Books by Pierfrancesco Fiorato
1. URSPRUNG: PRINZIP UND PROBLEM
1.1. Auf der Suche nach einer neuen "ersten Philosophie"
1.2. "D... more 1. URSPRUNG: PRINZIP UND PROBLEM
1.1. Auf der Suche nach einer neuen "ersten Philosophie"
1.2. "Das Sein in der Frageform"
3. DIE ZEITTHEORIE
3.3. Die Zeit als Kategorie der Antizipation
4. BESCHLUSS: ANSATZ ZU EINER INTERPRETATION DES COHENSCHEN MESSIANISMUS
4.1. "Realisierung des Idealen": Rückblick und Vorblick
4.2. "Geschichtliche Ewigkeit": Das Paradoxon einer "erfüllten Zeit"
Edited Books by Pierfrancesco Fiorato

Quali valenze disvela, nell’attuale “dis-orientamento” di un tempo sospeso, in cui la categoria d... more Quali valenze disvela, nell’attuale “dis-orientamento” di un tempo sospeso, in cui la categoria di secolarizzazione sembra aver perduto la capacità di articolare un rapporto lineare tra i tempi, quell’opera di “secolarizzazione riflessiva” che è stata attribuita ad alcuni dei rappresentanti più consapevoli della tradizione del messianismo filosofico? In quale misura la loro riflessione può aiutarci a far fronte a quella “riformulazione radicale” del teorema della secolarizzazione cui siamo invitati da più parti? Che ne è oggi, che viviamo in un tempo, come spesso si afferma, del compimento e della fine, dell’antica disputa sulla relazione tra messianismo ed escatologia? Quali tradizioni all’interno dell’articolato panorama del messianismo possono restituirci ancora, forse al di là di ogni “orizzonte di aspettativa”, l’apertura di un futuro non predeterminato? Nelle pagine di questo libro filosofi, politologi, storici delle religioni e germanisti si interrogano sulle possibili declinazioni contemporanee del rapporto, da sempre teso e problematico, tra messianismo e secolarizzazione.

Wie soll mit dem allgegenwärtigen Phänomen des Hasses umgegangen werden? In dem vorliegenden Samm... more Wie soll mit dem allgegenwärtigen Phänomen des Hasses umgegangen werden? In dem vorliegenden Sammelband beschäftigen sich Philosophen, Psychoanalytiker, Theologen und Politikwissenschafter mit verschiedenen Facetten dieses Gefühls. Ausgangspunkt ihrer Beiträge sind Hermann Cohens Reflexionen über den talmudischen Begriff des grundlosen Hasses.
Das Thema Hass hat in den letzten Jahren Konjunktur: Vor allem in der politischen und psychoanalytischen Diskussion wird es von mehreren Disziplinen aufgegriffen und nach verschiedenen Ansätzen behandelt. Diesem starken Interesse zum Trotz lässt sich aber der Eindruck kaum abweisen, dass «Hass» nach wie vor ein heikles Thema bildet und dass sogar sein Bestehen wie bei keinem anderen Affekt umstritten bleibt. Nur auf diesem Hintergrund lässt sich – um nur ein Beispiel zu nennen – die absichtlich provokante Geste verstehen, mit der André Glucksmann in seinem Le discours de la haine (2004) gegen die «Möchtegernspezialisten der Seele» auftreten zu müssen meint: «Dievon mir vertretene These lautet: Es gibt Hass, wir haben ihn alle kennengelernt.» Nicht weniger provokant lautet die These, die unter umgekehrten Vorzeichen von Hermann Cohen – und zwar trotz des Judenhasses, den er selbst hatte erleben müssen – im letzten Kapitel seines mitten im Ersten Weltkrieg verfassten Nachlasswerks vertreten wird: «Ich bestreite den Hass im Menschenherzen. [...] Was ist der Hass? Ich bestreite seine Möglichkeit. Es ist ein eitles Wort, das einen solchen Begriff bezeichnen will.» Von jeher haben Cohens Kommentare zum talmudischen Begriff des «grundlosen Hasses», in denen er die «Seelenkraft des Optimismus» erwecken und die «Zaubermachtdes Friedens» beschwören will, Faszination und Irritation in den Lesern ausgelöst.

