Journal articles by Moccia Francesco Domenico
Urbanistica Informazioni, 2023
Nella pianificazione territoriale metropolitana napoletana l’abusivismo edilizio assume un peso ... more Nella pianificazione territoriale metropolitana napoletana l’abusivismo edilizio assume un peso rilevante, specialmente quando si decide di seguire l’obiettivo della rigenerazione urbana.
Questo comporta l’esigenza di accumulare maggiore conoscenza di queste zone e di esplorare la possibilità di alternative alla ricognizione e repressione richiamando la politica di emersione dell’economia sommersa
BDC, 2021
The need to renew city planning document format comes from both changed objectives of today urban... more The need to renew city planning document format comes from both changed objectives of today urbanism and planning theories and methods as they became practices on the European pressure. This essay discusses beliefs inspiring thinking trends and their effects over planning practice. From this critical exploration I deduce some basic principles to have
a more effective urbanism and more able to cope uncertainty. I specially focus on structural and operational components of the urban plan and propose a new interpretation of them, also if it is grounded on deep understanding of the rationale motivating their sense in some
crucial normative and cultural passages in Italy.
Planum, n. 27, vol. 2/2013, 2013
Le aree a rischio frane o esondazioni, delimitate dalla Autorità di Bacino sono considerate, nell... more Le aree a rischio frane o esondazioni, delimitate dalla Autorità di Bacino sono considerate, nella pianificazione urbanistica, nei termini negativi dell'inedificabilità, oppure come oggetto di mitigazione del rischio attraverso opere di ingegneria volte a contenere i flussi. Di questa impiantistica settoriale sono già stati evidenziati tutti i limiti proponendo un paradigma di gestione sostenibile delle acque meteorica. Con quest'approccio le acque superficiali sono trattate in maniera naturalistica favorendo l'infiltrazione e la creazione di corridoi verdi. La tesi che si sostiene è che la rete ecologica così determinata è uno strumento di ristrutturazione urbanistica e rientra tra i momenti fondamentali della metodologia del disegno della città. Questo primo passo si può qualificare come restauro delle condizioni naturali anteriori alle alterazioni apportate dall'urbanizzazione come deviazione e tombatura dei corsi d'acqua. Su di esso si fonda la riconversione ecologica della città. Parole chiave pianificazione ambientale, gestione delle acque meteoriche, cambiamenti climatici. Pianificare il rischio: il quadro morfologico di riferimento Pago del Vallo di Lauro è uno dei sei comuni del Vallo di Lauro, un'antica valle attraversata dal corridoio ecologico del Lagno Quindici, a cui si connettano dei corsi d'acqua minori che scendono dalle colline circostanti. Il quadro morfologico del Vallo di Lauro è caratterizzato da versanti ad elevata pendenza, percorsi da impluvi di modesta estensione, il più delle volte di impianto strutturale che nei settori terminali hanno formato e alimentato le conoidi. Il reticolo idrografico mostra una chiara impronta strutturale con una modesta gerarchizzazione ad aste per lo più rettilinee scemando per poi disperdersi nelle coltri alluvionali vallive 1. Contigui al Vallo di Lauro sono i territori di Sarno e di Quindici, tristemente noti per l'alluvione del maggio 1998 causata da un eccezionale evento piovoso, che vide in 72 ore cadere sulla zona oltre 140 millimetri di pioggia e provocò 160 morti. Il pericolo vissuto rende il rischio idrogeologico una priorità con il piano urbanistico comunale deve confrontarsi. Mitigare il rischio idrogeologico diventa quindi un punto-chiave del preliminare di piano urbanistico per Pago del Vallo di Lauro. Il piano comunale quindi sceglie la possibilità di cercare di migliorare le condizione idrogeologiche del comune in un'ottica ambientale. Nell'alluvione del 1998 il pericolo furono due milioni di metri cubi di fango che si staccarono 1 Relazione geologica dei dott. geol. Ugo Ugati e Pietro Casalino.
