Books by Simona Casonato

Edited by Simona Casonato; contributors in alphabetical order: Gabriele Balbi, Sarah Chard-Cooper... more Edited by Simona Casonato; contributors in alphabetical order: Gabriele Balbi, Sarah Chard-Cooper, Anna Guagnini, Claudio Giorgione, Giovanni Paoloni, Giovanni Pietrangeli, Laura Ronzon, Roberta Spada. Editorial coordinator: Ida Morisetti.
On the occasion of the 150th anniversary of Guglielmo Marconi’s birth, the Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci reflects on the historical artefacts and documents collected in Marconi’s name. How did this cultural heritage reach us and what does it tell us today about the history of media technology? Marconi was a key figure in the foundation of the Museum, and his Company used the public display of artefacts as a modern communication tool. In this volume, the heritage of the ‘Marconi relics’ preserved by the Museum becomes the starting point for raising new research questions on Marconi’s protagonism not only in the industrial field, but also in the cultural field. Scholars from different disciplines – history of science, media studies, STS, history of industry, art history, museology – turn their gaze to selected elements of the collections to offer alternative perspectives on the canonical celebration of Marconi’s biography. The trajectories traced by these stories allow us to explore the cultural context that accompanied the global affirmation of wireless and mobile communication, enriching the ritual narrative around Marconi’s name with new actors and lesser-known details.

In occasione dei 150 anni dalla nascita di Guglielmo Marconi, il Museo Nazionale Scienza e Tecnol... more In occasione dei 150 anni dalla nascita di Guglielmo Marconi, il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci riflette sull’eredità culturale costituita dagli artefatti e documenti raccolti in nome dell’inventore e custoditi nelle proprie collezioni. Come sono giunti a noi e cosa ci raccontano, oggi, della storia tecnologica dei media? Marconi fu figura chiave nella nascita del Museo e le sue aziende utilizzarono le esposizioni di oggetti come moderno strumento di comunicazione. In questo volume, il patrimonio dei ‘cimeli marconiani’ ereditati dal Museo diventa il punto di partenza per aprire nuove domande di ricerca sulle vicende di cui l’inventore si è reso protagonista, non solo in campo industriale, ma anche in ambito culturale. Studiose e studiosi di discipline differenti – storia della scienza, studi sui media, studi sociali sulla scienza e tecnologia, storia dell’industria, storia dell’arte, museologia – rivolgono il loro sguardo verso elementi scelti delle collezioni, per offrire prospettive alternative alla canonica celebrazione della biografia marconiana. Le traiettorie disegnate da queste storie permettono di esplorare il contesto culturale che ha accompagnato l’affermazione globale della comunicazione wireless e mobile, arricchendo il racconto rituale attorno al nome di Marconi di nuovi attori e di dettagli meno noti.
Book Chapters by Simona Casonato

Boon, Tim; Haines, Elizabeth; Dubois, Arnaud; Staubermann, Klaus (2024). Understanding Use: Objects in Museums of Science and Technology (Artefacts 13). Smithsonian Institution Scholarly Press. Book. https://doi.org/10.5479/si.25444927, 2024
From the Introduction to "Understanding Use" by Tim Boon, Elizabeth Haines, Arnaud Dubois, and Kl... more From the Introduction to "Understanding Use" by Tim Boon, Elizabeth Haines, Arnaud Dubois, and Klaus Staubermann: "In “Intangible Heritage, Science, and Identity,” Simona Casonato describes how intangible heritage was explored and integrated into a permanent exhibition on particle physics at the Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci. [...] Casonato embeds the case study in a broader discussion of ideas about intangible heritage, arguing that they can be applied interestingly to the case of science and technological heritage, extending an idea of science as final, formalised, and embodied in a physical object to include the collection and display of science practices, multiple subjective experiences, and continually changing processes."
