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EMILIO PUCCI

Abstract

Emilio Pucci, marchese di Barsento, nacque a Napoli il 20 novembre 1914 da una nobile famiglia fiorentina. La sua vicenda personale, avventurosa e cosmopolita, si intreccia profondamente con la storia della moda italiana del secondo dopoguerra, di cui fu uno dei protagonisti assoluti. Lontano dall'essere un enfant prodige del settore, si avvicinò alla moda solo in età adulta, dopo un percorso di vita straordinariamente ricco: fu sciatore olimpionico, aviatore pluridecorato nella Regia Aeronautica durante la Seconda guerra mondiale, e studioso di scienze sociali al Reed College in Oregon, dove già a metà degli anni Trenta realizzò le uniformi per la squadra di sci universitaria, anticipando inconsapevolmente il proprio futuro da stilista. Nel 1947, quasi per caso, disegnò una tuta da sci dai colori vivaci per un'amica, fotografata sulla neve da Toni Frissell per Harper's Bazaar: l'immagine divenne iconica, e segnò l'inizio di una carriera fulminante. Nel 1950 aprì la sua prima boutique a Capri, destinata a trasformare radicalmente l'idea di abbigliamento da vacanza. Le sue creazioni -pantaloni Capri coloratissimi e aderenti, camicie in twill di seta, top in jersey a righe -esprimevano una nuova idea di eleganza solare, disinvolta, femminile e moderna, perfettamente in armonia con i colori vividi e il fascino mediterraneo dell'isola. Il successo fu immediato, prima tra la sofisticata clientela cosmopolita di Capri, poi nel mondo intero. Le sue collezioni conquistarono dive come Marilyn Monroe, Sophia Loren, Jackie Kennedy, Gloria Guinness, fino a star contemporanee come Madonna e Nicole Kidman A partire dagli anni Cinquanta, Pucci rivoluzionò la moda prêt-à-porter con tessuti innovativi decorati da stampe astratte, grafiche e psichedeliche, ispirate ai paesaggi del Mediterraneo e a suggestioni esotiche. Onde, fiori stilizzati, motivi caleidoscopici e linee dinamiche arricchivano capi dalle forme semplici ma sensuali, accessibili e desiderabili. Fu il primo stilista italiano a trasformare il proprio nome in logo, firmando ogni stampa con una minuscola scritta "Emilio" a mano. Questo gesto pionieristico, che contribuì alla creazione di un'identità visiva fortemente riconoscibile, gli valse il soprannome di The Prince of Prints, coniato dalla stampa internazionale. La sede operativa della maison fu stabilita a Firenze, nello storico Palazzo Pucci in via de' Pucci, quartier generale e simbolo di una visione estetica originale e sofisticata. Celebri sono gli scatti sul tetto del palazzo, icona del gusto visionario dello stilista. Le sue collezioni si arricchirono via via di elementi ispirati all'Oriente e al folklore mediterraneo: tute etniche, pigiama palazzo, turbanti, smalti colorati e gioielli evocavano mondi lontani, riletti in chiave glamour. Alcune delle sue collezioni più celebri furono dedicate alla Sicilia (1956), al Palio di Siena (1957) e a Botticelli (1959). Nel 1966 lanciò il suo primo profumo, Vivara, e l'anno successivo riportò le sfilate nella sua dimora fiorentina. In quegli stessi anni si cimentò anche con la moda maschile, il design d'interni e la ceramica d'autore, espandendo il concetto di lifestyle Pucci in direzioni inedite. Negli Stati Uniti, nei grandi magazzini come Saks, esplose una vera e propria "Puccimania"..