IDEE PER UN CURRICULUM DELLA STORIA
2025, Gianmaria Toffi
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Abstract
Questo breve testo nasce da alcune domande, che ritengo sempre meno eludibili: quali funzioni vengono assegnate alle politiche educative in uno "stato cliente" nello scenario della terza decade del XXI secolo, come queste funzioni possono influire su indicazioni programmatiche e linee guida efficaci nell'indirizzare la strutturazione dei libri di testo e nell'orientare la prassi didattica di larga parte dei docenti, quali spazi infine rimangono aperti per esprimere la libertà di ricerca ed insegnamento?
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naturalmente scienza ottobre 2022 anno 3 numero 3 quadrimestrale in questo numero: In prImo pIano: L'altra faccia subdola del nucleare: i microreattori di Angelo Baracca e Giorgio Ferrari • rItratto dI famIglIa: Scutigeridae di Alessandro Minelli • focus: Storici della scienza e militanza politica. A proposito di un progetto di "storia orale" di Fabio Lusito e Gerardo Ienna • Le controversie degli anni '70 fra marxisti dialettici e storici: il contesto storico di Angelo Baracca • Il confronto tra approcci marxisti al tema della scienza di Arcangelo Rossi • La fisica, la storia, il movimento: appunti sparsi delle memorie di un cane sciolto di Gianni Battimelli • uno scatto alla natura: Le lacrime della miseria di Stefano Piazzini • contrIbutI: La scimmia indomita di Frans de Waal • Il cervello che (non) dorme di Giulio Bernardi • Lo stato vivente della materia di Marco Buiatti • Crisi ambientale e questioni di genere di Alessia Fallocco • fare scuola: Pensando alla matematica di Matej Brešar • Tra matematica e fisica: una prospettiva interdisciplinare di Maria Arcà e Emiliano Degiorgi • Quale educazione matematica al nido e all'infanzia? di Lucia Stelli
ACCADEMIA DELLE ARTI DEL DISEGNO. 450 ANNI DI STORIA, a cura di L. Zangheri e Bert W. Meijer, 2015
L'Archivio di Stato fiorentino, fondato nella fabbrica degli Uffizi come Archivio Centrale di Stato nel 1852, fu diretto prima da Francesco Bonaini (1806Bonaini ( -1874, quindi da Cesare Guasti (1827-1889). A lui succedette Pietro Berti (1827-1914, 1 funzionario dalla lunga esperienza, che continuò, sulla linea del suo predecessore, la riorganizzazione delle carte. 2 Fin dai tempi di Francesco Bonaini nell'Archivio Centrale si erano conservate anche le carte prodotte dalle Arti, in una apposita sala costruita all'uopo e ornata da un balaustra sorretta da colonne decorate con i relativi stemmi. 3 Bonaini, nel 1864, descrisse il suo intento come diretta conseguenza di una visione avuta da Giorgio Vasari: «mi parve che il Vasari avesse pensato a me, o dirò meglio, agli Archivi nostri. [...] pensai che l'ordine delle sale avrebbe conferito all'ordine dei documenti: credetti che come nel corridore di sopra si va considerando sulle pareti la storia delle Arti, così in questo saremo andati leggendo la storia di una Repubblica illustre e di un Principato cittadino». 4 Ma quasi trenta anni dopo all'archivio fiorentino mancavano ancora la gran parte delle carte di quell'Accademia, poi Arte, voluta proprio dal Vasari, se si eccettuano le 38 unità legate al tribunale dell'Accademia scorporate dall'ar-* Si ringrazia per la preziosa collaborazione il prof. Luigi Zangheri, attento custode della memoria dell'Accademia, il dott. Piero Marchi, funzionario dell'Archivio di Stato di Firenze, la dott. ssa Monica Nocentini funzionaria della Soprintendenza Archivistica per la Toscana, la prof.ssa Antonia Ida Fontana, responsabile della biblioteca dell'Accademia delle Arti del Disegno, la dott.ssa Monica Maffioli, responsabile dei fondi fotografici dell'Accademia delle Arti del Disegno, e la dott. ssa Giulia Coco paziente e indefessa ricercatrice, compagna di scorribande culturali. 1 Sul Berti cfr. MartElli e KlEin, 2006, p. 351. 2 Ad esempio richiedendo la conservazione dell'Archivio di Corte nell'Archivio di Stato cfr.
