A proposito di un progetto di storia orale
2022, Naturalmente Scienza, Ottobre 2022
…
4 pages
1 file
Sign up for access to the world's latest research
Abstract
naturalmente scienza ottobre 2022 anno 3 numero 3 quadrimestrale in questo numero: In prImo pIano: L'altra faccia subdola del nucleare: i microreattori di Angelo Baracca e Giorgio Ferrari • rItratto dI famIglIa: Scutigeridae di Alessandro Minelli • focus: Storici della scienza e militanza politica. A proposito di un progetto di "storia orale" di Fabio Lusito e Gerardo Ienna • Le controversie degli anni '70 fra marxisti dialettici e storici: il contesto storico di Angelo Baracca • Il confronto tra approcci marxisti al tema della scienza di Arcangelo Rossi • La fisica, la storia, il movimento: appunti sparsi delle memorie di un cane sciolto di Gianni Battimelli • uno scatto alla natura: Le lacrime della miseria di Stefano Piazzini • contrIbutI: La scimmia indomita di Frans de Waal • Il cervello che (non) dorme di Giulio Bernardi • Lo stato vivente della materia di Marco Buiatti • Crisi ambientale e questioni di genere di Alessia Fallocco • fare scuola: Pensando alla matematica di Matej Brešar • Tra matematica e fisica: una prospettiva interdisciplinare di Maria Arcà e Emiliano Degiorgi • Quale educazione matematica al nido e all'infanzia? di Lucia Stelli
Related papers
In questa sede non intendo occuparmi dei processi storici, che hanno portato alla migrazione dei (proto)Bulgari verso l'Europa centrale e in seguito verso le terre italiche, né, tanto meno, del problema storiografico, non del tutto chiarito (ammesso che sia possibile chiarirlo più di quanto è già stato fatto) delle varie tappe del loro cammino e insediamento, temporaneo o stabile, nella penisola italiana 1 . Vorrei piuttosto concentrarmi sulle loro vestigia in Italia, un problema, fortemente discusso, più volte e con esiti opposti; esiti, oscillanti fra veridicità scientifica (non sempre immune da una certa intenzionalità), interpretazione populista e, almeno da una ventina d'anni, oggetto di una crescente speculazione mediatica.
Panoramica del dibattito metodologico su storia locale e storia orale tenutosi in Italia alla fine degli anni '70.
Riflessioni dopo 150 interviste e 3 libri pubblicati. Conosciamo davvero la mezzadria e i suoi protagonisti? Erano davvero loro i sottomessi o lo volevano essere?
L'articolo analizza la scrittura della storia come territorio controverso e accidentato dopo la dichiarazione postmoderna della "fine della storia" e quella congiunta della "fine delle grandi narrazioni" e si incentra sul venir meno nel romanzo contemporaneo di una chiara distinzione tra fatto e finzione, distinzione invece ancora ovvia per il lettore dei romanzi storici ottocenteschi. A partire dalle opposte tesi di Hayden Withe e Carlo Ginzburg viene ricostrutio anche il dibattito tra gli storici e viene sostenuta la progressiva perdita di autorevolezza della storiografia come disciplina. Lo spazio aperto da questa crisi tende ad essere occupato da altre forme di narrazione della storia, quella romanzesca, quella cinematografica etc. che tuttavia pongono in modo rilevante il problema della commistione tra storia e finzione nel racconto. Fact-fiction, docu-drama, romanzo storico-poliziesco, sono alcune delle forme che oggi assume la riappropriazione del passato da parte della letteratura, che entra in certo modo in competizione con la scrittura storiografica. Alla radice di queste nuove modaltà di appropriazione, riscrittura reinterpretazione del passato si pone la cosidetta "svolta linguistica" e la perdita di fiduzia nella possibilità di una ricostruzione scientifica dei fatti, che invece fondava la storiografia positivista.
Antrocom: Online Journal of Anthropology
L'antropologia del mondo classico si occupa della Grecia antica e del mondo antico con l'intento di dotarci di una serie di strumenti metodologici che ci consentano di andare a rintracciare la ricerca e la coscienza del sé. Questo è possibile recuperando alcuni momenti del mondo antico, così da sorprendere la nostra cultura in una fase particolare della propria progressiva evoluzione; nel passaggio fondamentale dalla tradizione del sapere orale alla nascita della scrittura. Quindi, occuparsi di antropologia del mondo classico significa andare a cercare le radici dell'alterità che si annidano nella nostra cultura, recuperandone quegli aspetti che a vari livelli ci hanno avviato verso nuove procedure e nuove forme di sapere. Per poter capire come e perché nella nostra cultura si è consumato il distacco ideologico tra oralità e alfabetizzazione, non possiamo non richiamarci alla cultura della Grecia antica, e in particolare a quella fase precisa di congiuntura culturale che si realizza tra l'epica omerica e la paideia, la filosofia e la prosa platonica. Qualche secolo di storia nel quale si viene a consumare definitivamente il passaggio fondamentale nella trasmissione del sapere nella nostra cultura, che da cultura orale si trasforma in cultura alfabetizzata, scritta. Per definire meglio l'ambito di competenza è d'obbligo fare una precisazione metodologica: quando noi studiamo antropologicamente la cultura classica ci dotiamo di una metodologia ben diversa da quella in uso presso le scuole filologiche o storico-letterarie. Usiamo, infatti, il testo tramandato da queste culture come enciclopedia tribale, cercando di risalire alle precedenti forme di questo testo, in modo da recuperarlo alla sua fase pre-letteraria. Si cerca, in altri termini, di individuare tutti quei pre-testi culturali che prima di diventare prodotto scritto facevano di questi contenuti dei concetti a uso di un'intera collettività.
