Limiti dei modelli monodimensionali nelle applicazioni reali

Se è sicuramente vero che ogni rappresentazione è limitata dal particolare punto di vista scelto, se è altrettanto pacifico che la stessa realtà ammette diversi punti di vista e che il confronto fra le diverse prospettive è molto fecondo, ciò non implica affatto che accumulare le 'diverse viste' in un ipotetico super-modello che miri alla completa descrizione del fenomeno studiato sia un buon affare. Al contra-rio, è quasi un'assicurazione di fallimento se il nostro scopo è quello di massimizzare la verosimiglian-za delle nostre predizioni. La schiacciante superiorità di modelli che volontariamente scelgono di non considerare gran parte delle informazioni disponibili rispetto alla strategia 'tutto-incluso' che l'attuale moda delle grandi basi di dati interrogate senza 'bias cognitivi' (Big Data) sembra propugnare, ci offre delle considerazioni interessanti sulla natura e sul nostro modo di contemplarla. Parole chiave: Analisi dei dati, Incompletezza, Predizione, Errori, Incertezza Sloppy Models: Why in science too much precision is a curse. It is for sure that any scientific model is very partial, depending upon the choice of a peculiar view point. This implies that the comparison of different models of the same natural phenomenon, allowing for a multiplicity of vantage pints, it is (at least in principle) the most fruitful way to knowledge. Notwithstanding that, the effort to look for a 'complete description' obtained by the summation of the different models is an almost sure guarantee of failure. The neat superiority of predictive models that consciously decide not to take into consideration the major part of the information with respect to computational intensive 'all-inclusive' strategies is evident. These 'all-inclusive' approaches are promoted by 'Big Data' supporters claiming for the need of approaches devoid of any 'cognitive bias'. Here I will show how the conscious limitation to a specific viewpoint is not only a wise knowledge strategy but mirrors some facts of nature suggesting a self-generated simplification of the natural world that most generative scientific theories are able to catch.

Immagini di ausilio ad un corso di formazione per docenti neoassunti di matematica. La modellizzazione stocastica, l'analisi delle serie storiche

S.A.V.E. HERITAGE , 2011

The paper is a summary of a multidisciplinary research activities developed at the Civil Engineering Department, University of Salerno, to support the hydraulic and structural efficiency tests of maritime breakwaters, emerged or submerged. Following an innovative approach, by digital photogrammetry, remote sensing and the CAD/CAM techniques, was developed a numerical procedure to reproduce a physical scale model or prototype breakwaters in a three-dimensional virtual geometry. Thus, using a specific numerical software (Computation Fluid Dynamics) will be possible evaluate the hydrodynamic wave-structures interaction and the stability of the armour layer elements. Parole chiave: tutela dei litorali; modellazione solida; modellazione numerica; sistema di presa laser-photo scanner e prototipazione.

1980

Nel giugno del 1854 Bernhard Riemann discusse la sua lezione di abilitazione per il conseguimento del titolo di Privatdozent a Göttingen, Über die Hypothesen, welche der Geometrie zu Grunde liegen 1 , dando una svolta alla matematica dell'Ottocento e al pensiero moderno stesso. Nell'ottobre del 1884 l'abate Edwin A. Abbott pubblicò Flatland. A Romance of Many Dimensions 2 , sotto lo pseudonimo di A Square. C'è un nesso tra i due eventi?

In questo contributo, frutto di un lavoro di ricerca commissionato dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali D.G. del Fnps e terminato nel 2004, si sviluppano alcune considerazioni che riguardano i modelli concettuali sottostanti a diverse declinazioni della nozione di “Livello essenziale delle prestazioni” (Lep) con particolare riferimento al settore delle politiche sociali. Il focus dell’analisi è posto sulla comparazione di diverse concezioni e sulle possibili ricadute in termini di modelli di regolazione dei sistemi di intervento.