In questa sede non intendo occuparmi dei processi storici, che hanno portato alla migrazione dei (proto)Bulgari verso l'Europa centrale e in seguito verso le terre italiche, né, tanto meno, del problema storiografico, non del tutto chiarito (ammesso che sia possibile chiarirlo più di quanto è già stato fatto) delle varie tappe del loro cammino e insediamento, temporaneo o stabile, nella penisola italiana 1 . Vorrei piuttosto concentrarmi sulle loro vestigia in Italia, un problema, fortemente discusso, più volte e con esiti opposti; esiti, oscillanti fra veridicità scientifica (non sempre immune da una certa intenzionalità), interpretazione populista e, almeno da una ventina d'anni, oggetto di una crescente speculazione mediatica.
2020
This paper describes how the curriculum Reading like a historian, endorsed by the Stanford History Education Group, was used in the first two years of an Italian high school. It is an innovative study program, as it is based on an active approach to learning and aimed at developing some important skills that are typical of the work of the professional historian: in particular, the program focuses on the construction of answers to questions of investigation based on a critical analysis of the sources and their corroboration. Adopting this curriculum of studies in the Italian context necessarily stimulates the teacher to critically rethink the use of the history manual and the organization itself of its teaching.
Attualmente, il sistema educativo spagnolo sta sviluppando l'ultima fase della sua nuova riforma. Nel dicembre 2006 è stato pubblicato il regio decreto che stabilisce gli insegnamenti minimi che dovevano essere comuni a tutte le Comunità autonome che compongono lo stato spagnolo e nel corso del primo semestre del 2007 i diversi governi autonomi (regionali) hanno reso pubblici i loro nuovi curricoli. Il governo di Aragona ha pubblicato il piano di studi d'istruzione primaria nel giugno 2007 e la sua applicazione avrà inizio durante ciascun anno di ogni ciclo nel corso accademico seguente in modo che in un paio di anni entrerà in vigore nella sua totalità nell'insegnamento obbligatorio. Non è ancora il momento, quindi, per i dibattiti sul nuovo contenuto che è stato definito, ma si inizia ora un periodo di riflessione per l'elaborazione di nuovi manuali e di materiali didattici adeguati agli obiettivi, ai contenuti, ai criteri di valutazione e alle indicazioni didattiche del nuovo curricolo. In Aragona, per l'insegnamento della storia (inclusa nella materia "Conoscenza dell'Ambiente") si stabilisce, tra l'altro, un orientamento molto preciso: collegare la storia al patrimonio culturale di Aragona.
Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca università degli studi di napoli «l'orientale». dipartiMento di scienze sociali regione caMpania
Regista, Scrittore, Produttore, Gianni Gualdoni è "figlio d'arte" e cresce in stretto contatto con maestri d'arte del teatro musicale; Laurea in Lingue e letterature straniere, studia musica e teatro con Massimo Bogianckino. Autore di studi e ricerche d'ambito teatrale e musicale e testi drammaturgici (diversi rappresentati), è invitato in comitati scientifici e convegni nazionali sul teatro musicale (Fermo Festival, Macerata Opera, et al.). Firma regie in Italia e all'estero -spesso anche le scene-annoverando un repertorio che va dal barocco al contemporaneo: diverse le direzioni di prima rappresentazione moderna e "prima assoluta", sia d'opera che di prosa. Produttore di eventi teatrali e musicali nazionali e internazionali, negli anni dirige vari festival e teatri ed è consulente e direttore artistico per istituzioni culturali italiane ed estere.

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