La Rivista di Archeologia Cristiana è un periodico annuale destinato ad accogliere la pubblicazione scientifica di studi e ricerche attorno alle testimonianze monumentali del cristianesimo durante la tarda antichità e l'alto medioevo. Ogni volume è suddiviso in tre sezioni: la prima, riservata alla Pontificia Commis sione di Archeologia Sacra, accoglie i resoconti ufficiali dei lavori e delle scoperte fatte negli anti chi cimiteri cristiani di Roma e d'Italia. La seconda presenta studi e notizie di ricerche e scoperte su tutte le regioni dell'Orbis christianus antiquus. Una terza parte è destinata alle recensioni di libri pervenuti in Redazione. Le lingue accettate dalla Rivista, oltre al greco antico e al latino, sono il francese, l'inglese, l'italiano, lo spagnolo e il tedesco. I manoscritti inviati alla Redazione devono essere adeguati, dagli autori, alle Norme di Reda zione della Rivista (pdf scaricabile al sito
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www.piac.it 1 Fornari 1930. 2 Ibidem, p. 167. 3 Ibidem, p. 168. L'ASCENSIONE A CHIARAVIGLIO Ancora sulle pitture del finarello A Josef Engemann un maestro che avremmo voluto avere I. Una scoperta lunga un secolo "La munificenza di S. S. Papa Pio XI nell'anno 1924 poté assicurare alla S. Sede la proprietà della Vigna Chiaraviglio situata verso S. Sebastiano, fra le vie Appia Antica e delle Sette Chiese; il quale terreno completò tutta l'area già nell'altra parte proprietà della S. Sede che si estende alla destra della Via Appia Antica dal "Quo Vadis?" a S. Sebastiano e sotto la quale si sviluppa la grande necropoli di S. Callisto. Nello stesso anno si gettarono in una zona del terreno acquistato le fondazioni di quella "Casa delle Catacombe" che si erigeva perché divenisse centro per quanti si recassero a visitare e a studiare la rete dei Sacri Cimiteri esistenti nella zona Appio-Ardeatina. Mentre per fondare il lato S-E del fabbricato non si incontrarono difficoltà speciali e si attraversarono strati compatti di tufi antichi, nel resto e specialmente nel lato verso S. Sebastiano si sfondò con i cavi in un gruppo di gallerie cimiteriali non ancora conosciute (fig. 1). Le necessità del lavoro portarono allo sterro di esse, sterro quindi limitato alla zona circoscritta dal fabbricato; qualche frana avvenuta esternamente nel terreno in rispondenza di antichi lucernari, ha peraltro condotto alla necessità di estendere considerevolmente lo sterro, si che ora la rete si presenta abbastanza vasta e completa" 1. Questa la cronaca di Francesco Fornari, allora Direttore dell'Ufficio tecnico della Pontificia Commissione di Archeologia Sacra, che propose, immediatamente, l'interrogativo più urgente: "Il problema più interessante che si prospetta è quello di sapere se la rete in questione faccia gruppo a sé, o sia in comunicazione con S. Callisto o lo sia con S. Sebastiano. Lo stato attuale dell'esplorazione non ci permette di dare una risposta sicura" 2. Ma, il Fornari escluse il collegamento con S. Callisto (troppo lontana), mentre percepì che alcune gallerie "si protendono verso S. Sebastiano: perciò la ipotesi terza sembra la più probabile, anche per questioni di vicinanza" 3. Per il resto, il Fornari descrive testualmente il monumento, rilevando poche peculiarità, fatta eccezione per la tipologia delle tombe "multipiano" all'interno degli RACr, 97 (2021), pp. 261290.