La città in rete: mappare l'arte.
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Abstract
Silvia Viti At.silviaviti@gmail.com 1 LA CITTÀ IN RETE: MAPPARE L'ARTE.










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2016
The geographical description of the world has always had a linguistic dimension: it is a symbolic process of translation in which the signs simultaneously describe and portray. In this regard, the “history of lines” is also the history of the will to regulate the visible and give an order to the world. In recent years, the drones have become emblems of a visual geographical culture dominated by the importance of the view from above, “tamed”, in civilian zones, by Google Maps and Google Earth. Today, many artists and performers have made the aerial view, the video surveillance, and the technological colonization of the skies the object of their investigation. A counter-geography and a visual counterculture indicating borders, weapons, and tactics of a new battlefield: the one between earth and sky opened, in the middle of the last century, by the first satellite picture.
Shake Edizioni, 2008
J8?g#|\;Net. Art{-^s1 [...] Nel dicembre del 1995, la Rete forniva dunque a C´osic´un nome per l'attività in cui era coinvolto. Eccitato ed emozionato, l'artista iniziò a divulgarlo immediatamente. Pochi minuti dopo aver ricevuto l'e-mail, C´osic´la inoltrava a un suo amico di Zagabria, Igor Marko-vic´, chiedendogli di decodificarne il contenuto. Il testo era in realtà un manifesto piuttosto vago che se la prendeva con le istituzioni artistiche tradizionali, reclamando una generica libertà di espressione per gli artisti su Internet. Il frammento sopracitato, decodificato da Markovic´, recitava: "All this becomes possible only with emergence of the Net. Art as a notion becomes obsolete...". 2 Così, anche se il testo non sembrava rivestire un interesse particolare, il termine era stato creato, o meglio, come notava un altro net.artist della prima ora, il russo Alexei Shulgin, "si era autocreato per opera di un pezzo di software malfunzionante". Si trattava dunque di un ready-made prodotto da una macchina, che non aveva avuto neanche bisogno dell'aiuto di un'artista per materializzarsi. 3 Né forse poteva essere altrimenti, per una pratica fondata sulla manipolazione di assemblati pre-esistenti come software e pezzi di codice.
D'Andrea F. L'Avana. Appunti per una geografia artistica della città contemporanea, in Modenesi M., Bajini I. (a cura di), Metropoli 2.0: "Appunti" cartografici latinoamericani, Milano, Milano University Press, 2025 (Criando. Quaderni; 2).
The article proposes an observation of the geography of Havana starting from the analysis of performances and artistic installa-tions held in the public space of the capital between 2000 and 2019, within the framework of the Havana Biennial. Despite re-peated economic difficulties, in fact, visual experiments have been important forms of citizen participation, useful for re-defining imaginaries of identity often perceived as static and debilitated. The text is divided into a first introductory part, a second entitled Artistic geography of everyday life in which the interventions are presented, and, finally, Detrás del Muro: the Malecón as a porous space where the large project of the same name held on Avenida Maceo is analysed.
Vita e pensiero , 2016
Viviamo in un mondo connesso da reti di comunicazione e voli low cost, dove la politica parla attraverso i social media, la guerra si fa con i droni, l’economia si fonda su processi smaterializzati. Ed è per questo motivo che una produzione artistica non può prescinderne.
Nella postmodernità la “metafora multipolare e non lineare della mappa” (Westphal) è divenuta il paradigma dominante, mentre lo statuto ontologico stesso della carta si è fatto oggetto di riflessione transdisciplinare. Spostando l'attenzione dalla sua natura statica, ci si è infatti concentrati sugli elementi mobili, narrativi ed esperienziali della carta, che torna ad essere racconto di mondi possibili, anziché ‘rappresentazione’ della realtà. Se la città contemporanea è insieme rizomatico di frammenti in costante movimento, spazio dell'attraversamento la cui geografia mobile è in perpetua trasformazione, anche la mappa urbana si è fatta “nomade” (Careri), costantemente ridisegnata lungo e durante il percorso...
Forma Urbis Neapolis Genesi e permanenza del disegno della città greca, 2024
redazione luigi coiro art director enrica d'aguanno grafica francesca aletto elaborazione immagini franco grieco in copertina La città antica nell'area metropolitana (foto ©Luciano Romano) alla pagina 5 Neapolis da Theatrum praecipuarum
2016
Can Invisibile Cities by Italo Calvino, a book published in 1972, represent an ideal model which reproduce our contemporary way of life in the city? A meditation about the three concepts of writing, city and game could maybe give an answer to the question. If the city of Calvino was an evanescent place, created with an within the frame of a chessboard as a writing constraint, nowadays we live in a smart city, which at the same time is physically accessible but which is also constantly re-invented with digital instruments. Apps, social networks and digital technologies give each user the possibility to customize his maps, path and city experiences through the aesthetics of the game. The result is an invisible city, sort of imaginary place built as a game which, if in Calvino was ruled by the writing, now is presided by the digital and its logic.
La Collana Ex Libris -Intingi la mente negli inchiostri altrui intende raccogliere lavori di critica letteraria, monografici e miscellanei, esito di ricerche originali e di grande interesse. Uno spazio privilegiato sarà offerto ai contributi di giovani studiosi che arrivano alla pubblicazione con proposte di indagini frutto delle loro prime esperienze nel campo. A questi, saranno affiancati libri di autori già affermati sia per pubblicazioni importanti sia per carriera accademica. La collana adotta un sistema di valutazione dei testi basato sulla doppia revisione paritaria, imparziale e anonima (peer review standard ISI) PROPRIETÀ LETTERARIA RISERVATA A norma della legge sul diritto d'autore e del codice civile è vietata la riproduzione di questo libro o di parte di esso con qualsiasi mezzo, elettronico, meccanico, per mezzo di fotocopie, microfilm, registratori o altro. Le fotocopie per uso personale del lettore possono tuttavia essere effettuate, ma solo nei limiti del 15% del volume e dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall'art.68, commi 4 e 5 della legge 22 aprile 1941 n. 633. Ogni riproduzione per finalità diverse da quelle per uso personale deve essere autorizzata specificatamente dagli autori o dall'editore.
2017
Secondo la semiotica urbana la città è uno spazio polilogico dove tutto è potenzialmente in relazione con tutto e dove si stabiliscono dialoghi e conflitti che sfuggono a un piano preordinato. Se da un lato persiste un’organizzazione del senso urbano (manifesti elettorali, pubblicità, messaggi espliciti e impliciti che indicano direzioni e usi), gli individui o i gruppi attualizzano la città, realizzando “programmi” alternativi. Nell’urbanesimo contemporaneo (o post urbanesimo), le persone non sono passive, non subiscono la trasformazione urbana, ma vi realizzano percorsi esistenziali inediti legati a nuove “forme di personalità”. Di fronte ad un contesto in costante ridefinizione, a quale immagine di città fa riferimento l’arte contemporanea? Negli anni ’80 e ’90, la Public Art ha interpretato lo spazio pubblico, attraverso forme di adesione o differenziazione. L’arte nella città si è divisa nella polarità tra le istanze celebrative, o commemorative (di committenza istituzionale) e...
Articolo in A. Altadonna e A. Arena (a cura di), Quaderno del dottorato di ricerca in Ingegneria Edile: Progetto del Recupero. Sintesi di studi e ricerche, vol. 3, Iiriti editore, Reggio Calabria, 2015, p. 138, ISBN 978-88-89955-24-6.

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