Papers by Martina Damiani
Sponde. Rivista di lingue, letterature e culture tra le due sponde dell’Adriatico, 2022
Il contributo si propone di approfondire l’importanza dello scrittore ottocentesco Filippo Zambon... more Il contributo si propone di approfondire l’importanza dello scrittore ottocentesco Filippo Zamboni (Trieste, 1826-Vienna, 1910) quale studioso di Dante. A tale proposito si analizzeranno alcuni riferimenti alla Divina Commedia presenti nelle sue opere nonché un’originale riscrittura della punizione destinata agli avari nel quarto cerchio dell’Inferno. L’analisi sarà ampliata facendo riferimento agli articoli su Zamboni pubblicati in vari periodici dell’epoca e prendendo in esame un manoscritto della letterata istriana Giuseppina Martinuzzi, conservato presso in Museo popolare di Albona. Queste fonti riveleranno nuovi aspetti legati all’opus letterario e agli studi portati avanti da questo singolare dantista triestino.

Tabula 17, 2020
Pietro Aretino intrattiene da Venezia diverse corrispondenze con personaggi di spicco del panoram... more Pietro Aretino intrattiene da Venezia diverse corrispondenze con personaggi di spicco del panorama politico e culturale, come traspare dai nomi altisonanti presenti nelle sue Lettere. Quando decide di rendere noti i suoi contatti epistolari e di includerli in un libro, ottiene un immediato successo che spinge il suo editore, Francesco Marcolini, a stampare nuove edizioni dell’opera. Con l’intento di ribadire il suo primato nell’epistolografia in volgare, Aretino biasima gli scrittori e i tipografi che pubblicano, subito dopo di lui, una moltitudine di libri di lettere, imitandolo. Dalla sua critica esonera però le persone più in vista di Venezia, tra cui Paolo Manuzio, prolifico autore ed editore di raccolte epistolari. Il presente lavoro si propone di analizzare quelle lettere che svelano il complesso meccanismo editoriale che sta dietro agli scambi epistolari del primo Cinquecento.

2. Labinski kulturno-povijesni susreti. Zbornik radova s međunarodnoga znanstveno-stručnog skupa, 2020
Durante il dominio asburgico, si avvia in Istria un’intensa attività giornalistica volta a difend... more Durante il dominio asburgico, si avvia in Istria un’intensa attività giornalistica volta a difendere l’italianità della regione. La letterata albonese Giuseppina Martinuzzi dà un notevole contributo in questo senso, pubblicando poesie e articoli nei giornali istriani, tra cui La Scolta (1885 – 1888), L’Eco di Pola (1886 – 1897) e L’Istria (1882 – 1903). Nell’elevare la cultura italiana, la Martinuzzi non scredita mai gli slavi (croati e sloveni), come solevano fare, invece, diversi intellettuali che collaboravano con i periodici in Istria. La letterata biasima gli attacchi che si scambiavano le due nazionalità e tenta di rendere coscienti gli istriani dell’importanza di unire le forze per favorire il progresso sociale e culturale. Grazie alla sua esperienza come educatrice, si sofferma sulla necessità di aprire nuove scuole e di garantire l’istruzione nella lingua materna a tutta la popolazione istriana. Ritiene quindi controproducente il tentativo di frenare il processo di scolarizzazione, prendendo in considerazione l’ingiusto accanimento della stampa periodica italiana di fronte alla proposta di aprire un ginnasio croato a Pisino. Giuseppina Martinuzzi cosciente dell’enorme influenza del giornalismo istriano decide di servirsi di questo mezzo per diffondere nei suoi scritti messaggi di tolleranza e comprensione.
Studi sugli intellettuali europei tra Ottocento e Novecento, a cura di Martina Damiani e Fabrizio Fioretti, Università Juraj Dobrila di Pola, 2019
La donna nel Rinascimento. Amore, famiglia, cultura, potere, Atti del XXIX Convegno Internazionale (Chianciano e Montepulciano, 20-22 luglio 2017), 2019
La posizione ricoperta dalla duchessa Elisabetta Gonzaga nel trattato Il Libro del Cortegiano (15... more La posizione ricoperta dalla duchessa Elisabetta Gonzaga nel trattato Il Libro del Cortegiano (1528) di Baldassare Castiglione sarà paragonata ad altre opere del primo Cinquecento. Nello specifico sarà analizzata la parte centrale ottenuta dalla cortigiana Tullia d’Aragona nel Dialogo d’Amore (1542) di Sperone Speroni, approfondendo diverse teorie sulla funzione della donna nella società rinascimentale.

