Books by CAlessandro Mauceri

NOVE SU DIECI, 2024
Since the Second World War, the world has been devastated by wars and armed conflicts. Their numb... more Since the Second World War, the world has been devastated by wars and armed conflicts. Their number has increased steadily until reaching, in the last period, an impressive situation. Both in terms of countries involved. And in terms of human lives. Despite peace agreements, the many conventions and treaties of international humanitarian law, despite the promises of world leaders, the planet is dotted with conflicts that often differ considerably in intensity, frequency and form. But there is one aspect that all the conflicts currently underway have in common: the involvement of the civilian population. The number of innocent victims is impressive. Even more surprising is the ratio between civilian victims and military deaths. The result of a new way of waging war. But also of a lack of attention to the collateral effects of armed conflicts. A situation that for some is not a coincidence, but a will. A new way of waging war that involves hitting a number of civilians. Victims who are not just numbers but people: men, women and especially children who often do not even know why they are hit, sometimes with a violence that has not been seen for decades.
Dalla Seconda Guerra Mondiale in poi, il mondo è stato devastato da guerre e conflitti armati. Il loro numero è aumentato costantemente fino a raggiungere, nell’ultimo periodo, una situazione impressionante. Sia in termini di paesi coinvolti. Sia in termini di vite umane. Nonostante gli accordi di pace, le tante convenzioni e i numerosi trattati di diritto internazionale umanitario, nonostante le promesse dei leader mondiali, il pianeta è costellato di conflitti che spesso differiscono in modo considerevole per intensità, frequenza e forma. Ma c’è un aspetto che accomuna tutti i conflitti attualmente in corso: il coinvolgimento della popolazione civile. Il numero di vittime innocenti è impressionante. Ancora più sorprendente il rapporto tra le vittime civili e i morti tra i militari. Frutto di un modo nuovo di fae la guerra. Ma anche di una mancanza di attenzione per gli effetti collaterali dei conflitti armati. Una situazione che per alcuni non è una casualità, ma una volontà. Un nuovo modo di fare la guerra che prevede di colpire un numero di civili. Vittime che non sono solo numeri ma persone: uomini donne e soprattutto bambini che spesso non sanno nemmeno per quale motivo vengono colpiti a volte con una violenza che non si vedeva da decenni.
Copia del report è disponibile su Lo Spessore Nove su dieci – Lo Spessore

Alla COP27, la ventisettesima Conferenza delle Parti, i delegati dei Paesi delle Nazioni Unite e ... more Alla COP27, la ventisettesima Conferenza delle Parti, i delegati dei Paesi delle Nazioni Unite e delle associazioni partecipanti avrebbero dovuto decidere cosa fare per fronteggiare le conseguenze delle emissioni di CO2 sul pianeta. Quattro i temi principali. Il primo è "riduzione" delle emissioni di CO2. Il secondo sarebbe "rimborso", ovvero le somme che i Paesi sviluppati dovrebbero versare ai Paesi più colpiti dai cambiamenti climatici e ambientali legati alle emissioni di CO2. Il governo del Regno Unito, che ha presieduto la COP26, e il governo egiziano, che ha ospitato la COP27, hanno rinnovato l’appello ai Paesi sviluppati a rispettare il loro impegno di raddoppiare entro il 2025 i finanziamenti per l’adattamento climatico ai Paesi in via di sviluppo, con l’obiettivo di raggiungere l’equilibrio tra l’adattamento e la mitigazione dei finanziamenti. Purtroppo, come vedremo più avanti, la risposta dei partecipanti è stata a dir poco discutibile. Il terzo tema trattato alla COP27 è "collaborazione", termine eufemistico per invitare i delegati a rendere finalmente efficaci gli accordi sottoscritti alla fine dei negoziati precedenti. Come per le altre COP, i negoziati richiedono la partecipazione inclusiva e attiva di tutte le parti interessate e il raggiungimento di un accordo finale. Ma questo, ora come in passato, non è stato facile: i lavori per la redazione del documento finale delle COP passate hanno richiesto serrate trattative e diversi giorni di lavoro extra. Ogni anno, i media riempiono le proprie pagine con tantissime foto di rito che ritraggono leader politici sorridenti e felici dei risultati ottenuti. Poi, però, le promesse sbandierate non vengono rispettate. È stato così ogni anno, fino all’ultima COP, la 26esima, che si è tenuta a Glasgow lo scorso anno. Con queste premesse, non sorprende scoprire che il trend delle emissioni di CO2, a livello globale, continua a crescere da oltre un trentennio.

