redazione paola rivazio art director enrica d'aguanno grafica franco grieco rivista semestrale an... more redazione paola rivazio art director enrica d'aguanno grafica franco grieco rivista semestrale anno VII-IX, numeri 13-16 dicembre 2018-giugno 2020 autorizzazione del tribunale di napoli n. 80 del 27 dicembre 2012
III SEZIONE La narrazione dell'opera vanvitelliana 225 Le opere di Luigi Vanvitelli disegnate e c... more III SEZIONE La narrazione dell'opera vanvitelliana 225 Le opere di Luigi Vanvitelli disegnate e commentate nell'Itinerario dell'architetto veronese Luigi Trezza Laura Giacomini 241 Luigi Vanvitelli e Clemente XII: architetture e nuove visioni urbane. Grand Tour vanvitelliano ad Ancona, Loreto e nelle Marche del Settecento Marta Paraventi, Annalisa Trasatti 263 L'opera grafica di Luigi Vanvitelli nelle illustrazioni librarie della Dichiarazione dei disegni e delle Antichità di Ercolano Alessandro Licata 277 "Uno degli edifici più magnifici d'Europa". La reggia di Caserta nelle testimonianze di viaggiatori tra Sette e Ottocento Bella Takushinova 293 Vanvitelli ingegnere e la rappresentazione a stampa dell'acquedotto Carolino, da simbolo borbonico a icona risorgimentale Giulio Brevetti, Giuseppe Pignatelli Spinazzola 309 Luigi Vanvitelli fra tradizione e originalità Robin Thomas 321 "Averei ben piacere di vedere Versallies…". Modelli, spunti, ricordi su ville e giardini nei documenti biografici di Luigi Vanvitelli Alessandro Cremona IV SEZIONE L'eredità: la diffusione del linguaggio vanvitelliano 339 Andrea Vici (1743-1817): dal cantiere di Caserta ai giardini del Lazio e delle Marche Alberta Campitelli 353 Renovatio Urbis: Corinaldo e il gioco di specchi vanvitelliano Andrea Bruciati 365 Lo sviluppo dell'eredità di Luigi Vanvitelli nell'opera di Andrea Vici Giorgia Alessandra D'Onofrio Da Ancona a Caserta a San Pietroburgo. Antonio Rinaldi tra diffusione ed evoluzione del linguaggio vanvitelliano Alfredo Buccaro Il ruolo di Luigi Vanvitelli per il rinnovamento delle pratiche di cantiere nella Campania del secondo Settecento Luigi Abetti, Luigi Guerriero Luigi Vanvitelli e il Regio Acquedotto Carolino. L'Historical Gis per la conoscenza e la valorizzazione di un'infrastruttura paesaggistica tra Benevento e Caserta Mariangela Terracciano L'attualità di Luigi Vanvitelli tra progetto urbano e paesaggio
Finito di stampare nel mese di luglio 2024 a cura dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S... more Finito di stampare nel mese di luglio 2024 a cura dell'Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato S.p.A.-Roma È vietata la riproduzione, con qualsiasi procedimento, della presente opera o di parti di essa. Ogni abuso verrà perseguito ai sensi di legge.
