GUIDA TURISTICA EMPOLESE BASSA VALDELSA
Guida Turistica dell'Empolese Bassa Valdelsa
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Abstract
Nel 1989 - '90 come funzionario alla Didattica scolastica ebbi modo di pubblicare la prima Guida - in assoluto - del territorio dell'Empolese Bassa Valdelsa, coordinando i Comuni dell'Area nella raccolta delle informazioni e delle immagini. Con la loro collaborazione la Guida turistica e Culturale non avrebbe potuto nascere. Ci fu una prima edizione solo in lingua italiana e una seconda edizione tradotta in Inglese e Tedesco. Curai la pubblicazione con grande entusiamo.
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E’ possibile ritenere gli itinerari culturali, paesaggistici e ambientali, un importante strumento per la valorizzazione e lo sviluppo sociale, economico, culturale e territoriale? Il presente lavoro invita ad analizzare gli itinerari dal punto di vista delle politiche pubbliche.
Obiettivi del capitolo: L'immagine di marca risulta un fattore critico di successo d'importanza crescente anche nella competizione tra destinazioni turistiche, laddove i processi di acquisto e di consumo sono fortemente condizionati dalla reputazione e dai segnali di valore connessi al marchio-destinazione. Si afferma pertanto la necessità di perseguire una corretta gestione della marca (branding) da parte dei territori a vocazione turistica per massimizzare il valore dell'offerta agli occhi dei turisti consumatori e dei potenziali fruitori della destinazione. La letteratura sul brand (Aaker, 1991; Kapferer, 1995; Kotler 2002; Keller, 2003; Cozzi e Ferrero, 2004; Collesei, Ravà, 2004; Keller, Busacca, Ostillio, 2005; Pratesi e Mattia, 2006; Fiocca, Marino e Testori, 2007) sottolinea che le componenti essenziali della marca sono l'identità di marca (brand identity) e l'immagine di marca (brand image) e che gestire il brand (branding) implica lo svolgimento dell'insieme di attività finalizzate a minimizzare il divario tra brand identity e brand image, a partire dalle scelte di posizionamento di marca (brand positioning). Nel presente capitolo si sostiene che le attività di gestione del brand usualmente utilizzate per le imprese, con opportuni e necessari accorgimenti applicativi, possono essere utilizzate anche per la valorizzazione delle destinazioni turistiche mediante la comunicazione. Le destinazioni turistiche oggetto dello studio vengono esaminate alla luce dell'approccio sistemico (Golinelli, 2000), sottolineando così che esse agiscono all'interno di sistemi territoriali più ampi e che si distinguono dai semplici luoghi in quanto si qualificano come sistemi d'offerta e di produzione turistica capaci di allestire prodotti turistici (Pencarelli e Forlani, 2005, 2002; Pencarelli e Splendiani, 2008) e di attirare non solo spontaneamente flussi di clientela turistica. L'adozione della prospettiva sistemica pone, inoltre, in evidenza una serie di criticità nella gestione dei sistemi territoriali (Cerquetti, Forlani, Montella e Pencarelli, 2007; Pencarelli e Forlani, 2005) con specifiche implicazioni sui brand territoriali e turistici. La specificità dell'attività di destination branding è determinata dalla complessità degli elementi che occorre considerare in fase di progettazione, considerato che il successo dell'iniziativa dipende dalla capacità dei decision maker territoriali di costruire consonanza fra il brand di territorio e quelli aziendali e di network (vds. 3). Sulla base di tali considerazioni, in questo capitolo, si prendono in esame le problematiche concettuali ed operative connesse all'applicazione del branding alla gestione del territorio in una prospettiva turistica. In particolare dopo un'analisi della letteratura economico-manageriale volta a definire il brand, le sue componenti e le sue funzioni, a partire dai modelli di creazione e di gestione di successo implementati dalle imprese industriali e dei servizi, si è svolta una disamina sulla letteratura turistico-aziendale al fine di comprendere specificità, problematiche e criticità nella gestione dei brand di destinazione.
La mini guida turista responsabile nasce dalla collaborazione tra Viajero Responsable e Sustainable Tourism World.