Kulturphilosophie. Probleme und Perspektiven des Neukantianismus
-- Internationale Tagung, Turi... more Kulturphilosophie. Probleme und Perspektiven des Neukantianismus
-- Internationale Tagung, Turin, Donnerstag 10. und Freitag 11. Oktober 2013
Thema der Tagung ist der neukantianische Entwurf der Philosophie als Kulturphilosophie. Die Idee der Kultur ist sowohl wichtig für die Marburger wie für die südwestdeutschen Neukantianer. Ethik und Religion nehmen eine wichtige Stelle im Werk Hermann Cohens und Paul Natorps ein; deren Verständnis der modernen Kultur kulminiert sodann in Ernst Cassirers Philosophie der symbolischen Formen. Windelband und Rickert transformierten Kants theoretische und praktische Philosophie in eine Philosophie der Werte. Die neukantianische Auseinandersetzung mit der Kultur ergab sich aber nicht nur aus einer systematischen Aneignung Kantischer Transzendentalphilosophie. Sie war nämlich zugleich gedacht als Aktualisierung Kants in einer anderen geschichtlichen Situation. Diese, die Zeit der Neukantianer prägende Situation bedarf ihnen zufolge der philosophischen Bewältigung. Entsprechend nahmen die Neukantianer Stellung zu den großen Debatten ihrer Zeit über Natur(-wissenschaft) und Kultur(-wissenschaft), Wert und Wirklichkeit, Geschichte und Religion, Subjektivität und Objektivität.
Zugleich ruft die neukantianische Kulturphilosophie für uns Heutigen viele Fragen auf. Überwinden die Neukantianer den Gegensatz von Leben und Kultur? Läßt sich der Wertbegriff wirklich so umfassend in Anspruch nehmen, daß auch Wahrheit als ein Wert verstanden werden muß? Drohen damit wichtige Differenzen zwischen der theoretischen und der praktischen Philosophie, wie wir sie von Kant her kennen, zu verwischen?
Das Vorhaben der Tagung besteht demzufolge darin, die neukantianische Transzendentalphilosophie der modernen Kultur in ihrer ganzen Breite zu analysieren.

nuova corrente n. 152, 2013
L’interesse per la filosofia sembra godere oggi di buona salute: il suo pubblico partecipa in mas... more L’interesse per la filosofia sembra godere oggi di buona salute: il suo pubblico partecipa in massa ai meeting estivi, affolla le conferenze dei maîtres à penser, contribuisce al fatturato dell’editoria. La domanda di senso che questo interesse esprime, non immune da forme di spettacolarizzazione e di eclettismo, è un fenomeno importante, che manifesta probabilmente l’esigenza di recuperare una distanza critica rispetto a un mercato mediatico percepito come anestesia del pensare, e allo stesso tempo individua forse nella filosofia la forma di una decente esperienza di felicità, individuale e pubblica. Questo numero di “nuova corrente” offre una ricognizione sull'attuale status quaestionis, all'interno di un’analogia possibile tra il nostro presente e la cultura ellenistica: se la filosofia sia una guida per la vita, in che limiti e in quali forme, che non siano, per esempio, versioni secolarizzate di direzione di coscienza o prassi meramente consolatorie, magari in concorrenza con il revival delle religiosità new age.