Anche se interviste e testimonianze sono sovente a fondamento di prodotti e progetti di storia destinati a un pubblico diverso da quello degli specialisti e delle università, non credo che l’uso delle fonti orali nella ricerca storica implichi, di per sé, l’idea di operare nell’area della public history. Le fonti orali sono infatti una metodologia adottata anche da storici impegnati esclusivamente nella ricerca scientifica, senza che vi sia alcun obbligo rispetto alla condivisione dei risultati della ricerca fuori dall’ambito scientifico né consuetudini di altre forme di coinvolgimento di potenziali pubblici. Detto ciò credo che fra storici orali e public historian ci possono essere naturali confluenze e che i primi possano trarre una particolare utilità nell’incontro soprattutto rispetto al mai risolto tema della <restituzione>, un obiettivo spesso implicito (ma sovente assai problematico) in chi con passione si avvicina al mondo dell’oralità. Argomenterò facendo riferimento alla mia esperienza nell’uso delle fonti orali in contesti diversi, ovvero per la realizzazione di <oggetti culturali> che presupponevano destinatari diversi: la comunità scientifica; il pubblico dei mass media; una specifica comunità locale.
Testo pubblicato nella Guida del professore Esabac per gli insegnanti francesi e italiani, a cura del Miur e dell'ambasciata di Francia in Italia, primavera 2013, pp. 70-110. Il testo mette in evidenza i problemi aperti dalla sovrapposizione dei programmi italiani e francesi di storia per gli istituti che partecipano al progetto esabac e propone alcune soluzioni, nonché un piano di lavoro sui tre anni. Particolare attenzione è prestata alla questione metodologica (lettura documenti, dati statistici, immagini).
'900 Transnazionale, 2021
Oral history emerged as a discipline and still is widely utilized as method to approach and process traumatic events. Because of its ability to share experience and build community, oral history is being widely utilized as a tool to document and respond to the Covid global pandemic, which impacted social rituals and community building moments. Inspired by artists' use of oral history for socially engaged forms of art and in light of Italy's tradition of oral history theory, the article identifies important historical precedents and methodological coordinates for an oral history of art as an understudied and underdeveloped area of research in this country.
Pubblicata nel 2010, la Storia dell'Università di Sassari a cura di Antonello Mattone è una storia davvero 'nuova', oltre che essere la più recente. È stata preceduta da altre tre: quella di Pasquale Tola, 1 di Luigi Siciliano Villanueva, 2 di Ginevra Zanetti; 3 al contrario delle prime due e della quarta, che abbracciano l'intero arco temporale delle vicende dell'Istituzione, la storia di Zanetti si ferma dopo la riforma sabauda del 1765.
Informazione filosofica, 2023
ABSTRACT (ITA) Un’idea emerge, si sviluppa, guadagna consenso, muta, talvolta scompare per poi risorgere. Questo è anche stato il destino dell’idea di evoluzione, il cui lungo cammino viene ricostruito in questo saggio, dai Greci fino ai nostri giorni. A partire dal diciassettesimo secolo questa nozione assume sempre più rilevanza nello studio della natura. In ciascun pensatore l’idea di un’evoluzione delle specie viventi è stata accompagnata da una teoria volta a spiegare le cause e il meccanismo del mutamento. Questo saggio racconta non soltanto la genesi e lo sviluppo dell’idea tout court che la natura in qualche modo si trasformi, ma anche la storia delle teorie che, assumendo come reale questa trasformazione, ne postulano una spiegazione. Particolare attenzione viene data ad alcuni aspetti spesso trascurati che hanno reso possibile il concetto di evoluzione del mondo vivente come la conosciamo adesso, di cui se ne mostra la rilevanza, già a partire dal pensiero greco. ABSTRACT (ENG) An idea emerges, develops, gains consensus, evolves, sometimes disappears and then rises again. This was also the fate of the idea of evolution, whose long journey is reconstructed in this essay, from the Greeks to the present day. Since the seventeenth century, this idea has become more and more relevant in the study of nature. In each thinker the idea of an evolution of living species has been accompanied by a theory aimed at explaining the causes and the mechanism of change. This essay tells not only the genesis and development of the idea that nature somehow transforms itself, but also the history of the theories which, assuming this transformation as real, postulate an explanation. Particular emphasis is given to some often overlooked aspects that made possible the concept of evolution of the living world as we know it now, whose full relevance is shown, starting from Greek thought. Keywords: evolution, natural selection, Charles Darwin, history of ideas, history of science

Loading Preview
Sorry, preview is currently unavailable. You can download the paper by clicking the button above.