Books by Mauro Mussolin

https://gallerieditalia.com/it/vicenza/mostre-e-iniziative/mostre/2023/12/14/le-trecce-di-faustin... more https://gallerieditalia.com/it/vicenza/mostre-e-iniziative/mostre/2023/12/14/le-trecce-di-faustina-acconciature-donne-e-potere-nel-rinascimento/
Il tema della mostra affronta per la prima volta con taglio monografico un aspetto fondamentale dell’arte, della cultura, della società e degli studi antiquari del Rinascimento: le acconciature femminili. Attraverso una selezione di opere ad ampio raggio, dai busti imperiali a quelli rinascimentali, dai quadri alle sculture, dalle antiche monete alle medaglie moderne, dai disegni ai volumi a stampa (con una finale appendice neoclassica), nel percorso espositivo si cerca di ricostruire il mondo affascinante e complesso delle capigliature del Quattro e Cinquecento, le possibilità artistiche che hanno offerto e la loro importanza nella società e nella moda italiana.
Il titolo richiama una delle acconciature più spettacolari e famose, quella dell’imperatrice Faustina Maggiore, moglie di Antonino Pio, divenuta simbolo di concordia e amore coniugale. Il suo busto, presente nelle più celebri raccolte antiquarie rinascimentali, sia di artisti come Lorenzo Ghiberti e Andrea Mantegna, che di committenti come Lorenzo il Magnifico e Isabella d’Este, divenne un celebrato modello artistico e numerose copie e rielaborazioni diedero grande visibilità all’eccentrica capigliatura che finì per essere adottata da moltissime donne, specialmente in Veneto.
Il percorso si snoda attraverso sei sezioni e raccoglie una selezione di ritratti di protagoniste del Rinascimento, tra cui Lucrezia Borgia, Isabella d’Este ed Eleonora da Toledo, approfondendo l’espressività delle acconciature nella ritrattistica ufficiale ed evidenziando come le stesse donne le abbiano utilizzate per proporre valori culturali e modelli di comportamento.
Allo stesso tempo, la mostra vuole sensibilizzare alla cultura materiale dell’epoca – un argomento meglio approfondito nel catalogo – al fine di precisare il contributo degli artisti. Le acconciature che vediamo nei quadri sono fantasie puramente immaginarie o rappresentazioni precise della moda dell’epoca? In che modo la creatività si è manifestata nell’acconciatura quotidiana attraverso l’uso di parrucche, elementi posticci e costruzioni invisibili? Si può parlare di realtà e finzione per le acconciature del Rinascimento, oppure si tratta di due aspetti legati tra loro in maniera indissolubile?
Al termine del percorso, i visitatori avranno non solo riflettuto su questi aspetti, ma anche riscoperto i sorprendenti ruoli delle acconciature nel Rinascimento. Lontane dall’essere solo preoccupazioni cosmetiche femminili o semplici curiosità da artista, le acconciature devono essere considerate i legami di una cultura “totale”, quella rinascimentale, dove le credenze morali, sociali, religiose e fisiologiche si intrecciarono, rafforzandosi a vicenda.
https://globhis.wordpress.com/collana/
Project Description
It would have been hard to find a ... more https://globhis.wordpress.com/collana/
Project Description
It would have been hard to find a better framework for a volume developing from PIMo research on “paper in motion” than the book series published by the Fondazione Fedrigoni Fabriano, an institution which represents a city and an industrial activity with a tradition of centuries. The historical weight and cultural relevance of Fabriano turn it into an iconic location for the history of paper in Europe which is hard to match.

https://lapietra.nyu.edu/publications/
19 Novembre 1479: un’alleanza dinastica, due nobili rampo... more https://lapietra.nyu.edu/publications/
19 Novembre 1479: un’alleanza dinastica, due nobili rampolli, un regale matrimonio, un triste e rapido epilogo. Queste pagine ricostruiscono la storia del magnifico bassorilievo oggi nella collezione Acton di Villa La Pietra a Firenze, commissionato per celebrare le nozze tra Antonio Basso Della Rovere, nipote di papa Sisto IV, e Caterina Marzano d’Aragona, nipote del re Ferdinando I di Napoli. Le rappresentazioni araldiche dei tre stemmi non lasciano dubbi sull’identificazione dei personaggi e degli eventi e ci portano a ritrovare l’originaria collocazione dell’opera, nata come sovrapporta del portale principale del palazzo Basso Della Rovere in piazza della Maddalena a Savona. In un serrato confronto con Roma, questo studio mette in luce alcuni inediti passaggi sulle origini della famiglia Della Rovere e riconsegna alla Savona di fine Quattrocento il suo ruolo di protagonista politico, culturale e artistico.