SOMMARIO:
Presentazione;
Maurizio MOTTOLESE: Crisi della tradizione e commentario. Dalle ri... more SOMMARIO:
Presentazione;
Maurizio MOTTOLESE: Crisi della tradizione e commentario. Dalle riflessioni del giovane Scholem ad alcune prospettive ebraiche di fine Novecento;
Robert GIBBS: Perché praticare il ragionamento testuale? Un ritorno postmoderno al commento;
Almut Sh. BRUCKSTEIN: Il testo (in-)finito: midrash a margine della filosofia;
Gesine PALMER: No comment. Riflessioni su ripetizione, commento e Sprachdenken in Franz Rosenzweig;
Pierfrancesco FIORATO: Sul paradigma del commento nel pensiero di Walter Benjamin;
Roberto GATTI: Esegesi ed ermeneutica in Leo Strauss;
Francesco CAMERA: Lévinas e la tradizione del commento;
Annamaria CARREGA: Le forme di una persistenza. Teoria e pratica del commento in Benjamin, Foucault e Derrida

INDICE:
Introduzione del curatore / Nota bio-bibliografica //
In limine: L’idea di messia / ... more INDICE:
Introduzione del curatore / Nota bio-bibliografica //
In limine: L’idea di messia / Sulla forma letteraria con cui trattare i nostri avversari//
1. La disputa con Treitschke (1880): Una professione di fede nella questione ebraica / In difesa//
2. Marburg, 1888: Cohen contro Lagarde: L’amore per il prossimo nel Talmud//
3. La "Scienza dell’Ebraismo": liberalismo religioso tra ortodossia e Ostjudentum: Due proposte per assicurare la nostra sopravvivenza / Emancipazione. Per il centenario del riconoscimento dei diritti civili agli ebrei prussiani / Il significato dell’Ordine Bnei Briss per l’armonizzazione dei contrasti religiosi, sociali e internazionali / L’ebreo polacco//
4. Il dibattito con Buber su ebraismo e sionismo (1916): H. Cohen: Sionismo e religione. Una parola ai miei correligionari ebrei / M. Buber: Concetti e realtà. Lettera al signor Consigliere governativo segreto Prof. Dr. Hermann Cohen / H. Cohen: Risposta alla lettera aperta del Dr. Martin Buber a Hermann Cohen / M. Buber: Sion, lo Stato e l’umanità. Note alla "Risposta" di Hermann Cohen//
Postfazione di Gianfranco Bonola: Urgenze del lealismo e travagli dell’identità. Dietro le quinte e intorno alla polemica Cohen - Buber
Translations by Pierfrancesco Fiorato
Hermann Cohen sull’amore per i nemici, Nota introduttiva e traduzione con apparato critico di note
in: La società degli individui, n. 81, 2024

Nuova corrente 48 (2001), pp. 7-18
Th. Bernhard alla macchina da scrivere del nonno (Obernathal, 1966) Montaigne. Un racconto di Tho... more Th. Bernhard alla macchina da scrivere del nonno (Obernathal, 1966) Montaigne. Un racconto di Thomas Bernhard ___________________________________________________ Il testo che qui si propone al lettore italiano, Montaigne. Eine Erzählung (apparso per la prima volta su Die Zeit nel 1982), appartiene alla fase più tarda della stagione creativa di Th. Bernhard che culminerà, quattro anni più tardi, nella sua ultima grande opera narrativa: Estinzione. Uno sfacelo [Auslöschung. Ein Zerfall, Suhrkamp, Frankfurt a.M. 1986; tr. it. di A. Lavagetto, Adelphi, Milano 1996]. La citazione di Montaigne che figura come esergo di tale romanzo («Sento la morte che mi artiglia di continuo ora la gola ora le reni. Ma io non sono come gli altri: la morte mi pervade interamente.») non è che l´estremo omaggio tributato da Bernhard ad un pensatore -evocato nelle pagine che seguono anche dal tema della torre -che lo aveva accompagnato fin dall´adolescenza, essendo stato l'autore prediletto del nonno materno, lo scrittore Johannes Freumbichler, che tanta parte aveva avuto nella sua formazione. Merita riportare qui per esteso quello che afferma in proposito lo stesso Bernhard nel
Papers by Pierfrancesco Fiorato
Il saggio solleva la questione del rapporto tra Hermann Cohen e l'antisemitismo. Come è stato... more Il saggio solleva la questione del rapporto tra Hermann Cohen e l'antisemitismo. Come è stato sottolineato da Helmut Holzhey, Cohen ha saputo «innalzare il confronto con l'antisemitismo, per lui così opprimente sul piano personale, a un livello filsoofico», senza piegare per questo la filosofia alla logica angusta dell'apologia: una volta riconosciuto nell'antisemitismo il tentativo di «squalificare moralmente l'ebraismo», la lotta contro di esso è diventata invece per lui costitutiva del proprio lavoro filosofico quale «vaglio critico dell'elemento religioso sulla base di parametri razionali».
