Il volume ricostruisce la storia degli Stati sabaudi nel periodo compreso fra il 1416, quando Ame... more Il volume ricostruisce la storia degli Stati sabaudi nel periodo compreso fra il 1416, quando Amedeo VIII, conte di Savoia, ottenne dall'imperatore il titolo di duca, e il 1848, anno in cui Carlo Alberto, re di Sardegna, promulgò lo Statuto. L'intento è offrire un'opera sto-riograficamente aggiornata, ma soprattutto ricollocare nel dovuto contesto un territorio il cui consolidamento ha attraversato, nel cor-so dei secoli, fasi complesse e non lineari. Leggere le vicende degli Stati sabaudi d'antico regime attraverso il prisma della "nazione"-nel senso che questa espressione ha assunto dopo la Rivoluzione francese-rischia di far perdere di vista che fu proprio l'affermarsi del principio nazionale a portare alla loro scomparsa, attraverso un processo non necessario né prefigurato dalla storia precedente. La prospettiva storiografica qui adottata è invece quella di conside-rare la storia del Piemonte e della Savoia come una monarchia com-posita e dall'identità plurale, esplorata per grandi temi: la dinastia, l'evoluzione territoriale degli Stati, il ruolo del sovrano, del governo e dell'amministrazione, l'organizzazione militare, la divisione in ceti e l'economia, la funzione culturale della corte e la fioritura della leg-ge. In quest'ottica emerge un tratto pluri-nazionale, pluri-linguistico e pluri-religioso che conferisce a questi Stati il principale elemento d'interesse valido anche per capire il presente.
studi storici e politici 8 Autori Livio Antonielli, Dipartimento di Studi Storici, università deg... more studi storici e politici 8 Autori Livio Antonielli, Dipartimento di Studi Storici, università degli Studi di Milano. Paola Bianchi, Dipartimento di Scienze umane e Sociali SHS, università della Valle d'Aosta / université de la Vallée d'Aoste. Eva Cecchinato, Dipartimento di Studi umanistici, università di Venezia "Ca' Foscari". Mariella Colin, Normandie université, France, uNiCAEN, ErLiS EA 4254. Piero Del Negro, professore emerito università di Padova. Fatima Farina, Dipartimento Economia Società Politica, università degli Studi di urbino Carlo Bo. Marina Formica, Dipartimento di Scienze storiche, filosofico-sociali, dei beni culturali e del territorio -università di roma "tor Vergata". Mario isnenghi, professore emerito università di Venezia Ca' Foscari (Dipartimento di studi storici). MacGregor Knox, professore emerito Department of international History, the London School of Economics and Political Science. Nicola Labanca, Dipartimento di Scienze storiche e dei beni culturali, università degli studi di Siena. Davide Maffi, Dipartimento di Studi umanistici, università di Pavia. Mario rizzo, Dipartimento di Studi umanistici, università degli Studi di Pavia.
Indice dei saggi:
Giacomo Jori, «Le avventure di Telemaco». Tasso, Mozart, Leopardi;
Valeria Me... more Indice dei saggi:
Giacomo Jori, «Le avventure di Telemaco». Tasso, Mozart, Leopardi;
Valeria Merola, Il mancato Edipo di Vittorio Alfieri;
Paola Bianchi, Il tema della potestas paterna in Ancien Régime. Note sulla storiografia recente;
Paola Bianchi, Figli obbedienti, figli ribelli: la famiglia Bracci Cambini (Pisa, secc. xviii-xix) Intervista a Roberto Bizzocchi
Maurizio Piseri, Paternità naturale e paternità ragionevole. L’istituzionalizzazione dell’infanzia in età moderna
Filippo Sani, Direzione e paternità spirituale negli scritti di autori gesuitici tra xvii e xviii secolo (Rogacci, Scaramelli, Pinamonti)
Maria Teresa Arfini, Padri musicisti di figli musicisti nella società dei secoli xvii e xviii. Modalità di trasmissione del sapere musicale
Giorgio Pagannone, La figura paterna nell’opera in musica del Settecento: il caso Mozart
Indice del volume:
Giovanni Muto, Stati italiani e Stato sabaudo nella prima età moderna: quest... more Indice del volume:
Giovanni Muto, Stati italiani e Stato sabaudo nella prima età moderna: questioni di definizione
Walter Barberis, I caratteri originali del Piemonte sabaudo
Paola Bianchi, Immagine e realtà dell’«eccezione militare del Piemonte»
Andrea Merlotti, Lo Stato sabaudo e il Sacro Romano Impero: una questione storiografica aperta
Christopher Storrs, Savoyard Diplomacy: A Case of Exceptionalism?
Tomaso Ricardi di Netro, Quali piemontesi nell’internazionale aristocratica delle corti?
Blythe Alice Raviola, «Tanti luoghi che potessero formare uno stato non picciolo dell’Impero»: feudi imperiali e spazio sabaudo in età moderna
Paolo Cozzo, In seconda fila. La presenza sabauda nella Roma pontificia della prima età
Jean-Claude Waquet, Un Etat exceptionnellement peu italien?