Urbanistica Informazioni, n. 287-288, 2019
L'articolo analizza la specificità del piano strategico della città metropolitana di Napoli, dove... more L'articolo analizza la specificità del piano strategico della città metropolitana di Napoli, dove si è puntato ad una lista di progetti immediatamente finanziabili. Questa scelta del Sindaco metropolitano si è dovuta comunque incrociare con il Forum e la partecipazione di varie associazioni e con l'esigenza di stabile comunque una cornice razionale di organizzazione coerente.
UPLanD, 2019
Highlights • Soil consumption is one of the most severe degradation processes of ecosystems, beca... more Highlights • Soil consumption is one of the most severe degradation processes of ecosystems, because it is responsible for drastic limitation or even complete removal of essential ecosystem services. • An immediate action is needed to reduce the gap between major policy statements and the lack of operational and scientifically robust tools to tackle land consumption. • Soil consumption can also be faced through an innovative web platform designed to determine different indices related to the quantification of this degradation phenomenon. • LANDSSUPPORT is a useful tool for regional and metropolitan planning, even in regenerative processes. The objective of LANDSUPPORT is the construction of a smart geoSpatial Decision Support System (S-DSS) , providing a powerful set of decision supporting tools-that will be open and freely accessible through the web-devoted to (i) support sustainable agriculture/forestry, (ii) evaluate their interaction and trade-off with other land uses, including spatial planning and (iii) support the achievement of selected land policies of both EU and UN agenda, with special emphasis to the key, "achieving a land degradation-neutral world" and climate change mitigation goals. By doing that, LANDSUPPORT will reconcile urban re-generation policy ambitions with operational reality addressing the often overlooked support for planning/management actions at the very local scale. In fact, only by this approach incorporating the local dimension it is possible to produce DSS tools to simultaneously fulfil all high demand ing specific challenges such as the evaluation of "land use trade-offs", "incentivising real actions / behaviour / investments" contributing to "sustainable management of land resource" and considering societal needs. This is exactly what the high performing LANDSUP-PORT integrated scientific approach promise to do, unlike the aggregated Territorial Modelling Platform already in use for the ex-ante evaluation of EC policies.
Giornale dell'Architettura, 2020
La rigenerazione ha bisogno dell'urbanistica Secondo il segretario generale dell'INU, gli approcc... more La rigenerazione ha bisogno dell'urbanistica Secondo il segretario generale dell'INU, gli approcci al tema spesso trascurano proprio la dimensione urbanistica, conducendo a linee d'azione settoriali, limitate e molto probabilmente ine!caci Come succede quasi sempre nel dibattito intorno alle politiche pubbliche, la plurisemanticità delle parole esplode e ciascun attore piega i significati ai suoi interessi e alle sue visioni. Per gli urbanisti la rigenerazione non può che essere la transizione alla città ecologica, nonostante tutte le ambiguità, incomprensioni o incertezze che questo può significare, ma che si possono risolvere solo nel percorso, quando si avrà il sufficiente coraggio d'intraprenderlo con decisione. All'inizio di un cammino che conduce a un obiettivo radicale, nascono le inerzie con la nota strategia di usare nomi nuovi per cose vecchie. Sebbene riduzione del consumo di suolo e rigenerazione urbana possono essere legate in maniera complementare per dirottare su un obiettivo sostenibile l'industria edilizia, ciò non può comprendere una riduzione della portata della rigenerazione al semplice recupero o rinnovo urbanistico-edilizio, quasi inscritto nel perimetro del Piano casa. Che questa forza sia di una particolare potenza, lo dimostra come riesca ad agire anche all'interno di quadri legislativi regionali che appaiono straordinariamente avanzati. L'INU Puglia ha dovuto protestare perché la legge regionale non si applicasse alle zone industriali, dove capannoni abbandonati offrivano opportunità di riconversione economicamente favorevoli, a danno sia della qualità contestuale della residenza che della riduzione dello spazio per il lavoro. Nei giorni di segregazione per contenere il contagio da Coronavirus non è mancato chi ha evidenziato come fosse stato abolito l'inquinamento atmosferico, il