Im Spannungsfeld zwischen Geist und Leben. Hermann Cohen über die Unsterblichkeit der Seele
in: Cohens Psychologie. Annäherungen an ein unvollendetes Projekt, hrsg. von Christian Wiese und Hans Martin Dober, Mohr Siebeck, Tübingen, 2025
Il calore umano dello humour. Günther Anders pensatore delle “cose penultime”
in: Lineamenti di moralismo andersiano, a cura di Gianni de Nittis e Vallori Rasini, Mimesis, Milano, 2024

«Ed essi si vergogneranno insieme alle loro immagini». Hermann Cohen: l’intransigente rigore di una intolleranza dal volto umano
in: Nuovo Giornale di Filosofia della Religione, Nuova Serie, N. 3: De idolatria. Percorsi e tracce per una filosofia ebraica della religione, a c. di Massimo Giuliani, 2023
Hermann Cohen’s exclusive dimension of God’s uniqueness, akin, in its radicality, to Schönberg's ... more Hermann Cohen’s exclusive dimension of God’s uniqueness, akin, in its radicality, to Schönberg's one, seems to prevent and avert any sort of tolerance. According to Erlewine, precisely the effort to make such an in-tolerance more humane and ethical is Cohen's mark: he intends to separate the disgust for the idolatry from the condemnation of the person. Through the recognition of “Edomites and Egyptians” the violence against the idolatric person is prohibited. If from one hand the equivalence of idolatry to the absence of truthfulness means a perversion of an ethical culture that is not conciliable with the epistemological structure of the public law (Nahme), on the other hand Cohen does not claim for the idolaters any sort of ruine or humiliation, but only shame. Shame is the symptom of a rediscovered truthfulness that idolatry had repressed.
https://journals.uniurb.it/index.php/NGFR/article/view/4650/4073
Nel labirinto dell’identità. Una disputa ebraica
Dossier Contributi del pensiero ebraico alla riflessione contemporanea, in: Nuova Secondaria LXI, n. 5 - Gennaio, 2024
The subject of this paper is the resistance of Judaism to any classification according to convent... more The subject of this paper is the resistance of Judaism to any classification according to conventional categories. If, after emancipation, there was an attempt to reduce Judaism to a faith with no national character, the possibility of considering the Jewish people as a people like any other seems no less problematic. In reconstructing some aspects of the complex debate on these issues, special attention will be paid to the positions expressed by Gershom Scholem, Abraham B. Yehoshua, and Daniel Boyarin.
https://riviste.gruppostudium.it/sites/default/files/abstract_ns5_2024.pdf
Una “svolta copernicana” nella teoria del diritto naturale? Su Habermas, Kant e Cohen, alla luce di Ingeborg Maus
in: Alberto Pirni, Attilio Bruzzone, Elisabetta Colagrossi (a cura di), Il dovere e la speranza. Saggi in onore di Gerardo Cunico, ETS, Pisa, 2023

ROSENZWEIG JAHRBUCH, 2023
Durch die im Jahr 2018 erfolgte Veröffentlichung vom Stenogramm des am 26. Dezember 1936 von Scho... more Durch die im Jahr 2018 erfolgte Veröffentlichung vom Stenogramm des am 26. Dezember 1936 von Scholem eingebrachten Diskussionsbeitrages zur Rosenzweig-Feier in Jerusalem 1 erhält das Bild der äußerst facettenreichen 2 Auseinandersetzung zwischen diesen Hauptfiguren des jüdischen Denkens eine weitere Bereicherung. Abgesehen von dem Rosenzweig gewidmeten "Bekenntnis über unsere Sprache" aus dem Jahr 1926 3 , bildet der nun publizierte Beitrag, nach der im Januar 1930 gehaltenen Gedenkrede 4 und dem im September 1931 im "Frankfurter Israelitischen Gemeindeblatt" erschienenen