Papers by Michele Corradi
In Plato’s Protagoras, prompted by Socrates, Protagoras grapples with
the complex problem of the ... more In Plato’s Protagoras, prompted by Socrates, Protagoras grapples with
the complex problem of the nature of the sophistike techne that he
professes. To clarify the nature of his teaching, he reconstructs a history
of his discipline, identifying a series of digures who preceded him,
concealing their own activities under the guise of other technai. Furthermore,
through the famous myth of Prometheus, he places the sphere
in which he operates, the politike, at the center of the development of
human communities. In response to Protagoras, Socrates, through
a curious reinterpretation of the past, identifies Spartan brachylogy and
the activities of the Seven Sages as precursors to his own philosophy.
As is also evident from the comparison with the Ancient Medicine, in the
Protagoras, Plato, not without a hint of irony, seems to stage the 5th
century intellectuals’ attempt to de+ne their activity through a skillful
reworking of human history.
Questo lavoro intende ricostruire alcune tappe significative della riflessione sul pentimento nel... more Questo lavoro intende ricostruire alcune tappe significative della riflessione sul pentimento nel mondo antico. In un primo momento, ci si concentra sulla nozione di pentimento nella poesia arcaica, più particolarmente in relazione alla figura emblematica di Elena a un tempo soggetto e oggetto di pentimento nella tradizione letteraria. In seguito, si affronta il tema della metameleia in ambito filosofico attraverso l’analisi di testi di Platone, Aristotele e del Kepos. Infine, per considerare il peso che l’irrompere del sistema di valori cristiano ha, fra gli altri, nell’ambito della riflessione sul pentimento, ci si sofferma su una delle più antiche analisi sistematiche sull’argomento, ossia il De paenitentia di Tertulliano.
In modo per molti versi analogo a quanto succede per i grandi protagonisti dell'epos omerico 1 , ... more In modo per molti versi analogo a quanto succede per i grandi protagonisti dell'epos omerico 1 , le figure degli uomini politici contemporanei o di un passato recente, nel dibattito dell'Atene degli anni della guerra del Peloponneso, assumono progressivamente un ruolo paradigmatico (positivo o negativo) per la riflessione su temi etici, politici, filosofici. Il Gorgia di Platone ne offre una chiara testimonianza. Gorgia per illustrare il potere della retorica evoca Temistocle e Pericle quali inspiratori e reali artefici della costruzione delle Lunghe Mura, degli arsenali navali e delle infrastrutture portuali di Atene (455d-e). Sarà Polo a proporre invece il paradigma del re di Macedonia Archelao quale esempio di uomo ingiusto felice (470d). Più tardi invece Socrate richiamerà nuovamente Pericle e Temistocle, a lato di Cimone e Milziade -i celebri τέτταρες che saranno al centro della severa risposta al Gorgia che comporrà Elio Aristide-per indicarli quali paradigma negativo di uomo politico, asservito ai desideri irrazionali del popolo (515c-517a) 2 . Certo si potrebbe sospettare che Platone proietti nell'Atene di Socrate modalità di discussione proprie del dibattito del iv secolo 3 . In realtà non mancano testimonianze esterne a Platone che permettono di situare il fenomeno già nel v secolo.
Erodoto e la filologia filosofica di Mario Untersteiner. Un inedito degli Archivi Storici della B... more Erodoto e la filologia filosofica di Mario Untersteiner. Un inedito degli Archivi Storici della Biblioteca Civica G. Tartarotti di Rovereto, in Tradizione e conservazione. Archivi roveretani tra antico e moderno, a cura di Vanna Maraglino con una premessa di Giorgio Ieranò, Trento, Università di Trento, 2024, pp. 95-143.
