IL RITORNO DEGLI OROLOGI SOLARI VIVENTI
Abstract
it-Marzo 2008 Non è il titolo di un film horror, ma la ripresa di un articolo pubblicato sul mio sito per la prima volta il 31 ottobre 2006 a firma di Gaetano d'Argenio. L'articolo era brevissimo, una sola pagina con una immagine accompagnata dal seguente testo: Tutti gli studiosi di Gnomonica hanno avuto la possibilità di conoscere o di vedere un' innumerevole varietà di orologi solari che possono essere classificati ed identificati per la forma del quadrante, per il sistema orario utilizzato e per la diversa tecnica costruttiva. Però nessuno di questi gnomonisti è mai venuto a conoscenza dell'esistenza degli orologi solari viventi. Nel libro "Baukunst zu lebendigen Baum-Gebäuden" (Architettura degli edifici arborei viventi) del tedesco Friedrich Kuffner, furono illustrati e descritti dei curiosi orologi solari viventi, costruiti con alberi fruttiferi. L'autore era un arguto parroco che appare essere anche un esperto frutticoltore e un geniale gnomonista. Infatti egli descrisse di aver piantato nel suo giardino diversi alberi i cui rami venivano annualmente potati, incurvati, modellati ed orientati forzatamente con legacci durante la loro crescita vegetativa in modo da poter creare tanti orologi solari ed astronomici. Il fine di questa duplice curiosa iniziativa era quello di ricavare annualmente copiosi frutti dagli alberi e di poter conoscere, durante le quotidiane passeggiate tra i viali del suo giardino, anche l'ora in ogni istante del giorno e della notte. Infatti l'autore riferì di aver costruito un particolare orologio arboreo che, orientato verso la stella polare, indicava la mezzanotte. Osservando bene il disegno si nota che l'orologio verticale, di forma rotondeggiante, fu orientato perfettamente a Sud perché il tronco dell'albero rappresentava la linea meridiana. Il quadrante conteneva altre 10 linee orarie per segnare tutte le altre ore del giorno. Infine lo gnomone era in posizione apicale ed era stato ricavato da un ramo, modellato a forma di triangolo. L'immagine era la seguente: