LE AVVENTURE DI CLIO
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INTRODUZIONE.-In Italia la gestione del rischio è affidata al Dipartimento della Protezione Civile Nazionale; a livello locale, invece, i Piani attuativi sono in carico ai singoli Comuni, anche se-fatti recenti lo dimostrano-gli eventi calamitosi frequentemente ne travalicano i confini amministrativi 1. Come una vasta letteratura nazionale e internazionale ha ampiamente illustrato, infatti, la gestione emergenziale, prima, durante e dopo i disastri, è da considerarsi un'attività complessa che richiede livelli di governo del territorio ben coordinati 2. In tale quadro di riferimento che suggerisce un approccio multiscalare al risk management, appare evidente in che modo aggregazioni di comuni possano potenzialmente superare le problematiche connesse alle varie fasi sia conoscitive sia gestionali del rischio, favorendone di una lettura sistemica che superi il deficit comunicativo tra le istanze della società civile, della politica e dell'economia (Calandra, 2012). A titolo esemplificativo e nel solco dei dibattiti che analizzano, da un lato, la gestione del rischio 3 e, dall'altra, la proliferazione di enti intermedi nell'ambito del ritaglio amministrativo del Paese 4 , nel presente contributo si prenderà in considerazione il caso della Valle Caudina, un'area circoscritta dalle analoghe problematiche, seppur singolarmente appartenente alle due provincie di Benevento e Avellino dove parte dei comuni ricadenti hanno costituito un'Unione interprovinciale 5. Per questo motivo, al fine di indagare le azioni intraprese dagli attori locali e verificare le potenzialità dell'Unione in vista della riduzione della vulnerabilità ambientale a cui è soggetta l'area, dopo aver inquadrato l'ambito territoriale di riferimento, si procederà ad un'analisi dei maggiori rischi a cui è esposto, per poi illustrare un'iniziativa recente volta alla mitigazione di tali problematiche. 1. LA VALLE CAUDINA.-Lunga 10 km e larga 5, attraversata longitudinalmente dalla SS 7 Appia nonché dalla ferrovia secondaria Benevento-Cancello, la Valle è delimitata a nord dal massiccio del Taburno, mentre a sud dalla catena del Partenio che segna il confine tra le province di Avellino e Benevento, Caserta e Napoli. Benché questi due confini siano distanti, 1 Spesso i Piani mancano o non sono attualizzati (basti pensare che in Campania la percentuale di comuni con Piano è solo del 39%) (DPCN, 2020) e, in considerazione delle politiche di mitigazione preventiva, sovente sono carenti di attività finalizzate ad interventi strutturali (Gibelli, 2007). 2 Per una disamina completa su questo punto si veda, fra gli altri, Forino (2012). 3 Come classico testo di riferimento si rimanda a At Risk (Wisner et Al., 2003) che discute, in una prima parte, diversi modelli e approcci alla vulnerabilità, mentre, nella seconda, presenta una vasta gamma di casi, organizzati in base al tipo di calamità affrontata (alluvione, terremoto, siccità ecc.). La terza parte, invece, si sofferma sulle best practices da adottare in previsione della gestione del rischio. 4 Sul tale tema, in chiave comparata, si rimanda al testo di Bolgherini e Messina del 2014. Per un'analisi a scala nazionale, invece, è possibile riferirsi al Rapporto della Società Geografica Italiana del 2014 a cura di Dini e Zilli. 5 Le Unioni dei Comuni vengono introdotte nel sistema giuridico italiano nel 1990 con l'obiettivo di rispondere al trittico amministrativo di efficienza-efficacia-economicità; è una forma istituzionale di associazione che si è realizzata con lentezza, irregolarità e difformità geografiche (sul tema: Messina, 2009; Marotta, 2015; Dini e Romei, 2019).
