Papers by Angelo Pietro Desole
Schermi. Storie e culture del cinema e dei media in Italia
The article focuses on the representation of striptease in Italy in the late 50s. While the unvei... more The article focuses on the representation of striptease in Italy in the late 50s. While the unveiling of the female body became more and more pervasive - in posters, in magazines, in theaters, in cinematography - Italian moralists sought strategies to contain the phenomenon. At the same time, many courts issued acquittal sentences which, in fact, liberalized striptease. At the center of the dispute was not female nudity (which had been showed since at least a decade) but rather the rules of behavior of women, disputed between the will to control and the desire to look. In both cases, considered as an object of the male will.
L'avventura, 2021
The essay reconstructs the figure and the work of Bruno Stefani (1901-1976) through unpublishedva... more The essay reconstructs the figure and the work of Bruno Stefani (1901-1976) through unpublishedvarchival materials and the analysis of various publications from the 1930s, focusing in particular on his work in the 1930s, which is taken as paradigm of modernist culture in Italy. In those years Stefani, after a very conventional apprenticeship that lasted though the entire
1920s, arrived in Milan and encountered circles of photographic modernism that gathered around some key magazines (Rivista illustrata del Popolo d’Italia, Natura, Le vie d’Italia), as well as a handful of figures who were destined to spread a decisive influence on the figurative culture of the following decades, such as Antonio Boggeri.
La Valle dell'Eden n. 36, 2020
I fotodocumentari pubblicati su “Cinema Nuovo” tra il luglio del 1954 e il principio del 1956 son... more I fotodocumentari pubblicati su “Cinema Nuovo” tra il luglio del 1954 e il principio del 1956 sono una pagina nota della principale rivista di critica cinematografica militante in Italia negli anni cinquanta. Raccolti in volume già durante la loro stessa pubblicazione, nel 1955, con un testo introduttivo di Cesare Zavattini e un progetto grafico firmato da Albe Steiner, essi appaiono uno dei capitoli del neorealismo italiano, per molti versi il suo
glorioso epitaffio
RSF Rivista di studi di fotografia - https://oajournals.fupress.net/index.php/rsf/issue/view/516, 2019
la settima edizione di Conversazione in Sicilia, romanzo centrale nell'opera di Elio Vittorini, u... more la settima edizione di Conversazione in Sicilia, romanzo centrale nell'opera di Elio Vittorini, uscì per Bompiani il 10 dicembre del 1953, illustrata con 188 fotografie, di cui 169 realizzate da Luigi Crocenzi. Alla pubblicazione seguì una vivace polemica tra Vittorini e Crocenzi in merito al riconoscimento del ruolo di autore delle immagini; una controversia che rappresenta una delle più significative vicende della cultura fotografica italiana del secondo dopoguerra. Sebbene a posteriori Vittorini si sia sempre attribuito la paternità dell'idea, il volume era in realtà frutto di un'idea di Crocenzi che lo scrittore aveva accolto con grande interesse. I due si erano conosciuti nel dopoguerra, quando Vittorini aveva pubblicato su "Il Politecnico" alcuni lavori dell'allora giovanissimo fotografo marchigiano ed era nata un'amicizia all'insegna della comune passione per il cinema e la fotografia.
Originally published in 1941, Elio Vittorini's Conversazione in Sicilia-probably his most important novel-was republished in 1953 with the inclusion of 169 photographs commissioned to Luigi Crocenzi three years earlier. This new publication was followed by a harsh controversy between the writer and the photographer regarding the authorship of the book. This essay recontructs the dispute-a crucial moment in the definition of Italian photographic culture-through the correspondence held in Vittorini's and Crocenzi's personal archives and the ensuing comments published in the media
L'avventura. International Journal of Italian Film and Media Landscapes, 2018
The essay seeks to investigate che ways of representing silence in landscape photography through... more The essay seeks to investigate che ways of representing silence in landscape photography through the work of three importane authors of contemporary photography: Luigi Ghirri, Robert Adams and Ursula Schulz-Dornburg. In this discussion, silence is intended essentially as a category of seeing and not of hearing. Silence is also endowed, by these three photographers, with a fundamental ethical value in the construction of a memory of places that takes on value in reaffirming our collective identity.
The essay analyze how photography was used in the italian architectural debate during the '30s. T... more The essay analyze how photography was used in the italian architectural debate during the '30s. The images on historical magazines as "Casabella", "Quadrante", "Architettura", "Domus", etc... was an important part of a ideological struggle during the "battle of the modernism".
The article proposes a reflection on the use of photography as historical document, analyzing the... more The article proposes a reflection on the use of photography as historical document, analyzing the peculiarities of the photographic medium and the methodological difficulties that this poses. In parallel, I analyze the main problems of the industrial photographic archives in Italy.