La préhistoire de l'humanité dans le mythe d'Aristophane du Banquet de Platon, entre poésie, soph... more La préhistoire de l'humanité dans le mythe d'Aristophane du Banquet de Platon, entre poésie, sophistique et philosophie Onofrio Vox Su Achille lussurioso nella Commedia dantesca Elisabeth Roche L'interprétation du mythe de Narcisse chez Marsile Ficin ou l'esthétique du reflet Nicole Volta La «brutta avarizia» di Luna e altri miti nelle Rime di Ariosto Valentina Leone Note sulle favole antiche nell'Amadigi di Bernardo Tasso tra riflessione teorica e scrittura poetica Indice Elisabetta Olivadese Note su una sequenza diluviale-mitologica nelle Rime di Girolamo Gualdo Marianna Liguori Riflettere sul mito e attraverso il mito: rilievi per l'ultimo dialogo di Torquato Tasso Maureen Garzend Les mythes classiques dans l'oeuvre de Giordano Bruno : les mythes d'Actéon Raffaele Ruggiero La Science nouvelle comme mythologie et les fondements de la recherche historique
A. Motta (ed.), Platone e la questione della virtù, 2023
Volume pubblicato grazie al finanziamento dell'Ateneo Federico II di Napoli Finito di stampare ne... more Volume pubblicato grazie al finanziamento dell'Ateneo Federico II di Napoli Finito di stampare nel settembre 2023 Alla memoria di Valeria Sorge e Riccardo De Biase εἰ δ' αὖ οἷον ἀποδημῆσαί ἐστιν ὁ θάνατος ἐνθένδε εἰς ἄλλον τόπον, καὶ ἀληθῆ ἐστιν τὰ λεγόμενα, ὡς ἄρα ἐκεῖ εἰσι πάντες οἱ τεθνεῶτες, τί μεῖζον ἀγαθὸν τούτου εἴη ἄν, ὦ ἄνδρες δικασταί; D'altra parte, se la morte è come un mutar sede di qui a un altro luogo, ed è vero quel che raccontano, che in questo luogo si ritrovano poi tutti i morti, quale bene ci potrà essere, o giudici, maggiore di questo? Pl. Ap. 40e4-7. gli autori Beatriz Bossi insegna Filosofia antica presso la Facoltà di Filosofia dell'Università Complutense di Madrid. Dal luglio 2022 è presidente della "International Plato Society" (IPS). È membro del comitato editoriale di Brill per la serie "Plato Studies", della rivista Anales de Historia de la Filosofía (UCM) e della rivista Limes (Cile). Autrice di oltre 80 articoli di filosofia antica in Europa e in America, ha scritto Saber gozar: Estudios sobre el piacer en Platón (Madrid 2008) ed è co-editor dei volumi Plato's Sophist Revisited (Berlino 2013), Plato's Statesman Revisited, (Berlino 2018) e Plato's Theaetetus Revisited (Berlino 2020). Michele Corradi, dopo essersi formato a Pisa e Firenze e aver svolto attività di insegnamento e ricerca in diverse università europee, è dal 2020 professore associato di Lingua e letteratura greca presso l'Università di Pisa. Si occupa principalmente di Protagora e della sofistica, di Platone, di Aristotele e del Peripato, di Epicuro, nonché della storia della critica letteraria antica. È membro della "International Plato Society" (IPS) dal 2010 e socio fondatore della "International Society for Socratic Studies" (ISSS). Ha presentato relazioni a convegni e tenuto conferenze e seminari in prestigiose sedi internazionali nonché pubblicato numerosi contributi in riviste e volumi collettivi di importante rilevanza scientifica. Nel 2012 è uscita per la Biblioteca di Studi Antichi la sua monografia Protagora tra filologia e filosofia. Le testimonianze di Aristotele. Giulia De Cesaris è FWO Postdoctoral Fellowship presso il De Wulf-Mansion Centre for Ancient, Medieval and Renaissance Philosophy della KU Leuven e Marie Curie Fellow presso l'Università degli Studi di Torino. Dopo aver conseguito la laurea triennale e specialistica in Filosofia presso "La Sapienza" Università di Roma, ha completato il dottorato di ricerca in Classics presso l'Università di Durham (UK). È gli autori 8 stata Visiting Fellow alla University of Notre Dame (College of Arts and Letters) come vincitrice dello "History of Philosophy Forum". Interessata allo studio della tradizione platonica, si occupa principalmente di Academia Antica e ha pubblicato su riviste internazionali articoli in merito all'eternalismo sostenuto dai filosofi dell'Academia Antica e sull'etica di Speusippo e Senocrate. Piera De Piano è docente di Lettere nei Licei. Collabora come cultore della materia con la cattedra di Storia della filosofia antica dell'Università di Napoli "Federico II". Ha conseguito il titolo di Dottore di ricerca in Filosofia tardo-antica, medievale e umanistica e quello di Docteur en Philosophie con una tesi su Proclo e la sua interpretazione della critica di Platone a Omero. Ha partecipato a diversi convegni nazionali e internazionali. I suoi principali interessi di ricerca sono Platone e la storia del Platonismo, in particolare la produzione filosofica di Proclo, su cui ha pubblicato diversi articoli apparsi in riviste e volumi specialistici.