https://lapietra.nyu.edu/publications/
November 19, 1479: a dynastic alliance, two noble scion... more https://lapietra.nyu.edu/publications/
November 19, 1479: a dynastic alliance, two noble scions, a regal wedding, a sad and rapid epilogue. These pages reconstruct the history of the magnificent marble relief now in the Acton collection at Villa La Pietra in Florence, commissioned to celebrate the marriage between Antonio Basso Della Rovere, nephew of Pope Sixtus IV, and Caterina Marzano d’Aragona, the niece of King Ferdinand I of Naples. The heraldic symbols of the three coats of arms leave no doubt about the identities of the characters and events surrounding its creation, and lead us to the original location of the work, born as the overdoor to the main portal of the Basso Della Rovere Palace in piazza della Maddalena in Savona. Through close examination of the Della Rovere in Rome, this study highlights some previously unknown facts about the family’s origins and returns Savona to its role as a political, cultural, and artistic protagonist in late fifteenth-century Italy.
Online Exhibitions by Mauro Mussolin

http://photothek.khi.fi.it/documents/oau/00000270
Visualizing the invisible: with this exhibit... more http://photothek.khi.fi.it/documents/oau/00000270
Visualizing the invisible: with this exhibition we attempt to give form to some drawings by Michelangelo that are difficult to see in photography and even with the naked eye, at the same time emphasizing Michelangelo's capacity to envisage the form before having traced it on the sheet.
But paper sheets have a good memory. They record the changes that have occurred and reveal their history. They occupy a physical space where they record gestures and manipulations. They leave traces that a patient eye still manages to discover. Michelangelo was open to the versatile nature of paper, recognizing that the daily use of the sheet and the marks made on it in various ways could become a source of inspiration for the creative process and a source of enrichment of his inventions.
The drawings selected here are part of a series of sheets over which scholars have long grappled with and many of them appear in the “indecipherable sketches” section of the catalogue of drawings from the Casa Buonarroti edited by Paola Barocchi in 1962-1964. The high resolution digital reproductions of the sheets are followed each time by Mauro Mussolin's reconstruction proposals and, where possible, the verso and backlit images. This new photographic campaign was made possible thanks to the generosity of the Fondazione Casa Buonarroti and the fundamental technical support of the Visual Arts Laboratory of the Scuola Normale Superiore in Pisa, which sponsored the event to enrich its Archive of non-invasive analyses. The Photo Library of the Kunsthistorisches Institut in Florenz is pleased to host an exhibition that highlights the potential of digital photography for research and at the same time stresses the importance of the materiality of paper – whether it be drawing paper or the paper of photographic positives.
Costanza Caraffa and Mauro Mussolin
Online Presentations by Mauro Mussolin

YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=EKr1rao044U
I disegni e le carte private di Michelang... more YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=EKr1rao044U
I disegni e le carte private di Michelangelo ci guidano a osservarlo nei momenti concentrati e intensi di lavoro e in quelli rilassati e conviviali con parenti, amici e collaboratori. Possiamo così seguirlo nelle più varie attività di scrittura e disegno: lo vediamo impegnato a correggere la mano di un assistente, a tracciare uno schizzo mentre parla, a scherzare e motteggiare a distanza in versi e in figure, a riciclare la carta per appuntare ricordi e idee appena balzate alla mente, a scarabocchiare distrattamente tra le pagine. Questi documenti rappresentano il più complesso e stratificato archivio della sua memoria, lo specchio fedele del rapido fluire di gesti e pensieri e la chiave d’accesso agli aspetti più intimi e idiosincratici del suo modo di interagire con persone e cose. La relazione presenterà inedite ricomposizioni di fogli, nuove visualizzazioni di figure sovrapposte e recenti ricostruzioni di sequenze esecutive di disegni noti e meno noti.

YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=5xUBuFKZIQM
L’Italia del Rinascimento scopre che inve... more YouTube: https://www.youtube.com/watch?v=5xUBuFKZIQM
L’Italia del Rinascimento scopre che investire sulla produzione e commercializzazione della carta garantisce buoni profitti e, un po’ ovunque, si assiste a un generale innalzamento degli standard qualitativi della carta bambagina in commercio.