S. Arnaldi, S. Crabu, P. Magaudda (a c. di) Co-creazione e responsabilità nell’innovazione tecnoscientifica dal basso, Milano - Udine: Mimesis, 2023
I musei si pongono come attori primari nell’elaborazione culturale, in forma pubblica, del confin... more I musei si pongono come attori primari nell’elaborazione culturale, in forma pubblica, del confine epistemico tra esperti e non esperti. Questo è un nodo centrale nelle società contemporanee e nella definizione di processi di ricerca e innovazione responsabile. L’aggiornamento della funzione sociale delle collezioni museali tecnico-scientifiche passa per una restituzione di visibilità alla funzione di raccolta del museo e alle sue valenze di dialogo con il pubblico. Raccogliere oggi testimonianze che propongano una visione “antieroica” e quotidiana di come accade l’innovazione sarebbe un modo interessante di costruire quel clima culturale, necessario per la crescita di processi di innovazione responsabili.

Cavallotti D., Lotti D., Mariani A. (eds), Scrivere la storia, costruire l’archivio. Note per una storiografia del cinema e dei media, Milano: Meltemi, 2021
The case of Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, Milan, Italy, shows that the ... more The case of Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, Milan, Italy, shows that the domain of scientific culture challenges the cultural status of audiovisual media as archival documents. The Museum was born in 1953 to represent the Italian scientific community as a cultural place open to a multiplicity of influences. In its historical path, films and other kind of audiovisual recordings have not been accumulated according to a unique ratio, but according to a variety of artistic, communicative, cultural, educational, epistemic, relational, and instrumental needs. Standard parameters of evaluation and conservation used by other film and sound archives cannot be simply "applied". In addition, the interest in the history of technology represented in the Museum collection opens a meta-level perspective, questioning the materiality of audiovisual documents. A reflection about the identity and the context of such an archive is required, both on theoretical and practical sides, to acknowledge the special approach to audiovisual culture inside the scientific and technological domain and to set a fruitful dialogue with consolidated traditions of film studies and archives.
Il caso del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano evidenzia come nel contesto della cultura scientifica lo status dei media audiovisivi ponga alcune sfide interessanti. In questo Museo, luogo nato nel 1953 per rappresentare la comunità scientifica italiana e aperto a influssi molteplici, l’accumulo storico di film e registrazioni audiovisive non ha mai seguito una logica univoca, ma si è trovato a rispondere ad una molteplicità di esigenze: artistiche, comunicative, culturali, educative, epistemologiche, relazionali, strumentali. Parametri di valutazione delle opere in uso in altri contesti culturali rischiano di essere poco efficaci. Inoltre, l’ambito del museo di tecnologia, che colleziona artefatti relativi ai media, apre interessanti questioni di meta-livello sulla materialità dei documenti audiovisivi.
Settori emergenti della storiografia scientifica, come i visual studies of science, insieme ad un approccio sociale alla storia dei sistemi tecnologici, inducono a riflettere su quale apparato teorico e pratico occorra per riconoscere una cultura audiovisiva afferente all’area scientifica e tecnologica che possa entrare in un dialogo proficuo con i saperi già consolidati intorno alla cultura filmica.

M. Melanco, R. Zanon, Il neorealismo di Marcella Pedone. Fotografie e filmati di un viaggio identitario nei paesaggi di un’Italia perduta, Roma, CasadeiLibri Editore , 2020
La collezione donata dalla fotografa Marcella Pedone (1919) al Museo Nazionale Scienza e Tecnolog... more La collezione donata dalla fotografa Marcella Pedone (1919) al Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano nel 2017, consistente in una banca di immagini documentarie di 170mila scatti e dell’intera attrezzatura di macchine e accessori utilizzata per produrli, è una testimonianza significativa dell’intero ciclo di vita della fotografia editoriale nel XX secolo, dalla sua produzione al suo uso e circolazione. Nel dialogo tra l’istituzione museale, orientata alla valorizzazione della cultura scientifica e tecnologica, e la volontà della donatrice di preservare la propria memoria professionale, la collezione Pedone si configura come una fonte per una storia della fotografia che vada oltre la cornice estetica dei singoli scatti, integrando le storie della tecnologia e della cultura visuale, tramite l’evidenza dei loro aspetti materiali e produttivi.
