Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsias... more Nessuna parte di questo libro può essere riprodotta o trasmessa in qualsiasi forma o con qualsiasi mezzo elettronico, meccanico o altro senza l'autorizzazione scritta dei proprietari dei diritti e dell'editore. Tutti i diritti riservati. L'editore è a disposizione per eventuali diritti non riconosciuti
Codogno ha da sempre trovato in san Biagio l’angelo della città a cui ispirarsi e da cui attender... more Codogno ha da sempre trovato in san Biagio l’angelo della città a cui ispirarsi e da cui attendersi protezione e soccorso. Ma ad un certo punto della sua storia ha voluto assicurarsi anche il favore della Vergine Immacolata, intitolando anche ad essa la comunità parrocchiale. E mentre non è riuscita ad esprimere una rappresentazione soddisfacente del Santo, ha raffigurato la compatrona in un’opera di indubbio valore, collocandola con evidenza in una nicchia sopraelevata al centro del presbiterio. Solo recentemente si è riportato alla luce il nome dell’autore che l’ha scolpita.
In occasione dei 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni, avvenuta a Milano il 22 maggio 1873,... more In occasione dei 150 anni dalla morte di Alessandro Manzoni, avvenuta a Milano il 22 maggio 1873, la Fondazione Maria Cosway ha presentato al pubblico un articolato ciclo di conferenze volto a riscoprire le diverse figure femminili che tanta parte ebbero nella vita e nelle opere del celebre letterato. Questo itinerario oggi culmina nella mostra Le donne di casa Manzoni. Percorsi d’arte, amicizia e letteratura tra Parigi, Milano e Lodi, allestita nel nuovo Polo Culturale Maria Cosway in collaborazione con il Comune di Lodi e numerose istituzioni da sempre attente alle attività culturali del territorio lodigiano.
La componente naturalistica o realistica che dir si voglia, individuabile
nei “meriti di sostanza... more La componente naturalistica o realistica che dir si voglia, individuabile nei “meriti di sostanza, di materia, di aria, di luce e di tono”, rappresenta una prerogativa della scuola pittorica bresciana del Rinascimento e un antefatto fondamentale per comprendere l’esperienza intrapresa più tardi da Michelangelo Merisi detto Caravaggio. Un nesso che, come rilevato per primo da Roberto Longhi e poi da una robusta tradizione critica che in parte discende dagli studi di Mina Gregori, si giustifica in virtù del lungo periodo di formazione in Lombardia di Merisi, che gli consentì di entrare in contatto con le opere di Alessandro Bonvicino detto Moretto, di Girolamo Romanino e di Giovanni Girolamo Savoldo, oltre che con quelle di Vincenzo Foppa. Si tratta di un argomento molto battuto dalla storiografia e che dunque non necessita di aggiunte, perlomeno in questa sede. Qui si intende piuttosto assestare la prospettiva sulle possibili relazioni tra il contesto storico e culturale bresciano della prima metà del XVI secolo – che costituisce l’argomento cardine di questa mostra – e la vicenda di Moretto, Romanino e Savoldo, cercando soprattutto di comprendere come si declini la loro “naturale predisposizione a tradurre in immagine le istanze ‘realistiche’ della sensibilità religiosa del tempo”, provando al contempo a verificare quanto la resa del dato di realtà fosse apprezzata in funzione delle aspettative dei committenti. Sono interrogativi di ampia portata che richiederebbero risposte di altrettanto impegno, come del resto avvenuto in occasione di ricerche anche recenti: in questa circostanza ci si limiterà a riflettere su alcuni snodi emblematici per inquadrare la questione.
Il contributo esamina l'attività di due pittori quadraturisti bresciani (uno dei quali, Giovanni ... more Il contributo esamina l'attività di due pittori quadraturisti bresciani (uno dei quali, Giovanni Battista Gattusi, sin qui sconosciuto) in relazione a quella di Pietro Ricchi detto il Lucchese, noto pittore di figura.
Trasporti e allestimento opere Arterìa Restauri Studio Restauro Daniela Bursi (cat. III.8) Carlot... more Trasporti e allestimento opere Arterìa Restauri Studio Restauro Daniela Bursi (cat. III.8) Carlotta Beccaria Studio di Restauro (catt. III.13, III.23) Roberta Grazioli Laboratorio di restauro (cat. III.14) Ornella Martinelli (cat. V.7
per il permesso di pubblicare le fotografie a corredo del testo, va rivolto un doveroso ringrazia... more per il permesso di pubblicare le fotografie a corredo del testo, va rivolto un doveroso ringraziamento alla dott.ssa Cristiana Beghini (Diocesi di Verona), a don Gianluca Gaiardi (Diocesi di Cremona), a don Stefano Savoia (Diocesi di Mantova), alla dott. ssa Anna Maria Bertoli Barsotti (Diocesi di Bologna), alla Direzione del Tribunale di Mantova, alla Direzione del Complesso Museale di Palazzo Ducale a Mantova, alla Direzione degli Spedali Civili di Brescia (sede di Montichiari) e infine alla Direzione del Regionálni Muzeum di Teplice. ** Funzionario storico dell'arte, Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Cremona, Lodi e Mantova.