La didattica delle lingue nel nuovo millennio, 2018
This paper aims to investigate the students' perception about the implementation of the Content and Language Integrated Learning (CLIL) methodology (D.P.R. 88 and 89/2010) in languages other than English. The research focuses on students attending foreign languages and human sciences secondary schools in Lombardy. Quantitative and qualitative data were collected through a questionnaire focusing on the students' perception of the CLIL learning environment in French, Spanish and German. Results outline CLIL reception in the first years of its implementation in Italy and highlight its strengths and weaknesses as they are perceived from the learners' point of view. Sommario 1 Introduzione.-2 Il contesto dell'indagine.-3 Metodologia di raccolta dei dati.-4 Analisi e discussione dei risultati.-4.1 Dati di contesto.-4.2 Percezione del rapporto tra lingua straniera e CLIL.-4.3 Percezione dell'ambiente di apprendimento CLIL in francese, spagnolo e tedesco.-5 Conclusioni.
Itinerando. Senza confini dalla preistoria ad oggi. Studi in ricordo di Roberto Coroneo, 2015
Riassunto. La lingua sarda sfrutta assai le posizioni periferiche della frase, sia a destra che a sinistra; ciò eminentemente per scopi pragmatici e/o effetti di senso, che connettono una certa catena frastica a un contesto (il)locutivo espresso o presupposto o da far presupporre. Uno degli elementi di questo tipo alla periferia sinistra è l’elemento ‘ello’, che ha funzioni e finanche sfumature diverse. Alla periferia destra troviamo i complementi del verbo talvolta anticipati mediante dei clitici: questa anticipazione marginalizza sintatticamente tali complementi in funzione di topic o di focus. Anche la posizione del Soggetto, in una lingua pro-drop come il Sardo, può essere interessata da processi di defocalizzazione, e il Soggetto può essere marginalizzato a destra, quale un topic-coda. Parole chiave: sintassi sarda, periferie, ‘ello’. Abstract. The Sardinian language frequently exploits the peripheral positions of the sentence, both on the right and the left, for pragmatic purposes; in this way a phrastic chain is connected to a wider (il)locutional context: which may be expressed, or assumed, or to be assumed. One of such elements, in the left periphery, is 'ello', which may have different functions and even different hints and undertones. At the right periphery, the Complements of the Verb are often anticipated by clitics; this anticipation marginalizes Verb Complements, giving them the function of a topic or a focus. Even the position of the Subject as well, in a pro-drop language as Sardinian, may be affected by defocusing processes, so that the Subject can be marginalized to the right, as a topic-tail, or an afterthought.
About the imagined Illyrian Salassi. The classic authors right examining, allow us to put in evidence the absolute unreability of the Appian's informations about the Salassi, that he consider an Illyrian people. Also it is prouved that he want not to speack of the Alpine Salassi (Aosta Valley), and that it is not the true theese ones were fighted and defeated by Antistio Vetere and by Messalla Corvino
Studio sulla volontà salvifica universale di Dio nella teologia latina tra la fine del xiii e l'inizio del xiv secolo matteo vinti university press d 25 Als Dissertation eingereicht an der Theologischen Fakultät der Albert-Ludwigs-Universität Freiburg i.Br. Presentata come dissertazione di dottorato alla Facoltà Teologica dell'Albert-Ludwigs-Universität di Freiburg i.Br. isbn 978-88-98146-42-0 In copertina: Eugène Delacroix, La Justice de Trajan (1840), olio su tela, Musée des Beaux-Arts de Rouen capitolo ix «OR TU CHI SE', CHE VUO' SEDERE A SCRANNA…» Della speranza discreta di un poeta «Was meinst du wohl, was das Furchtbarste an diesen Zeiten ist?» -«Das Furchtbarste ist», erwiderte Las Casas, «daß Tag für Tag unzählige Seelen von der Welt scheiden, die nach menschlichem Ermessen nicht mehr heimfinden zu Gott.» R. Schneider, Las Casas vor Karl v.