"Goal 16.9" Identity, recognized identity and statelessness, 2022
The right of every man, woman or child to have an identity is universally recognized. A person's ... more The right of every man, woman or child to have an identity is universally recognized. A person's identity does not depend on registration in a register or possession of official identification documents. This right does not even depend on the registration of a child at birth (this is a right guaranteed in international treaties and may be required by national law in order to implement other rights). In 1951, Hannah Arendt, a stateless Jewish refugee who had just arrived in the United States, called the "right to have rights". Unfortunately, today, in 2022, almost a billion people in the world do not have an identity or a legal identity. Despite numerous attempts to try to find a solution to the problem, more than 12 percent of the world population does not have a demonstrable identity, it is as if it "did not exist". Hundreds of millions of people do not know they are "someone" and cannot even prove "who" they are. It is important for refugees migrants and stateless people. A 2019 report from the Norwegian Refugee Council found that only 29 percent of Syrian displaced people surveyed had been able to obtain documents issued by the Syrian state after leaving the country. For migrants there is a serious risk to loose the "right to have rights".
Adopting sub-measure 16.9 of the SDGs the signatory countries have committed themselves to “providing a legal identity for all, including birth registration” by 2030. But up to now resutls have been different.
Papers by CAlessandro Mauceri

C.Alessandro Mauceri, 2023
Nel 2022, il consumo mondiale di carbone ha raggiunto un nuovo record storico. I dati dell'ultimo... more Nel 2022, il consumo mondiale di carbone ha raggiunto un nuovo record storico. I dati dell'ultimo rapporto IEA parlano di una percentuale di utilizzo di carbone per la produzione di energia elettrica che dovrebbe rimanere su livelli simili nei prossimi anni. Secondo alcune stime, dal 2022 al 2027, il ricorso a energie rinnovabili aumenterà di 2.400 GW (circa). Nello stesso periodo, però, aumenterà anche l'utilizzo del carbone per produrre energia elettrica. Principali responsabili di tutto questo, le politiche energetiche dei tre maggiori consumatori di carbone al mondo: Cina, Stati Uniti d'America e India. In barba alle promesse verdi degli ultimi anni, estrazione, commercio e utilizzo del carbone per produrre energia elettrica sono elevatissimi. E resteranno tali ancora per molti anni. La conseguenza di tutto questo sono evidenti: le emissioni di gas serra continuano a far registrare nuovi record ogni anno. È l'ennesima dimostrazione, se mai ce ne fosse bisogno, che le politiche adottate (o imposte) per limitare i cambiamenti climatici sono assolutamente insufficienti. Nei prossimi mesi, gli esperti del clima e i leader mondiali si incontreranno a Bonn per preparare il terreno per la grande conferenza sul clima COP28 negli Emirati Arabi Uniti che si terrà a dicembre (non senza polemiche). Ma restano molti dubbi sulle possibili volontà di cambiare le cose (aver deciso di realizzare i lavori della COP28 in uno dei paesi maggiori produttori di combustibili fossili dovrebbe essere sufficiente a capire cosa avverrà). Purtroppo, le decisioni prese dai politici hanno un impatto ritardato sull'aumento delle temperature e sul grado e sulla gravità degli impatti che ne conseguono. I tassi di riscaldamento a lungo termine sono attualmente ai massimi a causa dei livelli di emissioni di gas serra più alti mai registrati. E le conseguenze per la popolazione saranno sempre più pesanti. Continuare a utilizzare fonti energetiche come il carbone non farà che peggiorare la situazione.
Whenever extreme climatic events occur, such as the earthquake that hit Turkey and Syria in Febru... more Whenever extreme climatic events occur, such as the earthquake that hit Turkey and Syria in February 2023, attention is focused on the primary event. Often we forget that real problems begin later. In Turkey and Syria it was no different. Lack of services, starting with those aimed at the weakest minor and elderly, problems in reconstruction, diseases, total absence of networks (electric, water, sewage, road, etc.). Not to mention the damage to the economy. These are just some of the problems that make it difficult for survivors to return to normal life. Very often finding and recognizing corpses is not easy. They are secondary emergencies. A topic that we never talk about. But that, as they are demonstrating in Turkey and Syria, show that unpreparedness to extreme events can have devastating effects even months or years after the primary emergency has occurred.
The work of COP27, the main international meeting for the reduction of CO2 emissions, began knowi... more The work of COP27, the main international meeting for the reduction of CO2 emissions, began knowing full well that this result would not be achieved. And neither are some of the secondary objectives, albeit important ones. How to reimburse the countries most affected by climate and environmental changes due in part to CO2 emissions from developed countries. Or compensate for excess CO2 quotas with unreliable "green" projects. At COP27, stakeholders understood that climate change is now a reality. And that we must learn to live with them and with the emergencies linked to these changes. For this reason, at COP27 it was decided to dedicate space to how to deal with emergencies caused by climate change. But even for this topic there have been few concrete measures and many promises not kept.