In 2017, the photographer Marcella Pedone (1919) donated an image bank of 170k documentary pictures to the Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, together with the whole set of cameras and accessories used to produce them. This is a relevant account of the whole editorial photography’s life cycle in the 20th Century, from production to use and consumption. In the dialogue between the Museum, specialized in the scientific and technological culture, and the photographer, willing to preserve her professional memory, this collection set itself as a valuable source to narrate the history of photography beyond the aesthetics of single images; it allows to integrate the histories of technology and visual culture, thanks to the evidence of their material and productive aspects.
tratto da "Dizionario Enciclopedico di Informatica", opera "Scienza e Tecnica", a c. di E. Fleisc... more tratto da "Dizionario Enciclopedico di Informatica", opera "Scienza e Tecnica", a c. di E. Fleischner, Treccani, Roma, 2012.
Per gentile concessione dell'Istituto dell'Enciclopedia Treccani, riproduzione vietata.
La digitalizzazione dell'opera Freeflower del fotografo Arno Hammacher è lo spunto per una rifles... more La digitalizzazione dell'opera Freeflower del fotografo Arno Hammacher è lo spunto per una riflessione in prospettiva storica sulla relazione tra linguaggio e tecnica nell'esposizione delle multivisioni fotografiche.
Dalla diapositiva al computer, dalla sincronizzazione meccanica ai file eseguibili: traduzione di un'installazione analogica nel suo equivalente digitale.
Pubblicato in "Il punto di vista di Arno. ARNOhammacher, fotografo - progettista grafico". Catalogo a cura di Giovanna Ginex, Fondazione Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, Milano, 2009
© Fondazione Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, tutti i diritti riservati
Papers and Articles by Simona Casonato
Passim, n. 30, 2022
Articolo sul "Cembalo scrivano" di Giuseppe Ravizza, per la rivista della Biblioteca Nazionale Sv... more Articolo sul "Cembalo scrivano" di Giuseppe Ravizza, per la rivista della Biblioteca Nazionale Svizzera, numero monografico dedicato alla macchina per scrivere.
"Le macchine per scrivere hanno di fatto sostituito la manualità dello scrivere e, per la loro rilevanza sociale, sono state capaci di andare oltre all’essere un semplice strumento di comunicazione. Un’ entrata in società che viene da lontano, con una genealogia complessa"
IEEE Annals of the History of Computing, 2020
Science museums have a long tradition in resorting to reproductions, both to preserve original ar... more Science museums have a long tradition in resorting to reproductions, both to preserve original artifacts and to make exhibitions attractive by presenting the material culture of science and technology. The art of making copies of precious objects, sometimes for fakery or forgery, is as old as collecting, but since the 19th century it has become both commonplace and profitable. In this article, the authors reconstruct the life and works of a 20th century model maker, Roberto Guatelli, whose reproductions of technological artifacts of the past, particularly calculators, can be found in several museums.
Public Understanding of Science, vol. 28, pp. 119-126, 2019
This article focuses on an Italian case study of science-making and dissemination through films a... more This article focuses on an Italian case study of science-making and dissemination through films as it happened in the Museo Nazionale della Scienza e della Tecnica (now Tecnologia) “Leonardo da Vinci” in Milan (MNST) in the early 1960s. More specifically, we focus on the three editions of the Mostra Internazionale del Film Scientifico (International exhibition of science film, MIFS) hosted in the hall from 1960 to 1962 as a relevant example of a still unexplored history of the relationships between science, cinema, and museums.
https://doi.org/10.1177/0963662518787564

Roots-Routes. Research on Visual Cultures. I Non-Detti del Museo - Anno IX, N°30, Maggio- Agosto, 2019
Con la dedica istituzionale a Leonardo da Vinci, il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia di Milan... more Con la dedica istituzionale a Leonardo da Vinci, il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia di Milano (1953) non propone solo un contenuto storico da indagare scientificamente, ossia l'operato tecnico-scientifico del pensatore e artista rinascimentale, ma consolida e reinterpreta una dimensione simbolica legata alla sua figura, che rimanda ad una dimensione “mitica”, nell’accezione novecentesca (Barthes, 1957; Leghissa e Manera, 2015).