in Enrico Volpe (ed.), Le vie dell’essere. Studi sulla ricezione antica di Parmenide, Baden-Baden, Academia, 2022
Depuis plusieurs années de nombreux commentateurs ont souligné l’importance de la réception de la... more Depuis plusieurs années de nombreux commentateurs ont souligné l’importance de la réception de la pensée éléatique dans la sophistique : maintes doctrines ontologiques, linguistiques et rhétoriques des sophistes peuvent être interprétées dans le cadre d’une réélaboration de thèses parménidéennes. La présente communication s’intéressera plus précisément au cas de Protagoras. Selon un extrait de la Φιλόλογος ἀκρόασις de Porphyre (apud Eus. PE X 3, 24-25 = 410 F Smith = 80 B 2 DK = 31 R 2 LM), Platon aurait tiré du Περὶ τοῦ ὄντος du sophiste des arguments contre les penseurs monistes, πρὸς τοὺς ἓν τὸ ὂν εἰσάγοντας. Le texte se réfère probablement au Parménide mais, malheureusement, l’extrait s’interrompt avant que ne soient données les raisons de cette affirmation. Porphyre ne précise non plus le nom des penseurs contre lesquels s’adressait la critique protagoréenne. Selon plusieurs commentateurs modernes il est possible d’interpréter l’Ἀλήθεια de Protagoras comme une réponse du sophiste aux positions de Parménide. Mais Simplicius, In Phys. 1108.14-29 = 80 A 29 DK = 20 D 12b LM, témoigne également d’un débat entre Zénon et Protagoras sur la question de la multiplicité. Si plusieurs éléments d’opposition entre le sophiste et les deux éléates ont été souvent souligné par les interprètes modernes, il faut toutefois souligner la présence d’une certaine continuité du point de vue de la méthode, notamment en ce qui concerne les liens entre la technique antilogique de Protagoras et la dialectique de Zénon.
Qui capite ipse sua in statuit uestigia sese. Lucrezio e lo scetticismo nel libro IV del De rerum natura
Elenchos
In his refutation of skepticism in book IV of De rerum natura (469–521), Lucretius uses argumenta... more In his refutation of skepticism in book IV of De rerum natura (469–521), Lucretius uses argumentative methods typical of Epicurus: the περιτροπή is in many ways similar to that used by the philosopher in book XXV of Περὶ φύσεως, the same book where, in a passage dedicated to the criticism against determinists, can be found a reference to the criterion of the πρόληψις, that Lucretius exploits in his refutation. Moreover, Lucretius develops a strong demonstration concerning the irrefutability of αἴσθησις as a criterion of truth, which finds significant points of contact with a large fragment, transmitted by Diogenes Laertius (X 31–32) and generally traced back to the Canon of Epicurus. The last argument used by the poet is a pragmatic one: for the skeptic it would be impossible to live. The argument is similar to the praxis-based argument used by Epicurus in the Περὶ φύσεως against the partisans of determinism. But the pragmatic argument goes back to a very ancient layer of anti-skept...
Peitho. Examina Antiqua
The great speech of the Protagoras (320c–328d) still leaves many questions open. Particularly str... more The great speech of the Protagoras (320c–328d) still leaves many questions open. Particularly striking is the presence of doctrines that later on will be taken up and further developed by Plato in such dialogues as the Politicus, the Timaeus and the Laws. For this reason, many scholars tend to think that the words of Protagoras are just a product of Plato’s invention that bear no relation to Protagoras’ actual doctrines. Nevertheless, it is possible to propose a different interpretation. At the beginning of the Protagoras (313a–314b), Socrates develops the image of the sophist as the merchant of various μαθήματα: to sell his products, the sophist praises them all indiscriminately without knowing which of them are useful and which are harmful. But he who has the ability to make this distinction can still purchase the μαθήματα from Protagoras or anyone else. Through the dialectic, Plato is able to examine them without any danger in the Protagoras and then take them up and further deve...
