MEDIO, ERGA-LOGOI

Strisciarossa, 2018

DON'T TOUCH THE MIDDLE AGES There isn't politician who cites the Middle Ages appropriately, the denigration is transversal, the prevailing disinformation. But a patrol of historians fight against stereotypes and false images. GIÙ LE MANI DAL MEDIOEVO Non c’è politico che citi il Medioevo in modo appropriato, la denigrazione è trasversale, la disinformazione imperante. Ma una pattuglia di storici si batte contro stereotipi e false immagini.

Piano di comunicazione per la città di Sorso. Restituire valore al patrimonio archeologico della città., 2021

L’idea di questo progetto nasce dalle mie origini sarde, dall’amore per il mio paese che per anni ho sottovalutato e dalle potenzialità mai sfruttate. Sorso è un piccolo paese della Sardegna, in provincia di Sassari, che conta meno di 15mila abitanti, nonché il paese in cui vivo. Il suo territorio è ricco di siti archeologici, che conosco, fortunatamente, grazie a mia sorella, che nutre una gran passione per l’archeologia e la cui tesi magistrale, è stata incentrata totalmente sullo studio di Geridu, uno dei più importanti siti archeologici di Sorso. Il fatto che in pochi conoscano il patrimonio storico e culturale di Sorso, mi ha fatto porre diverse domande sul perché di questa situazione, per questo ho deciso di creare un piano di comunicazione che potesse dare lustro al paese e mostrarne la storia ai suoi stessi abitanti. Questo progetto nasce nel 2019, quando, partendo dalla somministrazione di un questionario qualitativo sulla percezione della comunicazione riguardo i siti storici ed il museo Biddas, è emerso come in pochi conoscessero questi luoghi e la loro storia. Da quel punto in avanti ho contattato il Comune di Sorso, i professori Marco Milanese ed Elisabetta Garau dell’Università di Sassari che si occupano dei siti archeologici di Sorso, e Cinzia Roggio, dottoranda in archeologia medievale e post medievale, che ha studiato in modo accurato il sito di Geridu e occasionalmente fa da guida al Museo Biddas. È stato un lungo lavoro, sia dal punto di vista del marketing culturale, ancora oggi poco definito in quanto tale, sia dal punto di vista storico. La storia è sempre un punto fondamentale per attuare un buon piano di marketing, se non la si conosce bene, non la si può raccontare e creare un qualcosa di coinvolgente per il pubblico di riferimento. Nel capitolo 1 viene illustrata l’importanza dei siti e dei musei archeologici in Italia e l’affluenza, importante per capire quanto sia vasto il patrimonio culturale italiano e quanto sia conosciuto anche a livello mondiale. Ovviamente nel mio caso si tratta di una piccola realtà, ma l’obiettivo di questa campagna è proprio quello di promuovere i siti ed il museo Biddas di Sorso, per farlo conoscere un domani anche al di fuori dell’isola e chissà, anche dell’Italia stessa. Il capitolo 2 invece mostra le linee guida generali per la comunicazione di marketing e più nel particolare quelle del marketing culturale, purtroppo ancora poco approfondito. Il capitolo 3 invece si riferisce alla parte più storica, partendo dalla nascita di Sorso e spiegando più nel dettaglio le peculiarità dei siti archeologici presi in considerazione. Per quanto riguarda invece il quarto ed ultimo capitolo, si arriva alla parte più pratica e strategica di tutta la tesi, il vero e proprio piano di comunicazione, nel quale si parte con le ricerche fatte in termine metodologico, per finire con una copy strategy dettagliata, pronta per la somministrazione al pubblico.

Nell'A.D. 1589 ad Helmstedt (Bassa Sassonia), Giordano Bruno scrive il libro La Medicina Lulliana, completato nella primavera del 1590. L'opera elabora l'applicazione pratica del Sistema Lulliano nell'ambito dell'astrologia medica, attraverso l'analisi delle tesi di Raimondo Lulli (1235-1315), contenute nel testo Explanatio Compendiosaque Applicatio Artis Illuminati Doctoris Magistri Raymundi Lulli, edito dal Francescano Bernardo de Lavinheta. L'opera di Bruno ha come premessa l'assunto che il benessere/malattia è determinato dall'equilibrio di quattro elementi, il fuoco, l'aria, l'acqua e terra; è altresì determinato dal loro modo di manifestarsi: umido/caldo, caldo/secco, secco/freddo, freddo/umido. Avvalendosi degli studi di astrologia applicati all'arte medica, Giordano Bruno intese dare al mondo, con la sua opera originale, una visione della natura interamente viva e densa di magia e spiritualità. Dal momento che le forze astrali sono in armonia con la natura umana, Bruno volle trovare in esse una possibilità terapeutica, sviluppando una particolare medicina astrale, capace di curare il corpo dell'uomo attraverso la sua mente.

Treccani.it - Lingua italiana, 2021

A colpi di presunti “secoli bui” e di “ritorno al Medioevo", le opinioni sbagliate su quel periodo storico sono una marea e influenzano l’uso delle parole: dai servizi giornalistici ai discorsi della politica, fino alle nostre chiacchiere. C’è un libro che offre un'occasione per provare a “restaurare” il lessico inquinato dai luoghi comuni "medievali". Disponibile in formato elettronico ed edito dalla Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, si intitola "Il falso e la storia. Invenzioni, errori, imposture dal medioevo alla società digitale". È a cura di Marina Gazzini – professoressa associata di Storia medievale, Comunicazione storica e Public History all’Università degli Studi di Milano – e contiene, oltre a un contributo della docente, quelli di altri nove colleghi (storici o filologi): Michele Ansani, Antonio Brusa, Tommaso di Carpegna Falconieri, Paolo Chiesa, Maria Elena Cortese, Gianmarco De Angelis, Amedeo Feniello, Thomas Frank, Francesco Mores. Per sfatare alcuni luoghi comuni in voga in Italia e altrove a molti livelli (a prescindere dai titoli di studio di chi li cita), è interessante leggere, nel libro, il Prontuario degli stereotipi e delle false conoscenze medievali; frutto dell’aggiornamento di una precedente ricerca, è stato scritto dal professor Antonio Brusa (medievista, già docente di Didattica della Storia a Bari e a Pavia). Gli argomenti farlocchi citati sono 64: in parte un po’ “specialistici”, altri più sempliciotti e popolari. Brusa offre uno schema in cui, per ogni argomento, propone la “conoscenza diffusa”, falsa, e la “conoscenza storiografica”; quest’ultima viene esposta citando la fonte: libri o articoli di storici italiani e stranieri.