Papers by Corrado Pestelli

Palazzeschi. Due ‘orfanelle’: «Meriggio d’estate» e «Plenilunio di primavera» - Definitivo, 2024
Il breve scritto si concentra su due novelle, appunto Meriggio d’estate e Plenilunio di primavera... more Il breve scritto si concentra su due novelle, appunto Meriggio d’estate e Plenilunio di primavera, che compaiono in immediata successione (dodicesima e tredicesima) nell’edizione presa in esame. Quasi ‘isolate’, e quindi ‘orfane’ nella realtà bibliografica palazzeschiana, ad eccezione d’un singola uscita in rivista per Meriggio e di due uscite nel caso della seconda novella, senza alcun precedente in volume, le due prove narrative, pur nella loro diversità, appaiono collegabili non solo per la collocazione editoriale e per il tenue legame tematico-atmosferico, ma anche per la loro stessa ‘solitudine’ di autonomo dittico in prosa. Non mancano in ogni caso le possibilità di dialogo artistico con il motivo efebico-popolare, in entrambe le novelle, e con il motivo del ‘celibe solitario’, in Plenilunio.

Due ‘orfanelle’: «Meriggio d’estate» e «Plenilunio di primavera» nella silloge del ’75, 2024
Due 'orfanelle', perché Meriggio d'estate ha una sola uscita, nell'«Illustrazione toscana» del 19... more Due 'orfanelle', perché Meriggio d'estate ha una sola uscita, nell'«Illustrazione toscana» del 1938, con il titolo Arno, e la contigua, immediatamente successiva Plenilunio di primavera, che pure ha all'attivo due uscite in rivista anteriori al 1957 (data dell'Omnia Mondadori curata dallo stesso Palazzeschi, con sessantaquattro novelle; la silloge del '75 ne annovera ottantadue), non ne ha alcuna in volume, come peraltro avviene nel caso di altre novelle; solo Il paradiso terrestre e Musica proibita sono scritte appositamente per la silloge del '57 (alla quale in séguito sarà aggiunto Il buffo integrale); avvicinate dalla collocazione di dodicesima e tredicesima nel corpus cui qui storicamente si fa riferimento (del tutto diversa è l'impostazione dell'edizione 2023 de Le Novelle nelle Edizioni Scientifiche di Opere Palazzeschiane Mondadori, a cura di Gino Tellini; edizione che integra radicalmente con logica diacronica il "Meridiano" '75, fornendo tutte le raccolte dal 1921 al 1966, e che comprende novantotto novelle anziché ottantadue), le due 'orfanelle' convivono con testi di Il Re bello, di Il palio dei buffi e di Bestie del Novecento; le ragioni di strategia architettonica generale balzano in primo piano nell'ordinamento della raccolta, dato che a questa presiede una dislocazione estremamente accurata del materiale di autorevisione, anche variantistica, d'una produzione in prosa che l'autore fa partire dal 1907. I criteri di distribuzione delle novelle sono, com'è intuibile, molto vari e non riconducibili con certezza a una ratio univoca; ma «unitaria» è comunque la direzione costruttiva della raccolta, secondo la dichiarazione prefatoria di Palazzeschi. Completamente rimescolata la cronologia d'origine, si entra in un piano di sincronia rispetto alla precedente diacronia compositiva, con accostamenti, contiguità, richiami di vicinanza d'ordine tematico, di affinità interna o anche solo di dizione titolante, di alternanza governata da criteri ritmici. Palmare il caso dei testi di Bestie del Novecento, che si affacciano regolarmente ogni quattro novelle di altre raccolte, con l'eccezione di Via Veneto: 21 Marzo e di Nell'aria di Parigi (precedute da tre, non da quattro testi a esse estranei) e di Salvare Cocò, seguìta dai sei testi finali della silloge Tutte le novelle: quasi un intento (secondo il curatore dell'edizione