Philosophie antique
Laks-Most), dans lequel Protagoras affirmait être dans l'incapacité de savoir si les dieux existe... more Laks-Most), dans lequel Protagoras affirmait être dans l'incapacité de savoir si les dieux existent ou non, joue sans aucun doute un rôle important dans l'histoire de l'athéisme ancien dans la mesure où il permet, comme le souligne David Sedley, de reconstruire un contexte culturel dans lequel la négation de l'existence des dieux était considérée comme une thèse philosophique digne d'être discutée. La présente contribution portera sur les principaux problèmes exégétiques relatifs au fragment protagoréen. Dans un premier moment, nous nous occuperons de la question de la constitution du texte. Nous considérerons ensuite l'historicité de la tradition biographique concernant la persécution judiciaire du sophiste, qui est évoquée par la plupart des sources citant le fragment. Finalement, nous essayerons d'étudier le fragment de Protagoras dans le cadre de la tradition philosophique et littéraire qui le précède et de l'analyser à la lumière de la réflexion philosophique du sophiste lui-même, afin de mieux comprendre le point de vue sur les dieux et la religion que Protagoras exprimait dans son écrit.
« L’aporie de Protagoras sur les dieux : le Peri theôn et sa tradition », Philosophie Antique, 18, 2018, p. 71-103
The famous incipit of Protagoras’ Peri theôn (80 B 4 DK = 31 D 10 Laks-Most), where the sophist a... more The famous incipit of Protagoras’ Peri theôn (80 B 4 DK = 31 D 10 Laks-Most), where the sophist affirms that he is unable to know if the gods exist or not, plays undoubtedly an important part in the history of ancient atheism. Indeed, as D. Sedley points out, it suggests a cultural context in which atheism was an established position, available to endorse or reject. The present paper will deal with the main problems concerning Protagoras’ fragment and its tradition. First, we will consider some questions related to the constitutio textus and we will then go on to analyze the biographical tradition concerning Protagoras’ persecution, quoted from most sources of this fragment. In conclusion, we will try to read the text within the context of the preceding philosophical and literary tradition and to analyze it in the light of other Protagorean texts, in order to understand the point of view of the sophist on gods and religion.
« La vocazione tardiva di Aristotele : storia di un motivo biografico », Quaderni Urbinati di Cultura Classica, N.S., 2, 2019, p. 75-98.
Abstract · Aristotle’s belated Vocation: History of a Biographical Motif · According to Epicurus’... more Abstract · Aristotle’s belated Vocation: History of a Biographical Motif · According to Epicurus’ letter On Occupations (101 Arrighetti), after having squandered the family property in his youth, Aristotle devoted himself, without success, to military life and to the trade in drugs. He began with the profitable practice of philosophy only
later, attending the school of Plato. The fragment of Epicurus can be compared with a page of Timaeus of Tauromenium (FGrHist 566 F 156), preserved by Polybius
(12, 8, 1-4), where the Sicilian historian quarrels violently with Aristotle about the origin of the city of Locris. It has been argued that one text derives from the other but the differences between the reports of Timaues and Epicurus and the different perspective in the representation of the story suggest that they both derive from a common source. This source applied the biographical method, known today as the «method of Chamaeleon», consisting in the imaginative reconstruction of the life of the great figures of the past, starting from some recurrent elements in their
works. More specifically, the character of Aristotle ἄσωτος may have been deduced from a famous passage of the Nicomachean Ethics (4, 3, 1121a 8-b 12). A role of the
Comedy in the genesis of this tradition cannot be ruled out and it is possible to identify a link between the Comedy and the peripatetic tradition in the obscure figure of Eumelus, probably a peripatetic himself, author of a treatise Περὶ τῆς ἀρχαίας κωμῳδίας (FGrHist 77 F 2). From a chronological point of view, Eumelus is a plausible candidate as the lost source of Epicurus and Timaeus, for the biographical motif of the late conversion to philosophy by Aristotle.