Artikel 5 , die dritte umfangreiche Abhandlung, in der Scholem sich mit Rosenzweigs Werk auseinandersetzt. Eine gewisse Kontinuität lässt sich zunächst zwischen dem nun zugänglich gemachten Text und dem zuletzt genannten Artikel feststellen. Hier hatte Scholem von der "so faszinierenden wie problematischen Lehre von der Vorwegnahme der Erlösung im jüdischen Leben" gesprochen, durch die Rosenzweig gegen die "Katastrophentheorie der messianischen Apokalyptik" Stellung genommen und sich so in die Tradition eingeordnet hatte, die "dem Organismus des Judentums den
Referat, gehalten im Rahmen vom International Workshop on the Occasion of the Hundredth Anniversary of the Publication of Religion of Reason Out of the Sources of Judaism, beim Elie Wiesel Center for Jewish Studies der Boston University, 2022
«The experiment must be undertaken, the foundation must be attempted»: these words testify to the... more «The experiment must be undertaken, the foundation must be attempted»: these words testify to the crucial role played by the hypothetic-experimental method in the decisive pages of Religion of Reason chapter 11, where the religious point of view has to legitimate itself towards the sociological one, and religion has to establish its own «foundations». The fact that the key concept of Grundlegung, in the whole work, only here occurs so frequently shows how Cohen entrusts his «non-foundationalist account of 'foundations'» with the task of promoting a reflexive appropriation of the religious tradition of Judaism.
in: Luca Bertolino (a cura di), “Facciamo l’uomo”: proposte filosofiche per un umanesimo critico. Studi in onore di Andrea Poma, 2021
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Books by Pierfrancesco Fiorato
1.1. Auf der Suche nach einer neuen "ersten Philosophie"
1.2. "Das Sein in der Frageform"
3. DIE ZEITTHEORIE
3.3. Die Zeit als Kategorie der Antizipation
4. BESCHLUSS: ANSATZ ZU EINER INTERPRETATION DES COHENSCHEN MESSIANISMUS
4.1. "Realisierung des Idealen": Rückblick und Vorblick
4.2. "Geschichtliche Ewigkeit": Das Paradoxon einer "erfüllten Zeit"
Edited Books by Pierfrancesco Fiorato
Das Thema Hass hat in den letzten Jahren Konjunktur: Vor allem in der politischen und psychoanalytischen Diskussion wird es von mehreren Disziplinen aufgegriffen und nach verschiedenen Ansätzen behandelt. Diesem starken Interesse zum Trotz lässt sich aber der Eindruck kaum abweisen, dass «Hass» nach wie vor ein heikles Thema bildet und dass sogar sein Bestehen wie bei keinem anderen Affekt umstritten bleibt. Nur auf diesem Hintergrund lässt sich – um nur ein Beispiel zu nennen – die absichtlich provokante Geste verstehen, mit der André Glucksmann in seinem Le discours de la haine (2004) gegen die «Möchtegernspezialisten der Seele» auftreten zu müssen meint: «Dievon mir vertretene These lautet: Es gibt Hass, wir haben ihn alle kennengelernt.» Nicht weniger provokant lautet die These, die unter umgekehrten Vorzeichen von Hermann Cohen – und zwar trotz des Judenhasses, den er selbst hatte erleben müssen – im letzten Kapitel seines mitten im Ersten Weltkrieg verfassten Nachlasswerks vertreten wird: «Ich bestreite den Hass im Menschenherzen. [...] Was ist der Hass? Ich bestreite seine Möglichkeit. Es ist ein eitles Wort, das einen solchen Begriff bezeichnen will.» Von jeher haben Cohens Kommentare zum talmudischen Begriff des «grundlosen Hasses», in denen er die «Seelenkraft des Optimismus» erwecken und die «Zaubermachtdes Friedens» beschwören will, Faszination und Irritation in den Lesern ausgelöst.
