Papers by Giuseppina Scamardì
F. Capano, E. Maglio, M. Visone (a cura di), Città e guerra, 2023
Dal 1463 i turchi avviarono un programma di fortificazioni in Epiro, nell’area strategica dello s... more Dal 1463 i turchi avviarono un programma di fortificazioni in Epiro, nell’area strategica dello stretto di Arta, sottratta a Venezia, con un castello detto Bouka, la bocca, attorno al quale si sviluppò la città di Preveza. Oggi Bouka è andato perduto ma ne rimane il segno urbano, perché nulla vi fu più insediato. Attraverso le fonti documentarie testuali e iconografiche possono essere ricostruite sue caratteristiche tipologiche e la sua storia nell’alternarsi di dominazioni ottomana e veneziana.
Sì come il suo disegno demostra. Città, porti, fortezze del Mediterraneo nelle imprese delle galere toscane (XVII secolo). L'Italia, 2016
L’opera raccoglie e analizza le prospettive urbane e territoriali contenute in un codice del XVII... more L’opera raccoglie e analizza le prospettive urbane e territoriali contenute in un codice del XVII secolo, custodito presso la Biblioteca Riccardiana di Firenze. Le prospettive corredano e illustrano il lungo racconto delle navigazioni compiute dalle galere dell’Ordine di Santo Stefano tra il 1602 e il 1616. Sono vedute dai caratteri originali, sia per la struttura compositiva sia per il punto di vista scelto, spesso lontane dagli stereotipi compositivi dell’epoca. Nel loro insieme documentano l’assetto urbano e territoriale dell’Italia costiera e del Mediterraneo, in un inedito viaggio per immagini.

I. Balestreri, M. Folin (a cura di), Una nazione giovane: l’Italia dei palazzi municipali, 1861-1911, 2024
Dopo l’Unità d’Italia si cominciò a immaginare Reggio Calabria come una città veramente “all’alte... more Dopo l’Unità d’Italia si cominciò a immaginare Reggio Calabria come una città veramente “all’altezza de’ tempi nuovi”, distesa col suo impianto ortogonale tra la stazione ferroviaria e il porto, illuminata dal nuovo impianto a gas, proporzionata nei volumi urbani e armoniosa nei prospetti. Nella nuova configurazione datale dal piano regolatore e di ampliamento, iniziato nel 1867, l’antico polo commerciale di piazza dei Gigli diventava all’improvviso il centro geometrico della città e come tale doveva cambiare ruolo ideologico e funzionale. Tra le varie azioni, la più importante fu riqualificare l’edificio che su di essa prospettava – l’antico Convento dei Domenicani, già da qualche tempo destinato a uso civico – per conferirgli la giusta veste rappresentativa e innalzarlo a Palazzo di Città. Negli anni Ottanta si avviò dunque un progetto di restauro e ampliamento che eliminava le permanenze che ne guastavano la regolarità e la funzionalità e definiva la nuova facciata. I lavori si conclusero nel 1902, ma ebbero vita breve, perché il sisma del 1908 ne rese necessario il rifacimento. L’incarico fu affidato a Ernesto Basile – in quel momento impegnato a Montecitorio – ma questo primo progetto fu bocciato a causa dell’eccessiva altezza sul fronte principale, obbligata dalla configurazione altimetrica del lotto. L’architetto propose allora di scegliere un nuovo lotto pianeggiante sul fronte opposto della strada; la proposta fu accolta e avviata la nuova sede municipale, attuale palazzo San Giorgio. Nel 1911 l’antico Palazzo di Città veniva quindi dismesso e se ne sanciva la demolizione: al suo posto sarebbe sorto il teatro.

B.Mussari, G. Scamardì (a cura di), Il sud Italia: schizzi e appunti di viaggio. L'interpretazione dell'immagine, la ricerca di una identità , 2019
Nel 1544 il sacerdote provenzale Jérome Maurand viaggiava sulle galere francesi al seguito della ... more Nel 1544 il sacerdote provenzale Jérome Maurand viaggiava sulle galere francesi al seguito della flotta ottomana comandata da Khair-ad-din detto il Barbarossa. Di questo viaggio, durato circa sei mesi, egli redigeva un accurato resoconto manoscritto, contenente la narrazione degli eventi, tra cui gli assalti dell’armata ottomana ai territori spagnoli in Italia, ma anche la descrizione di terre e città osservate durante il viaggio. Per molte di queste Maurand produceva delle “vedute al naturale”, tra le quali appaiono significative quelle relative al meridione d’Italia. Per queste regioni, infatti, a fronte di poche città per le quali esiste un amplissimo repertorio figurativo e descrittivo, esiste un sommerso fatto di realtà territoriali pressoché ignorate e sconosciute. Sono luoghi lontani dagli itinerari e dalle rotte consuete, per i quali la vedutistica – almeno fino all’esplosione di interesse del Grand Tour – è rara o addirittura inesistente, cosicché ogni nuovo apporto si rivela significativo sul piano della testimonianza documentaria.
DOAJ (DOAJ: Directory of Open Access Journals), Jul 1, 2019
the view of Catanzaro, the old capital of Calabria ultra and now the regional capital, contained ... more the view of Catanzaro, the old capital of Calabria ultra and now the regional capital, contained in Voyage offers a starting point of analysis to explain historical structure and urban transformations. The drawing documents the portion of the city depicted, although its designer, Claude-Louis Châtelet, wanted to narrate the picturesque location. Comparison with the previous and subsequent iconography allows us to quickly view the changes suffered by the city and, above all, the change of its image and its identity.
Colección Congresos UA Los contenidos de esta publicación han sido evaluados por el Comité Cientí... more Colección Congresos UA Los contenidos de esta publicación han sido evaluados por el Comité Científico que en ella se relaciona y según el procedimiento de la ``revisión por pares´´.

