Papers by Valentina Sturli
Vite minuscole: smarrimento e fragilità dell’esistenza nella narrativa di Federigo Tozzi
Antologia Vieusseux 92, 2025
Status Questions , 2025
The article examines five novellas by Federigo Tozzi (Una figliola, Una donna, La zitella ghiotta... more The article examines five novellas by Federigo Tozzi (Una figliola, Una donna, La zitella ghiotta, La vera morte and Donata), analysing the parable of the five female protagonists under the lens of existential failure and the failure of all aspirations. For each of the texts, through precise textual parallelisms, a comparative reading is proposed with two texts by Flaubert, respectively Un Coeur simple and Madame Bovary, to propose the possibility of a Flaubertian hypotext in the construction of some of the pivotal situations and characters of this part of Tozzi's novelistic work.
«NUOVI ARGOMENTI» 1953-1980. Critica, letteratura e società Atti del Convegno di Studi – Pisa 26-28 ottobre 2022, 2023
Letteratura ragione represso. Su Francesco Orlando (1934-2010), 2024

«Ma perché, proprio ora, un maggiolino morto?». Pensiero simmetrico e logica dell’inconscio in Bestie di Federigo Tozzi.
Allegoria, 86, 2022
L’articolo propone un’analisi di Bestie di Tozzi a partire dalla sovrapposizione, all’interno del... more L’articolo propone un’analisi di Bestie di Tozzi a partire dalla sovrapposizione, all’interno del testo, di elementi semantici che siamo abituati a concepire come distinti: animato e inanimato, attivo e passivo, inorganico e antropomorfo. La deliberata confusione di questi piani mostra come all’interno del testo sia a lavoro un tipo di logica che non riconosce il principio di identità e non contraddizione. Nella seconda parte dell’articolo si procede all’analisi stilistica di un particolare uso tozziano della congiunzione avversativa ma: si dimostra come in una consistente serie di casi la congiunzione non serva a contrapporre due frasi in contrasto, ma piuttosto a disarticolare i più comuni nessi logici per infiltrare la prosa di elementi che rimandano a un diverso tipo di logica, che Matte Blanco definirebbe “simmetrica” e che è tipica del funzionamento psichico inconscio.
Con i buoni sentimenti si fanno brutti libri? Etiche, estetiche e problemi della rappresentazione, 2022
Il paper si occupa della rappresentazione della pedofilia nella letteratura contemporanea, analiz... more Il paper si occupa della rappresentazione della pedofilia nella letteratura contemporanea, analizzando in chiave comparatistica il trattamento di questa materia narrativa nei romanzi di Carrère (La settimana bianca), Simona Vinci (Dei bambini non si sa niente), Walter Siti (Bruciare tutto), Giulio Mozzi (Le ripetizioni), nel racconto Amore di Mozzi e in un brano di Serotonina di Houellebecq.
Status Questions n° 22, 2022
The essay offers an investigation of the "object" in contemporary post-apocalypse scenarios. In t... more The essay offers an investigation of the "object" in contemporary post-apocalypse scenarios. In this kind of representation, which shows a world in collapse after an environmental or technological catastrophe, the "object" (food, technological devices, clothes, furnishings, cars) is almost invariably broken, destroyed, useless or deprived of its usual function. The paper will analyze this loss of functionality by the objects-and their consequent alienated representation-in the light of the categories identified by Francesco Orlando in The Obsolete Objects in Literary Imagination. The aim is to understand whether the considerations he draws about the different kinds of "obsolete objects" may also be applied to this specific literary sub-genre and the world representation upon which it stands.
https://rosa.uniroma1.it/rosa03/status_quaestionis
Tozzi fuori d'Italia , 2022
Nel saggio si esplorano le relazioni di una celebre prosa di Bestie, che racconta l'uccisione dei... more Nel saggio si esplorano le relazioni di una celebre prosa di Bestie, che racconta l'uccisione dei rospi, col modello hugoliano costituito da Le Crapaud. A fronte di una evidente convergenza di temi e di forme, si evidenzia come Tozzi si distacchi completamente dal modello per quel che riguarda il trattamento logico-emotivo della materia.