Indice del volume:
Giorgio Lombardi, Premessa
Paola Bianchi, Per una nuova storia del Piemonte... more Indice del volume:
Giorgio Lombardi, Premessa
Paola Bianchi, Per una nuova storia del Piemonte: tempi e spazi
Paola Bianchi, Storia militare e diplomatica. Il Piemonte nei rapporti con gli spazi italiani ed europei
Tomaso Ricardi di Netro, Stato e amministrazione. Rappresentatività, ordini intermedi
e burocrazia nel Piemonte d’Antico Regime
Blythe Alice Raviola, Territori e poteri. Stato e rapporti interstatuali
Andrea Merlotti, Società e ceti. Le complessità della struttura per ordini nel
Piemonte d’Antico Regime
Paolo Cozzo, Storia religiosa. Istituzioni ecclesiastiche e vita religiosa nel Piemonte di età moderna
Editore 88049 Soveria Mannelli -Viale Rosario Rubbettino, 10 -Tel. (0968) 662034 www.rubbettino.i... more Editore 88049 Soveria Mannelli -Viale Rosario Rubbettino, 10 -Tel. (0968) 662034 www.rubbettino.it La pubblicazione del presente volume è resa possibile da un cofinanziamento MURST relativo al programma di ricerca dal titolo «Esercito, corpi armati, polizia in Italia dal Settecento all'età napoleonica», coordinato da Livio Antonielli.
Atti del XLI Convegno di studi sulla Riforma e sui movimenti religiosi in Italia (Torre Pellice -... more Atti del XLI Convegno di studi sulla Riforma e sui movimenti religiosi in Italia (Torre Pellice -Saluzzo 1-2 settembre 2001) a cura di Marco Fratini con 20 illustrazioni fuori testo nato a Torino nel 1971, è storico dell'arte. Impiegato presso la Fondazione Centro Culturale Valdese in qualità di conservatore del Museo valdese di Torre Pellice, è membro del Seggio della Società di Studi Valdesi, redattore del "Bollettino della Società di Studi Valdesi" e de "La beidana", collabora con varie riviste storiche e si occupa di storia dell'arte piemontese, storia valdese e cartografia storica.
Nacque a Marene, presso Savigliano, il 29 ag. 1617, da Gian Bartolomeo, secondogenito di cinque f... more Nacque a Marene, presso Savigliano, il 29 ag. 1617, da Gian Bartolomeo, secondogenito di cinque figli. Il padre, notaio, fu consigliere comunale a Savigliano, dove rivestì anche, per breve tempo, la carica di sindaco. I tre fratelli maschi del L. seguirono percorsi ecclesiastici e militari. Domenico, lettore in leggi presso l'ateneo di Torino, diventò vescovo di Mondovì (1667) e fece costruire a Levaldigi l'abbazia di Sorba, oggi distrutta, su cui la famiglia esercitò il patronato. Cristoforo, entrato nell'Ordine domenicano, fu vescovo di Ivrea (1669), dopo aver svolto funzioni di agente diplomatico del duca Carlo Emanuele II di Savoia a Napoli e di priore nel convento di Tursi in Basilicata (1666). Michele Antonio, di cui le genealogie non offrono date di nascita e di morte, abbracciò il mestiere delle armi: partecipò a campagne militari in Italia, Fiandra e Spagna, fu nominato infine governatore della cittadella di Mondovì (1668) e comandante a Savigliano (1677); ottenne il titolo cavalleresco dei Ss. Maurizio e Lazzaro, venendo infeudato, con il titolo comitale, di una parte del feudo di San Michele di Ceva, acquistato con il Levaldigi. La famiglia aveva ottenuto la semplice "concessione d'arma", cioè il diritto di usare uno stemma, nella persona del nonno paterno, Domenico, ufficiale del Soldo a Savigliano, in seguito a patenti sottoscritte dal cardinale Maurizio di Savoia (2 nov. 1613). Lo zio del L., Gian Matteo, uno dei dodici figli di Domenico, fu anch'egli notaio e sindaco a Savigliano e ottenne l'infeudazione con titolo comitale sul feudo di Paglieres, che non riuscì tuttavia a trasmettere all'unico figlio maschio, morto in tenera età, e che lasciò quindi in eredità alla moglie, Bona Maria Salvio, prima che questa linea della famiglia si estinguesse.
e lacedemoni fallanghe, romani legioni…», Giorgio Gualtero, Alfabeto militare, 1588 1 PREMESSA Ne... more e lacedemoni fallanghe, romani legioni…», Giorgio Gualtero, Alfabeto militare, 1588 1 PREMESSA Nel panorama degli antichi Stati italiani che furono segnati, dopo il periodo delle cosiddette guerre d'Italia (1494-1559), dall'inizio di una lunga fase di soggezione diretta o indiretta all'asse asburgico Madrid-Vienna, il ducato di Savoia e la Repubblica di Venezia rappresentarono, com'è noto, due eccezioni, su cui la storiografia recente è tornata a discutere. I dibattiti aperti da The twilight of a military tradition di Gregory Hanlon 2 (libro fondato su alcune semplificazioni e su non pochi stereotipi, ma non privo di quesiti interessanti sulla parabola descritta dal "genio militare italiano" tra la metà del XVI e la fine del XVIII secolo) stanno offrendo segnali confortanti, che fanno sperare in una rivisitazione attenta delle peculiarità non solo tattico-logistiche, ma sociali e politiche delle strutture militari nei vari Stati della Penisola; il censimento delle ricerche ha registrato infatti, nel volgere di pochi anni, un incremento non insignificante delle indagini 3 . Credo, tuttavia, di poter dire con una certa fondatezza che -189 -
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Giacomo Jori, «Le avventure di Telemaco». Tasso, Mozart, Leopardi;
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