Immagini di città nell'itinerario e viaggio sino in levante di Jérome Maurand (1544)
Storia urbana, Aug 1, 2017
Travel stories are very important to reconstruct the historical aspect of the Mediterranean coast... more Travel stories are very important to reconstruct the historical aspect of the Mediterranean coastlines. One of the most important travel stories is the manuscript entitled: Itinerario e viaggio dell’armata navale di Barbarossa sino in Levante, preserved in the Bibliotheque Inguimbertine of Carpentras. In the manuscript, the author, the learned priest Jerome Maurand, describes the journey by sea from Antibes to Constantinople in 1544. Maurand was the chaplain of the French fleet, commanded by Antoine Escalin des Aimars, also known as Polin, which, after the Siege of Nice, had to take back home the Ottoman galleys and their captain, Khair ad-d¯in, better known as Barbarossa. During the journey, Maurand recounts the events and, in particularly, describes the many lands and cities that he sees, and composes 32 drawings of them. The manuscript is an important historical evidence, even for the presence of its rich iconography, which consists in original drawings. The research aims to demonstrate that these images, taken together, constitute an interesting historical documentary source of the layout of Mediterranean cities, by the point of view of a French savant of the sixteenth century.

Per mare e per terra. L'immagine del mediterraneo nei primi anni del xvii secolo, tra i disegni e i racconti di una cronaca manoscritta
Storia urbana, Feb 1, 2013
Un’inedita cronaca manoscritta tratta degli eventi vissuti e delle terre visitate o soltanto osse... more Un’inedita cronaca manoscritta tratta degli eventi vissuti e delle terre visitate o soltanto osservate nel corso di quindici navigazioni compiute dal suo autore, imbarcato su una delle galere dell’Ordine mediceo di Santo Stefano negli anni tra 1602-1616, all’interno dell’intero bacino del Mediterraneo. Le descrizioni, che non si limitano ai soli caratteri fisici, ma sono arricchite da note su struttura sociale, usanze e tradizioni, economia locale e principali risorse produttive, sono arricchite da circa 200 disegni. L’assoluta autonomia dell’autore, che scrive per se stesso e non per un committente da compiacere, induce a considerare le informazioni fornite come oggettive. Cio consente di ricostruire l’immagine precisa e realistica di terre e popoli mediterranei, all’interno di un importante momento storico: l’eta delle guerre dei corsari e dei conflitti tra le principali potenze, impegnate a contendersi il predominio sul Mediterraneo e sull’Occidente (Francia, Spagna, Impero Ottomano), e gli Stati loro alleati. Particolarmente significativa, a tal proposito, e la descrizione dei territori ellenici, presenza importante a\ll’interno del manoscritto e in cui la cristianita convive in maniera piu o meno pacifica con il nemico ottomano. E uno scenario estremamente variegato, di cui l’autore mette in risalto le peculiarita e le "stranezze" sia per quanto riguarda i sistemi urbani o comunque antropizzati, sia, soprattutto per cio che riguarda gli aspetti antropologici e sociali, lontani dalla cultura e dalle tradizioni dell’autore.
Cronaca e propaganda: immagini di fortificazioni anatoliche nel primo decennio del XVII secolo
Pisa University Press eBooks, 2023
Un paese ci vuole. Studi e prospettive per i centri abbandonati e in via di spopolamento