La Balena Bianca, 2021
Un questionario di quattro domande intorno a "Contro l'impegno. Riflessioni sul Bene in letteratu... more Un questionario di quattro domande intorno a "Contro l'impegno. Riflessioni sul Bene in letteratura" di Walter Siti (Rizzoli 2021).
Rispondono redattrici, redattori, collaboratrici e collaboratori della Balena Bianca.

Allegoria, 2021
Scopo dell’articolo è rileggere Illuminismo, Barocco e retorica freudiana di Francesco Orlando, m... more Scopo dell’articolo è rileggere Illuminismo, Barocco e retorica freudiana di Francesco Orlando, mostrando come in esso siano contenute due intuizioni molto utili per l’indagine del piano semantico del testo letterario. La prima rimanda all’idea che certe svolte storiche di carattere progressivo, come fu per esempio l’Illuminismo, possano provocare, contemporaneamente alla critica per istituzioni e forme di pensiero tradizionali, una residuale complicità con esse; che poi diventa nostalgia una volta che il superamento sia stato definitivamente consumato (si veda il rimpianto che i romantici espressero verso dimensioni premoderne percepite come ormai perdute per sempre). Proverò a mostrare come questa dinamica ambivalente funzioni bene anche per interpretare una serie TV come The Crown. La seconda intuizione di Orlando è costituita dall’idea che ragionare in termini di macrofigure - concetto individuato per la prima volta proprio in Ibrf e poi sviluppato nella successiva riflessione del critico - permetta di cogliere la rete di relazioni semantiche che legano le diverse parti di un'opera, e che instaurano un rapporto, tanto saliente quanto imprevisto, tra testo e mondo dei referenti.
Houellebecq: una misantropia sentimentale e patetica
Aura, 2021
L'amorosa inchiesta. Studi di letteratura per Sergio Zatti, 2021
Sulla falsariga delle ricerche di Sergio Zatti sull’uniforme cristiano e il multiforme pagano, e ... more Sulla falsariga delle ricerche di Sergio Zatti sull’uniforme cristiano e il multiforme pagano, e sugli incerti destini dell’eroe della fede preda di diversioni, tentazioni e smarrimenti, si indagano alcune celebri rappresentazioni letterarie di una situazione che, quasi per suggestione, sembra costituire una tardissima declinazione novecentesca del tema dell’errore/erranza che minaccia il paladino: come un moderno Rinaldo, un intellettuale, in grado di esercitare una funzione normativo-pedagogica, si imbatte in un oggetto di desiderio che lo porta su una via di perdizione, se ne innamora e ciò innesca un processo di caduta irreversibile.

REVUE DES ÉTUDES ITALIENNES, 2018
Aurélie Gendrat-Claudel, Avant-propos Mauro Novelli, « Povero Renzo! ». Un facile bersaglio Valer... more Aurélie Gendrat-Claudel, Avant-propos Mauro Novelli, « Povero Renzo! ». Un facile bersaglio Valeria Giannetti, Il tumulto di popolo. Riscritture manzoniane nelle « Confessioni d'un Italiano » di Ippolito Nievo Edwige Comoy Fusaro, « Bravi in sedicesimo ». Le manzonisme désanchanté de Tarchetti dans « Paolina » Sabina Ghirardi, Il « purissimo favellar toscano » di Perpetua : aspetti della parodia linguistica nei « Promessi sposi » di Guido da Verona Alessandro Gazzoli, « Manzoni fatto a brandelli ». « I promessi morsi » di Anonimo lombardo Andrea Fabiano, Cantando e ballando con gli sposi promessi: un percorso