Nonostante, oggi, la retorica nazionalista collegata alla dedica sia stata superata (anche grazie all'indagine approfondita sull’identità dell’istituzione, sulla sua genesi e sul suo contesto storico) nell’esperienza quotidiana del Museo il dialogo implicito tra storia e mito continua a riaffiorare, in un confronto dialettico tra la competenza museologica e un immaginario collettivo pubblico, secondo cui Leonardo è icona pop del genio universale, anticipatore di ogni innovazione.
Questa narrativa storicamente decontestualizzata ha un'ampia circolazione che chiama i professionisti del Museo ad un continuo lavoro di decostruzione e ricostruzione del discorso su Leonardo. Si apre però una contraddizione potenziale, ma feconda, nel momento in cui è l’istituzione stessa del museo scientifico ad appropriarsi dell’aspetto ‘mitico’ e sovrastorico della figura, facendone un simbolo identitario, nel passato ma ora anche nel presente, tramite il rinnovo della dedica con altri significati.
Il saggio riporta l'esperienza di una breve indagine etnografica sperimentale condotta nel 2017, a cura dell’antropologa Elena Costantino, con l’obiettivo di documentare e far emergere, almeno parzialmente, il senso di questo apparente conflitto, sondare alcune modalità con cui esso si manifesta e le sue potenzialità di riflessione in relazione a quel “disagio della cultura scientifica” nella sfera pubblica oggi così palese e così importante (Nieto-Galan, 2016).
http://www.roots-routes.org/leonardo-sei-mio-breve-indagine-etnografica-al-museo-tra-mito-e-scienza-di-simona-casonato/

La produzione audiovisiva in un museo scientifico all'epoca dell'avvento del digitale: domande e ... more La produzione audiovisiva in un museo scientifico all'epoca dell'avvento del digitale: domande e prospettive. Che cos'è un prodotto audiovisivo museale? Perché un museo scientifico adotta il linguaggio audiovisivo nelle sue esposizioni? Che relazione c'è con le collezioni e con il patrimonio del museo?
Relazione tenuta ad Archiexpò, Milano, 12-15 dicembre 2006, pubblicata ne "Il mondo degli archivi online", n. 1 2007, ANAI (Associazione Nazionale Archivistica Italiana)
The audiovisual production in a science museum and the new digital contexts: questions and perspectives. What are "audiovisuals" in a museum? Why should we use audiovisual language in science exhibitions? Which is the link with the museum collections and heritage?
Speech for the Archiexpò conference (Milan, 12-15 December 2006), published in "Il mondo degli archivi online", n. 1 2007, ANAI (Italian National Archivists Association )
Exhibitions and curation by Simona Casonato
Nel 2022 il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano ha inserito nelle pr... more Nel 2022 il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano ha inserito nelle proprie collezioni tre nuovi artefatti, creati appositamente per documentare alcuni aspetti dell'utilizzo dei media interattivi che fanno uso di algoritmi di raccomandazione, come i social network, le piattaforme di intrattenimento e di e-commerce. Il progetto è stato realizzato grazie alla collaborazione con il progetto di ricerca Algocount, condotto dall'Università degli Studi di Milano e dal Politecnico di Milano.
In questo articolo della sezione "Nuove acquisizioni" del sito web del Museo racconto il progetto e presento gli artefatti.

Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, 2012
Carlo Erba was the heir of an apothecary family from Lombardy, in Northern Italy. He created one ... more Carlo Erba was the heir of an apothecary family from Lombardy, in Northern Italy. He created one of the most important Italian pharmaceutic companies, being a protagonist of the transition from the 19th Century apothecary shop to the contemporary industry. The exhibition tracked back the story of the famous entrepreneur, narrated fundamental steps of the Italian pharmaceutical industry history, explored few basic concepts of drugs discovery, development and fabrication, presented the evolution of the pharmacist's profession until today. The exhibition featured rare objects and documents from relevant collections (Centro per la cultura d’impresa, Biblioteca Nazionale Braidense, Politecnico di Milano, Museo della Farmacia di Bressanone, Archivio Storico Luce, Fondazione Luigi Micheletti). It took place at the Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci of Milan (from 01/12/12 to 03/03/13) and it was curated by Simona Casonato and Paola Redemagni.
L’esposizione, ripercorrendo la storia di Carlo Erba e della sua azienda, traccia un percorso inedito tra alcune delle tappe fondamentali dell’industria farmaceutica italiana e le pietre miliari dell’evoluzione del ruolo del farmacista fino a oggi.
Al centro della mostra la storia dell’erede di una famiglia di “speziali” lombardi, che dal nulla creò uno di quei piccoli imperi a gestione familiare che hanno caratterizzato lo sviluppo industriale italiano del XIX secolo. Un’avventura personale lunga cinquant’anni, che ha segnato il salto dalla farmacia ottocentesca alla grande industria.
Mostra progettata e realizzata dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, a cura di Simona Casonato e Paola Redemagni. Dal 1 dicembre 2012 al 3 marzo 2013
Conference Presentations and Talks by Simona Casonato

Embedded social thought and Italian computer technology. The case of Olivetti's ELEA 9003
Society for the History of Technology Annual Meeting, 2017
Paper presented at the SHOT Annual Meeting, 28 October 2017 in Philadelphia, US
One of the most ... more Paper presented at the SHOT Annual Meeting, 28 October 2017 in Philadelphia, US
One of the most relevant objects in the collections of the Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci of Milan is an “ELEA 9003” commanding console. The Elea was the first mainframe transistor computer produced and marketed by Olivetti since the mid-1950s. Only three of them are preserved in Italy.
Science and technology museums are often seen as a material testimony of technical advancements. Yet, heritage can be used also to elicit the different instances of thought embodied in the collections. Are there political issues embodied in the ELEA history? And if so, of what nature? Which was the social vision behind the work of the Elea engineers and designers?
Exploration of those topics can be carried out as a result of a new interpretation of existing documents. But many Elea engineers are still alive, the console preserved at the Museum draws their attention and creates a fertile focus for discussion. The aim of this essay is to present and discuss the result of interviews with some of those protagonists of the “golden age” of Italian electronics.
From a museum perspective, we think that broadening the study of science and technology artifacts to include the forms of intangible heritage “surrounding” those artifacts can provide a useful contribution to the historians’ community. Moreover, this form of inquiry can reveal some of the ambiguities in the current narrative about technological artifacts in museums, and about ”who” is telling the story. Working on the intangible heritage often questions the tangibility of the Western science and technology culture as a value in itself, and this opens interesting implications in historiography (Kirshenblatt-Gimblett 2004, Boudia & Soubiran 2013).
Paper presentation, Artefacts XXII Conference at Musée des Arts et Métiers, Paris, October 2017
Intervento alla 1a Conferenza dell'Associazione Italiana di Public History - Ravenna, 9 giugno 2017
Paper presentation during Artefacts XXI Conference at the Science Museum in London, October 2016.... more Paper presentation during Artefacts XXI Conference at the Science Museum in London, October 2016.
The restoration of a 1950s Cockcroft-Walton accelerator, coming from the CISE laboratory and owned by the Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci in Milan, involves a reflection about the intangible heritage of science and technology culture, and the methods of its preservation and documentation.
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Books by Simona Casonato
On the occasion of the 150th anniversary of Guglielmo Marconi’s birth, the Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci reflects on the historical artefacts and documents collected in Marconi’s name. How did this cultural heritage reach us and what does it tell us today about the history of media technology? Marconi was a key figure in the foundation of the Museum, and his Company used the public display of artefacts as a modern communication tool. In this volume, the heritage of the ‘Marconi relics’ preserved by the Museum becomes the starting point for raising new research questions on Marconi’s protagonism not only in the industrial field, but also in the cultural field. Scholars from different disciplines – history of science, media studies, STS, history of industry, art history, museology – turn their gaze to selected elements of the collections to offer alternative perspectives on the canonical celebration of Marconi’s biography. The trajectories traced by these stories allow us to explore the cultural context that accompanied the global affirmation of wireless and mobile communication, enriching the ritual narrative around Marconi’s name with new actors and lesser-known details.
Book Chapters by Simona Casonato
Il caso del Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci di Milano evidenzia come nel contesto della cultura scientifica lo status dei media audiovisivi ponga alcune sfide interessanti. In questo Museo, luogo nato nel 1953 per rappresentare la comunità scientifica italiana e aperto a influssi molteplici, l’accumulo storico di film e registrazioni audiovisive non ha mai seguito una logica univoca, ma si è trovato a rispondere ad una molteplicità di esigenze: artistiche, comunicative, culturali, educative, epistemologiche, relazionali, strumentali. Parametri di valutazione delle opere in uso in altri contesti culturali rischiano di essere poco efficaci. Inoltre, l’ambito del museo di tecnologia, che colleziona artefatti relativi ai media, apre interessanti questioni di meta-livello sulla materialità dei documenti audiovisivi.
Settori emergenti della storiografia scientifica, come i visual studies of science, insieme ad un approccio sociale alla storia dei sistemi tecnologici, inducono a riflettere su quale apparato teorico e pratico occorra per riconoscere una cultura audiovisiva afferente all’area scientifica e tecnologica che possa entrare in un dialogo proficuo con i saperi già consolidati intorno alla cultura filmica.
In 2017, the photographer Marcella Pedone (1919) donated an image bank of 170k documentary pictures to the Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci, together with the whole set of cameras and accessories used to produce them. This is a relevant account of the whole editorial photography’s life cycle in the 20th Century, from production to use and consumption. In the dialogue between the Museum, specialized in the scientific and technological culture, and the photographer, willing to preserve her professional memory, this collection set itself as a valuable source to narrate the history of photography beyond the aesthetics of single images; it allows to integrate the histories of technology and visual culture, thanks to the evidence of their material and productive aspects.
Per gentile concessione dell'Istituto dell'Enciclopedia Treccani, riproduzione vietata.
Dalla diapositiva al computer, dalla sincronizzazione meccanica ai file eseguibili: traduzione di un'installazione analogica nel suo equivalente digitale.
Pubblicato in "Il punto di vista di Arno. ARNOhammacher, fotografo - progettista grafico". Catalogo a cura di Giovanna Ginex, Fondazione Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, Milano, 2009
© Fondazione Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia, tutti i diritti riservati
Papers and Articles by Simona Casonato
"Le macchine per scrivere hanno di fatto sostituito la manualità dello scrivere e, per la loro rilevanza sociale, sono state capaci di andare oltre all’essere un semplice strumento di comunicazione. Un’ entrata in società che viene da lontano, con una genealogia complessa"
https://doi.org/10.1177/0963662518787564
Nonostante, oggi, la retorica nazionalista collegata alla dedica sia stata superata (anche grazie all'indagine approfondita sull’identità dell’istituzione, sulla sua genesi e sul suo contesto storico) nell’esperienza quotidiana del Museo il dialogo implicito tra storia e mito continua a riaffiorare, in un confronto dialettico tra la competenza museologica e un immaginario collettivo pubblico, secondo cui Leonardo è icona pop del genio universale, anticipatore di ogni innovazione.
Questa narrativa storicamente decontestualizzata ha un'ampia circolazione che chiama i professionisti del Museo ad un continuo lavoro di decostruzione e ricostruzione del discorso su Leonardo. Si apre però una contraddizione potenziale, ma feconda, nel momento in cui è l’istituzione stessa del museo scientifico ad appropriarsi dell’aspetto ‘mitico’ e sovrastorico della figura, facendone un simbolo identitario, nel passato ma ora anche nel presente, tramite il rinnovo della dedica con altri significati.
