Books by Laura Maria Michetti

Monumenti Antichi Accademia Nazionale dei Lincei. Serie Miscellanea, 2014
Nell'ambito del territorio dell'antica Veio (solo in parte compreso nel Parco archeologico-natura... more Nell'ambito del territorio dell'antica Veio (solo in parte compreso nel Parco archeologico-naturalistico di cui si parla da anni, ma che stenta a decollare) il Tumulo di Monte Aguzzo costituisce l'emergenza monumentale e visiva di maggiore spicco. Non sorprende pertanto che dall'unica tomba in esso contenuta provengano due reperti eccezionali: l'olpe Chigi, massimo documento della ceramografia protocorinzia, citato e riprodotto in tutti i manuali di arte greca, e l'anforetta di bucchero «rivestita» di iscrizioni, tra le quali due alfabetari, un testo di dono e una firma di artefice, che ne fanno un documento tra i più preziosi dell'epigrafia etrusca di vii secolo a.C. La monografia che ho il piacere di presentare, opera collettanea di più studiosi, curata da Laura M. Michetti e Iefke van Kampen, dà conto di tutto quello che oggi possiamo sapere sulla scoperta della tomba, avvenuta nel 1882, sul suo corredo, già appartenuto alla Collezione Chigi e ora per la prima volta interamente pubblicato, e sulle tombe «minori» messe in luce nel comparto topografico del Monte e delle sue adiacenze, dalle quali provengono i restanti reperti della Collezione Chigi e quelli conservati presso Palazzo Chigi di Ariccia. Un'anticipazione della materia trattata è stata data dagli stessi autori della monografia, assieme a Gilda Bartoloni, nel convegno internazionale L'Olpe Chigi. Storia di un agalma, tenuto presso l'Università di Salerno nel giugno 2010, i cui atti sono apparsi nel 2012 a cura di Eliana Mugione. Da parte mia vorrei sottolineare anzitutto la particolare situazione topografica di Monte Aguzzo. Esso si trova nel settore settentrionale dell'agro veiente, laddove l'itinerario proveniente da Narce e da Falerii entrava, a circa 3 miglia e mezzo dalla città, in quello che, sul modello romano, si può definire l'ager antiquus di Veio. Tanto la mitistoria -Halesus progenitore del re di Veio Morrius (Servio Dan.) -quanto lo studio del popolamento protostorico della regione -l'agro falisco tributario assieme al capenate del processo formativo della comunità villanoviana di Veio (di Gennaro) -additano l'itinerario in questione come della massima importanza per le fasi più antiche della città. Importanza non venuta meno nel vii- vi secolo, quando i Veienti, forse guidati proprio dai signori di Monte Aguzzo, percorrono a ritroso quell'itinerario, facendo di Narce e dintorni una sorta di «provincia» rimasta a lungo etruscofona (CIE 8899-8906). D'altra parte l'arrivo dell'olpe Chigi denota non solo il prestigio goduto dai signori di Monte Aguzzo ma anche la perdurante apertura di Veio ai contatti marittimi, già ampiamente dimostrata dalle ceramiche geometriche importate e imitate nella città, in stretta simbiosi con Roma, fin dalla prima metà dell'viii secolo. Apertura resa possibile dall'utilizzo comune della via fluviale del Tevere, venuto meno col regno di Anco Marcio, che estese il territorio romano sulla destra del fiume, con l'aiuto militare del futuro Tarquinio Prisco, fino alle saline veienti e a Fiumicino. Veio conservò il suo affaccio sul mare tra Maccarese e Fregene, ma rimase da allora tagliata fuori dal grande commercio marittimo, a differenza di Roma. * * * Con questo volume si riprende la pubblicazione, lungamente attesa, degli scavi inediti, o editi in modo parziale e sommario, delle necropoli arcaiche di Veio; impresa sostenuta da Massimo Pallottino, inquadrata scientificamente nel piano di lavoro promosso e coordinato
Guida dell'area archeologica di Pyrgi
Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione di testi e illustrazioni senza il permesso s... more Tutti i diritti riservati. È vietata la riproduzione di testi e illustrazioni senza il permesso scritto dell'Editore

The Montetosto locality lies 4 km to the west of Caere and is located along the road that
connec... more The Montetosto locality lies 4 km to the west of Caere and is located along the road that
connected the city to its main harbour, Pyrgi. Until 1962 the locality was known only for
the considerably large tumulus (60 m in diameter) excavated by Raniero Mengarelli (1924-
1929). The excavation of the area was carried out in three campaigns (1965, 1967 and 1969)
under Giovanni Colonna’s direction and Francesca Melis’ supervision. The primary aim was
to understand the plan of the discovered complex. Both the imposing structures discovered
and the rich group of architectural terracottas testified to its monumentality. After the first
uncertainties surrounding the interpretation of the structures, the squared layout (54x54 m),
comprising a central courtyard around which a series of rooms were disposed, immediately
drew the attention of the scholars for the analogies with other Archaic structures, such as the
ones at Murlo and Acquarossa. G. Colonna proposed relating the construction of the complex
to the funerary cult, created to expiate the guilt of the Phocaeans stoned to death after the
Alalia battle (540 BC), still performed by the Caeretans in Herodotus’ time. Despite the strong
interest in the context, the materials recovered remained substantially unpublished. This book
reconstructs the sequence of events connected to the excavations of the 1960s, and re-examines
the structures, the architectural decorations and the findings recovered.
Edited books by Laura Maria Michetti
Proseguendo un percorso iniziato nel 2022 con Vulci1 e con la mostra Vulci: il patrimonio dispers... more Proseguendo un percorso iniziato nel 2022 con Vulci1 e con la mostra Vulci: il patrimonio disperso e ritrovato. Dalle ricerche ottocentesche al digitale, tra marzo e maggio del 2023 il Dipartimento di Scienze dell’Antichità della Sapienza Università di Roma (A. Conti, L.M. Michetti), con le Università della Tuscia (M. Micozzi) e di Urbino (A. Coen) e il Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia (V. Bellelli), in collaborazione con il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia e la Soprintendenza ABAP per la Provincia di Viterbo e l’Etruria meridionale e con il patrocinio dell’Istituto Nazionale di Studi Etruschi e Italici, ha organizzato le Cronache ceretane, con l’obiettivo di affrontare il tema delle ricerche e della dispersione del patrimonio archeologico di Caere.

Parmi les métropoles étrusques, Vulci est peutêtre celle sur laquelle pèsent encore aujourd’hui l... more Parmi les métropoles étrusques, Vulci est peutêtre celle sur laquelle pèsent encore aujourd’hui le plus les vicissitudes des fouilles, qui ont profondément conditionné la possibilité de reconstruire son histoire et d’apprécier convenablement son rôle dans le cadre plus large de l’Italie préromaine. Pour ces raisons, l’École française de Rome et le secteur d’Etruscologia e Antichità italiche du Dipartimento di Scienze dell’Antichità de la Sapienza Università di Roma, avec le patronage de l’Istituto Nazionale di Studi Etruschi e Italici, ont organisé entre février et mai 2022 le cycle de rencontres Chroniques vulciennes : séminaire sur l’histoire
des fouilles et des collections archéologiques dispersées /Cronache vulcenti : seminario sulla storia degli scavi e sulle collezioni archeologiche disperse, dans le but d’aborder le thème de la dispersion du patrimoine
archéologique de Vulci, à travers la récupération de la documentation d’archives relative aux fouilles menées au cours des siècles passés et grâce à l’implication de chercheurs qui ont étudié ce sujet sous différentes perspectives.

