Il presente lavoro ha preso le mosse dall’attività di studio avviata
durante il Dottorato e poi p... more Il presente lavoro ha preso le mosse dall’attività di studio avviata durante il Dottorato e poi proseguita con l’Assegno di ricerca presso la Facoltà di Economia dell’Università del Salento. L’obiettivo che si è cercato di raggiungere consiste nel fornire una rappresentazione, sia pur non esaustiva, delle network industries il cui esame è apparso particolarmente interessante e stimolante poiché il loro genus è ampio e variegato; comprendono, infatti, una moltitudine di imprese operanti in numerosi settori (si pensi alle telecomunicazioni, alla produzione di hardware e software per computer, alla musica, ai videogame, ecc.). Le caratteristiche precipue delle imprese che offrono network products sono essenzialmente legate ai concetti di complementarietà, compatibilità e standards, rilevanti economie di scala nella produzione, switching costs e lock-in, esternalità di rete. Tale ultima peculiarità assume un’eccezionale rilevanza per la competitività delle imprese oggetto d’analisi poiché il valore (e quindi la motivazione all’acquisto) che il singolo utente assegna al bene impiegato aumenta al crescere del numero di utilizzatori dello stesso per via del manifestarsi degli effetti di rete diretti o indiretti. La necessità di generare le esternalità di rete, di sfruttarne economicamente i loro effetti e di riuscire a compiere un effi cace controllo impone, dunque, alle imprese operanti nei network markets, ancor più che alle altre, la creazione ed il consolidamento di un’ampia e diffusa base clienti. La relazione impresa-cliente, in questo modello di business, si caratterizza, evidentemente, per l’esistenza di barriere all’uscita (switching costs e lock-in) che di fatto stabilizzano tale legame, rendendo così particolarmente complesso l’ingresso di nuovi potenziali competitors. X Introduzione Per l’attuazione di detta relazione, risulta, naturalmente, decisivo articolare una struttura organizzativa che consenta la realizzazione di prodotti consoni alle variegate aspettative; diventa quindi indispensabile attivare processi relazionali lungo l’intera catena del valore. Ecco dunque come il tema delle decisioni relative alla scelta dei più idonei assetti relazionali risalti nella sua rilevanza per due differenti motivi: anzitutto perché nelle network industries, che in genere sono imprese ICT, è essenziale l’attività di Ricerca & Sviluppo. L’innovazione tecnologica contribuisce ad incrementare la variabilità dell’ambiente e rende particolarmente diffi coltoso per l’impresa riuscire ad avere piena contezza delle innumerevoli opportunità che, nei mercati nazionali ed internazionali, dalla corretta implementazione dell’innovazione possono derivare. Appare inoltre sempre più gravoso (e per certi versi impossibile) per la singola entità economica riuscire a gestire internamente l’intero processo di sviluppo di nuovi prodotti o di nuove tecnologie per cui si rivelano vitali, nella ricerca del vantaggio competitivo, le relazioni con soggetti esterni che siano in grado di garantire queste competenze, sopperendo alle carenze dell’impresa; assumono dunque un’indiscutibile criticità le relazioni con i partner tecnologici. Inoltre, nelle network industries caratterizzate dalla presenza di un sistema hardware-software, esiste, tra le imprese produttrici della componente tangibile e i fornitori di beni complementari (principalmente di software), un reciproco interesse a stabilire profi - cue relazioni. La scelta del più opportuno assetto relazionale favorirà la costituzione della base-clienti ed agevolerà la genesi delle predette esternalità di rete. Per via di tali basilari considerazioni, si è ritenuto utile adottare nel presente studio una logica deduttiva delineando preliminarmente le caratteristiche delle network industries attraverso una rassegna delle principali teorie. La verifi ca di taluni assiomi individuati con la ricerca on desk è avvenuta poi attraverso l’approfondimento delle caratteristiche gestionali delle imprese operanti nel settore dei videogame –ambito economico che si è scelto di indagare per via del suo straordinario sviluppo negli ultimi decenni–, tramite l’identifi cazione delle modalità attraverso le quali i fattori peculiari delle network industries si presentano in tale specifi co settore ed attraverso l’analisi degli effetti prodotti da ciascuno di essi sulla competitività delle imprese ivi operanti. Il lavoro ha consentito di evidenziare la centralità delle “relazioni” nel perseguimento del vantaggio competitivo delle imprese analizzate; nel contempo è stato possibile osservare come nelle network industries (e dunque anche nei videogame) i tradizionali elementi di competizione, da sempre riconosciuti nel livello qualitativo del prodotto e nel suo prezzo, non sono più suffi cienti per guidare la scelta di acquisto del consumatore poichè intervengono numerosi altri fattori di valutazione (ruolo del disegno dominante, switching costs ed innovazione tecnologica, tempo d’ingresso, ma soprattutto ampiezza della base clienti e disponibilità di prodotti complementari) che rappresentano l’anello di congiunzione tra le caratteristiche dell’economia reale e quelle proprie dell’economia dell’informazione.
