Dal rapporto conflittuale o collaborativo tra scienziati e istituzioni alla creazione di spazi in... more Dal rapporto conflittuale o collaborativo tra scienziati e istituzioni alla creazione di spazi interamente dedicati alla ricerca o alla comunicazione con il pubblico, dalla sudditanza della scienza ad altre influenze culturali fino alla rivendicazione di una totale autonomia o addirittura dell’egemonia, in questa terza edizione completamente rivista e ampliata, il testo individua i principali fattori materiali, sociali e ideologici che hanno plasmato i differenti modi di intendere e praticare la scienza in Europa. Anziché seguire un percorso cronologico o disciplinare, il testo è organizzato attorno a temi, problemi, saperi, spazi e pratiche che hanno caratterizzato le storie della conoscenza. Il risultato è un mosaico di prospettive diverse su quell’oggetto complesso e poliedrico che chiamiamo “scienza”. Sono le tappe più significative di un processo fatto di scoperte e teorie, ma anche di scelte politiche che hanno consentito alla scienza di presentarsi come una forma del sapere unitaria e autorevole.
The substantial collection of Antoine Laurent Lavoisier’s apparatus is not the only surviving col... more The substantial collection of Antoine Laurent Lavoisier’s apparatus is not the only surviving collection of eighteenth-century chemical apparatus and instrumentation, but it is without question the most important. The present study provides the first scientific catalogue of Lavoisier’s surviving apparatus. This collection of instruments is remarkable not only for the quality of many of them but, above all, for the number of items that have survived (ca. 600 items). Given such a wealth and variety of instruments, this study also offers the first comprehensive attempt to reconstruct the cultural and social context of Lavoisier’s experimental activities.
From prehistoric metal extraction to medieval alchemy to modern industry, chemistry has been cent... more From prehistoric metal extraction to medieval alchemy to modern industry, chemistry has been central to our understanding and use of the physical world as well as to trade, warfare and medicine. In its turn, chemistry has been shaped by changing technologies, institutions and cultural beliefs. A Cultural History of Chemistry presents the first detailed and authoritative survey from antiquity to today, focusing on the West but integrating key developments in Egypt, Mesopotamia, and the Arabic-Islamic and Byzantine empires.
This book surveys the historical and cultural background of the use of the tennis ball as a scien... more This book surveys the historical and cultural background of the use of the tennis ball as a scientific example of motion and its laws from the late Italian Renaissance onwards
Questo libro, superando gli stretti confini disciplinari, culturali, sociali e di genere, si prop... more Questo libro, superando gli stretti confini disciplinari, culturali, sociali e di genere, si propone di analizzare il modo in cui la scienza (e gli scienziati, una categoria inesistente prima dell’inizio del XIX secolo) ha voluto rappresentarsi, considerando in modo specifico il caso bolognese fra XVI e XVIII secolo. Il veicolo di rappresentazione può essere sia verbale sia non verbale: si ha pertanto a che fare con uno spettro amplissimo di documenti, letterari o iconografici, talvolta di rilevanza internazionale, che i saggi di questo volume hanno esplorato analiticamente, in alcuni casi per la prima volta.
Icone di scienza ripercorre la storia della scienza a Bologna nella prima età moderna attraverso ... more Icone di scienza ripercorre la storia della scienza a Bologna nella prima età moderna attraverso le autobiografie e i ritratti dei suoi principali protagonisti. La scelta di tale angolazione storica è in primo luogo giustificata dalla presenza presso l’Università di Bologna di un’eccezionale collezione di quadri che da un lato dimostra un legame caratterizzante con l’Istituto delle Scienze e dall’altro rivela una notevole galleria di medici e scienziati. A questa preziosa documentazione iconografica si affiancano altre testimonianze non meno importanti, costituite da medaglie, sculture, monumenti lapidei, epigrafi, libri, album, manoscritti e lettere, che ci mostrano come i naturalisti bolognesi, dal Rinascimento alla fine del ’700, avessero elaborato sofisticate tecniche di autorappresentazione alle quali attribuivano grandissima importanza per migliorare o affermare l’eminenza della propria reputazione. Il filo rosso che accompagna i 105 pezzi esposti in mostra illustra le modalità attraverso le quali i protagonisti di questa storia vollero apparire ai propri contemporanei ed essere ricordati dai posteri.
The book "focuses on one of the signal developments in natural history: the growth and transforma... more The book "focuses on one of the signal developments in natural history: the growth and transformation of collecting practices and museums from antiquity through the nineteenth century. The twelve essays in this volume offer a rich and diverse spectrum of examples culled from virtually every region in Europe. The result is a very useful snapshot of the role of collecting in natural history and allied fields such as anatomy and chemistry, not to mention emerging specialties such as geology.”
