Education and Human Sciences

Introduzione e dei differenti effetti di «costruzione» della personalità connessi ai processi culturali, nazionali e transnazionali, in particolare in età contemporanea. Non si tratta, allora, soltanto di focalizzare meglio nuovi campi di ricerca (e nuove fonti) ma anche, o soprattutto, di contestualizzare storicamente la funzione educativa nei più ampi ambiti storico-sociali della cultura, con i relativi problemi, invece di estrapolare le vicende dell'educazione o assumerle comunque secondo una continuità che assegna al fatto educativo sempre la stessa importanza e centralità, quanto meno come il «punto di vista» della storia che si studia. Interpretare la storia dell'educazione come storia tout court culturale può, del resto, a mio avviso, agevolare l'intelligenza di alcuni grandi nodi storici. Mi limito a tre esempi. Per sfuggire a una certa astrattezza e sovradeterminazione della storia delle idee pedagogiche si è, giustamente, insistito sulla complementare storia della didattica. Come dire: non basta conoscere la teoria educati-La storia dell'educazione ha tradizionalmente privilegiato, almeno in Italia, la storia delle idee pedagogiche e la storia politico-istituzionale della scuola. Più recentemente si è cercato di aprire nuovi fronti di ricerca indagando le altre agenzie educative (famiglia, sociabilità giovanile, congregazioni religiose), la didattica (libri di testo, forme della comunicazione educativa), aspetti sociali collegati al fatto educativo (processi di alfabetizzazione, condizioni di vita infantile, impatto dei processi di modernizzazione, differenze di genere). È possibile declinare, accanto a questi nuovi o rinnovati orizzonti di ricerca, anche una storia dell'educazione come storia culturale? Storia culturale in senso integrale, che includa certo -ma non soltanto -la storia delle culture educative. Per storia culturale dell'educazione intendo la storia delle mentalità, dei comportamenti, dei costumi, dei simboli, dei modelli, dei miti, che hanno avuto, nei rapporti intergenerazionali, una dimensione formativa: storia, in altri termini, delle diverse valenze educative -dirette ma più spesso indirette -

Cette contribution présente des éléments d’une expérimentation didactique conduite à l’école primaire sur une machine à calculer. L’objectif est d’amener les élèves d’une part à réfléchir
sur les procédures de calcul selon les instruments utilisés, d’autre part à construire la signification d’opérateur unaire, ce qui est la notion d’addition fondant pour la machine. La conception et l’analyse de cette expérimentation sont fondées sur le cadre théorique de la médiation sémiotique d’origine vygosktienne, où les artefacts introduits en classe permettent
de développer des systèmes sémiotique concourrant à l’intériorisation des concepts mathématiques incorporés dans l’artefact même. Les analyses des protocoles montrent comment ces processus se vérifient par les activités proposées.