Il saggio ripercorre le vicende relative allo strappo e al successivo ingresso in una collezione ... more Il saggio ripercorre le vicende relative allo strappo e al successivo ingresso in una collezione privata di alcuni dipinti murali eseguiti da Gian Giacomo Barbelli, attorno al 1641, nel presbiterio della chiesa di San Giorgio a Casaletto Vaprio (CR). La recente acquisizione degli strappi da parte del Comune di Casaletto Vaprio, e la loro ricollocazione all'interno degli apparati a stucco del presbiterio della ex chiesa, non senza aver provveduto al restauro, costituiscono un'operazione indubbiamente meritoria, di cui, in questo saggio, si cerca di dare conto.
This article proposes a partial addition to the catalogue of the Cremonese painter Giovanni Batti... more This article proposes a partial addition to the catalogue of the Cremonese painter Giovanni Battista Trotti called il Malosso. A signed and dated painting by Malosso (Madonna of the Rosary with St. Dominique and St. Stephen, private collection) offers an opportunity to reflect on the artist’s creative processes, investigating his relationship with the workshop, with an approach that has characterized the recent monograph on the painter. the painting allows to verify the reuse of the same models, according to the usual approach by the artist. the author also presents an unpublished document, which clarifies the painter’s relationship with Gambara family, one of his main clients.
Introduzione giuseppe stolfi Aggiornamenti dal cantiere lAurA sAlA Giovan Pietro da Cemmo in San ... more Introduzione giuseppe stolfi Aggiornamenti dal cantiere lAurA sAlA Giovan Pietro da Cemmo in San Barnaba tra nuove suggestioni e vecchi problemi filippo piAzzA Note a margine del restauro pittorico delle pareti ovest ed est MArco fAsser L'intervento di restauro conservativo dei dipinti murali del Salone Pietro da Cemmo NicolettA gArAttiNi Appendice (schede tecniche): Studio chimico-stratigrafico giANNi MiANi Relazione tecnica sul restauro del Clipeo della parete nord del Salone da Cemmo AbeNi-guerrA Bibliografia generale * Ringrazio tutti coloro che hanno agevolato le ricerche, condividendo alcuni pareri:
In copertina e retro Madonna dell 'Itria, particolare, 1577'Itria, particolare, -1579 (cat. p. 11... more In copertina e retro Madonna dell 'Itria, particolare, 1577'Itria, particolare, -1579 (cat. p. 116) (cat. p. 116) Con il Patrocinio di SOFONISBA ANGUISSO ANGUISSOLA LA Il culto dell'Hodighitria in Sicilia dal Medioevo all'Età Moderna
Il contributo pubblica alcuni documenti relativi ai testamenti del pittore bresciano Tommaso Bona... more Il contributo pubblica alcuni documenti relativi ai testamenti del pittore bresciano Tommaso Bona, in grado di gettare un fascio di luce non solo sulla gestione della sua eredità, ma anche sulla sua attività artistica.
L'articolo rilegge la recente esposizione dedicata all'attività di Giacomo Ceruti in Valle Camoni... more L'articolo rilegge la recente esposizione dedicata all'attività di Giacomo Ceruti in Valle Camonica, verificando e confermando alcune ipotesi formulate nel catalogo.
La pubblicazione è stata oggetto di una procedura di accettazione e valutazione qualitativa basat... more La pubblicazione è stata oggetto di una procedura di accettazione e valutazione qualitativa basata sul giudizio tra pari affidata dal Comitato Scientifico del Dipartimento DIDA con il sistema di blind review. Tutte le pubblicazioni del Dipartimento di Architettura DIDA sono open access sul web, favorendo una valutazione effettiva aperta a tutta la comunità scientifica internazionale.
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Milano e Lodi, allestita nel nuovo Polo Culturale Maria Cosway in collaborazione con il Comune di Lodi e numerose istituzioni da sempre attente alle attività culturali del territorio lodigiano.
nei “meriti di sostanza, di materia, di aria, di luce e di tono”, rappresenta
una prerogativa della scuola pittorica bresciana del Rinascimento e un
antefatto fondamentale per comprendere l’esperienza intrapresa più tardi
da Michelangelo Merisi detto Caravaggio. Un nesso che, come rilevato per
primo da Roberto Longhi e poi da una robusta tradizione critica che in parte discende dagli studi di Mina Gregori, si giustifica in virtù del lungo periodo di formazione in Lombardia di Merisi, che gli consentì di entrare in contatto con le opere di Alessandro Bonvicino detto Moretto, di Girolamo Romanino e di Giovanni Girolamo Savoldo, oltre che con quelle di Vincenzo Foppa. Si tratta di un argomento molto battuto dalla storiografia e che dunque non necessita di aggiunte, perlomeno in questa sede. Qui si intende piuttosto assestare la prospettiva sulle possibili relazioni tra il contesto storico e culturale bresciano della prima metà del XVI secolo – che costituisce l’argomento cardine di questa mostra – e la vicenda di Moretto, Romanino e Savoldo, cercando soprattutto di comprendere come si declini la loro “naturale predisposizione a tradurre in immagine le istanze ‘realistiche’ della sensibilità religiosa del tempo”, provando
al contempo a verificare quanto la resa del dato di realtà fosse apprezzata in funzione delle aspettative dei committenti. Sono interrogativi di ampia portata che richiederebbero risposte di altrettanto impegno, come del resto avvenuto in occasione di ricerche anche recenti: in questa circostanza ci si limiterà a riflettere su alcuni snodi emblematici per inquadrare la questione.