Fakes!? is thought provoking and intellectually engaging; it is a valuable contribution to early ... more Fakes!? is thought provoking and intellectually engaging; it is a valuable contribution to early modern history of science scholarship that opens up important new considerations about the nature, and the production, of scientific knowledge” —Isis,v.106, No.2 (June 2015)
The Accademia del Cimento, organized in Florence under Medici patronage, devoted itself for ten y... more The Accademia del Cimento, organized in Florence under Medici patronage, devoted itself for ten years (1657-1667) to the experimental investigation of a broad range of scientific matters, and provided a model and inspiration for many subsequent scientific societies. Despite its crucial position in the history of science, the Cimento’s work and diverse membership has remained incompletely studied. This volume contains fifteen papers by an international array of scholars on new aspects of the various projects, members, and methods of the Cimento and its relationship to other early modern academies.
The scholarly essays to be found here consider Linnaeus’ theories, their public representation an... more The scholarly essays to be found here consider Linnaeus’ theories, their public representation and reception, and how these theories found support and controversy in all sectors of Italian society.
In December 1788, the painter Jacques Louis David completed his famous portrait of Lavoisier and ... more In December 1788, the painter Jacques Louis David completed his famous portrait of Lavoisier and his wife. While it has long been believed that this portrait is the only authentic image of Lavoisier, on the basis of some unpublished or little-known iconographic representations, this book questions the truth of this opinion and shows that Lavoisier had in fact been the subject of iconographic attentions prior to 1788. The book also offers a new interpretation of the portrait by David, identifying the function of the five instruments shown and their role in Lavoisier’s scientific career. The book ends with an examination of the iconography depicting Lavoisier after the publication ofTraité élémentaire de chimie, where the growing idealization and mythicizing of the work of this French chemist became increasingly evident.
La chimica ha sempre giocato un ruolo fondamentale sia nella vita quotidiana sia nelle principali... more La chimica ha sempre giocato un ruolo fondamentale sia nella vita quotidiana sia nelle principali attività produttive che hanno accompagnato la storia della civiltà. L’arte della guerra, l’industria tessile, l’alimentazione, la metallurgia, la mineralogia, la farmacia così come tantissime altre arti non possono fare a meno dei suoi contributi. Tuttavia, i chimici sono stati spesso considerati come scienziati meno autorevoli e interessanti rispetto a Galileo, Newton, Darwin, Einstein e a tanti altri protagonisti che popolano le storie delle scienze tradizionali. Il motivo di questa emarginazione è insisto nella natura stessa della chimica, una scienza dove è pressoché impossibile scindere gli assunti teorici da quelli applicativi e sperimentali. Attraverso la ricostruzione della vita e dell’opera di Lavoisier, questo volume offre della chimica un’immagine di una scienza che, interagendo con i bisogni e la cultura della società settecentesca, prefigura i nuovi orizzonti economici e politici che si addensano attorno alla Rivoluzione francese.
La mostra “Leonardo da Vinci e delle Invenzioni Italiane”, organizzata a Milano nel 1939, è stato... more La mostra “Leonardo da Vinci e delle Invenzioni Italiane”, organizzata a Milano nel 1939, è stato il più importante ma anche discusso evento culturale mai concepito attorno alla figura dell’artista vinciano. Al Palazzo dell’Arte di Milano vengono esposti molti suoi dipinti, disegni, codici, un’enorme quantità di macchine tratte dai suoi disegni, oltre ai suoi contributi nel campo dell’anatomia, della matematica, della botanica, dell’architettura e della tecnica, tutto proteso a una radicale reinterpretazione storica del ruolo di Leonardo nella cultura italiana. In piena epoca di autarchia, l’immagine di Leonardo che emerge dalla mostra è quella dell’inventore capostipite di una tradizione italica che, dal Rinascimento a Guglielmo Marconi, era destinata a svettare su tutti gli altri popoli rivendicando i propri primati scientifici e tecnologici. Questa lettura ha esercitato un’influenza duratura anche dopo la caduta del fascismo, consacrando l’immagine di Leonardo come genio universale: un mito vivo ancora oggi. Il volume fornisce un quadro estremamente interessante e originale del clima culturale del ventennio e dei meccanismi ideologici promossi dal regime, e delinea un aspetto meno conosciuto della storia del genio di Leonardo e di come si sia costruita l’immagine che oggi tutti conosciamo.