popolare Michela Toppano, Fidélité au texte et détournement sous contrainte. Le cas de trois adaptations théâtrales des « Promessi sposi » au xix e siècle Simona Lomolino, Dal balletto alla pittura, dalla pittura alla musica : contaminazioni di generi e codici nelle opere-ballo tratte dai « Promessi sposi » nel sec. XIX Martin Ringot, « "I promessi sposi" in dieci minuti ». Une réappropriation parodique à double sens entre classique littéraire et chanson populaire Simona Munari, « Les Fiancés » à la radio. Une adaptation de Roland Ménard pour France Culture (1982) Fabio Danelon, « I promessi sposi » di Pier Paolo Pasolini ed Ennio De Concini (con qualche riflessione preliminare sui « Promessi sposi » e il cinema italiano) Valentina Sturli, Due maschere televisive per don Abbondio: Alberto Sordi e Paolo Villaggio Iuri Moscardi, #TwSposi: un matrimonio che s'ha da fare Romana Brovia, Tra incomprensione e fraintendimento: I « Promessi sposi » e la critica militante del pieno Ottocento Luciano Parisi, Tre tipi di parodia e la Provvidenza in Manzoni Mariella Colin, Fra censura e travestimento: le edizioni contraffatte dei « Promessi sposi » nella Francia dell'Ottocento Francesca Malagnini, Testo verbale e iconico: note sull'edizione parodica (?) de « I promessi sposi » illustrata da Ezio Castellucci (1914) Alberto Brambilla, Partiture manzoniane. «
Letteratura e Storia del libro - Atti Rencontres de l'Archet (Fondazione Sapegno), 2017

The Last four Years of Italian Popular Culture (Cambridge Scholars Publishing, 2020), 2020
Mai come negli ultimi due decenni il poliziesco sembra imporsi come genere egemone nella cultura ... more Mai come negli ultimi due decenni il poliziesco sembra imporsi come genere egemone nella cultura pop italiana. Le librerie e i canali televisivi sono invasi da commissari, poliziotti, carabinieri, marescialli, ispettori, finanzieri, brigadieri, ma anche professori-investigatori e sacerdoti-inquirenti. Si possono identificare alcune caratteristiche ricorrenti in questi personaggi: sono nella maggior parte dei casi personaggi compresi tra i trenta e i cinquant’anni, di sesso maschile, detentori di un potere che permette di caratterizzarli come autorità. E tuttavia con quel medesimo potere essi intrattengono relazioni complesse quando non (almeno apparentemente) conflittuali. Nel saggio ci concentreremo sulla figura di maggior successo di questa galassia: il Commissario Montalbano, creato da Andrea Camilleri nel 1994, e sino ad oggi protagonista di una fortunatissima e fittissima serie di romanzi e adattamenti televisivi. Attraverso l’analisi delle caratteristiche del personaggio, delle situazioni in cui è coinvolto e del sistema dei coprotagonisti, ipotizzeremo una dialettica tra costanti e varianti che può spiegare l’enorme successo di questo universo narrativo. L’ipotesi è che nei tratti del Commissario Montalbano, tanto quelli fisici che psicologici, relazionali e sociali, prenda forma una particolare modalità di formazione di compromesso tra critica al potere e desiderio che esso si ponga come riparativo rispetto all’ingiustizia, alla disuguaglianza e al caos: sarebbe proprio questo delicato equilibrio tra insofferenza e desiderio di conformità a intercettare aspirazioni e istanze profonde del pubblico italiano contemporaneo.