LEXICON: Storie e Architettura in Sicilia, 2021
Indagare l'architettura del Quattrocento in Calabria non è cosa facile. E ciò non solo per gli ev... more Indagare l'architettura del Quattrocento in Calabria non è cosa facile. E ciò non solo per gli eventi naturali, sismici e idrogeologici connessi a un territorio particolarmente fragile o per gli eventi bellici, ma anche per una volontà prettamente umana di cancellare le tracce di un passato a torto ritenuto ingombrante e poco orientato verso il futuro o semplicemente di dimenticarlo, limitandosi a un abbandono. Lo stesso processo ha coinvolto le fonti archivistiche che, distrutte o disperse, mostrano purtroppo ampie lacune per il periodo di riferimento. Per ritrovare un filo conduttore che leghi i modelli e i linguaggi, che individui i prototipi e gli epigoni, bisogna dunque lavorare ricomponendo i superstiti frammenti, materiali e documentari, sparsi un po' ovunque per la regione, e riconducendoli ai sistemi di governo del territorio, alle committenze ecclesiastiche, ai rapporti commerciali, entro un più vasto ambito mediterraneo. È stato scritto che la Calabria, al termine del dominio svevo, manifestò una certa resistenza all'introduzione di forme architettoniche nuove, permanendovi «una solida tradizione indigena, pronta a respingere piuttosto che ad accogliere le influenze dell'arte francese» 1 . In realtà, se è vero che la regione non adottò mai il gotico francese nelle sue espressioni provenienti dall'Ile-de-France -come del resto fu per l'Italia e per il Regno -questo non implicò il rifiuto verso le nuove sollecitazioni che provenivano dai principali centri di cultura, con i quali la regione aveva relazioni politiche, sociali, commerciali; da essi, invece, assorbì elementi stilistici e linguaggi, seppur in tempi e modalità diverse a seconda dei contesti 2 . Fra la fine del XIV e i primi decenni del XV secolo, si ebbe dunque un duplice indirizzo. Da un lato, la grande nobiltà feudale locale, strettamente connessa agli Angiò, con ruoli politici e amministrativi di rilievo e dalle capacità finanziarie tali da poter commissionare importanti fabbriche, si rivolse al gusto di corte come espressione di appartenenza alla classe dominante 3 ; sull'altro versante, i ceti borghesi, specie quelli mercantili, adottarono invece tipi e linguaggi che rimandavano all'ambiente aragonese, il cui dominio commerciale era preponderante nel bacino del Mediterraneo 4 , anche in virtù degli stretti rapporti intrattenuti fin dai tempi della guerra del Vespro. Si trattava, insomma, per entrambi, dell'adozione di una sorta di codice-stile che traduceva e manifestava materialmente ruoli, potere e ideologie. L'esempio più noto in relazione al primo è certamente Altomonte-Brahalla, che sotto il dominio di Filippo Sangineto -esponente di primissimo piano della corte di Roberto d'Angiò, nominato Siniscalco di Provenza e Forcalquier fin dal 1331 -divenne uno dei principali centri artistici del regno. La chiesa di

ArcHistoR Architettura Storia Restauro - Architecture History Restoration, 2019
In 1544 the Provencal priest Jérome Maurand traveled on French galleys following the Ottoman flee... more In 1544 the Provencal priest Jérome Maurand traveled on French galleys following the Ottoman fleet commanded by Khair-ad-din known as Barbarossa. Of this trip, which lasted about six months, he wrote an accurate manuscript account, containing the narration of events, including the assaults of the Ottoman army to the Spanish territories in Italy, but also the description of lands and cities observed during the voyage. Maurand produces for many of these "natural views", among which are significant those related to the southern Italy. In fact, for these regions, compared to a few cities for which there is a very large figurative and descriptive repertoire, there are almost unknown places. These sites are far from the usual itinerary and routes, for which the view - at least until the explosion of interest in the Grand Tour - is rare or even nonexistent, so that every new contribution proves significant in terms of documentary testimony.
This essay will introduce an unpublished urban perspective of Alicante. This drawing is part of a... more This essay will introduce an unpublished urban perspective of Alicante. This drawing is part of a manuscript kept in the Library Riccardiana of Florence; it is a travel diary written in the first fifteen years of the XVIIth century by a sailor on board the galley of the Tuscan Order of St. Stephen. The perspective was sketched in 1611 and is accompanied by a description of the locations, with particular attention to the fortifications. Alicante is portrayed from the sea and from the northeast: the author is on a galley, a short distance from the coast and he uses a low point of view on the horizon. As a result, it provides a reliable picture of an urban and territorial system, comparable to the best-known iconography and it is therefore an interesting testimony of the sites and fortifications before the French bombardment of 1691.

The ideal image of Calabria that the Saint-Non expedition hoped to find was that handed down by t... more The ideal image of Calabria that the Saint-Non expedition hoped to find was that handed down by the classics, with archaeological remains capable of reconnecting myth to reality. On arriving in the various locations, however, these expectations found a very different situation, and the drawings had no choice but to adapt to it. Yet, unexpectedly, it was precisely from the loss of the ancient image that the new one emerged. This was composed of wild lands and inhabited centers, picturesquely perched on the cliffs or on the inland rocks. It was this new Calabria that was presented to Europe, through an original iconography, which owed nothing to the designers of the past. A part of the image codified in the Voyage was maintained until relatively recently: urban transformations did not - or only partially - affect historic centers, thus maintaining their recognizability. On the contrary, another more substantial part was abruptly annulled by natural events, such as the earthquake of 17...