mondadoriana, appunto del '75, Luciano De Maria) di intercalare alle vicende umane quelle degli animali, oggetto di costante attenzione; né la presenza zoologica costituisce novità, ma anzi è presente in una vera e propria tradizione letteraria, per limitarsi all'Otto-Novecento (e per non risalire à rebours al Casti, e ancora più giù e all'antichità); sia sufficiente rammentare, variamente, nella loro diversità, Bestie di Tozzi, Storie di bestie di Bonaventura Tecchi, La vie des abeilles di Maeterlink, le Histoires naturelles di Jules Renard, o Padrone e cane di Thomas Mann, o anche il cane Melampo di Alba de Céspedes. La contiguità tra le due novelle è individuata dal curatore della silloge del '75 nell'«affinità di titolo» e nella «materia meteorologica»; poco, all'apparenza, in un legame davvero flebile ed esile; ebbene, la vicinanza, la quasi coabitazione di topografia editoriale di Meriggio d'estate e Plenilunio di primavera consiste proprio in questo, ovvero nel reciproco sostegno delle due prove narrative, ciascuna a suo modo autosufficiente, e perciò simile all'altra, ed esattamente per questo motivo solitaria, anche se non 'isolata'. Maggiore, in ogni caso, rispetto alla compagna, il dialogo narrativo di Meriggio d'estate con altri testi: piccole prose «fenomenologiche», «bozzetti estatici», «epifanie», prive di sostanziale sviluppo d'azione, Meriggio, come Carburo e Birchio, come Giulietta e Romeo, e così come La squadraccia di Via Redentoristi e Bella difficoltà delle parole, celebrano e registrano, ognuna con le proprie caratteristiche, la «vita», le sue accensioni in sé considerate, la «gioia pura» di sensazioni spesso inconsapevoli, l'incanto autocontemplativo dell'esistenza, incanto consapevole invece nel narratore. E vada pure per la coppia Giulietta-Romeo al Lido di Venezia («forse perché avendo Shakespeare portato il mare a Verona, diviene un dovere per me mettere Giulietta e Romeo sulla spiaggia», scrive qui l'autore); e così valga per Carburo e Birchio: una rappresentazione di palcoscenico, un incantato notturno toscano nel quale i due epifanici vetturini vengono osservati e ascoltati dal clochard, Narciso, e da un io narrante che non osano interromperli, come non si osa interrompere uno spettacolo teatrale fruito con serietà e senza scherno. Le due incarnazioni (più per l'autore che per l'io narrante) d'un ideale efebico-popolare vengono ad assumere il ruolo di clown, nel senso alto del termine:

Carlo Antici e l'ideologia della Restaurazione in Italia, 2009
Carlo Antici e l'ideologia della Restaurazione in Italia traces Antici's career as an essayist, t... more Carlo Antici e l'ideologia della Restaurazione in Italia traces Antici's career as an essayist, translator of works of the Catholic Restoration and contributor to journals. This appraisal brings to light the link (albeit not designatory) with the ideology of conservative romanticism, as witnessed by the citations from Chateaubriand, the early Lamennais and De Maistre. Penned in the form of utopian essay, Antici’s standpoint tends towards a theocratic concept and a renewed patrimonialist vision of the State, surfacing in the hope of an Empire-Papacy combination. The relationship with Giacomo Leopardi in its turn triggers a series of suggestions for reading destined to be independently reworked by a nephew anything but deaf to dialogue with his uncle, readings that range from the ancients, especially Greek, to the aforementioned contemporary French Catholic writers.Carlo Antici e l\u27ideologia della Restaurazione in Italia traccia la carriera di Antici saggista, traduttore d...
