Books by Emmanuel Betta

Viella, 2021
Il saggio analizza il dibattito tra vaccinisti e antivaccinisti che si svolse in Italia, tra gli ... more Il saggio analizza il dibattito tra vaccinisti e antivaccinisti che si svolse in Italia, tra gli anni '80 e i primi anni del 900, a partire da una monografia di Giulio Bizzozzero, figura di primo piano della medicina italiana di questo periodo e della medicina preventiva, intitolata Sulla vaccinazione e i suoi oppositori. Sul tema furono pubblicati diversi testi, che si confrontarono con le prime normative e regolamenti in materia di vaccini fatte dal governo Crispi e altri. La discussione tra vaccinisti e antivaccinisti si inseriva in un dibattito ampio che coinvolgeva altri paesi e che da una parte interrogava la questione dei limiti dell'intervento dello stato nella sfera individuale (discussione attiva soprattutto in ambito inglese, a partire dai Vaccination acts del 1840, 1841 e 1853), e dall'altra la natura dell'azione profilattica preventiva e in essa del ruolo del medico e delle sue conoscenze e criteri di decisione. Da questo punto di vista vide prodursi una distinzione di posizioni che chiamava in causa anche il rapporto con la religione e con la concezione del ruolo del medico rispetto all’ordine naturale e alla malattia. La vaccinazione si presenta come un’occasione interessante per vedere in una prospettiva di prevenzione, le modalità di costruzione sociale di una fiducia nella capacità del medico, di identificare, significare e costruire un’azione di cura in assenza di una manifestazione palese ed evidente della malattia.
Thomas Banchoff, Embryo Politics : Ethics and Policy in Atlantic Democracies, Ithaca, Cornell University Press, 2011, Revue d’histoire moderne et contemporaine 2016/1 (n° 63-1)

Le Saint-Office et la fécondation artificielle (XIXe - XXe siècle), in L. Berlivet, S. Cabibbo, M.P. Donato, R. Michetti, Médecine et religion : Compétitions, collaborations, conflits (XIIe-XXe siècles), Rome, Editions de l’Ecole française de Rome, 2013 Entre 1877 et 1897 la Congrégation du Saint-Office eut à examiner cinq dubia concernant le statut... more Entre 1877 et 1897 la Congrégation du Saint-Office eut à examiner cinq dubia concernant le statut moral de la fécondation artificielle appliquée aux êtres humains. Les inquisiteurs romains se formèrent un jugement précis dès le premier dubium, après avoir requis l'avis compétent de conseillers issus du monde médical, qui surent leur expliquer les caractéristiques d'une pratique parfai-tement inconnue à l'intérieur des murs de la congrégation. Ce premier jugement ne fut, toutefois, pas rendu public : sa circulation resta confinée aux canaux confidentiels de la communication ecclésiastique, accompagnée de la recommandation explicite d'en limiter au maximum la circulation, pour ne donner aucune publi-cité à une opération qui présentait divers aspects problématiques au regard de la morale catholique. Ce n'est qu'en 1897, vingt ans après le premier débat inquisitorial, que la Congrégation du Saint-Office décida de faire connaître ses propres positions, en publiant le dispositif du décret dans les Acta Apostolicae Sedis. La première parmi les institutions religieuses des diverses confessions, l'Église catholique prenait ainsi une position définitive sur une expérience thérapeutique qui, à la fin du XIX e siècle, demeurait encore rela-tivement peu connue, dans la pratique et même dans le discours médical. Durant les vingt ans qui séparent les deux décisions, le jugement des inquisiteurs demeura pratiquement immuable, le vrai facteur de discontinuité résidant dans le choix de rendre public les déci-sions inquisitoriales, mais à un moment où le parcours normatif se trouvait déjà dans une phase avancée. Sur les bureaux des inquisi-teurs s'étaient accumulées les interrogations et les réflexions adres-sées par des fidèles concernant la moralité de cette procédure de fécondation, tandis que parallèlement s'étaient également opérées une série de transformations culturelles et sociales impliquant l'Église elle-même, si bien que la discipline de la fécondation arti-ficielle constituait à bien des égards une sorte de condensé de tels changements. En effet, l'intervention normative du Saint-Office en la matière se fit dans un contexte historique marqué par les efforts de l'Église catholique, en particulier à travers sa congrégation la plus influente
L'altra genesi. Storia della fecondazione artificiale, Carocci, Rome 2012

Animare la vita. Disciplina della nascita tra medicina e morale nell'Ottocento,Il Mulino 2006
Quando comincia la vita? L'embrione è un essere vivente? Ha un'anima? Questi interrogativi - ora ... more Quando comincia la vita? L'embrione è un essere vivente? Ha un'anima? Questi interrogativi - ora al centro del dibattito sulla biopolitica - hanno occupato per secoli la riflessione di medici, teologi e giuristi. In questo volume l'autore ricostruisce un momento determinante del lungo conflitto tra saperi maschili per il controllo della procreazione e la definizione del valore e del significato della vita. Nell'800 le nuove frontiere della scienza spostano più avanti l'incerto confine dell'intervento sul corpo delle donne incinte. La scena del parto - un tempo interamente femminile - si anima di nuovi soggetti ed entra attivamente in campo la scienza. L'aborto è un reato e un peccato. Ma cosa fare quando è in gioco la vita della madre, o di entrambi, la madre e il nascituro? Le istituzioni della medicina sanciscono che l'aborto terapeutico è non solo un diritto, ma un dovere del medico di fronte a determinate patologie. Intanto i progressi della scienza consentono interventi mai effettuati prima, e pongono realisticamente la scelta tra il feto e la donna. Ne discutono i giuristi e i teologi. Alla fine del secolo, la Chiesa, per secoli possibilista, interviene, ad opera dell'Inquisizione romana, a mettere ordine nella propria dottrina sul governo della vita, fornendo ai cattolici strumenti e principi più nitidi per fronteggiare i saperi della scienza.
Indice: Introduzione. - I. Embriologia sacra. - II. Lessico medico. - III. La scienza onnipotente. - IV. L'aborto medico in Italia. - V. L'intervento del Sant'Uffizio. - VI. Disciplina e dottrina. - Indice dei nomi.
Articles by Emmanuel Betta
Nicola Pende e la legislazione razzista del fascismo, 2019
Nicola Pende e la legislazione razzista del fascismo, in AAVV, Razza fascista. Nicola Pende fra s... more Nicola Pende e la legislazione razzista del fascismo, in AAVV, Razza fascista. Nicola Pende fra scienza e ideologia eugenetica, ANPi-Radici Future, Bari 2019 pp. 57-84
Pietro Valpreda
Dizionario biografico degli italiani, 2020
Pietro Valpreda

Eugenetica in democrazia Uomini e topi: il discorso di Mariella Mehr all’Università di Basilea
Contemporanea rivista di storia dell'800 e del 900, 2018
From 1924 to 1973 a Swiss federal agency provided a eugenic project of national re-education
of g... more From 1924 to 1973 a Swiss federal agency provided a eugenic project of national re-education
of gypsies people, which was considered degenerated and dangerous for national community.
Almost 600 children were taken from their families, given in adoption, with the annulment of
any relationship to their families, arriving in many cases at the reclusion in prison or psychiatric
clinic, with the use of sterilization as the definitive disciplinary measure. This long standing
eugenic project started to be criticized at the beginning of the Seventies, even by the public
action of the poetess and writer Mariella Mehr, whose life has been harshly marked by this
project. Twenty years later she received an honoury degree as a public recognition of giving
voice to people who suffered the brutality of this project. That lectio magistralis, published here
integrally for the first time, discusses with implacable and lucid words the role of knowledge
and public institutions in conceiving and organizing this project and the persistence of eugenics
and racist interpretations of gypsies, which had and still have deeply and resistant roots in
the savants community, even after the fall of totalitarian regimes and in democratic contexts.
