di raccontarne la storia, attraverso le notizie finora reperite.

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