mare si presentava di un azzurro cristallino del tutto inusuale e si era perfino ridotta l'estrazione del petrolio, il deprecato combustibile fossile che è risorsa esauribile. Un netto miglioramento ambientale pagato, secondo altri, da pesanti costi economici delle imprese. Che questi opposti si confrontino sul terreno della rigenerazione non meraviglia, ma dà la misura di come la politica di conciliazione tra di essi possa scivolare da una parte o dall'altra, facendosi condizionare dall'uno o l'altro dei contendenti. Di fronte a questi conflitti, gli enti locali sono tentati di rinunciare al governo del territorio e lasciare che la società si regoli da sè. La semplificazione amministrativa, invece che riguardare la chiarezza e coerenza legislativa, l'efficienza e competenza degli uffici, sceglie le scorciatoie della delega e del trasferimento delle responsabilità: indebolimento delle visioni d'insieme, aleatorietà della normativa, privatizzazione dell'iniziativa, riduzione del processo pubblico al momento valutativo. Il prevedibile risultato è un cambiamento a macchia di leopardo, guidato dalle risorse del mercato e quindi discriminatorio: una politica ambientale che accentua la polarizzazione sociale. Le leggi che creano strumenti settoriali per la rigenerazione li aggiungono ai piani urbanistici. Nuovi piani che si sovrappongono a piani, affermazione dal sapore qualunquistico se non fosse per l'aspetto conservatore dell'operazione, la convinzione della difficoltà del cambiamento, risolto in modo additivo. Oramai siamo in molti a ritenere che l'urbanistica debba cambiare per guidare la rigenerazione, e benvenuta sia la regione che riformi il proprio sistema alla luce di questa esigenza. Per la rigenerazione, la necessità del piano è nel legare gli interventi edilizi, le trasformazioni delle parti, al sistema urbano. Oltre che agire per aree, bisogna pianificare le reti operando secondo una strategia commisurata agli attori ed alle risorse. In questo senso, il ruolo del pubblico non è ideologico, ma necessario ad assumere le responsabilità per i beni comuni con i quali promuovere il cambiamento nel suo insieme. Va anche riconosciuto che questa funzione propulsiva non è stata esercitata per mancanza di risorse. Perciò è il momento che s'investa massicciamente sulle opere pubbliche, in primo luogo per la realizzazione dell'infrastruttura verde [nell'immagine di copertina, un particolare della rete verde di Tokyo], per il drenaggio sostenibile urbano, per gli impianti di circolarità nella gestione dei rifiuti, per la produzione di energia da fonti rinnovabili, per la gestione urbana smart, la prevenzione sanitaria; avendo indicatori di valutazione dei risultati che misurino la riduzione delle isole di calore, le emissioni di gas climalteranti, i servizi ecosistemici. CORONAVIRUS INU PIANIFICAZIONE RIGENERAZIONE URBANA
Urban flood resilience, a discursive-institutional analysis of planning practices in the Metropolitan City of Milan
Land Use Policy, 2020
A R T I C L E I N F O Keywords: Institutional analysis Discursive analysis Flood risk management ... more A R T I C L E I N F O Keywords: Institutional analysis Discursive analysis Flood risk management Urban flood resilience Spatial planning A B S T R A C T Flood risk is increasing all over the globe due to urbanization and the effects of climate change. Water managers and urban planners try to cope with flood risk by enhancing urban flood resilience. Three main discourses of resilience are engineering, ecological, and socio-ecological resilience. Whereas the discourse of engineering resilience emphasizes the use of flood protection infrastructures, the discourses of ecological and socio-ecological resilience advocate river restoration and spatial strategies to reduce flood risk. In this paper, we investigate which resilience discourse is dominant in the Lambro river basin (Metropolitan City of Milan), and how this discourse has been translated into institutions (rules-in-use) and outcomes, such as flood protection infrastructures or building regulations. Our discursive-institutional analysis is informed by the (politicized) Institutional Analysis and Development (IAD) framework, which highlights the role of discursive, institutional, and contextual factors in explaining the outcomes of strategic interactions within action arenas. It is shown that whereas bottom-up initiatives try to foster socio-ecological resilience, the engineering resilience discourse still dominates within the Lambro river basin because national policies and funds are geared towards hard infrastructure measures.
