George Berkeley
2023
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Abstract
E. Pili, George Berkeley, in M. Marianelli – L. Mauro – M. Moschini – G. D’Anna (eds.), Anima, corpo, relazioni. Storia della filosofia da una prospettiva antropologica, Città Nuova, Roma 2023, vol. II, pp. 205-213
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English George Berkeley’s philosophical works did not get a noteworthy reception in England. The only remarkable discussion of Berkeley’s ideas was written by Ephraim Chambers in his Cyclopedia (1728). In Scotland, however, a small student’s club, The Rankenian Club of Edinburgh – whose members in few years will be counted in the cultural élite of the country –, received with curiosity and deepness Berkeley’s philosophy. In this article, I will investigate this reception, starting from the Club and moving through the career of its illustrious members Italiano Le opere filosofiche di George Berkeley non furono accolte positivamente in Inghilterra. La sola discussione degna di menzione delle sue idee fu quella di Ephraim Chambers nella Cyclopedia (1728). In Scozia, tuttavia, un piccolo club studentesco, il Rankenian Club di Edimburgo, i cui membri, negli anni a venire, faranno parte l’élite culturale di quel paese, accoglierà con curiosità e profondità le riflessioni del Vescovo. L’articolo indaga questa ricezione, partendo dal Club e ricostruendo la carriera dei suoi membri più illustri.
Il Mulino, 1, 2014, pp. 137-143
A short profile of Cesare Beccaria, written to mark the 250th anniversary of the publication of his main work, Dei Delitti e delle Pene (1764). In this piece I suggest that Beccaria's normative theory is closer to contractualism than to utilitarianism, and that it has a vague resemblance to the family of theories of justice which conceive justice as fairness.
Dialeghestai, 2017
Uno tra i bersagli polemici preferiti da Berkeley è ciò che egli chiama “materialismo”, ovvero la tesi secondo la quale gli oggetti materiali esterni esistono che vi siano o meno degli esseri senzienti che la percepiscono. Nel corso delle sue opere filosofiche, Berkeley non sostiene solamente che gli oggetti materiali non sono gli unici a esistere; piuttosto, egli rifiuta di accordare l’esistenza a qualsiasi realtà mind-independent. Dunque, l’avversario principale del vescovo irlandese è ciò che in questo articolo viene chiamata Tesi Realista Generale: TRG — La realtà esterna esiste in modo indipendente da qualsivoglia entità pensante o percipiente (la realtà esterna esisterebbe anche se non venisse pensata o percepita da nessuna entità pensante o percipiente). L’accusa più insistente che Berkeley muove alle diverse versioni di realismo è che esse implicano lo scetticismo. Dopo aver analizzato le critiche mosse dal vesovo irlandese contro diverse versioni delle TRG, e dopo aver analizzato il rapporto intercorrente tra TRG e scetticismo, cercherò di far emergere la via che il vescovo irlandese propone per uscire dal pantano scettico.
150 anni di Preistoria e Protostoria in Italia.
In this article we remember Jole Bovio Marconi, during World War II one of the few Italian women Soprintendente alle Antichità e Belle Arti. She played a fundamental role of artifacts protection restoration and enhancement.
Garibaldi, i Garibaldi, i garibaldini e l'emigrazione 1. Esilio ed emigrazione Nei primi capitoli di Nostromo, pubblicato nel 1904, Joseph Conrad descrive non soltanto l'ambiente geografico, ma anche i personaggi principali. Tra questi si distingue l'anziano albergatore Giorgio Viola, che determinerà l'esito finale, ma che a noi qui interessa perché è un italiano, anzi un ligure, emigrato in Sud America. Di Viola Conrad sottolinea più volte che è stato un garibaldino e agli inizi del terzo capitolo specifica che era "often called simply the 'Garibaldino' (as Mohammendans are called after their prophet)". Poche righe più sotto spiega il parallelo: "The old republican did not believe in saints, or in prayers, or in what he called 'priests' religion". Liberty and Garibaldi were his divinities" 2 . Nel corso del romanzo l'autore riassume la biografia di Viola. Questi è stato in America Latina durante la sua gioventù, ma ha abbandonato la nave commerciale, sulla quale navigava, per seguire Garibaldi a Montevideo. In seguito è rimasto con il generale sino ai fatti dell'Aspromonte, quando gli è apparso evidente il tradimento del re italiano e dei suoi ministri. Viola è infatti convinto che questi ultimi abbiano rubato l'Italia "from us soldiers of liberty" 3 . Nella nota introduttiva anteposta all'edizione del 1917, Conrad spiega che ha scelto alcuni italiani come protagonisti del suo romanzo sull'America Latina, perché essi erano presenti in tutto il subcontinente. Inoltre ribadisce quanto gli sembri tipica la figura del vecchio garibaldino emigrato dopo essersi battuto per la patria 4 .
per le evoluzioni e i contatti relativi all'area romanza; la raccolta e la disamina di testi poetici di vario genere, con un interesse specifico per l'indagine intorno al tema del riso e della facezia e il correlato oggetto poetico dell'epigramma (si vedano complessivamente Convegno su una sintesi in Bernardi 2010). a questo si aggiunge una non esigua produzione poetica in proprio (latina e volgare) che costituisce l'unica parte, per cosí dire, "emersa" -per quanto decisamente postuma -dell'opera colocciana: nel 1772, l'abate marchigiano giovan francesco lancellotti pubblicò infatti a Jesi, con un interessante commento, molte delle Poesie italiane e latine di mons. Angelo Colocci, che egli aveva tratto dai suoi sparsi autografi conservati presso la Biblioteca Vaticana.
2006
Al fenomeno tutt'altro che raro e già di per sé affascinante della collaborazione durevole fra un regista e un'attrice (valga per tutti il caso classico di Sternberg e Dietrich) il connubio professionale e amoroso fra Roberto Rossellini e Ingrid Bergman aggiunge almeno tre motivi di interesse supplementari. In primo luogo l'apparente incongruità del sodalizio creativo fra due personalità dello schermo provenienti da universi produttivi ed estetici che è difficile immaginare più distanti; poi i risvolti scandalosi (almeno secondo la morale dell'epoca) della loro relazione; infine la pessima accoglienza riservata a suo tempo dalla critica-con qualche nota eccezione francese-ai frutti di tale collaborazione. Tre elementi sufficienti a conferire potenzialmente a ciascun episodio del ciclo "bergmaniano" di Rossellini le stimmate del "film maledetto", favorendo la promozione di alcuni di essi a oggetti di culto cinefilo e spianando la strada alla loro p...
Saccheggiate il Louvre, Ombre Corte
La figura di Burroughs è stata piuttosto isolata. Volendo contestualizzare la sua opera e comprendere le ragioni della faticosa ricezione da parte della critica statunitense e degli studi accademici rispetto alla sua sperimentazione letteraria, dovremmo considerare anche la sorte di altri scrittori. Andando oltre la cornice della 'gioventù bruciata', della Beat generation e quello che è stato detto/scritto al riguardo, e dando uno sguardo ad altre prospettive, verrà qui accolto l'inserimento di Burroughs nella categoria di scrittori 'amoderni' proposta da Murphy (Murphy 1997). La letteratura amoderna (vedi infra), secondo Murphy, è quella che, a partire da Ellison, emerge dallo spazio liminale che la parola compone con il 'piano del vivente', differendo dall'infinita e sempre differita partecipazione della vita nei giochi linguistici à la John Barth (Barth 1984) o forse, dovremmo dire, à la Borges.

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