Il 1964, anno delle celebrazioni nazionali michelangiolesche-in cui si iscrive la proiezione del ... more Il 1964, anno delle celebrazioni nazionali michelangiolesche-in cui si iscrive la proiezione del critofilm sul Buonarroti di Carlo Ludovico Ragghianti nell'ambito delle iniziative baresi curate da Adriano Prandi-può essere considerato un traguardo di un percorso complesso, tutto italiano: i nuovi strumenti comunicativi-tra i quali emerge soprattutto la ripresa cinematografica-sono ricercati come efficace mezzo per impostare un discorso critico moderno, colto ma in grado di esaltare l'approccio purovisibilista, efficace di per sé e per la capacità di interessare un più vasto pubblico. In questo cammino, Ragghianti assume un ruolo di protagonista di primo piano, non fosse altro perché in certo senso da lui origina. Da considerarsi iniziatore, dunque, non perché sia stato il primo a produrre colti e autoriali documentari d'arte-e basterebbe pensare al Carpaccio 1 (1947) e al Caravaggio (1948) di Roberto Longhi con Umberto Barbaro-bensì perché pone in termini diversi la questione con i suoi primi due cortometraggi realizzati con mezzi limitati. D'altronde, il suo stesso maestro e mentore, Matteo Marangoni, suo professore negli anni dell'Università a Pisa, quale autore del commento aveva preso parte nel 1942 a un documentario INCOM, per la regia di Alberto Pozzetti, su Botticelli 2 , interpretato come «il poeta della linea intesa come movimento». Nel 1947, per iniziativa di Ragghianti, viene creata, all'interno delle attività del neocostituito Studio Italiano di Storia dell'Arte di Firenze con sede a Palazzo Strozzi, una sezione denominata "Ufficio Cinematografico": oltre a raccogliere una cineteca di film e documentari sull'arte figurativa promuovendone la visione, ha l'intento di sperimentare procedimenti cinematografici atti a facilitare la comprensione degli artisti e delle opere d'arte attraverso la realizzazione di speciali films-documentari ideati da Ragghianti e da lui battezzati critofilm. Nell'ambito di un ambizioso programma, mentre alcune ipotesi restano inattuate 3 , vengono compiutamente realizzati i due dedicati rispettivamente a Deposizione di Raffaello 4 (1948), conservatosi, e Lorenzo il Magnifico e le arti 5 (1949), non pervenuto, entrambi realizzati con le non amplissime risorse messe a disposizione della Azienda Autonoma del Turismo di Firenze. Questi ultimi sono intesi quali prodotti interamente pensati da uno storico dell'arte per farsi strumento non solo divulgativo ma critico, guidando in maniera più diretta e più compiuta lo sguardo: nella costruzione del discorso critico il movimento della macchina da presa, il taglio delle inquadrature, le luci, il montaggio sono strumenti sostitutivi, complementari o integrativi rispetto alle parole. Risulta importante l'influenza del Marangoni di Come si guarda un quadro (1927), giunto proprio nel 1948 alla IV edizione 6 : se nel caso di Deposizione di Raffaello, la si percepisce, negli impliciti rimandi al capitolo dedicato a "Pietà, Lamentazione, Seppellimento di Cristo", ancor maggiore deve essere stata nel perduto Lorenzo il Magnifico, per la cui realizzazione, in breve tempo e per l'occasione delle imminenti celebrazioni del 1949, Ragghianti chiede al maestro di poter "usufruire" del volume, ottenendo esito favorevole 7. Oltre queste premesse, nell'orientare in maniera determinante tempi e modi della percezione, il critofilm intende in prima battuta ripercorrere il processo creativo. In questo senso, mostra una specifica attenzione ai mezzi e agli strumenti, anche geometrici e prospettici, di costruzione dello spazio pittorico anche come virtuale spazio architettonico, costruendo appositi schemi atti ad integrare la visione diretta dell'opera. Il critofilm sulla Deposizione di Raffaello, in particolare, risente dei suoi precedenti studi, in cui esprime la convinzione che i dipinti dell'Urbinate andassero intesi alla stregua di architetture e pertanto richiedessero, ai fini della comprensione, di essere analizzati in pianta: per meglio esprimere questi concetti, seppure in maniera ancora incerta, vengono utilizzati per la ripresa elementi di meccano per i travellings laterali e i movimenti in diagonale nonché un pantografo da architetto per le figure circolari e curvilinee a schemi planimetrici 8 .
Consulenza per lo studio sulle condizioni degli edifici che ospitano gli Istituti di pena della Regione Campania, sulla condizione dello spazio, sulla vivibilità e sulle potenzialità di trasformazione
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