Nella sua veste attuale rispecchia l'articolazione, proposta da Enzo Lippolis, in tre fascicoli, ... more Nella sua veste attuale rispecchia l'articolazione, proposta da Enzo Lippolis, in tre fascicoli, il primo dei quali raccoglie studi e ricerche del Dipartimento, gli altri due sono dedicati a tematiche specifiche, con la prospettiva di promuovere una conoscenza complessiva dei vari aspetti delle società antiche. Le espressioni culturali, sociali, politiche e artistiche, come le strutture economiche, tecnologiche e ambientali, sono considerate parti complementari e interagenti dei diversi sistemi insediativi di cui sono esaminate funzioni e dinamiche di trasformazione. Le differenti metodologie applicate e la pluralità degli ambiti presi in esame (storici, archeologici, filologici, epigrafici, ecologico-naturalistici) non possono che contribuire a sviluppare la qualità scientifica, il confronto e il dialogo, nella direzione di una sempre più proficua interazione reciproca. In questo senso si spiega anche l'ampio contesto considerato, sia dal punto di vista cronologico, dalla preistoria al medioevo, sia da quello geografico, con una particolare attenzione rivolta alle culture del Mediterraneo, del Medio e del Vicino Oriente. Il prossimo fascicolo del volume 28 (2022) accoglierà la seguente tematica: 3. Scrittura epigrafica e sacro in Italia dall'Antichità al Medioevo. Luoghi, oggetti e frequentazioni.
sua veste attuale rispecchia l'articolazione, proposta da Enzo Lippolis, in tre fascicoli, il pri... more sua veste attuale rispecchia l'articolazione, proposta da Enzo Lippolis, in tre fascicoli, il primo dei quali raccoglie studi e ricerche del Dipartimento, gli altri due sono dedicati a tematiche specifiche, con la prospettiva di promuovere una conoscenza complessiva dei vari aspetti delle società antiche.
Papers by Laura Maria Michetti

Indagini e ritrovamenti effettuati in anni recenti a Pyrgi hanno consentito di estendere la nostr... more Indagini e ritrovamenti effettuati in anni recenti a Pyrgi hanno consentito di estendere la nostra conoscenza dei sistemi di copertura di età arcaica, relativamente a edifici sacri e a carattere pubblico. Lo scavo in corso del quartiere pubblico-cerimoniale individuato in corrispondenza dell’intersezione di un percorso stradale glareato adducente al porto con il tratto urbano della via Caere-Pyrgi, ha infatti permesso di documentare tetti databili a partire dalla metà del VI sec.a.C., formulati secondo i sistemi decorativi ceretano e campano, specificatamente riferibili a un complesso di tipo palaziale. Parallelamente, il rinvenimento di frammenti di terrecotte architettoniche dall’antistante scarpata di erosione marina in associazione alla presenza di edifici in opera quadrata di tufo permette di assegnare all’intero settore meridionale dell’abitato una vocazione pubblica, in stretto collegamento con l’area portuale e con l’area di ingresso all’insediamento, nella fase che precede la piena monumentalizzazione del Santuario. Partendo da un riesame complessivo dell’evidenza di tetti decorati nei diversi settori dell’insediamento, il contributo intende fornire un quadro completo sui sistemi di copertura e rivestimento fittile documentati a Pyrgi nella fase arcaica, tanto per gli edifici di rappresentanza quanto nelle case di abitazione, portando all’attenzione gli aspetti tecnici legati alla fabbricazione di tetti e solai e a sistemi di impermeabilizzazione, collegati in particolare all’impiego a Pyrgi delle cosiddette “tegole crestate”.

Donatella Gentili, studiosa, docente, amica: didattica e percorsi di ricerca in Etruria meridionale, in F. Buranelli, A.M. Moretti Sgubini (a cura di), Turscna, Tuscana, Toscanella, Tuscania. Atti della Giornata di Studi per Maria Donatella Gentili (Tuscania 2023), Roma 2025, pp. 11-23 Donatella Gentili had an enthusiastic attitude both towards daily life and scientific research. T... more Donatella Gentili had an enthusiastic attitude both towards daily life and scientific research. Thanks to her intellectual rigor and curiosity towards several fields of knowledge, she was a stimulating but friendly colleague and an extremely inspiring teacher at Tor Vergata University. This paper traces her personality and scientific career, marked by the progressive in-depth analysis of inter-connected research themes.
Her main interest for all aspects concerning sanctuaries and rituals started with the early and never-ended participation in the research project about the Sanctuary of Pyrgi, the study of the caeretan votive deposit of the Manganello temple (the topic of her graduation thesis in 1980, that she developed further during her career) and the fundamental experience of the exhibition Santuari d’Etruria (Arezzo, 1985), together with her friend Francesca Melis.