Drafts by CAlessandro Mauceri

Environmental disasters, climate change and increasing migration have greater effects on children... more Environmental disasters, climate change and increasing migration have greater effects on children and adolescents. Particularly important are those resulting from secondary emergencies (Graham et al., 2019).
In 2020, 452 million children (one in six worldwide) lived in conflict or emergency zones (Save the Children, 2021). Once the primary emergencies are over, it is not easy for these children to return to normality. They often remain exposed to dangers ranging from loss or separation from families to child labor, to the impossibility of continuing the educational path they have started. The consequences for health are notable: during primary emergencies, poor hygiene, poor nutrition, difficulty in finding medicines or specific products are common. (Save the Children, 2021). During secondary emergencies these problems also increase due to relational difficulties and the impossibility of following normal educational paths. The situation is particularly serious in countries with fragile contexts: migrations and forced movements have a significant impact on children (over 40% of the total displaced people in the world).
During secondary emergencies, it is important to ensure the development of children's emotional, social and physical needs and allow them to reach their full potential for lifelong well-being.
The study analyzes the primary role of the school to do this particularly during secondary emergencies. Starting with hospitality: being able to stay in well-known places is important. However, schools are rarely set up for this. In Italy, according to MIUR data, most schools are unusable for this purpose.
It is important to create schools that are inclusive, safe and capable of dealing with emergencies. However, staff are rarely able to meet these needs. It is critical to establish secondary emergency response plans based on children's needs that include emergency medical services (EMS) and emergency response plans (MERPs). Staff and students should be prepared for minor emergencies, first aid and cardiopulmonary resuscitation (CPR) techniques and the use of automatic defibrillators (AEDs). It is also important to identify students at risk and organize individual care plans.
At the Transforming Education Summit, the importance of the IEE and of greater attention to secondary emergencies, in particular for the weakest social groups, was reiterated. Our work intends to provide indications to concretely achieve this objective.
RESILIENZA DEI MINORI ALLE EMERGENZE SECONDARIE, 2023
Le crisi climatiche e quelle legate a disastri ambientali sono sempre crisi dei diritti dei più p... more Le crisi climatiche e quelle legate a disastri ambientali sono sempre crisi dei diritti dei più piccoli. Negli ultimi decenni, in molti Paesi, la qualità della vita dei bambini è migliorata e, in alcuni settori, anche le loro condizioni di vita. Per contro, però, sono aumentate anche le occasioni in cui i più piccoli devono affrontare minacce, pericoli e rischi derivanti da eventi estremi e degrado ambientale. Minacce che, a volte, rischiano di rendere insufficienti i progressi compiuti. E di far tornare indietro di anni.

A chi conviene fare la guerra , 2023
A chi conviene fare la guerra? Che cosa significa "guerra"? Secondo alcuni, gli ultimi decenni sa... more A chi conviene fare la guerra? Che cosa significa "guerra"? Secondo alcuni, gli ultimi decenni sarebbero stati un periodo di "pace". Forse confrontandoli con le guerre "mondiali" che hanno caratterizzato la prima metà del XX secolo. Oggi nei paesi occidentali non si ha la sensazione di essere in guerra. Eppure sono decine le guerre in corso. E molte di queste coinvolgono, direttamente o indirettamente, i paesi occidentali. Prima si parlava sempre della guerra in Afganistan. Da un anno, si parla solo della guerra in Ucraina. Ma non sono queste le uniche guerre che si sta combattendo. Il problema potrebbe nascere da cosa si intende con il termine "guerra". Di certo non ci si può basare sulla "dichiarazione di guerra". Questo è un atto formale la cui origine risalirebbe addirittura al Rinascimento, quando furono emesse le prime dichiarazioni di guerra. Si tratta di un passaggio importante. Una dichiarazione formale potrebbe consentire al paese attaccato di arrendersi prima che inizino gli scontri, che si sparga del sangue. Ma anche prima che vengano chiusi i confini, cessino i rapporti commerciali e siano espulsi gli oppositori (tutte azioni normali in caso di guerra). Ma non basta. La dichiarazione di guerra sarebbe un annuncio a paesi terzi che sta per avere luogo un conflitto. Questo darebbe modo agli altri paesi di decidere se rimanere neutrali o schierarsi e con chi. Soprattutto, la dichiarazione di guerra dovrebbe racchiudere in sé le condizioni per cui le ostilità possano cessare. Nel 1919, dopo la creazione della Società delle Nazioni (oggi Organizzazione delle Nazioni Unite), venne introdotto un nuovo modo di considerare la guerra nel quadro delle relazioni tra stati. La Carta delle Nazioni Unite, infatti, ha stabilisce espressamente per gli Stati membri, il divieto di usare la forza nelle relazioni internazionali, vietandone anche la semplice minaccia nei confronti dell'integrità territoriale e dell'indipendenza politica di un altro Stato. Unica eccezione l'ipotesi della legittima difesa e il ricorso all'uso della forza deliberato dal Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. (1) In Italia, la dichiarazione di guerra è un atto di competenza del Presidente della Repubblica, a norma dell'art. 87 comma 9 della Costituzione. Da non confondere la dichiarazione di guerra con la deliberazione dello stato di guerra, che spetta all'organo legislativo, come previsto dall'art 78 della Costituzione: "le Camere deliberano lo stato di guerra e conferiscono al Governo i poteri necessari."