Urbanistica, 2009
Great cities are the more interested to climate change, as reported by the IV Worldwatch Institut... more Great cities are the more interested to climate change, as reported by the IV Worldwatch Institute Report (2007), where is also stated that such cities have the structural features more suitable with low energy consumption while assuring their citizens a high quality of life.
Given the large quantity of factors involved, accurate predictions are very difficult. However, it is generally accepted that a local strategy is needed and its effects will be in some way helpful. It is articulated in mitigation and prevention strategy. The mitigation strategy is aimed to the greenhouse gases emission reduction; the mitigation plans any action able to reduce risks coming from prevented change of the clime, as storms, flooding, landslides, and costal erosion.
The fields where urbanism may give a contribution to that strategies are explored: building technology, eco cities models, mobility and urban form, energy saving and production, water and biodiversity
Ameliorating a complex urban ecosystem through instrumental use of softscape buffers: proposal for a green infrastructure network in the metropolitan area of Naples, 2019
Green Infrastructure (GI) definition, deriving from the United States green infrastructure for hy... more Green Infrastructure (GI) definition, deriving from the United States green infrastructure for hydro-geological rebalancing through imitating the nature stormwater management, was consolidated in Europe by GI Planning Guide in 2007. Nowadays GI can be considered a valid and meaningful approach for ameliorating urban complex ecosystems, and could also be considered as mitigation action of land consumption, according to the Guidelines on the soil of the European Union. The metropolitan area of Naples located in south Italy is characterized by an unauthorised and chaotic urban development. The land-use map (Regione Campania, Cuas 2007) reported an average of 30% of urbanization in the metropolitan area, rising up to 50-60% and as high as 98% in the north core area of the city. This high level of urbanization is directly related to the habitat fragmentation. The National Biodiversity Conservation Strategy (NBCS) defines several challenges and targets to counteract the biodiversity loss in Italy, identifying urban areas as places exposed to the greatest pressures on ecosystems. Therefore, the integration of different policies limiting habitat fragmentation, heat island effect and natural soil hydrogeological degradation into spatial planning, especially through green corridors and ecosystem enhancement in urban areas is an urgent need for the society. Spatial planning has to be renewed in metropolitan areas, where threats and weaknesses to biodiversity conservation are stronger than in any other place, according to the Law n. 56/2014, committing Metropolitan cities to the enactment of General Territorial Plan. In the current study, we aim at designing an ecological network for the metropolitan area of Naples one of the biggest city of Southern Italy. The analyses include the adopted methodological procedure, i.e. ecological network analysis and design, and the introductory elements of a spatial analysis on a pilot ecological network of several patches. Finally, the paper will illustrates the network analysis conceived as a monitoring system and also in future perspective, as a planning support system.
Urbanistica Informazioni, n. 278 s. i., 2018
Una breve presentazione di alcune parole chiave che sono indicatori delle linee di ricerca rivolt... more Una breve presentazione di alcune parole chiave che sono indicatori delle linee di ricerca rivolte all'innovazione della pianificazione delle città e del territorio. L'articolo fa da introduzione agli atti della XI Giornata di studi INU, tenuta a Napoli il 14 dicembre 2018.
It is widely accepted that land use and public transport planning should be harmonised in order t... more It is widely accepted that land use and public transport planning should be harmonised in order to provide a viable alternative to car transport. Following the Transit-Oriented Development (TOD) concept, many studies and plans aim to concentrate urban development in areas accessible by high-quality public transport. Encouraged by studies asserting the positive relation between urban density and public transport use, scholars and practitioners focused their attention on tools and strategies that increase urban density, thereby overlooking geographical contexts where these strategies cannot be applied. TOD might however be also a valuable strategy in low-density contexts, like lower density parts of metropolitan areas, or suburban areas and small towns. It seems therefore relevant and interesting to develop a methodology to explore the value of TOD strategies in such contexts. Our paper fills this analytical and application gap and proposes to extend the conceptualization and implementation of land use and public transport integration to areas where low-density urban development has already occurred (e.g., low-density suburbs, or areas where the protection of natural and cultural heritage precedes urban development). In such cases, where is not possible to increase urban density around transport nodes, the quality of the transport network plays a decisive role. The approach builds on the Node-Place Model by including evaluations of the quality of feeder networks. We applied the methodology to a case study in the Campania Region in southern Italy, indicating a possible way to evaluate land use and public transport integration while considering, at the same time, the quality of transport as network. The application of the methodology allowed to highlight imbalances between accessibility – by main and feeder transport – and land use intensity, and to sketch urban development strategies and priorities of intervention on the transport network.