On the other hand, her high expertise about handicraft and its connection with the ideological and socio-political sphere, at first based on the study of votive terracottas, was definitively confirmed through the study of terracotta sarcophagi (as the topic of her PhD thesis in 1991 and of a detailed monograph published in 1994) and stone sarcophagi,
giving way to her involvement in the new exhibition of hellenistic funerary contexts in the museum of Tuscania (2006-2007). Furthermore, her interest about museum collections was expressed by the study of other
categories of artifacts (e.g. the mirrors of the Gregoriano Museum), and her contribution to the design of temporary exhibitions. Her approach to the detailed study of etruscan artifacts and art (also including pottery and painting) was always solidly based on the historical frame and the connection with the archaeological contexts. She mainly dealt with southern and inner Etruria, especially focussing Tarquinia and its hinterland, Caere and Pyrgi; but she was also participating in other publication projects (Cencelle, Lucus Feroniae), also involving her beloved students.
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Books by Laura Maria Michetti
connected the city to its main harbour, Pyrgi. Until 1962 the locality was known only for
the considerably large tumulus (60 m in diameter) excavated by Raniero Mengarelli (1924-
1929). The excavation of the area was carried out in three campaigns (1965, 1967 and 1969)
under Giovanni Colonna’s direction and Francesca Melis’ supervision. The primary aim was
to understand the plan of the discovered complex. Both the imposing structures discovered
and the rich group of architectural terracottas testified to its monumentality. After the first
uncertainties surrounding the interpretation of the structures, the squared layout (54x54 m),
comprising a central courtyard around which a series of rooms were disposed, immediately
drew the attention of the scholars for the analogies with other Archaic structures, such as the
ones at Murlo and Acquarossa. G. Colonna proposed relating the construction of the complex
to the funerary cult, created to expiate the guilt of the Phocaeans stoned to death after the
Alalia battle (540 BC), still performed by the Caeretans in Herodotus’ time. Despite the strong
interest in the context, the materials recovered remained substantially unpublished. This book
reconstructs the sequence of events connected to the excavations of the 1960s, and re-examines
the structures, the architectural decorations and the findings recovered.
Edited books by Laura Maria Michetti
des fouilles et des collections archéologiques dispersées /Cronache vulcenti : seminario sulla storia degli scavi e sulle collezioni archeologiche disperse, dans le but d’aborder le thème de la dispersion du patrimoine
archéologique de Vulci, à travers la récupération de la documentation d’archives relative aux fouilles menées au cours des siècles passés et grâce à l’implication de chercheurs qui ont étudié ce sujet sous différentes perspectives.
Papers by Laura Maria Michetti
Her main interest for all aspects concerning sanctuaries and rituals started with the early and never-ended participation in the research project about the Sanctuary of Pyrgi, the study of the caeretan votive deposit of the Manganello temple (the topic of her graduation thesis in 1980, that she developed further during her career) and the fundamental experience of the exhibition Santuari d’Etruria (Arezzo, 1985), together with her friend Francesca Melis.
On the other hand, her high expertise about handicraft and its connection with the ideological and socio-political sphere, at first based on the study of votive terracottas, was definitively confirmed through the study of terracotta sarcophagi (as the topic of her PhD thesis in 1991 and of a detailed monograph published in 1994) and stone sarcophagi,
giving way to her involvement in the new exhibition of hellenistic funerary contexts in the museum of Tuscania (2006-2007). Furthermore, her interest about museum collections was expressed by the study of other
categories of artifacts (e.g. the mirrors of the Gregoriano Museum), and her contribution to the design of temporary exhibitions. Her approach to the detailed study of etruscan artifacts and art (also including pottery and painting) was always solidly based on the historical frame and the connection with the archaeological contexts. She mainly dealt with southern and inner Etruria, especially focussing Tarquinia and its hinterland, Caere and Pyrgi; but she was also participating in other publication projects (Cencelle, Lucus Feroniae), also involving her beloved students.