Luigi Calabresi
Dizionario biografico degli italiani online, 2019
Contemporanea. Rivista dell'800 e del 900", 2018
Introduction to "Present-days eugenics", monographic issue of "Contemporanea. Rivista dell'800 e ... more Introduction to "Present-days eugenics", monographic issue of "Contemporanea. Rivista dell'800 e del 900"
in "Dizionario biografico degli italiani", Istituto dell'Enciclopedia Italiana,, Roma, 2015, vol.... more in "Dizionario biografico degli italiani", Istituto dell'Enciclopedia Italiana,, Roma, 2015, vol. 82, pp. 207-211
1816 e nel 1828), ma subito tradotto in inglese (1801; altre edizioni nel 1806 e nel 1807) in ted... more 1816 e nel 1828), ma subito tradotto in inglese (1801; altre edizioni nel 1806 e nel 1807) in tedesco (1801; poi ancora nel 1808) e in francese (1803). Nell'opera Coutinho difendeva gli interessi dei coltivatori e dei commercianti di canna da zucchero. Molte delle sue idee sulle colonie, sul commercio e sulla schiavitù furono discusse dai giornali di diversi paesi europei, che prestavano grande attenzione alle notizie divulgate da un vescovo che era anche un profondo conoscitore del Brasile e membro di un'accademia scientifica.

Aborto 13 l'inasprimento del clima antireligioso durante il Triennio Liberale costrinse i vescovi... more Aborto 13 l'inasprimento del clima antireligioso durante il Triennio Liberale costrinse i vescovi a ricordare le proibizioni dei libri che erano state imposte dal tribunale, senza rendersi conto che, senza il potere coercitivo dell'Inquisizione, nulla poteva essere fatto contro la riconquistata libertà di stampa. D'altro canto, la posizione del nunzio Santiago Giustiniani espressa in un dispaccio del 17 marzo 1820 indirizzato al segretario di Stato, cardinale Ercole Consalvi, confermava la nuova posizione adottata dalla Sede Apostolica rispetto ai fatti: il tribunale dell'Inquisizione spagnolo si era andato via via slegando dal controllo di Roma, convertendosi in un vassallo del potere temporale, in una Inquisizione di Stato, che era difficile tutelare. Si stabiliva quindi che, nonostante la decisione unilaterale del monarca di destituire l'inquisitore generale senza l'autorizzazione papale, non c'era motivo di lamentarsi per questa perdita, dato che il controllo dell'ortodossia continuava ad essere garantito attraverso il vescovi.

La giornata del 12 Marzo 2000 diventerà con tutta probabilità una data di rilievo nella storia de... more La giornata del 12 Marzo 2000 diventerà con tutta probabilità una data di rilievo nella storia della Chiesa cattolica. Per la prima volta un papa ha pubblicamente e solennemente assunto l'esistenza di pagine oscure nella storia della Chiesa, chiedendone solennemente il perdono. L'anziano pontefice inginocchiato di fronte al crocifisso, che scandisce a più riprese in mondovisione il mea culpa, è indubbiamente l'immagine che sintetizza e simboleggia in maniera più potente la valenza storica e l'eccezionalità dell'evento. Questa cerimonia è stata il momento culminante di un contrastato e complesso processo di discussione e riflessione avviato da Karol Wojtyla, che nel corso del suo ventennale pontificato ha più volte affrontato il tema del pentimento della Chiesa per eventi della sua storia. Nella sua intensa e fittissima attività pastorale, il papa si è spesso trovato di fronte alla difficoltà di coniugare un'efficace e autorevole azione pastorale con le dolorose e irrisolte eredità di conflitti e lacerazioni che la presenza storica del cattolicesimo e della Chiesa cattolica ha lasciato in numerose parti del mondo. A più riprese, aveva riesaminato il comportamento e l'azione cattolica verso vari soggetti, dalle donne agli indios latinoamericani, dai protestanti agli ortodossi, agli ebrei. Un altro evento `storico' del suo pontificato, la visita alla sinagoga di Roma nell'aprile 1986, aveva già lanciato un segnale forte della direzione intrapresa dal pontefice polacco. Con la bolla d'indizione del giubileo dell'anno 2000, la Incarnationzis Mysterium del 29 novembre 1998, il percorso di ridefinizione della memoria storica cattolica era stato formalizzato con l'istituzione di una Commissione teologica internazionale, presieduta dal prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, Joseph Ratzinger, che dopo due anni di lavoro ha redatto un documento Memoria e riconciliazione. La Chiesa e le colpe del passato, presentato alla stampa l'8 marzo scorso. Altre due commissioni miste, con teologi, storici e rappresentanti del mondo ebraico, avevano esaminato la storia della Chiesa, in questa direzione, rispetto a due diversi momenti forti: l'Inquisizione e la sua attività, e, soprattutto, il rapporto con l'ebraismo e con la Shoah. Risulta immediatamente chiara la portata e la profondità di ciò che è avvenuto, sia per i temi trattati -perdono, pentimento, memo-160 ria -sia per il contesto e la prospettiva nella quale sono stati concepiti. Non occorre riferirsi alla religione cattolica per apprezzare il peso e la complessità che il perdono e il pentimento in sé implicano: una difficile messa in discussione di sé, che passa attraverso una sorta di autoannullamento di fronte all'altro da sé, doloroso perché incrina la continuità e l'unità dell'identità. Il pentimento è un momento specificamente individuale, un percorso intimo e personale attraverso il quale il singolo individuo ridefinisce se stesso, ma è soprattutto un processo aperto, il cui esito non è determinato aprioristicamente. E l'altro, colui al quale viene chiesto il perdono, che ha il potere ultimo di dare un senso conclusivo al percorso di ridefinizione dell'identità. Si tratta, in altri termini, di una relazione a due, nella quale si verifica un reciproco riconoscimento: chi si pente riceve il senso e il riconoscimento del suo rinnovato sé da colui al quale chiede il perdono, il quale può anche non sanare il conflitto, non riconoscendo il cambiamento. In questa prospettiva la teologia cattolica attribuisce un doppio significato alla confessione delle proprie colpe, da una parte la confessio peccati, il riconoscimento del sé fallace, dall'altra la confessio laudis, la confessione come lode, come riconoscimento e celebrazione dell'infinita capacità divina di perdonare. Nel caso che qui stiamo esaminando í termini del pentimento-perdono sono stati cambiati. Il pentimento è stato svolto su una scena pubblica dal papa, che a nome di un soggetto collettivo e istituzionale, la Chiesa cattolica, ha chiesto il perdono ad alcuni soggetti, riconosciuti come `vittime' della presenza storica dei cattolici, che però erano assenti nella scena di san Pietro. Dall'individuale e intimo al collettivo e pubblico, dalla relazione tra due a una relazione in qualche misura autoreferenziale, o nella quale l'interlocutore profondo, come vedremo più avanti, era un altro. La cerimonia del marzo scorso sembra quindi aver riguardato qualcosa di differente dalla tradizionale idea del perdoni, e del pentimento.
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Indice: Introduzione. - I. Embriologia sacra. - II. Lessico medico. - III. La scienza onnipotente. - IV. L'aborto medico in Italia. - V. L'intervento del Sant'Uffizio. - VI. Disciplina e dottrina. - Indice dei nomi.
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of gypsies people, which was considered degenerated and dangerous for national community.
Almost 600 children were taken from their families, given in adoption, with the annulment of
any relationship to their families, arriving in many cases at the reclusion in prison or psychiatric
clinic, with the use of sterilization as the definitive disciplinary measure. This long standing
eugenic project started to be criticized at the beginning of the Seventies, even by the public
action of the poetess and writer Mariella Mehr, whose life has been harshly marked by this
project. Twenty years later she received an honoury degree as a public recognition of giving
voice to people who suffered the brutality of this project. That lectio magistralis, published here
integrally for the first time, discusses with implacable and lucid words the role of knowledge
and public institutions in conceiving and organizing this project and the persistence of eugenics
and racist interpretations of gypsies, which had and still have deeply and resistant roots in
the savants community, even after the fall of totalitarian regimes and in democratic contexts.