When it comes to migrants, too often there is confusion between refugees, displaced persons, envi... more When it comes to migrants, too often there is confusion between refugees, displaced persons, environmental refugees, displaced persons, shipwrecked or victims of trafficking or people trafficking.
Our work intends to underline the difference between trafficked migrants and migrant smuggling. The numbers of both phenomena and the political and geopolitical consequences for a country like Italy where, in the last period, the arrivals of migrants has grown making management complex are underlined.
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Books by CAlessandro Mauceri
Dalla Seconda Guerra Mondiale in poi, il mondo è stato devastato da guerre e conflitti armati. Il loro numero è aumentato costantemente fino a raggiungere, nell’ultimo periodo, una situazione impressionante. Sia in termini di paesi coinvolti. Sia in termini di vite umane. Nonostante gli accordi di pace, le tante convenzioni e i numerosi trattati di diritto internazionale umanitario, nonostante le promesse dei leader mondiali, il pianeta è costellato di conflitti che spesso differiscono in modo considerevole per intensità, frequenza e forma. Ma c’è un aspetto che accomuna tutti i conflitti attualmente in corso: il coinvolgimento della popolazione civile. Il numero di vittime innocenti è impressionante. Ancora più sorprendente il rapporto tra le vittime civili e i morti tra i militari. Frutto di un modo nuovo di fae la guerra. Ma anche di una mancanza di attenzione per gli effetti collaterali dei conflitti armati. Una situazione che per alcuni non è una casualità, ma una volontà. Un nuovo modo di fare la guerra che prevede di colpire un numero di civili. Vittime che non sono solo numeri ma persone: uomini donne e soprattutto bambini che spesso non sanno nemmeno per quale motivo vengono colpiti a volte con una violenza che non si vedeva da decenni.
Copia del report è disponibile su Lo Spessore Nove su dieci – Lo Spessore
Adopting sub-measure 16.9 of the SDGs the signatory countries have committed themselves to “providing a legal identity for all, including birth registration” by 2030. But up to now resutls have been different.
Papers by CAlessandro Mauceri
Drafts by CAlessandro Mauceri
In 2020, 452 million children (one in six worldwide) lived in conflict or emergency zones (Save the Children, 2021). Once the primary emergencies are over, it is not easy for these children to return to normality. They often remain exposed to dangers ranging from loss or separation from families to child labor, to the impossibility of continuing the educational path they have started. The consequences for health are notable: during primary emergencies, poor hygiene, poor nutrition, difficulty in finding medicines or specific products are common. (Save the Children, 2021). During secondary emergencies these problems also increase due to relational difficulties and the impossibility of following normal educational paths. The situation is particularly serious in countries with fragile contexts: migrations and forced movements have a significant impact on children (over 40% of the total displaced people in the world).
During secondary emergencies, it is important to ensure the development of children's emotional, social and physical needs and allow them to reach their full potential for lifelong well-being.
The study analyzes the primary role of the school to do this particularly during secondary emergencies. Starting with hospitality: being able to stay in well-known places is important. However, schools are rarely set up for this. In Italy, according to MIUR data, most schools are unusable for this purpose.
It is important to create schools that are inclusive, safe and capable of dealing with emergencies. However, staff are rarely able to meet these needs. It is critical to establish secondary emergency response plans based on children's needs that include emergency medical services (EMS) and emergency response plans (MERPs). Staff and students should be prepared for minor emergencies, first aid and cardiopulmonary resuscitation (CPR) techniques and the use of automatic defibrillators (AEDs). It is also important to identify students at risk and organize individual care plans.
At the Transforming Education Summit, the importance of the IEE and of greater attention to secondary emergencies, in particular for the weakest social groups, was reiterated. Our work intends to provide indications to concretely achieve this objective.
Our work intends to underline the difference between trafficked migrants and migrant smuggling. The numbers of both phenomena and the political and geopolitical consequences for a country like Italy where, in the last period, the arrivals of migrants has grown making management complex are underlined.