The book illustrates how glass played and important role in ancient technical and alchemical lite... more The book illustrates how glass played and important role in ancient technical and alchemical literature, and how the chemical operations devised to improve glass making inspired alchemists to better define the theoretical boundaries of their discipline and, more specifically, the notion of transmutation
International exhibitions, as well as great national fairs, were temporary and fleeting playgroun... more International exhibitions, as well as great national fairs, were temporary and fleeting playgrounds where it was possible either to experiment with new display devices or to interpret already tested solutions. Focusing on the less-studied twentieth century, this volume looks in greater depth at how science and technology have been materially transmitted through these mega events, which objects the organizers and the communities behind these exhibitions have displayed, which narratives of science have been staged, and what roles have historical scientific artifacts played.
Relics of scientists are numerous and the practice of preserving and studying them covers a surpr... more Relics of scientists are numerous and the practice of preserving and studying them covers a surprisingly long period, from the late Medieval time to the mid- Twentieth century. What inspired then natural scientists or the public of the curious and savants to preserve the bodies of their ancestors or scientific heroes as relics? Which was the role of these relics within scientific culture? Motivations varied and included commemorative rituals; strategies to perpetuate memory; establishing the superiority of eminent scientists by investigating the size and anatomy of their brains phrenology onwards; the institutionalization of the offering to the fellow scientists the corpse for scientific purposes; last but not least the fear of being buried alive, that had become an obsession in 18th century Europe.
La chimica del Settecento è una scienza soggetta a rapide e profondissime trasformazioni. Per mol... more La chimica del Settecento è una scienza soggetta a rapide e profondissime trasformazioni. Per molti versi questi cambiamenti coesistono con la persistenza di concetti attinti dalla tradizione alchemica: mentre personalità autorevoli come Guillaume François Rouelle e Pierre Joseph Macquer credono ancora nella trasmutazione dei metalli vili in oro, l’immagine dell’alchimia che traspare dall’Encyclopédie di Diderot e d’Alembert è quella di un corpo di nozioni e pratiche sperimentali tutt’altro che estinto. I progressi sorprendenti della chimica tecnica e le sensazionali scoperte sulla natura dei gas minano però profondamente questo quadro, favorendo l’emergere di teorie della materia completamente nuove. È soprattutto il chimico francese Antoine Laurent Lavoisier (1743-1794) a fare da protagonista in questo mutamento di orizzonte. Se con gli esperimenti sulla natura composta dell’acqua Lavoisier sgretola definitivamente la teoria aristotelica dei quattro elementi, con la scoperta dei meccanismi che presiedono alla respirazione umana apre nuovi scenari, nella chimica come nella medicina. L’importanza delle sue scoperte, in particolare quella dell’ossigeno, fu tale che non mancò chi cercò di rinnovare, intorno ad esse, l’antico sogno alchemico dell’elisir di lunga di vita. L’antologia propone una serie di testi rappresentativi di questi dibattiti e scoperte, documentandone lo sviluppo in modo da farne risaltare la straordinaria ricchezza culturale.
In: M. Beretta, M. Conforti and P. Mazzarello (eds.), Savant Relics: Brains and Remains of Scient... more In: M. Beretta, M. Conforti and P. Mazzarello (eds.), Savant Relics: Brains and Remains of Scientists. Sagamore Beach: Science History Publications, 2016: 201-224.
Uploads
Books by Marco Beretta
fra XVI e XVIII secolo. Il veicolo di rappresentazione può essere sia verbale sia non verbale: si ha pertanto a che fare con uno spettro amplissimo di documenti, letterari o iconografici, talvolta di rilevanza internazionale, che i saggi di questo volume hanno esplorato analiticamente, in alcuni casi per la prima volta.
La scelta di tale angolazione storica è in primo luogo giustificata dalla presenza presso l’Università di Bologna di un’eccezionale collezione di quadri che da un lato dimostra un legame caratterizzante con l’Istituto delle Scienze e dall’altro rivela una notevole galleria di medici e scienziati. A questa preziosa documentazione iconografica si affiancano altre testimonianze non meno importanti, costituite da medaglie, sculture, monumenti lapidei, epigrafi, libri, album, manoscritti e lettere, che ci mostrano come i naturalisti bolognesi, dal Rinascimento alla fine del ’700, avessero elaborato sofisticate tecniche di autorappresentazione alle quali attribuivano grandissima importanza per migliorare o affermare l’eminenza della propria reputazione. Il filo rosso che accompagna i 105 pezzi esposti in mostra illustra le modalità attraverso le quali i protagonisti di questa storia vollero apparire ai propri contemporanei ed essere ricordati dai posteri.