Resumo: A presença de uma série de analogias entre o sistema político de tipo comunista da Assemb... more Resumo: A presença de uma série de analogias entre o sistema político de tipo comunista da Assembleia das Mulheres e a forma de comunismo que Sócrates teoriza para os guardiões da Calipolis na República é uma das questões mais espinhosas sobre a relação entre as comédias de Aristófanes e Platão. Alguns intérpretes assumiram a existência de uma fonte comum para ambos os textos, outros apoiaram a circulação oral das ideias políticas de Platão, ou a publicação de uma Ur-Republik, que teria sido o assunto da paródia de Aristófanes. Alguns comentadores, no entanto, leram a alusão à comédia como evidência da intenção platônica de se distanciar do projeto político da Calipolis. No entanto, é possível inscrever a revisão platônica da Assembleia das Mulheres como parte de uma estratégia literária e filosófica complexa que visa integrar a utopia cômica no discurso filosófico e, mais genericamente, a comédia no diálogo, estratégia que, na República, se baseia em um jogo refinado entre os diferentes níveis temporais que Platão constrói sobre a cronologia fictícia da cena do diálogo. Palavras-chave: Assembleia das mulheres, Aristófanes, Calipolis, República, Platão Resumé : La présence d'une série d'analogies entre le système politique de type communiste de l'Assemblée des femmes et la forme de communisme que Socrate théorise pour les gardiens de la kallipolis dans la République constitue une des questions les plus épineuses concernant le rapport entre les comédies d'Aristophane et Platon. Certains interprètes ont supposé l'existence d'une source commune aux deux textes, d'autres ont soutenu la circulation sous forme orale des idées politiques de Platon, ou la publication d'une Ur-Republik, qui auraient fait l'objet de la parodie d'Aristophane. Certains commentateurs ont en revanche lu l'allusion à la comédie comme une preuve de l'intention platonicienne de prendre des distances à l'égard du projet politique de la kallipolis. Cependant, il est possible d'inscrire la reprise platonicienne de l'Assemblée des femmes dans le cadre d'une stratégie littéraire et philosophique de plus longue haleine visant l'intégration de l'utopie comique au sein du discours philosophique et plus en général de la comédie dans le dialogue, une stratégie qui, dans la République, repose sur un jeu raffiné entre les différents niveaux temporels que Platon construit en s'appuyant sur la chronologie fictive de la scène du dialogue.
Uploads
Papers by Michele Corradi
the complex problem of the nature of the sophistike techne that he
professes. To clarify the nature of his teaching, he reconstructs a history
of his discipline, identifying a series of digures who preceded him,
concealing their own activities under the guise of other technai. Furthermore,
through the famous myth of Prometheus, he places the sphere
in which he operates, the politike, at the center of the development of
human communities. In response to Protagoras, Socrates, through
a curious reinterpretation of the past, identifies Spartan brachylogy and
the activities of the Seven Sages as precursors to his own philosophy.
As is also evident from the comparison with the Ancient Medicine, in the
Protagoras, Plato, not without a hint of irony, seems to stage the 5th
century intellectuals’ attempt to de+ne their activity through a skillful
reworking of human history.
later, attending the school of Plato. The fragment of Epicurus can be compared with a page of Timaeus of Tauromenium (FGrHist 566 F 156), preserved by Polybius
(12, 8, 1-4), where the Sicilian historian quarrels violently with Aristotle about the origin of the city of Locris. It has been argued that one text derives from the other but the differences between the reports of Timaues and Epicurus and the different perspective in the representation of the story suggest that they both derive from a common source. This source applied the biographical method, known today as the «method of Chamaeleon», consisting in the imaginative reconstruction of the life of the great figures of the past, starting from some recurrent elements in their
works. More specifically, the character of Aristotle ἄσωτος may have been deduced from a famous passage of the Nicomachean Ethics (4, 3, 1121a 8-b 12). A role of the
Comedy in the genesis of this tradition cannot be ruled out and it is possible to identify a link between the Comedy and the peripatetic tradition in the obscure figure of Eumelus, probably a peripatetic himself, author of a treatise Περὶ τῆς ἀρχαίας κωμῳδίας (FGrHist 77 F 2). From a chronological point of view, Eumelus is a plausible candidate as the lost source of Epicurus and Timaeus, for the biographical motif of the late conversion to philosophy by Aristotle.