Nuova antologia : rivista di lettere, scienze ed arti
Scientismo e Antihegelismo in Un Carteggio DI Timpanaro
Polistampa, 2019
Ci si riferisce, qui, a un corpus di lettere scritte da Timpanaro jr. al filosofo Girolamo De Lig... more Ci si riferisce, qui, a un corpus di lettere scritte da Timpanaro jr. al filosofo Girolamo De Liguori; l'arco temporale si distende quasi per un trentennio, dal '70 al '99, e abbraccia riferimenti a vicende culturali e politico-civili, a climi e atmosfere rappresentativi delle varie fasi delle vicende italiane.
Tomasi di Lampedusa : le lezioni su Stendhal e la divina fusione narrativa
Tomasi di Lampedusa : le lezioni su Stendhal e la divina fusione narrativa, 2019
Ricognizione sugli studi stendhaliani di Tomasi di Lampedusa, come capitolo del forte, determinan... more Ricognizione sugli studi stendhaliani di Tomasi di Lampedusa, come capitolo del forte, determinante interesse per le letterature straniere, in particolare per la letteratura francese e per la letteratura inglese. L'attenzione concentrata su «Le rouge et le noir» e su «La Chartreuse de Parme» apre più d'uno spiraglio sui rapporti ideologici e stilistici fra il Lampedusa francesista (1955) e la contemporanea stesura del «Gattopardo» (1954). Individuazione dei due romanzi stendhaliani come «vertice della narrativa mondiale» e progressiva crescita, nel francesista, dell'ammirazione per la «Chartreuse» e per la sua felice "atarassia" stilistica.
Giuseppe Prezzolini : una biografia intellettuale
Irene Gambacorti, Verga a Firenze. Nel laboratorio della "Storia di una capinera", Firenze, Le Lettere, 1994
Irene Gambacorti, Verga a Firenze. Nel laboratorio della "Storia di una capinera", Firenze, Le Lettere, 1994, 1995
Materialismo inquieto e leopardismo nel dialogo Timpanaro-De Liguori : con scelta di lettere
Lettere, in gran parte inedite, di Timpanaro a Girolamo De Liguori, sul materialismo sette-ottoce... more Lettere, in gran parte inedite, di Timpanaro a Girolamo De Liguori, sul materialismo sette-ottocentesco, sul materialismo antico, sullo Stratone leopardiano, su Spinoza e Bayle, su Rensi, Gramsci, Croce, Gentile, Garin e altri studiosi. Discussioni sul positivismo. Discussioni sull'attualità politica (1970-1973), sul PCI e sul PSIUP. Ne emerge una fondamentale e chiara impostazione filosofica antihegeliana ed antiidealistica.
Capuana novelliere: stile della prosa e prosa" in stile
Diritto al silenzio: vita e scritti di Roberto Bazlen

INDICE I. Lingua e stile in Leopardi: nitida disciplina di sterminata fantasia (note sul convegno... more INDICE I. Lingua e stile in Leopardi: nitida disciplina di sterminata fantasia (note sul convegno recanatese) II. L’Ottocento non hegeliano. Classicismo democratico, materialismo, tradizione dell’empirismo sensistico negli studî di Timpanaro III. Editando le foglie di Sibilla. Gli scritti e i frammenti autobiografici di Leopardi, le magiche carte dell’io e l’estetica internazionale del romanticismo IV. Biblioteche di Romagna (con un’appendice su Valgimigli e la Classense) V. Epistolarî ottocenteschi. Letterati, professori, bibliotecarî e riviste di epoca carducciana, fra classicismo, italianistica ed anglogermanistica (Chiarini, De Gubernatis, Martini, Biagi, Piero Barbèra, Bianchini) VI. L’artigiano del realismo visionario 1. Il Verga di Tellini e l’invenzione della realtà 2. Verga a Firenze e la Storia di una capinera VII. Domenico Ciampoli fra erudizione e narrativa 1. La formazione napoletana 2. L’Abruzzo di Trecce nere VIII. Provincia e Cosmopolis, la petite patrie e la nascita della slavistica italiana. Domenico Ciampoli e le letterature straniere (con bibliografia e lettere) IX. Il tappeto, il fango e il tappeto. Mefistofele di giorno e la borghesia infinita nel teatro di Svevo (con un’appendice su Svevo e Schopenhauer) X. Iridi, terre e acque asciutte. Rotazione materica e leopardismo nelle prime raccolte di Montale XI. Italianistica universitaria durante il fascismo. Momigliano, Russo, Sapegno XII. Poesia e poetica d’un autore contemporaneo: Sauro Albisani 1. Storia, prestoria e teatro. Il poema drammatico Campo del sangue e le traduzioni dal celeste idioma 2. Soliloquio pubblico e dimora metafisica: Verso casa Appendice Lo scrittore e il suo critico (Il D’Annunzio di Luti e il Tozzi di Baldacci) Da Leopardi al Novecento. Dodici capitoli e un'Appendice. Leopardi, le biblioteche di Romagna, epistolari di ambiente carducciano, Verga, lo slavista Ciampoli, Svevo, la lirica di Montale, intellettuali e fascismo, il poeta contemporaneo Albisani.