Tabula, 2013
La tecnica teatrale del raddoppiamento gemellare basato sui Menaechmi plautini è stata riprodotta... more La tecnica teatrale del raddoppiamento gemellare basato sui Menaechmi plautini è stata riprodotta in scena dal letterato rinascimentale Pietro Aretino nella commedia Lo Ipocrito (1542). Nel lavoro si evidenzierà il modo in cui Aretino stravolge la trama latina, in rapporto alla sua poetica anticlassicista. L’esperienza perturbante dell’incontro di un personaggio con il proprio doppio e la successiva perdita dell’identità registrata nell’Ipocrito, saranno analizzate mediante l’approccio psicoanalitico e antropologico, che approfondiranno l’inconsueta rappresentazione dell’altro quale rivale e nemico. L’apatia denotata nel protagonista della commedia sarà sviluppata, invece, incentrando l’attenzione sull’ambientazione della pièce a Milano, una città in preda al dominio spagnolo, che testimonia l’esperienza traumatica delle invasioni straniere in Italia. In quest’ottica, l’eversiva modifica del doppio in Aretino sarà interpretata quale polemica letteraria nei confronti degli imitatori e nello stesso tempo come critica della destabilizzante realtà sociale.
Comico e tragico nella vita del Rinascimento, 2016
Il lavoro prende in analisi il diverso approccio alla rappresentazione della minaccia straniera n... more Il lavoro prende in analisi il diverso approccio alla rappresentazione della minaccia straniera nelle commedie rinascimentali, visibile in particolare nelle riscritture operate da Pietro Aretino. Il commediografo rielabora ne La Cortigiana (1525, 1534) un passo della Mandragola (1518) del Machiavelli, rendendo incisivo il timore del popolo per un possibile attacco ottomano, mentre ne La Talanta (1542) affronta il tragico tema delle schiavitù dei cristiani da parte dei turchi, usufruendo dell’espediente degli scambi gemellari su modello de La Calandria (1521) del Bibbiena. Aretino, contrario all’imitazione letteraria, riprende ne Lo Ipocrito (1542) il motivo dei Menaechmi di Plauto e lo colloca nel contesto della dominazione spagnola in Italia, portando in rilievo il malcontento sociale.

XXV Convegno Internazionale Pio II nell’epistolografia del Rinascimento, 2015
Il saggio si propone di analizzare le funzioni assunte dai Pontefici nei sei libri di Lettere di ... more Il saggio si propone di analizzare le funzioni assunte dai Pontefici nei sei libri di Lettere di Pietro Aretino, nei quali l’autore si serve di destinatari importanti per acquisire stima e catturare l’interesse dei lettori. Nelle sue epistole rende i Papi protagonisti delle sue riflessioni ; non cela perciò il suo rammarico nei confronti di Clemente VII, offrendo una dettagliata narrazione del loro rapporto conflittuale. Con l’elezione del nuovo pontefice, lo scrittore cerca di ingraziarsi Paolo III complimentandosi per il suo apporto nella lotta contro il Turco e chiedendo perdono per aver composto delle opere licenziose. Infine, con la vana speranza di diventare cardinale, Aretino prova a ottenere i favori di Giulio III sottolineando la potenza della scrittura e quindi l’importanza delle sue lodi al Papa.
Viaggio e comunicazione nel Rinascimento, 2017
Il saggio è incentrato sull’analisi delle riscritture del viaggio ultramondano dantesco compiute ... more Il saggio è incentrato sull’analisi delle riscritture del viaggio ultramondano dantesco compiute da Ludovico Ariosto nell’Orlando Furioso (1532) e rielaborate da Pietro Aretino nella Marfisa (1532, 1535). Aretino riprende il riferimento alla morte di Rodomonte, con cui Ariosto termina il Furioso, e lo descrive intento a sfogare la propria rabbia prima su Caronte e poi sulle anime dei suoi avversari nella città di Dite, operando una fusione tra la rappresentazione dantesca degli inferi e quella ariostesca dell’assedio di Parigi. Si metteranno, inoltre, in rilievo le analogie con la Divina Commedia e il differente approccio al viaggio ultraterreno nei due poemi cavallereschi, presentando in particolare gli aspetti eversivi della Marfisa come una chiara polemica contro l’imitazione delle opere della tradizione letteraria.