Siti attraverso Pasolini: il viaggio tra fiction e non fiction
SigMa. Rivista di Letterature comparate, Teatro e Arti dello spettacolo, 2019
SigMa rivista di letterature comparate, teatro e arti dello spettacolo Associazione Sigismondo Ma... more SigMa rivista di letterature comparate, teatro e arti dello spettacolo Associazione Sigismondo Malatesta Valentina Sturli Siti attraverso Pasolini: il viaggio tra fiction e non fiction Siti Through Pasolini: Travels in Fiction and Non-Fiction Sommario | abStract In questo articolo si esaminano le relazioni tra le opere di due autori legati da un rapporto di corrispondenza tematica e formale esplicita: L'odore dell'India (1962) di Pier Paolo Pasolini e Il canto del diavolo (2009) di Walter Siti. Il viaggio di Pasolini è in un luogo percepito come arcaico e misterioso, miserabile e splendido; quello di Siti-che visita gli Emirati Arabi Uniti nel 2009-è all'opposto compiuto il tempo del kitsch e dell'ipercapitalismo contemporaneo. A differenza di quella di Pasolini, la scrittura di Siti ibrida consapevolmente i generi dell'au-tofiction e del reportage di viaggio: mostreremo come proprio il reportage dagli Emirati lavori a mettere in crisi il confine tra fiction e non fiction, al servizio di una particolare stra-tegia di rappresentazione della realtà. This article examines the relationship between works by two authors who are explicitly bound by similarities in the themes they tackle and the form they use: Pier Paolo Pasolini's L'odore dell'India [The Scent of India] (1962) and Walter Siti's Il canto del diavolo (2009). Pasolini's journey is to a place perceived as both ancient and mysterious, miserable yet splendid, while Siti-who visited the United Arab Emirates in 2009-finds himself in a country characterised by kitsch and contemporary hypercapitalism. Siti's approach differs from Pasolini's in that he deliberately merges the genres of autofiction and travel writing. The article will show how his writing about the Emirates aims to question the validity of the boundaries between fiction and non-fiction, as part of a specific strategy for the depiction of reality. Parole chiave |
Contemporanea,16, 2018
Il saggio indaga la rappresentazione idiosincratica e ambivalente che Walter Siti dà dell’i- perc... more Il saggio indaga la rappresentazione idiosincratica e ambivalente che Walter Siti dà dell’i- percapitalismo contemporaneo, letto attraverso la lente estremizzante e deformante degli Emirati Ara- bi Uniti nel reportage Il canto del diavolo. Da un lato la voce narrante si mostra affascinata dal tempio mondiale del lusso e della finanza, dall’altro insiste su tutto ciò che esso programmaticamente elimina e nega: il proprio passato, gli spazi naturali come il deserto, i diritti dei lavoratori immigrati.

Raccontare e conoscere. Paradigmi del sapere nelle forme narrative (Pisa, Pacini), 2019
La conoscenza veicolata dal romanzo possiede, per sua natura e sin dalle origini, specificità che... more La conoscenza veicolata dal romanzo possiede, per sua natura e sin dalle origini, specificità che la distinguono dalle modalità di indagine e dalle prassi ermeneutiche caratteristiche di altre discipline come le scienze naturali, storiche e filosofiche; e tuttavia non è possibile negare che anche nel caso del romanzo di paradigmi del sapere si tratta: sperimentabili, praticabili, testabili. È possibile inoltre notare come le forme e modalità di conoscenza proposte da questo genere letterario, per eccellenza multiforme e complesso, varino ed evolvano nel tempo. Nell’intervento si indagheranno in ottica comparatistica le peculiari forme e modalità di narrazione e conoscenza rintracciabili nelle opere di due autori contemporanei, Walter Siti e Michel Houellebecq, che ben si prestano a un ravvicinato confronto sia dal punto di vista tematico che formale. Mediante l’ibridazione di narrativa e saggismo, ma soprattutto attraverso un certo tipo di rappresentazione romanzesca – iperbolica e paradossale – delle traiettorie di formazione (o de-formazione) di personaggi e situazioni, entrambi gli autori ci propongono visioni potentemente idiosincratiche, ma anche per questo originali e illuminanti, della realtà storico-sociale in cui siamo immersi. In questo senso proprio l’esplorazione dei dichiarati meccanismi di deformazione e di esagerazione, peculiari e ammissibili in letteratura ma non in altri tipi di indagine sul reale, può contribuire a chiarire alcuni tratti specifici di questa forma di conoscenza del mondo.

