
David Micheletti
David Micheletti (18/01/1975)
- Istituto Teologico di Assisi e CTD "Leone XIII", Perugia, Italy, Research Associate (Professore a contratto), 2012-2019
- University of Perugia, Italy, Lettere E Filosofia, Research Associate (Professore a contratto), 2009-2013
- University of Siena, Italy, Philosophy, Cultore della Materia, 2007-2009
- University of Siena, Italy, Philosophy, Phd, 2004-2007
- Istituto Teologico di Assisi e CTD "Leone XIII", Perugia, Italy, Research Associate (Professore a contratto), 2012-2019
- University of Perugia, Italy, Lettere E Filosofia, Research Associate (Professore a contratto), 2009-2013
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- University of Siena, Italy, Philosophy, Phd, 2004-2007
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Books by David Micheletti
To what extent can Judaism think itself on a democratic level, when democracy can only associate freedom of religion with freedom from religion? And to what extent can democracy be thought of as Jewish, when for a Jew knowing what should or should not be done can only be associated with the knowledge of God? For some, answering these questions has meant equating a state - like that of Israel which declares itself Jewish and democratic at the same time - to a country suffering from an excruciating cultural schizophrenia. However, rabbinic lawmaking has at its disposal the legal instruments that allow every Jew to live according to the rules of the secular state while, on the other hand, the principles of the democratic debate have enough to share with that culture of controversy that Judaism has cultivated ever since.
David Micheletti, Ebraismo e Democrazia.
In quale misura l’ebraismo può pensarsi democraticamente quando la democrazia non può concepire libertà di religione senza libertà dalla religione? E in che misura la democrazia può pensarsi ebraicamente quando per un ebreo sapere cosa si deve o non si deve fare fa tutt’uno col conoscere Dio? Per qualcuno, rispondere a queste domande ha significato equiparare uno Stato, come quello d’Israele che si dichiara ebraico e democratico al tempo stesso, a un paese affetto da una lacerante schizofrenia culturale. Tuttavia, la legiferazione rabbinica ha a disposizione gli strumenti giuridici che permettono a ogni ebreo di vivere secondo le regole dello Stato laico e, per altro verso, i principi del dibattito democratico hanno non poco da condividere con quella cultura della controversia che da sempre l’ebraismo coltiva.
Il testo di David Micheletti - già docente di “Lingua e Pensiero Ebraico” presso L’Università di Perugia; di “Ebraismo: Testi e Movimenti” presso l’Istituto Teologico di Assisi - va letto d'un fiato. L'autore ritorna, all'inizio, al contesto storico in cui nasce il libro di Daniele, ovvero quello di una globalizzazione - una forzata assimilazione alla mentalità e alla cultura greca - che verrà chiamata Ellenismo. Si sofferma, poi, però, sui mostri che compaiono nel racconto apocalittico.
Uno di questi mostri assume tratti molto attuali. Riferendosi a un versetto della Lettera di Paolo ai Romani, che cita un testo del profeta Isaia, «E come predisse Isaia: Se il Signore degli eserciti non ci avesse lasciato una discendenza, saremmo divenuti come Sòdoma e resi simili a Gomorra» (Rm 9,29), spiega che il peccato di Sodoma - ancor prima dell’abuso che ne seguirà - è anzitutto quello della non accoglienza degli ospiti, degli stranieri che sono arrivati nella città (cf. Gen 19). E infatti commenta Micheletti: «Se non si crede al seme di Dio allora tutto diviene Sodoma. E cosa è Sodoma se non il disumano stupro dell'ospitalità alla quale non viene riconosciuto alcunché di sacro?». LEllenizzazione forzata voluta da una delle bestie di cui si parla nel libro di Daniele, il re Antioco IV, altro non è che un mancato riconoscimento del valore dell'altro, anche quando è differente da noi.
Se vogliamo, è lo stesso problema che papa Francesco segnala, questa volta trattando di temi riguardanti la salvaguardia del creato in una enciclica dedicata alla cura della casa comune, a proposito della perdita di biodiversità. Essa preoccupa per ragioni che hanno a che fare con la sopravvivenza del pianeta, scrive Francesco, riferendosi alla «perdita di specie che potrebbero costituire nel futuro risorse estremamente importanti, non solo per l'alimentazione, ma anche per la cura di malattie e per molteplici servizi», ed è però un grave danno per un'altra e principale ragione: «Non basta pensare alle diverse specie solo come eventuali "risorse" sfruttabili, dimenticando che hanno un valore in sé stesse » (Laudato si', 32-33). Potrà sembrare ardito, ma la non accoglienza dell'altro è in fondo mancanza di accoglienza del valore che ha la differenza nelle relazioni.
Così, se nella Bibbia si parla di mostri come il Leviatano o il Behemot - che pure sono creature di Dio - le bestie del libro di Daniele invece sono disumane, spiega David Micheletti, sono contro il Creatore e quindi contro l'uomo. Per fortuna, ci dice il libro di Daniele, ci sono anche gli angeli, che svolgono un ruolo determinante in questo libro - e nella storia dell'umanità - per svelare i misteri di Dio che non si vedono a una lettura superficiale di quan o accade nel mondo. Gli angeli, scrive Micheletti, aiutano anche ad "aggiornare" il computo di anni che mancano ancora al cessare delle sofferenze e delle prove a cui è sottoposto il popolo di Dio.
Finalmente, Micheletti ci lascia gustare, a partire da una delle più belle definizioni del giovane del nostro libro, quella di "uomo dei desideri", la figura di Daniele. Un giovane che vive anche un'esperienza di solitudine di fronte ai misteri e ai drammi che egli deve contemplare, e davanti ai quali non piò porsi come gli antichi profeti, che risolvevano la questione del male invitando i malvagi a pentirsi e Israele a convertirsi. Nella visione apocalittica della storia, invece - scrive Micheletti - si deve attendere che un Altro, il Figlio dell'uomo, venga a liberarci. In tutto questo, non può mancare un confronto con i giovani della presente generazione, quella segnata non dalla globalizzazione ellenistica, ma pur sempre da una globalizzazione culturale, che rischia, scrive l'autore, di sconvolgere ancor più che in passato la mente dei giovani.
Prof. Giulio Michelini (ofm), ITA