Con l’approvazione della Legge n.62 del 4 dicembre 2012 la Regione Calabria «promuove la costituzione, il riconoscimento e lo sviluppo degli ecomusei con l’obiettivo di ricostruire, testimoniare, valorizzare e accompagnare nel loro sviluppo, la memoria storica, la vita locale, la cultura materiale e immateriale e quella del paesaggio, le relazioni fra ambiente naturale ed ambiente antropizzato, le tradizioni, la ricostruzione e la trasformazione degli ambienti di vita e di lavoro delle comunità locali». La legge riconosce la tutela del patrimonio culturale ed etno-antropoligico calabrese come possibilità di sviluppo locale sostenibile. In continuità con le direttive regionali la proposta di ecomuseo nel Basso Tirreno Reggino mira alla promozione di tre contesti paesaggistici di grande pregio della provincia di Reggio Calabria attraverso un sistema integrato di azioni e interventi che, a partire dal riconoscimento del patrimonio locale come risorsa, riattivi l’economia dei luoghi. I paesaggi della Vallata del Gallico, della Costa Viola e del Parco d’Aspromonte, pur coinvolti da anni in processi di salvaguardia e recupero, continuano ad essere soggetti a fenomeni inarrestabili di degrado e spopolamento. L’economia di questi territori appare fortemente compromessa dai processi industriali e di globalizzazione che hanno generato l’abbandono delle attività produttive strategiche. A livello locale, nel territorio reggino, assistiamo a fenomeni che in modo diverso si manifestano oggi in tutto il mondo, frutto dei rapidi mutamenti che destabilizzano la struttura della società, nel passaggio dall’era industriale e post-industriale a quella contemporanea, contribuendo alla riflessione su nuovi modelli sostenibili di sviluppo. Proprio in reazione ai processi di decontestualizzazione e sradicamento che derivano dalle dinamiche di globalizzazione si assiste ad una crescente attenzione nei confronti del paesaggio e del patrimonio culturale come possibilità di ritrovare identità in un mondo omologato e standardizzato. L’ecomuseo, nel territorio calabrese, ricco di tradizioni e beni naturali, rappresenta la strategia per restituire valore agli aspetti locali, troppo spesso interpretati, erroneamente, come limiti allo sviluppo piuttosto che caratteri di pregio da salvaguardare.
This paper is part of a large-scale project concerning the textual analysis of a corpus of German and Italian travel guides as well as of a bidirectional parallel corpus of Italian translations of German travel guides and German translations of Italian travel guides. The aim of the project is to analyze the information structure of the textual genre "travel guide" as well as to foreground and emphasize its unique features. The paper presents a first exploratory study of the bidirectional parallel corpus, illustrating and explaining some adaptations of the source texts which result in typical shifts of emphasis in the target texts.
In questa quinta edizione del "Premio Ulisse" abbiamo voluto dare alle stampe il libro del Prof. Melchiorre Trigilia intitolato "1 viaggi ed i luoghi di Ulisse in Sicilia", non solo per scoprire le origini del Premio che porta il nome dell'eroe omerico, simbolo per antonomasia della "virtù e brama di conoscenza" dell'universale umano ingegno; ma soprattutto perché, al confine tra mito, storia e geografia millenaria della Sicilia, la nostra terra in particolare può vantare, come provano le accurate ricerche dell'autore, più di ogni altra, grazie ai numerosi riscontri, i nomi ed i luoghi, di aver ospitato il Viaggiatore e conoscitore di nuove terre, popoli e civiltà, la cui sete di ricerca e conquista continua ancor oggi e continuerà domani nell'esplorazione di nuove frontiere sconosciute.
presente in un solo manoscritto, anche quando non sia cosìchiara la loro indipendenza reciproca. Questa soluzione, rispetto alla registrazione delle varianti in un apparato, garantisce una migliore leggibilitàdei contesti in cui sono inserite le oscillazioni testuali, e può costituire un utile strumento di supporto al lavoro filologico (un esempio in Noomen e van den Boogaard 1983). Tuttavia, con Contini, si dovrà osservare che anche l'apparato può svolgere la stessa funzione di registro delle varianti redazionali, certo frammentandole e quindi sottraendo loro visibilità,ma con il grande vantaggio di produrre non testi paralleli, sui quali èdemandato allettare l'onere del confronto, ma un testo critico corredato dalla elaborazione delle differenze che separano una redazione dall' altra.
Nell'ambito delle Opere poetiche pubblicate a Mantova dagli Osanna nel 1613, sorta di summa di quanto composto fino allora dal gran Basile, le sezioni singole hanno tutte un frontespizio autonomo. Fra i testi più interessanti e meno studiati della silloge v'è certamente la Venere addolorata, una «favola tragica da rappresentarsi in musica», quindi un "libretto" che a quell'altezza cronologica risulta seducente, dopo gli exploit innovativi di Firenze della Dafne e dell'Euridice e dopo gli eventi gonzagheschi monteverdiani (1607, 1608) dell'Orfeo e dell'Arianna. La firma di Ottavio Rinuccini (tranne per l'Orfeo di Alessandro Striggio jr.) siglava squisitamente quelle primizie melodrammatiche 1. Basile arriva nel 1613 con il suo testo per musica, per questo nuovo genere di musica teatrale, in notevole tempestività. Si è parlato per secoli di una princeps della Venere dell'anno precedente, stampata a Napoli, perché si è letto sul frontespizio di una «seconda Impressione». Ma l'edizione della Venere addolorata del 1612, di cui si è favoleggiato, non esiste: leggendo bene il frontespizio, risultano verosimilmente le sole Egloghe ad essere state re-impresse, con una aggiuntavi, in queste Opere poetiche del 1613: Croce ha ritenuto che anche il «drammetto in cinque atti» 2 fosse stato precedentemente stampato sempre nel 1612 e sempre con l'editore Roncagliolo, mentre in quell'anno e con quello stampatore dovrebbero essere uscite le sole Egloghe amorose e lugubri, dedicate anch'esse a Marcello Filomarino 3. Ma uscirono davvero queste Egloghe con il medesimo dedicatario? O non piuttosto la indicazione di re-impressione si riferisce al volume stesso mantovano del 1613? O alla sua sezione contenente Venere ed Egloghe, visto che ogni

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