Books by Angelo Pietro Desole
Open Access: https://libri.unimi.it/index.php/milanoup/catalog/book/231
Between the end of Wor... more Open Access: https://libri.unimi.it/index.php/milanoup/catalog/book/231
Between the end of World War II and the economic boom, cinema in Italy was at the center of numerous negotiating practices, ranging from the protection of morality to the maintenance of public order; from the need to financially support a struggling industry to the development of new international relations; from the influence of the Vatican to the creation of fragile political alliances.
The book reconstructs how film censorship positioned itself at the crossroads of all these concerns. Through the study the censorship archive files and parliamentary records, it offers a reading that seeks to break away from the traditional interpretation of censorship as a merely repressive mechanism, proposing instead a model of culture of negotiation that was able to guide the country through one of the most difficult periods in its history.
L'immagine oscena. Giurisprudenza della fotografia erotica nell'Italia del dopoguerra, 2020
«La pornografia, e le altre manifestazioni affini, sozzo diletto di immaturi o di degenerati e im... more «La pornografia, e le altre manifestazioni affini, sozzo diletto di immaturi o di degenerati e immonda speculazione di lenoni intellettuali, è un esiziale tossico morale, che invilisce il sentimento e l'intelletto, degradando anche fisicamente la persona, con l'abitudine di artificiosi eccitamenti erotici e col conseguente acquisto di vizî. Un popolo di erotomani equivale, per l'energia e per l'efficienza spirituali, a un popolo d'eunuchi. L'ipertrofia e l'iperestesia sono fenomeni patologici e immediatamente o mediatemente deprimenti come l'atrofia e l'anestesia». Così si esprimeva nel 1936 Vincenzo Manzini, uno dei massimi giuristi del suo tempo, tra i principali artefici del Codice Rocco. Erano appena state poste le basi della nuova legislazione in difesa della morale, un pugno di articoli che per decenni avrebbero guidato in Italia l'azione censoria dei più convinti benpensanti. L'abbigliamento, il linguaggio, le vacanze, lo sport, il ballo, il cinema, tutto poteva offendere la morale di questi intransigenti custodi della purezza. Ma più di ogni altra cosa a turbare i loro sonni era la «stampa immorale», le riviste più o meno patinate che pubblicavano fotografie nelle quali si potevano ammirare i floridi corpi di giovani donne. Nel dopoguerra la lotta contro queste riviste avrebbe toccato picchi parossistici, mobilitando clerici, politici, funzionari di polizia, giudici e comuni cittadini, uniti nell'unico scopo comune di perseguire quello che, secondo il comune senso, poteva offendere il pudore, ovvero, per intere generazioni di giuristi, il famigerato pudore medio. Nelle pagine del libro si scorgono i volti corrucciati di giovani promesse della politica come Aldo Moro, Giulio Andreotti e Oscar Luigi Scalfaro, ma anche quelli di Pio XII e Giovanni Battista Montini, per non dire dei tanti volenterosi inquisitori che combatterono questa crociata; ognuno di essi si impegnò alacremente in una lotta che alla fine, dentro le aule dei tribunali, ebbe il più sorprendente degli esiti. Su tutti si staglia però la titanica figura dell'avvocato Gino Gavuzzo, misconosciuto direttore del Segretariato generale per la Moralità, infaticabile alfiere della lotta per un mondo scevro da ogni inverecondia e indiscusso primus inter pares tra i moralisti d'Italia.
The book is the first monography dedicated to the history of the industrial photography in Italy.... more The book is the first monography dedicated to the history of the industrial photography in Italy. Is the result of a long research in many archives and presents several unpublished images and forgotten authors.
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Papers by Angelo Pietro Desole
1920s, arrived in Milan and encountered circles of photographic modernism that gathered around some key magazines (Rivista illustrata del Popolo d’Italia, Natura, Le vie d’Italia), as well as a handful of figures who were destined to spread a decisive influence on the figurative culture of the following decades, such as Antonio Boggeri.
glorioso epitaffio
Originally published in 1941, Elio Vittorini's Conversazione in Sicilia-probably his most important novel-was republished in 1953 with the inclusion of 169 photographs commissioned to Luigi Crocenzi three years earlier. This new publication was followed by a harsh controversy between the writer and the photographer regarding the authorship of the book. This essay recontructs the dispute-a crucial moment in the definition of Italian photographic culture-through the correspondence held in Vittorini's and Crocenzi's personal archives and the ensuing comments published in the media
Books by Angelo Pietro Desole
Between the end of World War II and the economic boom, cinema in Italy was at the center of numerous negotiating practices, ranging from the protection of morality to the maintenance of public order; from the need to financially support a struggling industry to the development of new international relations; from the influence of the Vatican to the creation of fragile political alliances.
The book reconstructs how film censorship positioned itself at the crossroads of all these concerns. Through the study the censorship archive files and parliamentary records, it offers a reading that seeks to break away from the traditional interpretation of censorship as a merely repressive mechanism, proposing instead a model of culture of negotiation that was able to guide the country through one of the most difficult periods in its history.