Vecchi maestri e nuovi mostri: tendenze e prospettive della narrativa horror all'inizio del nuovo millennio, 2019
L’Inferno dantesco, col suo brutale realismo descrittivo, ha da sempre costituito uno dei reperto... more L’Inferno dantesco, col suo brutale realismo descrittivo, ha da sempre costituito uno dei repertori d’immagini e situazioni più saccheggiati dalla letteratura, non soltanto horror. Il saggio si propone di analizzare dettagliatamente le caratteristiche di alcuni dei mostri che lo popolano, per poi osservarne rielaborazioni e stravolgimenti presenti in alcuni prodotti della cultura pop contemporanea direttamente ispirati alla prima cantica della Commedia. In particolar modo sono oggetto di analisi: La Divina Commedia composta e disegnata nel 1994 dal maestro mangaka Kiyoshi Nagai, noto al pubblico sotto lo pseudonimo Gō Nagai e già autore dei più celebri Mazinga e Devilman; il videogioco a tema horror Dante’s Inferno, prodotto nel 2010 dalla software house statunitense Visceral Games, conosciuta per la saga horror - sci-fi Dead Space. Pur essendo prodotti di consumo destinati ad un pubblico vastissimo e probabilmente poco interessato alla materia dantesca, entrambe queste opere dimostrano alla loro base una conoscenza profonda (almeno più di quanto sarebbe lecito aspettarsi) del testo della Commedia, nei confronti del quale i “tradimenti” – se così è lecito definirli – appaiono spesso consapevoli. Si cerca dunque di dimostrare come la deriva gore e splatter di alcuni dei mostri dell’immaginario dantesco, comunque coerente con le atmosfere e gli scopi ricercati dagli autori, abbia alle proprie spalle modelli rappresentativi classici – come le illustrazioni del Doré – e, talvolta, raffinate riprese testuali.

Le parole e le cose
Ho letto con interesse il saggio di Paolo Gervasi, Doctor strangelove. Il pezzo, uscito sul terzo... more Ho letto con interesse il saggio di Paolo Gervasi, Doctor strangelove. Il pezzo, uscito sul terzo numero di L'età del ferro, risponde a un articolo di Matteo Marchesini, I dottori di Molière al capezzale delle Humanities, pubblicato sul numero precedente della stessa rivista. Senza avere la pretesa di sintetizzare la complessità dei due interventi, alla cui lettura integrale rimando, Marchesini muove un attacco ai tentativi fatti in ambito internazionale di innestare sulla riflessione teorico-letteraria strumenti tratti dalle neuroscienze, dalla biologia e dalla teoria dell'informazione. La sua polemica prende le mosse da una sulfurea critica a due testi apparsi recentemente: quello di Michele Cometa, Perché le storie ci aiutano a vivere. La letteratura necessaria (Raffaello Cortina, 2017) e quello di Alberto Casadei, Biologia della letteratura (Il Saggiatore, 2018). Gervasi riparte proprio da quei due testi, e articolando nel suo saggio una risposta che è insieme anche una proposizione di intenti e un rilancio: quelli che per Marchesini sono i limiti più forti mostrati dagli approcci delle humanities allo studio del fenomeno letterario-scarsa aderenza alla specificità dei singoli testi, incapacità di un gergo seducente di farsi valido strumento di analisi, sovrapposizione tra modelli teorici, sudditanza alle scienze dure, incapacità di proporre una visione non ancillare della letteratura rispetto alle nuove forme di espressione e creatività umana-vengono rovesciati da Gervasi in altrettanti paradossali punti di forza. Trovo utile che si possa ragionare a partire da questo scambio, esplicitando questioni che restano spesso latenti in un dibattito dai confini incerti com'è quello delle forme che possono o devono assumere, nel contemporaneo e per il futuro, gli studi letterari. Me ne è nato il desiderio di riflettere a mia volta, perché leggendo il saggio di Gervasi ho scoperto affermazioni con cui mi trovo d'accordo, mentre su altre ho avvertito un certo disagio, e ho voluto provare a chiarire prima di tutto a me stessa il perché.
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Papers by Valentina Sturli
https://rosa.uniroma1.it/rosa03/status_quaestionis
Rispondono redattrici, redattori, collaboratrici e collaboratori della Balena Bianca.
https://www.aurarivista.it/houellebecq-una-misantropia-sentimentale-e-patetica/
ISSN 2723-9527