"This paper deals about the methodology of a plate structural optimization problem. Several results are also showed. In the last decades this topic has been studied with different approaches: e.g. euristic methods, fuzzy methods etc. Most of these works analyze one dimension structure and rarely two dimensional one. For this reason in this work R.C. bending plates are considered. The analysis uses the yielding lines method, principle of virtual work, the Simulated Annealing (SA) algorithm and an original procedure implemented in MATLAB environment. The objective is the optimal arrangement of reinforcing bars and the optimal value of the plate thickness in order to have the minimal cost in accordance with the Ultimate Limit State (SLU). The best solution is studied with different market prices. The methodology has shown its greatest application in the design of many different systems of plates, but in particular for projects with components in series where the choice to follow a certain arrangement of reinforcing bars or another can lead to significant cost differences. In conclusion, the results show that the optimal choice is not affected by changes in market prices or by the characteristics of the materials revealing a remarkable stability of the solution"
2022
Alla COP27, la ventisettesima Conferenza delle Parti, i delegati dei Paesi delle Nazioni Unite e delle associazioni partecipanti avrebbero dovuto decidere cosa fare per fronteggiare le conseguenze delle emissioni di CO2 sul pianeta. Quattro i temi principali. Il primo è "riduzione" delle emissioni di CO2. Il secondo sarebbe "rimborso", ovvero le somme che i Paesi sviluppati dovrebbero versare ai Paesi più colpiti dai cambiamenti climatici e ambientali legati alle emissioni di CO2. Il governo del Regno Unito, che ha presieduto la COP26, e il governo egiziano, che ha ospitato la COP27, hanno rinnovato l’appello ai Paesi sviluppati a rispettare il loro impegno di raddoppiare entro il 2025 i finanziamenti per l’adattamento climatico ai Paesi in via di sviluppo, con l’obiettivo di raggiungere l’equilibrio tra l’adattamento e la mitigazione dei finanziamenti. Purtroppo, come vedremo più avanti, la risposta dei partecipanti è stata a dir poco discutibile. Il terzo tema trattato alla COP27 è "collaborazione", termine eufemistico per invitare i delegati a rendere finalmente efficaci gli accordi sottoscritti alla fine dei negoziati precedenti. Come per le altre COP, i negoziati richiedono la partecipazione inclusiva e attiva di tutte le parti interessate e il raggiungimento di un accordo finale. Ma questo, ora come in passato, non è stato facile: i lavori per la redazione del documento finale delle COP passate hanno richiesto serrate trattative e diversi giorni di lavoro extra. Ogni anno, i media riempiono le proprie pagine con tantissime foto di rito che ritraggono leader politici sorridenti e felici dei risultati ottenuti. Poi, però, le promesse sbandierate non vengono rispettate. È stato così ogni anno, fino all’ultima COP, la 26esima, che si è tenuta a Glasgow lo scorso anno. Con queste premesse, non sorprende scoprire che il trend delle emissioni di CO2, a livello globale, continua a crescere da oltre un trentennio.
Fare CLIL. I perché, i principi, le prove, 2018
Fare CLIL significa "apprendere contenuti nuovi e potenzialmente complessi attraverso una lingua straniera": pazzia! Or maybe not! Se gli studenti trovano già tanta difficoltà a comprendere contenuti in italiano da insegnanti fluenti in italiano, è ovvio che fare CLIL non può essere ridotto al semplice "invece di spiegare in italiano, spiega in un'altra lingua". La scelta di fare CLIL a livello nazionale rappresenta un passo verso una metodologia che sposta il suo fuoco dall'atto di insegnamento al processo di apprendimento. Fare CLIL getta un ponte fra le teorie e la pratica didattica quotidiana, spiegando i perché del fare CLIL, i principi didattici e pedagogici per fare CLIL e presenta le prove raccolte sul campo, dimostrando che il CLIL, fatto bene, funziona. Fare CLIL significa “apprendere contenuti nuovi e potenzialmente complessi attraverso una lingua straniera”: pazzia! Or maybe not! Se gli studenti trovano già tanta difficoltà a comprendere contenuti in italiano da insegnanti fluenti in italiano, è ovvio che fare CLIL non può essere ridotto al semplice “invece di spiegare in italiano, spiega in un’altra lingua”. La scelta di fare CLIL a livello nazionale rappresenta un passo verso una metodologia che sposta il suo fuoco dall’atto di insegnamento al processo di apprendimento. Fare CLIL getta un ponte fra le teorie e la pratica didattica quotidiana, spiegando i perché del fare CLIL, i principi didattici e pedagogici per fare CLIL e presenta le prove raccolte sul campo, dimostrando che il CLIL, fatto bene, funziona.

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