Una produzione sempre più realizzata seguendo i sofisticati metodi già stabiliti nella città di Fabriano dalla fine del Duecento e per questo comunemente definita «ad usum fabrianensis».
Ma su quali evidenze è effettivamente possibile distinguere le carte prodotte a Fabriano da quelle fatte altrove e, soprattutto, che consapevolezza avevano gli artisti rispetto alla qualità e alla provenienza di quei fogli? E qual è il ruolo giocato dall’analisi delle filigrane in questo campo?
Riconsiderando la materialità delle carte appartenute o utilizzate da Michelangelo il contributo cercherà di rispondere a queste domande affrontando la questione su nuove basi documentarie e metodologiche.

https://vimeo.com/322779198
A un primo sguardo la carta appare bidimensionale e piatta, ma a b... more https://vimeo.com/322779198
A un primo sguardo la carta appare bidimensionale e piatta, ma a ben guardare essa ha consistenza e volume ben definiti. Piegati o strappati, riscritti o riciclati, i fogli possiedono una materialità sulla quale si registrano fedelmente le manipolazioni subite nel tempo.
Tale è la natura dei palinsesti e nessun artista al pari di Michelangelo sembra
essere stato così determinato nello strutturare il proprio corpus cartaceo come un’opera-palinsesto. Frugale nell’utilizzo e ossessivo nella custodia, conservò le sue carte per decenni, per poi decidere di riciclare i fogli senza indugio, riscrivendo e ridisegnando su di essi, fino a destinarli al fuoco in due momenti cruciali e ben documentati della sua vita.
La critica ha privilegiato una lettura basata su una evoluzione lineare delle singole invenzioni michelangiolesche, funzionale alla costruzione di una storia dell’arte occidentale dalle “magnifiche sorti e progressive”.
Ma cosa veramente furono questi fogli per il loro autore?
Michelangelo appunta su carta le immagini istantanee di un dialogo con un ignoto interlocutore, corregge la mano all’assistente, schizza e motteggia scherzando con amici e garzoni, e ancora cancella, riscrive, strappa, ripiega e ridisegna.
Questo corpus di documenti casualmente sopravvissuti costituisce un complesso e stratificato archivio della sua memoria artistica e lo specchio più fedele per osservare il fluido scaturire dei pensieri e lo scorrere articolato della mano.
Nella relazione verranno presentate alcune nuove ricomposizioni di fogli, si mostreranno inedite visualizzazioni di tracce e disegni sovrapposti, si ricostruirà la sequenza di alcuni disegni noti e meno noti.
Essays by Mauro Mussolin

Ponendo attenzione sulla materialità della carta e sulla medialità dei disegni, il saggio si conc... more Ponendo attenzione sulla materialità della carta e sulla medialità dei disegni, il saggio si concentra su dieci studi preparatori di Michelangelo per le statue delle
Allegorie del Tempo dei monumenti ducali nella Sagrestia Nuova della Basilica di San Lorenzo a Firenze, oggi conservati in diverse collezioni museali: uno al
Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi di Firenze (Inv. 18719 F recto-verso), due all’Ashmolean Museum di Oxford (Inv. WA1846.55 recto; Inv. WA1846.56 recto),
quattro al Teylers Museum di Haarlem (Inv. A 33 recto; Inv. A 33 bis recto; Inv. A 36 recto; Inv. A 30 recto), due al British Museum (Inv. 1859,0625.569 verso;
Inv. 1859,0625.566 verso) e uno alla British Library (Ms Add. 21907, fol. 1 verso). Particolare attenzione sarà data alla tecnica del disegno con stilo e pietra nera,
e sarà fornita un'approfondita analisi del processo di ricomposizione dei fogli, in particolare del foglio di formato reale con gli studi per la Notte e il Giorno.