The phenomenon of abandonment today mainly concerns small villages, located in disadvantaged or f... more The phenomenon of abandonment today mainly concerns small villages, located in disadvantaged or fragile areas, but also urban and industrial "fragments", which have concluded their life cycle or have lost their function, becoming incompatible with the socio-economic system. The most obvious causes are natural and anthropic, traumatic and gradual, and depend on the fragility of the territory, often increased by neglect and poor maintenance, in a spiral process in which abandonment increases neglect, neglect increases abandonment; but they also depend on the traditional socio-economic system, which cannot keep up with the speed of processes in the so-called advanced areas. Depopulation and abandonment are not phenomena of our time. In every age and at every latitude territories have been gradually inhabited, abandoned and then re-inhabited, according to a life cycle that is sometimes natural, sometimes unnaturally accelerated by political choices. However, it is evident, loo...

Immagini di città nell'itinerario e viaggio sino in levante di Jérome Maurand (1544)
STORIA URBANA, 2017
Travel stories are very important to reconstruct the historical aspect of the Mediterranean coast... more Travel stories are very important to reconstruct the historical aspect of the Mediterranean coastlines. One of the most important travel stories is the manuscript entitled: Itinerario e viaggio dell’armata navale di Barbarossa sino in Levante, preserved in the Bibliotheque Inguimbertine of Carpentras. In the manuscript, the author, the learned priest Jerome Maurand, describes the journey by sea from Antibes to Constantinople in 1544. Maurand was the chaplain of the French fleet, commanded by Antoine Escalin des Aimars, also known as Polin, which, after the Siege of Nice, had to take back home the Ottoman galleys and their captain, Khair ad-d¯in, better known as Barbarossa. During the journey, Maurand recounts the events and, in particularly, describes the many lands and cities that he sees, and composes 32 drawings of them. The manuscript is an important historical evidence, even for the presence of its rich iconography, which consists in original drawings. The research aims to demonstrate that these images, taken together, constitute an interesting historical documentary source of the layout of Mediterranean cities, by the point of view of a French savant of the sixteenth century.

Per mare e per terra. L'immagine del mediterraneo nei primi anni del xvii secolo, tra i disegni e i racconti di una cronaca manoscritta
Storia urbana, Feb 1, 2013
Un’inedita cronaca manoscritta tratta degli eventi vissuti e delle terre visitate o soltanto osse... more Un’inedita cronaca manoscritta tratta degli eventi vissuti e delle terre visitate o soltanto osservate nel corso di quindici navigazioni compiute dal suo autore, imbarcato su una delle galere dell’Ordine mediceo di Santo Stefano negli anni tra 1602-1616, all’interno dell’intero bacino del Mediterraneo. Le descrizioni, che non si limitano ai soli caratteri fisici, ma sono arricchite da note su struttura sociale, usanze e tradizioni, economia locale e principali risorse produttive, sono arricchite da circa 200 disegni. L’assoluta autonomia dell’autore, che scrive per se stesso e non per un committente da compiacere, induce a considerare le informazioni fornite come oggettive. Cio consente di ricostruire l’immagine precisa e realistica di terre e popoli mediterranei, all’interno di un importante momento storico: l’eta delle guerre dei corsari e dei conflitti tra le principali potenze, impegnate a contendersi il predominio sul Mediterraneo e sull’Occidente (Francia, Spagna, Impero Ottomano), e gli Stati loro alleati. Particolarmente significativa, a tal proposito, e la descrizione dei territori ellenici, presenza importante a\ll’interno del manoscritto e in cui la cristianita convive in maniera piu o meno pacifica con il nemico ottomano. E uno scenario estremamente variegato, di cui l’autore mette in risalto le peculiarita e le "stranezze" sia per quanto riguarda i sistemi urbani o comunque antropizzati, sia, soprattutto per cio che riguarda gli aspetti antropologici e sociali, lontani dalla cultura e dalle tradizioni dell’autore.
The view of Catanzaro, the old capital of Calabria Ultra and now the regional capital, contained ... more The view of Catanzaro, the old capital of Calabria Ultra and now the regional capital, contained in Voyage offers a starting point of analysis to explain historical structure and urban transformations. The drawing documents the portion of the city depicted, although its designer, Claude-Louis Châtelet, wanted to narrate the picturesque location. Comparison with the previous and subsequent iconography allows us to quickly view the changes suffered by the city and, above all, the change of its image and its identity.
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