Seminario nell'ambito del progetto di ricerca PRIN 2008 "Geometria descrittiva e modellazione digitale: memoria e innovazione", coordinatore nazionale: Riccardo Migliari. Organizzazione a cura dell'unità di ricerca del Politecnico di Milano, coordinatore: Michela Rossi. Seminario inserito nella programmazione didattica della Scuola Nazionale di Dottorato in Scienze della Rappresentazione e del Rilievo. Atti del seminario a cura di: UdRD Design Representation Dipartimento INDACO Politecnico di Milano Progetto grafico e impaginazione: Flora Gaetani 7 Testa e mani | Silvia Piardi 11 La rappresentazione per il design e la moda | Arturo Dell'Acqua Bellavitis 17 Il luogo delle idee | Emma Mandelli 21 Progettare nell'era digitale | Francesco Trabucco 29 Specializzazione e interdisciplinarità | Michela Rossi PARTE I | SEMINARIO ricerche e strumenti 37 Premesse per una ricerca sul concetto di modello per la progettazione | Mario Bisson 49 Geometria descrittiva e rappresentazione digitale | modellazione, caratterizzazioni grafiche e sperimentali | Maria Linda Falcidieno 55 Rappresentazioni pluridimensionali e rilievo dell'oggetto di design | Andrea Casale 63 Estetica e geometrie configurative | modellazione digitale e progettazione assistita | Giuseppe D'Acunto esperienze di ricerca dalle tesi di dottorato 73 Rilievo e Rappresentazione del Design nella ricerca dottorale dell'unità D.REP (2003-2011) | Gabriele Guidi 83 Metodi di creazione di modelli 3D digitali a partire dall'acquisizione di dati tridimensionali | Laura Loredana Micoli 95 Integrazione di tecniche di rilievo 3D per l'acquisizione di forme complesse nell'ambito dell'Industrial Design | Michele Russo 105 Il Reverse Modeling in ambito aziendale | casi studio e criticità applicative | Giorgia Morlando 113 Interagire con i modelli digitali in una sala virtuale | Alice Pignatel 123 Dal disegno analogico al modello digitale | l'evoluzione della didattica per la rappresentazione nel design del prodotto industriale | Flora Gaetani Indice applicazioni della modellazione e prototipazione digitale ai processi del design 137 Modelli virtuali per il progetto e la pianificazione | Mauro Ceconello 149 L'evoluzione dei modelli digitali per l'industrial design | Fausto Brevi 159 La modellazione fisica nella Scuola di Ingegneria Edile-Architettura fra didattica ed EXPO 2015 | Maria Pignataro 169 Modelli e rappresentazione nella Scuola di Architettura e Società di Milano | Andrea Rolando, Claudio Umberto Comi, Domenico D'Uva 179 Simulazione -Modellazione | nuove dimensioni del progetto | Rossella Salerno, Valerio Signorelli PARTE II | RIflESSIONI E RIcERchE disegno e modello 191 Note sul modello di rappresentazione nella Scuola di Ulm | Enrica Bistagnino 199 Disegno | dal disegno come modello al disegno come pensiero complesso | Gabriele Pierluisi 211 Il ruolo del modello in architettura | Daniela De Crescenzo 215 Ri-conoscere la realtà attraverso il modello | Carmela Frajese D'Amato 221 Reale e Virtuale tra percepire e vedere | alcuni concetti di Leonardo da Vinci | Nevena Radojevic le geometrie del colore 231 Il fenomeno del colore | modelli geometrici per la rappresentazione | Michela Rossi 243 Poligoni e piramidi | geometria e colore | Giuseppe Amoruso 251 Il cerchio e la sfera | continuità, simmetrie e pseudo-simmetrie | Michela Rossi, Erika Alberti, Donatella Bontempi 259 Dal cerchio al solido geometrico | coni e doppi-coni | Giorgio Buratti 267 L'evoluzione dei modelli conici | la famiglia dei cilindri | Roberto De Paolis, Giorgio Buratti 273 Modelli poliedrici | il colore tra teoria e forma | Giampiero Mele

sito internet: www.lavegliacarlone.it Riservati tutti i diritti, anche di traduzione, in Italia e all'estero. Nessuna parte può essere riprodotta (fotocopia, microfilm o altro mezzo) senza l'autorizzazione scritta dell'Editore Stampato nel mese di maggio 2012 da Stampa Editoriale -Manocalzati (Av) * Il testo seguente scaturisce dall'intervento al convegno "Archeologia 2010: nuove frontiere della ricerca"; Paestum, 21 novembre 2010.

"Adista - Documenti", 2017

Federico Battistutta 1. "L'uomo è misura di tutte le cose, di quelle che sono in quanto sono, e di quelle che non sono in quanto non sono". Così andava dicendo nelle strade e nei palazzi di Atene, intorno al V secolo a.C., Protagora, pensatore greco passato alla storia per la sua abilità nell'abbinare l'amore per la dialettica ai piaceri del denaro (fu il primo a vendere il proprio insegnamento). Ancora si sta discutendo su cosa intendesse bene il filosofo di Abdera con questa frase, comunque sia quel che è certo è che tutto il mondo naturale viene compreso a partire dall'essere umano. Unità di misura in verità un po' strana: prima di misurare l'altro a partire da sé sarebbe stato opportuno definire l'unità di misura in questione -l'essere umano -portando a compimento quel "conosci te stesso" che campeggiava all'ingresso del tempio di Apollo, a Delfi, sempre in terra greca. Come pretendere di misurare ogni cosa a partire da sé, se poi non si vuole sondare quel sé? Dove ha inizio e dove termina? Il fatto che il sé dell'umano languisca per lo più allo stato di "terra incognita" -a parte qualche timida esplorazione (dalle pratiche meditative e contemplative alle più recenti psicologie del profondo) rispetto all'esplorazione e alla predazione del mondo esterno -ne ha causato nel corso del tempo uno sviluppo ipertrofico, debordante, finanche patologico. Se si fosse osato percorrere davvero tale esplorazione si sarebbe scoperta l'impossibilità radicale di ergersi a unità di misura. Secondo le scienze del linguaggio (e qui ci riferiamo principalmente ai lavori di Benveniste) la nozione di misura è resa dalla radice indoeuropea "med-" che sta alla base di un ampio spettro semantico, con espressioni che significano pensare, riflettere, meditare, curare e, appunto, misurare. Ma anche la parola sanscrita maya (che vuol dire illusione) è imparentata con la medesima radice. Vale a dire: quando qualcosa viene posto come misura e identificata con l'essenza stessa della realtà, disconoscendo così ogni interdipendenza, la fitta rete nella quale ogni cosa sostiene ed è sostenuta da tutte le altre, allora, proprio allora, la misura si reifica e diviene illusoria (più o meno a queste conclusione giunse il fisico D. Bohm riflettendo sulla nozione di misura tra Oriente e Occidente). E le illusioni, scambiate per realtà, possono giocare pessimi scherzi.

<i>Thesaurus</i> di Linguistica Educativa: guida, testi, video

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