Focusing on the materiality of the paper and the mediality of the drawings, this essay examines Michelangelo’s ten preparatory studies for the statues of
the Allegories of Time, designed for the ducal monuments in the New Sacristy of the San Lorenzo Basilica in Florence, now preserved in various museum
collections: one at the Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi in Florence (Inv. 18719 F recto-verso), two at the Ashmolean Museum in Oxford (Inv. WA1846.55
recto; Inv. WA1846.56 recto), four at the Teylers Museum in Haarlem (Inv. A 33 recto; Inv. A 33 bis recto; Inv. A 36 recto; Inv. A 30 recto), two at the British
Museum (Inv. 1859,0625.569 verso; Inv. 1859,0625.566 verso), and one at the British Library (Ms. Add. 21907, fol. 1 verso). Particular attention will be given to
the drawing technique with stylus and black chalk, and an in-depth analysis will be provided on the process of reassembling the sheets, especially the Royalsized
sheet with studies for Night and Day.

Cos’è un disegno a stilo e qual è la sua funzione? Il presente saggio esplora per la prima volta ... more Cos’è un disegno a stilo e qual è la sua funzione? Il presente saggio esplora per la prima volta – brevemente, ma con sistematico interesse – l’importante tema dei disegni a stilo nell’ambito della produzione grafica del Rinascimento e propone un’iniziale ricostruzione di questa tecnica attraverso le diverse epoche, osservando in particolare la sua incidenza nella vasta produzione grafica di Michelangelo. L’analisi prende avvio da un celeberrimo foglio contenente alcuni schizzi preparatori per la volta della Cappella Sistina, attualmente custodito al Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi (U 18722 F), finito al centro di un lungo e infuocato dibattito negli anni ottanta del Novecento centrato sulla forma del ponteggio utilizzato per dipingere la volta e sul restauro degli affreschi. Foglio del quale tuttavia erano stati del tutto trascurati gli importanti disegni a stilo tracciati da Michelangelo con mano sicura e vigorosa e assai ben visibili sia a luce naturale che radente. La ricerca si estende poi a comprendere altri significativi disegni simili rimasti finora del tutto inosservati e presenti in ulteriori fogli autografi conservati a Casa Buonarroti e al Département des Arts graphiques del Louvre. L’occasione permette così di ricontestualizzare la vicenda grafica e progettuale della Volta Sistina alla luce di questi inediti disegni a stilo, riconsiderando la loro importanza sia rispetto alla funzione che in rapporto alla loro cronologia relativa, così come in relazione agli altri disegni che, come in un palinsesto, vi sono stati eseguiti sopra con tecniche più comuni e meglio visibili, come le pietre naturali rosse e nere, la penna a inchiostro e, più dubitativamente, le punte metalliche.

>"Non so come legati". Capelli, acconciature femminili e teste divine di Michelangelo<, in «Le trecce di Faustina. Acconciature, donne e potere del Rinascimento», catalogo della mostra (Vicenza, 14 dic. 2023-6 apr. 2024) a cura di H. Burns, V. Farinella, M. Mussolin, Milano 2023, pp. 48-61, 170-173 Come acconciare i capelli in crocchie, turbanti, chignon: le pettinature delle donne romane tra I... more Come acconciare i capelli in crocchie, turbanti, chignon: le pettinature delle donne romane tra I e II secolo d.C. Laura Buccino Il fascino irresistibile del superfluo: capelli e intrecci morali, medici e giuridici nel Rinascimento Emanuele Lugli Cassandra Fedele come Faustina Vincenzo Farinella Amicizia e creatività nelle acconciature femminili tra Quattrocento e Cinquecento Jill Burke "Non so come legati". Capelli, acconciature femminili e teste divine di Michelangelo Mauro Mussolin Fra revival e modernità. Note sparse sulla moda e sulle acconciature femminili rinascimentali Roberta Orsi Landini Eros, magia e galateo: i capelli in letteratura Lina Bolzoni Le chiome nelle sculture di Canova
Siano ugualmente ringraziati tutti i collezionisti privati che hanno preferito restare anonimi. F... more Siano ugualmente ringraziati tutti i collezionisti privati che hanno preferito restare anonimi. Francesca Alberti e Diane H. Bodart esprimono la loro più profonda gratitudine ai direttori e alle équipe dell'Accademia di Francia a Roma-Villa Medici e dei Beaux-Arts de Paris, ai curatori associati, agli autori del catalogo, al grafico, ai scenografi, alle istituzioni e a tutti coloro che hanno, sin dall'inizio, accompagnato e dato il loro sostegno a questo progetto:
Musée d'art moderne, d'art contemporain et d'art brut Sébastien Delot Directeur Savine Faupin Con... more Musée d'art moderne, d'art contemporain et d'art brut Sébastien Delot Directeur Savine Faupin Conservatrice en charge de l'art brut Grégoire Prangé Coordinateur de la conservation Hubert Braun Régie des oeuvres Que soient ici également remerciés tous les collectionneurs privés qui ont souhaité garder l'anonymat.
Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascu... more Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall'art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le fotocopie per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Centro Licenze e Autorizzazioni per le Riproduzioni Editoriali,
Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascu... more Le fotocopie per uso personale del lettore possono essere effettuate nei limiti del 15% di ciascun volume/fascicolo di periodico dietro pagamento alla SIAE del compenso previsto dall'art. 68, commi 4 e 5, della legge 22 aprile 1941 n. 633. Le fotocopie per finalità di carattere professionale, economico o commerciale o comunque per uso diverso da quello personale possono essere effettuate a seguito di specifica autorizzazione rilasciata da CLEARedi, Centro Licenze e Autorizzazioni per le Riproduzioni Editoriali,
mauro mussolin leonardo, bramante, francesco di giorgio: incontri e pareri sull'architettura tra ... more mauro mussolin leonardo, bramante, francesco di giorgio: incontri e pareri sull'architettura tra milano e pavia intorno al 1490
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Books by Mauro Mussolin
Il tema della mostra affronta per la prima volta con taglio monografico un aspetto fondamentale dell’arte, della cultura, della società e degli studi antiquari del Rinascimento: le acconciature femminili. Attraverso una selezione di opere ad ampio raggio, dai busti imperiali a quelli rinascimentali, dai quadri alle sculture, dalle antiche monete alle medaglie moderne, dai disegni ai volumi a stampa (con una finale appendice neoclassica), nel percorso espositivo si cerca di ricostruire il mondo affascinante e complesso delle capigliature del Quattro e Cinquecento, le possibilità artistiche che hanno offerto e la loro importanza nella società e nella moda italiana.
Il titolo richiama una delle acconciature più spettacolari e famose, quella dell’imperatrice Faustina Maggiore, moglie di Antonino Pio, divenuta simbolo di concordia e amore coniugale. Il suo busto, presente nelle più celebri raccolte antiquarie rinascimentali, sia di artisti come Lorenzo Ghiberti e Andrea Mantegna, che di committenti come Lorenzo il Magnifico e Isabella d’Este, divenne un celebrato modello artistico e numerose copie e rielaborazioni diedero grande visibilità all’eccentrica capigliatura che finì per essere adottata da moltissime donne, specialmente in Veneto.
Il percorso si snoda attraverso sei sezioni e raccoglie una selezione di ritratti di protagoniste del Rinascimento, tra cui Lucrezia Borgia, Isabella d’Este ed Eleonora da Toledo, approfondendo l’espressività delle acconciature nella ritrattistica ufficiale ed evidenziando come le stesse donne le abbiano utilizzate per proporre valori culturali e modelli di comportamento.
Allo stesso tempo, la mostra vuole sensibilizzare alla cultura materiale dell’epoca – un argomento meglio approfondito nel catalogo – al fine di precisare il contributo degli artisti. Le acconciature che vediamo nei quadri sono fantasie puramente immaginarie o rappresentazioni precise della moda dell’epoca? In che modo la creatività si è manifestata nell’acconciatura quotidiana attraverso l’uso di parrucche, elementi posticci e costruzioni invisibili? Si può parlare di realtà e finzione per le acconciature del Rinascimento, oppure si tratta di due aspetti legati tra loro in maniera indissolubile?
Al termine del percorso, i visitatori avranno non solo riflettuto su questi aspetti, ma anche riscoperto i sorprendenti ruoli delle acconciature nel Rinascimento. Lontane dall’essere solo preoccupazioni cosmetiche femminili o semplici curiosità da artista, le acconciature devono essere considerate i legami di una cultura “totale”, quella rinascimentale, dove le credenze morali, sociali, religiose e fisiologiche si intrecciarono, rafforzandosi a vicenda.
Project Description
It would have been hard to find a better framework for a volume developing from PIMo research on “paper in motion” than the book series published by the Fondazione Fedrigoni Fabriano, an institution which represents a city and an industrial activity with a tradition of centuries. The historical weight and cultural relevance of Fabriano turn it into an iconic location for the history of paper in Europe which is hard to match.
