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Section Literature. AATI Online Working Papers

Abstract

In quale modo e quanto ha influito il modello manzoniano, non soltanto quello più ovvio e prevedibile de I promessi sposi ma anche quello meno scontato della Storia della colonna infame, due modelli peraltro diversi tra loro per quanto uno "figlio" dell'altro, sulla costruzione narrativa e sulla scelta di temi e personaggi nel romanzo storico "siciliano" della seconda metà del Novecento? Leonardo Sciascia, Vincenzo Consolo e non ultimo l'Andrea Camilleri dei cosiddetti romanzi storici, al di là di eventuali e spesso dichiarati debiti di riconoscenza, sembrano ri-utilizzare strumenti e tecniche sperimentati in Italia per la prima volta proprio da Manzoni e sembrano richiamarsi, anche se talora in modo più tragico e dolente, a soggetti che hanno un rapporto di stretta parentela con quelli da lui raffigurati (l'ingiustizia in tutte le sue variegate forme e persino la tortura fisica su quanti ritenuti, più o meno correttamente, colpevoli). Altri autori, invece, sembrano avere un'idea completamente diversa tanto da utilizzare la Storia, quella da manuale e ormai codificata, come un accessorio "ideologico" e non come un elemento portante della storia raccontata: un titolo tra tutti, Il Gattopardo di Giuseppe Tomasi di Lampedusa. Premessa Questo è l'abbozzo di una ricerca che avrebbe la pretesa di occuparsi dell'eredità del romanzo storico manzoniano non solo in Sicilia ma in tutta Italia, dalla seconda metà del Novecento. La ricerca è nata durante un corso accademico in cui, appunto, illustravo una serie di romanzi storici italiani più o meno derivati o influenzati dall'esperienza manzoniana dei Promessi sposi e/o della Storia della colonna infame: è stato l'interesse dimostrato dagli studenti a convincermi dell'opportunità di dedicarmi a questo argomento. Inoltre, l'esperienza al recente congresso AATI di Palermo, in cui all'interno del panel che presiedevo Raccontare la Storia. La Sicilia alla prova del romanzo storico presentavo una relazione su questo stesso argomento, mi ha fornito, grazie alla vivace discussione finale e ai molteplici suggerimenti emersi, ulteriori rassicurazioni sul fatto che una simile tematica, benché meno frequentata di altre dalla critica letteraria nazionale e internazionale, potrebbe rappresentare l'avvio di una più ampia rivisitazione del romanzo novecentesco di ispirazione storica, e pure realista. Prima di entrare nel vivo della trattazione un paio di considerazioni teoriche e metodologiche, ovviamente semplificate vista la natura di work in progress. Dare una definizione univoca del genere romanzo è impresa titanica per il carattere proteiforme e discontinuo che il romanzo medesimo ha avuto sin dalla sua apparizione e affermazione: