A fronte di una lunga tradizione di studi dedicati al testamento tardomedievale la medievistica ha prestato un’attenzione solo occasionale all’esecuzione delle disposizioni ad pias causas dei testatori e delle testatrici. L’esecuzione...
moreA fronte di una lunga tradizione di studi dedicati al testamento tardomedievale la medievistica ha prestato un’attenzione solo occasionale all’esecuzione delle disposizioni ad pias causas dei testatori e delle testatrici. L’esecuzione dei legati pii si rivela invece il terreno di scelte cruciali, aperte a esiti diversificati e talora non previsti né prevedibili all’atto del testare. La concreta attuazione di quanto disposto dal testatore in occasione della confezione del proprio testamento si configura dunque come uno spazio di azione tutt’altro che rigidamente preordinato. Sondaggi e studi mirati hanno messo in evidenza come l’iter dell’esecuzione dei legati pii si concretizzi, sin dal Duecento, in azioni giuridiche e scelte economiche coinvolgenti una molteplicità di soggetti: gli eredi, il lignaggio, le chiese, i poveri, la civitas. Un larghissimo arbitrium era riservato ai fedecommissari, alla cui competenza era demandata l’ottimizzazione dell’investimento in carità, culto e suffragio del testatore, e la gestione dei capitali in tal modo vincolati a una causa pia o alla restituzione dei ‘male ablata’. Una fattispecie, quest’ultima, che, come hanno messo in luce studi recenti, viene dotata sin dal primo Duecento di uno statuto e procedure suoi propri. I «Quaderni di storia religiosa medievale»/Qsrm intendono promuovere alcune riflessioni sul tema e insieme stimolare un approfondimento della ricerca attraverso indagini di prima mano. L’appello è alla proposta di contributi su singoli temi e questioni oppure su studi di caso relativi a vicende di esecuzione o a contesti locali italiani ed europei compresi tra XII e XVII secolo.
Tra i molteplici aspetti e le possibili questioni da sviluppare segnaliamo:
• composizione e azione dei collegi di fedecommissari, con attenzione specifica alla fisionomia di genere (vedove, madri, sorelle o amiche incluse, talora con compiti specifici, tra i fedecommissari), all’incidenza di prelati, chierici, religiosi (mendicanti e non), laici penitenti e semireligiosi, confratelli e dirigenti di strutture assistenziali (ospedali, elemosinerie etc);
• Vicende della gestione dell’esecuzione di disposizioni pro anima di testatori e testatrici che implicavano la fondazione di legati pii perpetui, benefici, istituzioni caritative o di culto;
• Studi mirati sugli apparati burocratici preposti al controllo dell’esecuzione e alla gestione dei capitali mobilitati dalle disposizioni pro anima (vicari e ufficiali vescovili, magistrature, enti assistenziali).
• Studi sul ruolo svolto nell’esecuzione delle disposizioni pro anima da personaggi (uomini o donne laici o semi-religiosi, chierici e regolari) percepite dai contemporanei o additate dai successori come figure esemplari, a volte gratificate di culto pubblico.
• Studi sul ruolo svolto dalle istituzioni caritative o di culto di fisionomia pubblica (Misericordie o grandi ospedali soggetti al patronato comunale o signorile, grandi chiese) o privata (ospedali di confraternite o corporazioni, benefici e fondazioni soggette a patronato familiare) nell’esecuzione testamentaria e nella gestione dei patrimoni e degli oneri perpetui delle cause pie;
Si auspicano in tal senso indagini mirate che valorizzino anzitutto la documentazione locale ancora inedita prodotta nel processo dell’esecuzione dei legati pii, come, ad esempio:
• contabilità e scritture di gestione dell’esecuzione tenute direttamente dai fidecommissari o redatte in publica forma su loro mandato da notai,
• documenti, fascicoli processuali o scritture gestionali prodotte dagli ufficiali vescovili (vicari super executione testamentorum, procuratores pauperum) o da altri soggetti chiamati a verificare la compiutezza delle esecuzioni, o a sostituire gli esecutori testamentari inadempienti.
• vertenze relative agli ostacoli posti dagli eredi all’esecuzione di disposizioni pie, consilia e pareri legali in ordine a tali vertenze.
• processi e fascicoli giudiziari delle curie vescovili o dai tribunali inquisitoriali in materia testamentaria relative a materie connesse all’esecuzione di disposizioni pie o restituzioni d’usura.
• registri di enti assistenziali e confraternite coinvolta nell’esecuzione di legati pii perpetui e nella gestione dei beni che determinano la rendita su cui questi sono assisi.
Valorizzare in prima battuta queste testimonianze archivistiche, legate alla concretezza dell’azione e delle attività delle comunità e delle chiese locali, non esclude tuttavia affatto il riferimento alle fonti «alte», cioè normative e teologiche, sull’esecuzione, di cui anzi si intende cogliere la reale portata anche attraverso il confronto con quanto testimoniato dalle scritture prodotte direttamente dai protagonisti dell’esecuzione.