Il saggio riporta l'esperienza di una breve indagine etnografica sperimentale condotta nel 2017, a cura dell’antropologa Elena Costantino, con l’obiettivo di documentare e far emergere, almeno parzialmente, il senso di questo apparente conflitto, sondare alcune modalità con cui esso si manifesta e le sue potenzialità di riflessione in relazione a quel “disagio della cultura scientifica” nella sfera pubblica oggi così palese e così importante (Nieto-Galan, 2016).
http://www.roots-routes.org/leonardo-sei-mio-breve-indagine-etnografica-al-museo-tra-mito-e-scienza-di-simona-casonato/
Relazione tenuta ad Archiexpò, Milano, 12-15 dicembre 2006, pubblicata ne "Il mondo degli archivi online", n. 1 2007, ANAI (Associazione Nazionale Archivistica Italiana)
The audiovisual production in a science museum and the new digital contexts: questions and perspectives. What are "audiovisuals" in a museum? Why should we use audiovisual language in science exhibitions? Which is the link with the museum collections and heritage?
Speech for the Archiexpò conference (Milan, 12-15 December 2006), published in "Il mondo degli archivi online", n. 1 2007, ANAI (Italian National Archivists Association )
Exhibitions and curation by Simona Casonato
In questo articolo della sezione "Nuove acquisizioni" del sito web del Museo racconto il progetto e presento gli artefatti.
L’esposizione, ripercorrendo la storia di Carlo Erba e della sua azienda, traccia un percorso inedito tra alcune delle tappe fondamentali dell’industria farmaceutica italiana e le pietre miliari dell’evoluzione del ruolo del farmacista fino a oggi.
Al centro della mostra la storia dell’erede di una famiglia di “speziali” lombardi, che dal nulla creò uno di quei piccoli imperi a gestione familiare che hanno caratterizzato lo sviluppo industriale italiano del XIX secolo. Un’avventura personale lunga cinquant’anni, che ha segnato il salto dalla farmacia ottocentesca alla grande industria.
Mostra progettata e realizzata dal Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, a cura di Simona Casonato e Paola Redemagni. Dal 1 dicembre 2012 al 3 marzo 2013
Conference Presentations and Talks by Simona Casonato
One of the most relevant objects in the collections of the Museo Nazionale Scienza e Tecnologia Leonardo da Vinci of Milan is an “ELEA 9003” commanding console. The Elea was the first mainframe transistor computer produced and marketed by Olivetti since the mid-1950s. Only three of them are preserved in Italy.
Science and technology museums are often seen as a material testimony of technical advancements. Yet, heritage can be used also to elicit the different instances of thought embodied in the collections. Are there political issues embodied in the ELEA history? And if so, of what nature? Which was the social vision behind the work of the Elea engineers and designers?
Exploration of those topics can be carried out as a result of a new interpretation of existing documents. But many Elea engineers are still alive, the console preserved at the Museum draws their attention and creates a fertile focus for discussion. The aim of this essay is to present and discuss the result of interviews with some of those protagonists of the “golden age” of Italian electronics.
From a museum perspective, we think that broadening the study of science and technology artifacts to include the forms of intangible heritage “surrounding” those artifacts can provide a useful contribution to the historians’ community. Moreover, this form of inquiry can reveal some of the ambiguities in the current narrative about technological artifacts in museums, and about ”who” is telling the story. Working on the intangible heritage often questions the tangibility of the Western science and technology culture as a value in itself, and this opens interesting implications in historiography (Kirshenblatt-Gimblett 2004, Boudia & Soubiran 2013).
The restoration of a 1950s Cockcroft-Walton accelerator, coming from the CISE laboratory and owned by the Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci in Milan, involves a reflection about the intangible heritage of science and technology culture, and the methods of its preservation and documentation.