-- Internationale Tagung, Turin, Donnerstag 10. und Freitag 11. Oktober 2013
Thema der Tagung ist der neukantianische Entwurf der Philosophie als Kulturphilosophie. Die Idee der Kultur ist sowohl wichtig für die Marburger wie für die südwestdeutschen Neukantianer. Ethik und Religion nehmen eine wichtige Stelle im Werk Hermann Cohens und Paul Natorps ein; deren Verständnis der modernen Kultur kulminiert sodann in Ernst Cassirers Philosophie der symbolischen Formen. Windelband und Rickert transformierten Kants theoretische und praktische Philosophie in eine Philosophie der Werte. Die neukantianische Auseinandersetzung mit der Kultur ergab sich aber nicht nur aus einer systematischen Aneignung Kantischer Transzendentalphilosophie. Sie war nämlich zugleich gedacht als Aktualisierung Kants in einer anderen geschichtlichen Situation. Diese, die Zeit der Neukantianer prägende Situation bedarf ihnen zufolge der philosophischen Bewältigung. Entsprechend nahmen die Neukantianer Stellung zu den großen Debatten ihrer Zeit über Natur(-wissenschaft) und Kultur(-wissenschaft), Wert und Wirklichkeit, Geschichte und Religion, Subjektivität und Objektivität.
Zugleich ruft die neukantianische Kulturphilosophie für uns Heutigen viele Fragen auf. Überwinden die Neukantianer den Gegensatz von Leben und Kultur? Läßt sich der Wertbegriff wirklich so umfassend in Anspruch nehmen, daß auch Wahrheit als ein Wert verstanden werden muß? Drohen damit wichtige Differenzen zwischen der theoretischen und der praktischen Philosophie, wie wir sie von Kant her kennen, zu verwischen?
Das Vorhaben der Tagung besteht demzufolge darin, die neukantianische Transzendentalphilosophie der modernen Kultur in ihrer ganzen Breite zu analysieren.
Presentazione;
Maurizio MOTTOLESE: Crisi della tradizione e commentario. Dalle riflessioni del giovane Scholem ad alcune prospettive ebraiche di fine Novecento;
Robert GIBBS: Perché praticare il ragionamento testuale? Un ritorno postmoderno al commento;
Almut Sh. BRUCKSTEIN: Il testo (in-)finito: midrash a margine della filosofia;
Gesine PALMER: No comment. Riflessioni su ripetizione, commento e Sprachdenken in Franz Rosenzweig;
Pierfrancesco FIORATO: Sul paradigma del commento nel pensiero di Walter Benjamin;
Roberto GATTI: Esegesi ed ermeneutica in Leo Strauss;
Francesco CAMERA: Lévinas e la tradizione del commento;
Annamaria CARREGA: Le forme di una persistenza. Teoria e pratica del commento in Benjamin, Foucault e Derrida
Introduzione del curatore / Nota bio-bibliografica //
In limine: L’idea di messia / Sulla forma letteraria con cui trattare i nostri avversari//
1. La disputa con Treitschke (1880): Una professione di fede nella questione ebraica / In difesa//
2. Marburg, 1888: Cohen contro Lagarde: L’amore per il prossimo nel Talmud//
3. La "Scienza dell’Ebraismo": liberalismo religioso tra ortodossia e Ostjudentum: Due proposte per assicurare la nostra sopravvivenza / Emancipazione. Per il centenario del riconoscimento dei diritti civili agli ebrei prussiani / Il significato dell’Ordine Bnei Briss per l’armonizzazione dei contrasti religiosi, sociali e internazionali / L’ebreo polacco//
4. Il dibattito con Buber su ebraismo e sionismo (1916): H. Cohen: Sionismo e religione. Una parola ai miei correligionari ebrei / M. Buber: Concetti e realtà. Lettera al signor Consigliere governativo segreto Prof. Dr. Hermann Cohen / H. Cohen: Risposta alla lettera aperta del Dr. Martin Buber a Hermann Cohen / M. Buber: Sion, lo Stato e l’umanità. Note alla "Risposta" di Hermann Cohen//
Postfazione di Gianfranco Bonola: Urgenze del lealismo e travagli dell’identità. Dietro le quinte e intorno alla polemica Cohen - Buber
Translations by Pierfrancesco Fiorato
https://www.torrossa.com/it/resources/an/5972854
Papers by Pierfrancesco Fiorato
https://journals.uniurb.it/index.php/NGFR/article/view/4650/4073
https://riviste.gruppostudium.it/sites/default/files/abstract_ns5_2024.pdf