Studi e saggi
Carlo Antici e l'ideologia della Restaurazione in Italia traces Antici's career as an ess... more Carlo Antici e l'ideologia della Restaurazione in Italia traces Antici's career as an essayist, translator of works of the Catholic Restoration and contributor to journals. This appraisal brings to light the link (albeit not designatory) with the ideology of conservative romanticism, as witnessed by the citations from Chateaubriand, the early Lamennais and De Maistre. Penned in the form of utopian essay, Antici's standpoint tends towards a theocratic concept and a renewed patrimonialist vision of the State, surfacing in the hope of an Empire-Papacy combination. The relationship with Giacomo Leopardi in its turn triggers a series of suggestions for reading destined to be independently reworked by a nephew anything but deaf to dialogue with his uncle, readings that range from the ancients, especially Greek, to the aforementioned contemporary French Catholic writers.
L'universo leopardiano di Sebastiano Timpanaro e altri saggi su Leopardi e sulla famiglia
Bilenchi et Pratolini: la memoria del 'fascismo di sinistra
Sebastiano Timpanaro, Nuovi studi sul nostro Ottocento, Pisa, Nistri-Lischi, 1995
Roberto Salek, Giuseppe Prezzolini. Una biografia intellettuale. Introduzione di Marino Biondi, Firenze, Le Lettere ("La Nuova Meridiana: XLII"), 2002, pp. xxv-156

Leopardi, Stratone di Lampsaco, Büchner nel dialogo Timpanaro-De Liguori
Critica Letteraria, 2020
italianoIl contributo si sofferma sulla linea di studi, riguardante il materialismo, che caratter... more italianoIl contributo si sofferma sulla linea di studi, riguardante il materialismo, che caratterizza lo scambio epistolare fra Timpanaro jr e Girolamo De Liguori. Leopardi risulta il termine di riferimento principale, al quale fanno capo gli studi su Stratone di Lampsaco e su Spinoza, su Vincenzo Gioberti, su Arturo Graf e su Giuseppe Rensi, sul materialismo ottocentesco di Ludwig Buchner e sul positivismo. Comune, nei due intellettuali, la polemica nei confronti delle impostazioni di pensiero idealistico-crociane e storicistico-hegeliane. EnglishThe present essay looks at the studies, regarding materialism, that characterise the exchange of letters between Timpanaro junior and Girolamo De Liguori. Leopardi is the main reference point, followed by studies on Strato of Lampsacus and Spinoza, on Vincenzo Gioberti, on Arturo Graf and on Giuseppe Rensi, on the Nineteenth-century materialism of Ludwig Buchner and on positivism. The two intellectuals share a polemic stance towards ideali...
Marino Biondi : cent'anni di cronache pratoliniane
L'arte della prosa fra Otto e Novecento. La crisi dell' 'io' lirico e il romanzo impossibile negli studi di Tellini
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