This article explore the ethical side of the planning practice. The social role of planners requi... more This article explore the ethical side of the planning practice. The social role of planners require some shared obligations any professional is committed to. To reach such goal a wide discussion sound be open and arguments of justice and equity assessed. A first, almost provocative move is launched in the Italian professional organizations but this issue may be of larger interest for all counties where a code of professional conduct does not exist.
The coexistence of urban activities, port and different uses activity involves a series of confli... more The coexistence of urban activities, port and different uses activity involves a series of conflicts in the border areas between the two identities that end up representing discontinuity and tension areas where the clash replacing the exchange. So while the city and its historic center tries to regain possession of some portions of port areas, at the same time, even the port, with its various destinations it tends to optimize its functions that inevitably involve conflicts in border areas, not only for the different functions, but also for the different skills that correspond to them. Yet these are areas of great potential for the city; areas which, if secured a balanced correlation between functions, uses and their skills can take a role in the public space of valuable importance in socioeconomic and cultural perspective. The disputed areas, where they overlap port and urban activities activities are, therefore, places that require a drawing first of all organic unitary and which has the purpose of regulating the various functions ensuring suitable spaces, keeping nevertheless distinct. This is the port of Pozzuoli landscape; a historical and archaeological context of great interest and of great landscape value, where the historical continuity of port functions remains and where the layers of history along with the permanence of functions and activities to represent the identity character of an area of great strategic importance as the Gulf of Pozzuoli. KEYWORDS historical layers and continuity of functions, the infrastructure system, demolition and connections.
In view of a total reorganization of the port areas and related activities, a result of powerful ... more In view of a total reorganization of the port areas and related activities, a result of powerful infrastructure work in the back-port areas, still under way, it aims to create a green port whose supply of electricity depends on micro-plants powered by alternative energy, produced from renewable sources. And 'now it is known that the port areas are areas where the rate of pollution is certainly higher than other urban areas, not only in terms of pollutant emissions, but also with respect to water quality and sources of noise pollution. If we add to that the port area is situated in continuity with the rest of the city, even more the quality of life is requested meets certain requirements. The vehicular traffic on the ground together with the maritime traffic enormously multiplies the climate-changing emissions. Therefore, the city where besides the port for ferries and pleasure boats, as in the case of Pozzuoli, is also allowed a stopover of goods are found pollution levels rather high. The realization of an energy management platform that can handle the amount of energy needed to fuel the ships and ferries docked at the port seems a necessary provision to be considered in view of a total reorganization of the port of Pozzuoli. Among the various technologies that allow docked ships to turn off their auxiliary generators during power charging port, the cold ironing system allows you to reset noise, reduce by more than 30% of CO2 emissions and over 95% of the emissions of leachate and of nitrogen oxides in the waters.
La ricezione in Italia. Pianificazione transattiva. Le fonti di Forester. La collocazione di Fore... more La ricezione in Italia. Pianificazione transattiva. Le fonti di Forester. La collocazione di Forester. Struttura ed azione sociale. Il potere e le istituzioni
The Territorial Plan of the Province of Naples (PTCP) framework is given by European Planning and... more The Territorial Plan of the Province of Naples (PTCP) framework is given by European Planning and research (ESDP and ESPON). Regional strategic spatial planning suggested development directions while making important investment in the rail transportation network. The cohesion spatial policy was focused on the controversial concept of mega-metropolis contrasted by the concept of the development platform. From such discussion cooperation programs come with the great cities of the Southern Italy Rome and Bari, the strengthening of transportation infrastructure and the development of the nodes of interrelations.
Inside the metropolitan area, the high concentration in the city of Naples and the high density of the shoreline are the starting point for a policy of inland development according to strengting of the east-west corridor connecting the Tyrrhenian to the Adriatic See and the overseas lands of the south-east Europe.