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Books by Paola Scorrano
durante il Dottorato e poi proseguita con l’Assegno di ricerca presso
la Facoltà di Economia dell’Università del Salento.
L’obiettivo che si è cercato di raggiungere consiste nel fornire una
rappresentazione, sia pur non esaustiva, delle network industries il
cui esame è apparso particolarmente interessante e stimolante poiché
il loro genus è ampio e variegato; comprendono, infatti, una moltitudine
di imprese operanti in numerosi settori (si pensi alle telecomunicazioni,
alla produzione di hardware e software per computer, alla
musica, ai videogame, ecc.). Le caratteristiche precipue delle imprese
che offrono network products sono essenzialmente legate ai concetti
di complementarietà, compatibilità e standards, rilevanti economie
di scala nella produzione, switching costs e lock-in, esternalità di
rete. Tale ultima peculiarità assume un’eccezionale rilevanza per la
competitività delle imprese oggetto d’analisi poiché il valore (e quindi
la motivazione all’acquisto) che il singolo utente assegna al bene
impiegato aumenta al crescere del numero di utilizzatori dello stesso
per via del manifestarsi degli effetti di rete diretti o indiretti.
La necessità di generare le esternalità di rete, di sfruttarne economicamente
i loro effetti e di riuscire a compiere un effi cace controllo
impone, dunque, alle imprese operanti nei network markets, ancor
più che alle altre, la creazione ed il consolidamento di un’ampia e
diffusa base clienti. La relazione impresa-cliente, in questo modello
di business, si caratterizza, evidentemente, per l’esistenza di barriere
all’uscita (switching costs e lock-in) che di fatto stabilizzano tale legame,
rendendo così particolarmente complesso l’ingresso di nuovi
potenziali competitors. X Introduzione
Per l’attuazione di detta relazione, risulta, naturalmente, decisivo
articolare una struttura organizzativa che consenta la realizzazione di
prodotti consoni alle variegate aspettative; diventa quindi indispensabile
attivare processi relazionali lungo l’intera catena del valore. Ecco
dunque come il tema delle decisioni relative alla scelta dei più
idonei assetti relazionali risalti nella sua rilevanza per due differenti
motivi: anzitutto perché nelle network industries, che in genere sono
imprese ICT, è essenziale l’attività di Ricerca & Sviluppo. L’innovazione
tecnologica contribuisce ad incrementare la variabilità dell’ambiente
e rende particolarmente diffi coltoso per l’impresa riuscire ad
avere piena contezza delle innumerevoli opportunità che, nei mercati
nazionali ed internazionali, dalla corretta implementazione dell’innovazione
possono derivare. Appare inoltre sempre più gravoso (e per
certi versi impossibile) per la singola entità economica riuscire a gestire
internamente l’intero processo di sviluppo di nuovi prodotti o di
nuove tecnologie per cui si rivelano vitali, nella ricerca del vantaggio
competitivo, le relazioni con soggetti esterni che siano in grado di
garantire queste competenze, sopperendo alle carenze dell’impresa;
assumono dunque un’indiscutibile criticità le relazioni con i partner
tecnologici. Inoltre, nelle network industries caratterizzate dalla presenza
di un sistema hardware-software, esiste, tra le imprese produttrici
della componente tangibile e i fornitori di beni complementari
(principalmente di software), un reciproco interesse a stabilire profi -
cue relazioni. La scelta del più opportuno assetto relazionale favorirà
la costituzione della base-clienti ed agevolerà la genesi delle predette
esternalità di rete.
Per via di tali basilari considerazioni, si è ritenuto utile adottare
nel presente studio una logica deduttiva delineando preliminarmente
le caratteristiche delle network industries attraverso una rassegna delle
principali teorie. La verifi ca di taluni assiomi individuati con la
ricerca on desk è avvenuta poi attraverso l’approfondimento delle caratteristiche
gestionali delle imprese operanti nel settore dei videogame
–ambito economico che si è scelto di indagare per via del suo
straordinario sviluppo negli ultimi decenni–, tramite l’identifi cazione
delle modalità attraverso le quali i fattori peculiari delle network industries
si presentano in tale specifi co settore ed attraverso l’analisi
degli effetti prodotti da ciascuno di essi sulla competitività delle imprese
ivi operanti.
Il lavoro ha consentito di evidenziare la centralità delle “relazioni”
nel perseguimento del vantaggio competitivo delle imprese analizzate;
nel contempo è stato possibile osservare come nelle network industries (e dunque anche nei videogame) i tradizionali elementi di competizione,
da sempre riconosciuti nel livello qualitativo del prodotto
e nel suo prezzo, non sono più suffi cienti per guidare la scelta di acquisto
del consumatore poichè intervengono numerosi altri fattori di
valutazione (ruolo del disegno dominante, switching costs ed innovazione
tecnologica, tempo d’ingresso, ma soprattutto ampiezza della
base clienti e disponibilità di prodotti complementari) che rappresentano
l’anello di congiunzione tra le caratteristiche dell’economia reale
e quelle proprie dell’economia dell’informazione.