Roma pagana e Roma cristiana nel Rinascimento. Atti del XXIV Convegno Internazionale (Chianciano Terme, Pienza 19-21 luglio 2012), 2014
Pietro Aretino, dopo essere stato vittima di un attentato, fa diventare Roma la reale protagonist... more Pietro Aretino, dopo essere stato vittima di un attentato, fa diventare Roma la reale protagonista delle sue opere e riconosce nel centro del cattolicesimo l’apice della decadenza morale. L’invettiva antiromana culmina con il Sacco di Roma, che permette allo scrittore di identificarlo come un’esemplare punizione divina che si è abbattuta sulla Città Eterna in seguito alla corruzione ecclesiastica e pontificia. Il saccheggio della città è reso più marcato con la scelta di accostare la cristianissima Roma alla distruzione di Troia, che porterà a svalutare l’eroismo di Enea quale capostipite romano. La desolazione della società rinascimentale è contrapposta ai monumenti pagani, che testimoniano la perduta egemonia romana della quale permangono solamente antichi ruderi, che evidenziano il ribaltamento della sua condizione da caput a coda mundi.

Tabula, 2015
Il dibattito rinascimentale sull’istruzione femminile, presente nella trattatistica pedagogica, r... more Il dibattito rinascimentale sull’istruzione femminile, presente nella trattatistica pedagogica, riconosce l’importanza dell’accesso al sapere a entrambi i sessi. Persiste comunque in alcuni testi letterari la visione misogina della cultura come una prerogativa prettamente maschile vista l’esclusione della donna dalle funzioni sociali. Storicamente, l’unica a occupare una dimensione pubblica è la cortigiana, che, intrattenendo i clienti con musica, poesia e piacere carnale, diviene una figura di rilievo nella vita culturale del primo Cinquecento; di conseguenza l’istruzione femminile e la comparsa delle prime poetesse vengono spesso identificate con il malcostume. Il saggio sarà incentrato sullo studio della concezione femminile in un ricco corpus di opere rinascimentali tra cui si dedicherà maggiore spazio al trattato Il libro del Cortegiano di Baldassar Castiglione e alla sua parodia, le Sei giornate di Pietro Aretino. Saranno, inoltre, presi in considerazione altri generi letterari, come le commedie e le novelle, che contengono importanti riferimenti ai pregiudizi sull’istruzione muliebre.
Books by Martina Damiani
U knjizi se istražuje ženski prijestup u djelima renesansnog pisca Pietra Aretina koji poprima po... more U knjizi se istražuje ženski prijestup u djelima renesansnog pisca Pietra Aretina koji poprima polemičku funkciju u okviru autorove književne poetike i društvene kritike. Pisac preuzima radnje latinskih komediografa i najpoznatijih talijanskih književnika od 14. do 16. stoljeća te ih preobražava unoseći u svoje komedije, traktate i pjesništvo izrazitu promjenu u prikazivanju ženskih likova. Udaljavajući se od normativnih uloga čedne i pasivne žene, Aretino veći prostor posvećuje tematizaciji devijantnih oblika ženskog ponašanja, utjelovljenima u likovima prostitutke, svodnice i vještice.
I contenuti letterari nei periodici italiani dell'Istria (1846-1918). Vol. I, 2017
Questo studio è incentrato sulla funzione dei contenuti letterari presenti nei periodici italiani... more Questo studio è incentrato sulla funzione dei contenuti letterari presenti nei periodici italiani usciti in Istria durante il dominio asburgico e precisamente dal 1846, anno in cui esce «L'Istria» di Pietro Kandler, al 1918.

Scrittori e intellettuali italiani del Novecento on the road, 2020
Il Novecento letterario italiano è un crocevia di strade che hanno condotto i nostri intellettua... more Il Novecento letterario italiano è un crocevia di strade che hanno condotto i nostri intellettuali ai quattro angoli della terra. I contributi qui raccolti esaminano le interazioni fra mobilità geografica, scrittura letteraria e circolazione di idee; non mancano i viaggi associati ai generi e alle modalità tradizionali della letteratura odeporica, ma in non pochi casi le esperienze di esilio, migrazione e dispatrio danno adito a forme di scrittura innovative, in cui la tensione conoscitiva si asso-cia a sentimenti di spaesamento o straniamento. Gli autori di questo volume si sono avventurati dall'Europa all'America, dall'Asia all'Africa sulle orme di scrittori fra loro molto diversi: Aleramo, Bon-tempelli, Buzzati, Cardarelli, Celati, Cialente, De Céspedes, Landolfi, Manganelli, Montale, Moravia, Parise, Pasolini, Pintor, Raboni, Silone, Vittorini, Tabucchi, Tondelli, Ungaretti. Chiude il libro un Indice dei nomi, dei luoghi e delle parole chiave che potrà servire da bussola per orientarsi sulla mappa ideale che si trove-ranno davanti i lettori on the road. All'interno i saggi
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