The paper analyses the transportation system supporting this more northern part of the Province and found some areas, in the middle, lacking of enough commuting facilities, even in the Regional plans evaluating a rail service or a new tramway network alternative.
The paper shows what meaning polycentricity has in the PTCP and highlight its strategic perspective: a set of centres at the some ranking for service furniture to families and firms in the poles of the transportation infrastructure. A pilot project has been the development of a CBD in the new location of High Speed train station 10 Km. north of the city core.
Because the metropolitan area results from the joining of a net of old cities, town and villages, one task of the PTCP has been to asses their role in the functional complex and to plan what rank will reach in the future to have a more equilibrate whole. One of the rationale was to check the compatibility of the new functions with the urban morphology. This study demonstrated the need of new centralities.
Governance in a setting where constitutional organization gives the main planning powers to municipalities hardly associate higher levels as the Provincial one, the younger in the planning system. In this case Naples PTCP focuses on the population territorial distribution acting on the municipal housing objectives.
In conclusion, arguments are given to explore the sustainability of the polycentric concentrated ad mix use model. Confronted with the transportation system it seems the only one able to give a preference to the collective commuting mode, fighting the suburban sprawl and its dependency on car commuting.
I progetti di waterfront si stanno sviluppando in tutto il mondo per la deindustrializzazione e i... more I progetti di waterfront si stanno sviluppando in tutto il mondo per la deindustrializzazione e i cambiamenti nelle tecnologie dei trasporti marittimi. La circolazione delle informazioni, unita alle necessità di marketing hanno contribuito ad affermare un modello internazionale provocando la tentazione in quelli che arrivano dopo di imitare soluzioni di successo belle pronte.
Non volendo seguire questa tendenza, nel caso di Castellammare di Stabia, il gruppo di ricerca da me coordinato, perseguì lo scopo di evitare i pregiudizi e cercare le proposte per la trasformazione nella situazione locale.
Per raggiungere questo obiettivo si sono seguiti i seguenti percorsi: 1) la storia urbana, per comprendere come la città attuale è il prodotto degli sforzi di una comunità nei tempi lunghi; 2) le cause delle crisi e le politiche pubbliche attuate per affrontare i problemi; 3) l’analisi delle potenzialità e delle difficoltà dell’ambiente locale in un processo di pianificazione strategica.
Nella prima parte dell’articolo si sottolineano i maggiori eventi che hanno determinato la organizzazione spaziale del sito, identificando una struttura territoriale, in contrasto con un processo di cambiamento. La seconda parte discute l’efficacia di una politica basta su progetti isolati, rivendicando la necessità di un piano strategico complessivo. La sua visione assume la cornice delle buone pratiche, ma si radica localmente. L’esperienza di pianificazione di Castellammare può contribuire alla definizione di una metodologia rivolta alla difesa ed allo sviluppo dell’identità locale.
European urban policy, after a pilot program, was widely experimented with Urban. In a second ste... more European urban policy, after a pilot program, was widely experimented with Urban. In a second step, the urban issue was integrated in one axis of Operative Regional Programs for the Regional Development Funds. This move let suppose that it could fuel the development of peripheral metropolis, but the program was anchored to the aims of its start and was still used more as in an equitable perspective to rehabilitate distressed neighborhoods or support medium size cities instead of focus over a metropolitan policy aimed to the growth of competiveness. On the contrary, the Italian metropolis more active in the process of confronting with global competition and changing themselves to develop factors identified as indicators of global cities, relied on urban policy enacted by city government, based on local resources with the support of state funding. On the bases of this review, it does not seems that nor a European neither a national policy now exists to support peripheral metropolis in the continent.
Lo spostamento modale sui trasporti di massa assegna alle stazioni ferroviarie un ruolo territori... more Lo spostamento modale sui trasporti di massa assegna alle stazioni ferroviarie un ruolo territoriale centrale nel modello di città ecologica. Il saggio percorre alcune tappe significative in cui le stazioni sono state il fulcro e il motore della trasformazione urbanistica indicando prospettive per la riorganizzazione delle aree metropolitane.