19 Novembre 1479: un’alleanza dinastica, due nobili rampolli, un regale matrimonio, un triste e rapido epilogo. Queste pagine ricostruiscono la storia del magnifico bassorilievo oggi nella collezione Acton di Villa La Pietra a Firenze, commissionato per celebrare le nozze tra Antonio Basso Della Rovere, nipote di papa Sisto IV, e Caterina Marzano d’Aragona, nipote del re Ferdinando I di Napoli. Le rappresentazioni araldiche dei tre stemmi non lasciano dubbi sull’identificazione dei personaggi e degli eventi e ci portano a ritrovare l’originaria collocazione dell’opera, nata come sovrapporta del portale principale del palazzo Basso Della Rovere in piazza della Maddalena a Savona. In un serrato confronto con Roma, questo studio mette in luce alcuni inediti passaggi sulle origini della famiglia Della Rovere e riconsegna alla Savona di fine Quattrocento il suo ruolo di protagonista politico, culturale e artistico.
November 19, 1479: a dynastic alliance, two noble scions, a regal wedding, a sad and rapid epilogue. These pages reconstruct the history of the magnificent marble relief now in the Acton collection at Villa La Pietra in Florence, commissioned to celebrate the marriage between Antonio Basso Della Rovere, nephew of Pope Sixtus IV, and Caterina Marzano d’Aragona, the niece of King Ferdinand I of Naples. The heraldic symbols of the three coats of arms leave no doubt about the identities of the characters and events surrounding its creation, and lead us to the original location of the work, born as the overdoor to the main portal of the Basso Della Rovere Palace in piazza della Maddalena in Savona. Through close examination of the Della Rovere in Rome, this study highlights some previously unknown facts about the family’s origins and returns Savona to its role as a political, cultural, and artistic protagonist in late fifteenth-century Italy.
Online Exhibitions by Mauro Mussolin
Visualizing the invisible: with this exhibition we attempt to give form to some drawings by Michelangelo that are difficult to see in photography and even with the naked eye, at the same time emphasizing Michelangelo's capacity to envisage the form before having traced it on the sheet.
But paper sheets have a good memory. They record the changes that have occurred and reveal their history. They occupy a physical space where they record gestures and manipulations. They leave traces that a patient eye still manages to discover. Michelangelo was open to the versatile nature of paper, recognizing that the daily use of the sheet and the marks made on it in various ways could become a source of inspiration for the creative process and a source of enrichment of his inventions.
The drawings selected here are part of a series of sheets over which scholars have long grappled with and many of them appear in the “indecipherable sketches” section of the catalogue of drawings from the Casa Buonarroti edited by Paola Barocchi in 1962-1964. The high resolution digital reproductions of the sheets are followed each time by Mauro Mussolin's reconstruction proposals and, where possible, the verso and backlit images. This new photographic campaign was made possible thanks to the generosity of the Fondazione Casa Buonarroti and the fundamental technical support of the Visual Arts Laboratory of the Scuola Normale Superiore in Pisa, which sponsored the event to enrich its Archive of non-invasive analyses. The Photo Library of the Kunsthistorisches Institut in Florenz is pleased to host an exhibition that highlights the potential of digital photography for research and at the same time stresses the importance of the materiality of paper – whether it be drawing paper or the paper of photographic positives.
Costanza Caraffa and Mauro Mussolin
Online Presentations by Mauro Mussolin
I disegni e le carte private di Michelangelo ci guidano a osservarlo nei momenti concentrati e intensi di lavoro e in quelli rilassati e conviviali con parenti, amici e collaboratori. Possiamo così seguirlo nelle più varie attività di scrittura e disegno: lo vediamo impegnato a correggere la mano di un assistente, a tracciare uno schizzo mentre parla, a scherzare e motteggiare a distanza in versi e in figure, a riciclare la carta per appuntare ricordi e idee appena balzate alla mente, a scarabocchiare distrattamente tra le pagine. Questi documenti rappresentano il più complesso e stratificato archivio della sua memoria, lo specchio fedele del rapido fluire di gesti e pensieri e la chiave d’accesso agli aspetti più intimi e idiosincratici del suo modo di interagire con persone e cose. La relazione presenterà inedite ricomposizioni di fogli, nuove visualizzazioni di figure sovrapposte e recenti ricostruzioni di sequenze esecutive di disegni noti e meno noti.
L’Italia del Rinascimento scopre che investire sulla produzione e commercializzazione della carta garantisce buoni profitti e, un po’ ovunque, si assiste a un generale innalzamento degli standard qualitativi della carta bambagina in commercio.
Una produzione sempre più realizzata seguendo i sofisticati metodi già stabiliti nella città di Fabriano dalla fine del Duecento e per questo comunemente definita «ad usum fabrianensis».
Ma su quali evidenze è effettivamente possibile distinguere le carte prodotte a Fabriano da quelle fatte altrove e, soprattutto, che consapevolezza avevano gli artisti rispetto alla qualità e alla provenienza di quei fogli? E qual è il ruolo giocato dall’analisi delle filigrane in questo campo?
Riconsiderando la materialità delle carte appartenute o utilizzate da Michelangelo il contributo cercherà di rispondere a queste domande affrontando la questione su nuove basi documentarie e metodologiche.
A un primo sguardo la carta appare bidimensionale e piatta, ma a ben guardare essa ha consistenza e volume ben definiti. Piegati o strappati, riscritti o riciclati, i fogli possiedono una materialità sulla quale si registrano fedelmente le manipolazioni subite nel tempo.
Tale è la natura dei palinsesti e nessun artista al pari di Michelangelo sembra
essere stato così determinato nello strutturare il proprio corpus cartaceo come un’opera-palinsesto. Frugale nell’utilizzo e ossessivo nella custodia, conservò le sue carte per decenni, per poi decidere di riciclare i fogli senza indugio, riscrivendo e ridisegnando su di essi, fino a destinarli al fuoco in due momenti cruciali e ben documentati della sua vita.
La critica ha privilegiato una lettura basata su una evoluzione lineare delle singole invenzioni michelangiolesche, funzionale alla costruzione di una storia dell’arte occidentale dalle “magnifiche sorti e progressive”.
Ma cosa veramente furono questi fogli per il loro autore?
Michelangelo appunta su carta le immagini istantanee di un dialogo con un ignoto interlocutore, corregge la mano all’assistente, schizza e motteggia scherzando con amici e garzoni, e ancora cancella, riscrive, strappa, ripiega e ridisegna.
Questo corpus di documenti casualmente sopravvissuti costituisce un complesso e stratificato archivio della sua memoria artistica e lo specchio più fedele per osservare il fluido scaturire dei pensieri e lo scorrere articolato della mano.
Nella relazione verranno presentate alcune nuove ricomposizioni di fogli, si mostreranno inedite visualizzazioni di tracce e disegni sovrapposti, si ricostruirà la sequenza di alcuni disegni noti e meno noti.
Essays by Mauro Mussolin
Allegorie del Tempo dei monumenti ducali nella Sagrestia Nuova della Basilica di San Lorenzo a Firenze, oggi conservati in diverse collezioni museali: uno al
Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi di Firenze (Inv. 18719 F recto-verso), due all’Ashmolean Museum di Oxford (Inv. WA1846.55 recto; Inv. WA1846.56 recto),
quattro al Teylers Museum di Haarlem (Inv. A 33 recto; Inv. A 33 bis recto; Inv. A 36 recto; Inv. A 30 recto), due al British Museum (Inv. 1859,0625.569 verso;
Inv. 1859,0625.566 verso) e uno alla British Library (Ms Add. 21907, fol. 1 verso). Particolare attenzione sarà data alla tecnica del disegno con stilo e pietra nera,
e sarà fornita un'approfondita analisi del processo di ricomposizione dei fogli, in particolare del foglio di formato reale con gli studi per la Notte e il Giorno.
Focusing on the materiality of the paper and the mediality of the drawings, this essay examines Michelangelo’s ten preparatory studies for the statues of
the Allegories of Time, designed for the ducal monuments in the New Sacristy of the San Lorenzo Basilica in Florence, now preserved in various museum
collections: one at the Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi in Florence (Inv. 18719 F recto-verso), two at the Ashmolean Museum in Oxford (Inv. WA1846.55
recto; Inv. WA1846.56 recto), four at the Teylers Museum in Haarlem (Inv. A 33 recto; Inv. A 33 bis recto; Inv. A 36 recto; Inv. A 30 recto), two at the British
Museum (Inv. 1859,0625.569 verso; Inv. 1859,0625.566 verso), and one at the British Library (Ms. Add. 21907, fol. 1 verso). Particular attention will be given to
the drawing technique with stylus and black chalk, and an in-depth analysis will be provided on the process of reassembling the sheets, especially the Royalsized
sheet with studies for Night and Day.