L'articolazione tra strategia e struttura nella pianificazione comunale e di area vasta può esser... more L'articolazione tra strategia e struttura nella pianificazione comunale e di area vasta può essere misurata e strutturata in modo che risulti funzionale ai processi di rigenerazione urbana. Tuttavia questa messa a punto richiede un esame critico approfondito e una netta innovazione su concezioni consodidate ma obsolete di forme di piano. Infatti non è sufficiente parlare del progetto della città futura: mettere da parte la forma del piano perpetua strumenti obsoleti che ne ostacolerebbero l'attuazione.
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Journal articles by Moccia Francesco Domenico
Questo comporta l’esigenza di accumulare maggiore conoscenza di queste zone e di esplorare la possibilità di alternative alla ricognizione e repressione richiamando la politica di emersione dell’economia sommersa
a more effective urbanism and more able to cope uncertainty. I specially focus on structural and operational components of the urban plan and propose a new interpretation of them, also if it is grounded on deep understanding of the rationale motivating their sense in some
crucial normative and cultural passages in Italy.
Given the large quantity of factors involved, accurate predictions are very difficult. However, it is generally accepted that a local strategy is needed and its effects will be in some way helpful. It is articulated in mitigation and prevention strategy. The mitigation strategy is aimed to the greenhouse gases emission reduction; the mitigation plans any action able to reduce risks coming from prevented change of the clime, as storms, flooding, landslides, and costal erosion.
The fields where urbanism may give a contribution to that strategies are explored: building technology, eco cities models, mobility and urban form, energy saving and production, water and biodiversity
Inside the metropolitan area, the high concentration in the city of Naples and the high density of the shoreline are the starting point for a policy of inland development according to strengting of the east-west corridor connecting the Tyrrhenian to the Adriatic See and the overseas lands of the south-east Europe.
The paper analyses the transportation system supporting this more northern part of the Province and found some areas, in the middle, lacking of enough commuting facilities, even in the Regional plans evaluating a rail service or a new tramway network alternative.
The paper shows what meaning polycentricity has in the PTCP and highlight its strategic perspective: a set of centres at the some ranking for service furniture to families and firms in the poles of the transportation infrastructure. A pilot project has been the development of a CBD in the new location of High Speed train station 10 Km. north of the city core.
Because the metropolitan area results from the joining of a net of old cities, town and villages, one task of the PTCP has been to asses their role in the functional complex and to plan what rank will reach in the future to have a more equilibrate whole. One of the rationale was to check the compatibility of the new functions with the urban morphology. This study demonstrated the need of new centralities.
Governance in a setting where constitutional organization gives the main planning powers to municipalities hardly associate higher levels as the Provincial one, the younger in the planning system. In this case Naples PTCP focuses on the population territorial distribution acting on the municipal housing objectives.
In conclusion, arguments are given to explore the sustainability of the polycentric concentrated ad mix use model. Confronted with the transportation system it seems the only one able to give a preference to the collective commuting mode, fighting the suburban sprawl and its dependency on car commuting.
Non volendo seguire questa tendenza, nel caso di Castellammare di Stabia, il gruppo di ricerca da me coordinato, perseguì lo scopo di evitare i pregiudizi e cercare le proposte per la trasformazione nella situazione locale.
Per raggiungere questo obiettivo si sono seguiti i seguenti percorsi: 1) la storia urbana, per comprendere come la città attuale è il prodotto degli sforzi di una comunità nei tempi lunghi; 2) le cause delle crisi e le politiche pubbliche attuate per affrontare i problemi; 3) l’analisi delle potenzialità e delle difficoltà dell’ambiente locale in un processo di pianificazione strategica.
Nella prima parte dell’articolo si sottolineano i maggiori eventi che hanno determinato la organizzazione spaziale del sito, identificando una struttura territoriale, in contrasto con un processo di cambiamento. La seconda parte discute l’efficacia di una politica basta su progetti isolati, rivendicando la necessità di un piano strategico complessivo. La sua visione assume la cornice delle buone pratiche, ma si radica localmente. L’esperienza di pianificazione di Castellammare può contribuire alla definizione di una metodologia rivolta alla difesa ed allo sviluppo dell’identità locale.