Papers by Giovanni Comoglio
in P. Nicolin, M. Garcia Sanchis (eds.), Marco Zanuso Alessandro Mendini. Design e architettura. ... more in P. Nicolin, M. Garcia Sanchis (eds.), Marco Zanuso Alessandro Mendini. Design e architettura. Milan, Electa, 2022. p. 148-149. ISBN 9788892822207
Bauwelt, 2022
Review of "Eveningside" exhibition. Four projects by U.S. photographer Gregory Crewdson on displa... more Review of "Eveningside" exhibition. Four projects by U.S. photographer Gregory Crewdson on display at Gallerie d'Italia in Turin explore the suspended human landscapes of a provincial America in decline. On Bauwelt 23.2022, November 8, 2022.
online 8/11/22
https://www.bauwelt.de/rubriken/Menschen-Gluehwuermchen-3870842.html
The Architect’s Newspaper, 2022
ARK, 2022
in “ARK” 42, July 2022, ISSN 2240-2942, p. 74-71
ARK, 2022
in “ARK” 41, aprile 2022, ISSN 2240-2942, p. 18-25. With Davide Pagliarini
ARK, 2021
in “ARK” 37, aprile 2021, ISSN 2240-2942, p. 14-20
ARK, 2021
in “ARK” 36, gennaio 2021, ISSN 2240-2942, p. 14-20
Ark, 2020
in “ARK” 35, settembre 2020, ISSN 2240-2942, p. 16-22
GUD, 2020
in: GUD Design 1, "Passaggi/ Transitions", 2020, Genova, Stefano Termanini Editore, p.137-144
Ark, 2020
in “ARK” 34, June 2020, ISSN 2240-2942, p. 16-22
Ark, 2020
in “ARK” 33, aprile 2020, ISSN 2240-2942, p. 18-24
Ark, 2020
in “ARK” 32, gennaio 2020, ISSN 2240-2942, p. 16-22
Domus, 2020
critical portraits of 4 contemporary
architectural firms (Orthner Orthner & Associates; Raas Arc... more critical portraits of 4 contemporary
architectural firms (Orthner Orthner & Associates; Raas Architects; UrbanWorks Architecture & Urbanism; Wolff Architects) , in: "50+ best architecture firms 2019". published with “Domus” 1044, March 2020. ISSN 0012-5377
Ark, 2019
Casa Piersante Ricci, Teresa Arslan e
Francesco Ginoulhiac, in “ARK” 31, September 2019, ISSN 2... more Casa Piersante Ricci, Teresa Arslan e
Francesco Ginoulhiac, in “ARK” 31, September 2019, ISSN 2240-2942, p. 16-25
Moderno Ostinato. Sergio Invernizzi, Uffici della società SIAD, Bergamo, 1982-1985. in “ARK” 30,... more Moderno Ostinato. Sergio Invernizzi, Uffici della società SIAD, Bergamo, 1982-1985. in “ARK” 30, giugno 2019, ISSN 2240-2942, p. 16-24
Domus, 2019
critical portraits of 8 contemporary architectural firms (Agency-Agency, Gigon+Guyer, Caruso St J... more critical portraits of 8 contemporary architectural firms (Agency-Agency, Gigon+Guyer, Caruso St John, Foster & Partners, Kuehn Malvezzi Associates, Meyer-Grohbrügge, Nlé - Kunlé Adeyemi, SANAA) , in:
"100+ best architecture firms 2019". published with Domus 1033, march 2019. ISSN 0012-5377
in Franziska Wildfoerster, Flavio Palasciano (eds.) Barbara Casavecchia, Scamming, Vienna, 2018. ... more in Franziska Wildfoerster, Flavio Palasciano (eds.) Barbara Casavecchia, Scamming, Vienna, 2018. ISBN 978-3-20-005748-7, p. 80-88
Review of the first Biennale d'Architecture de Orléans, curated by Abdelkader Damani and Luca Gal... more Review of the first Biennale d'Architecture de Orléans, curated by Abdelkader Damani and Luca Galofaro.
.
in "Il Giornale dell'Architettura", November 15th 2017, ISSN 2284-1369
Il caso del quartiere delle Halles di Parigi è un buon campo di riflessione su come il valore dei... more Il caso del quartiere delle Halles di Parigi è un buon campo di riflessione su come il valore dei centri storici sia divenuto transcalare col compiersi del Novecento e su come abbiano influito nella formazione di quello stesso valore le trasformazioni e le stratificazioni di poteri caratteristiche di quest'epoca. I fattori in gioco sono quelli fisiologici di un centro storico, tanto più in un caso come quello parigino che mette in campo la corrispondenza tra la città intera e il suo centro: una città che è centro storico di se stessa. Il quartiere delle Halles si pone pertanto, oltre che come baricentro geografico, come cuore cronologico di questa realtà, tra le sue parti maggiormente plasmate da uno stratificarsi di vicende e vocazioni succedutesi nel tempo.

Rebel Matters - Radical Patterns | Atti del convegno internazionale tenutosi a Genova il 21-22 marzo 2013 Università degli Studi di Genova, Dipartimento di Scienze per l’Architettura DSA, 2014
L’Institut du Monde Arabe si definisce
come crocevia di vari percorsi la cui
portata è stata, o... more L’Institut du Monde Arabe si definisce
come crocevia di vari percorsi la cui
portata è stata, o si è voluta, carica di forti
connotazioni radicali.
Il primo percorso è quello che accomuna
i professionisti coinvolti nel concorso e
nel progetto, ossia la stagione collettivista
dell’architettura francese negli anni ’60
e ’70, principalmente focalizzata sulla
dimensione sociale, per campo d’azione
e strumenti impiegati. Un altro sta nei
Grands Projets del governo francese degli
anni ’80, che con la nouvelle architecture
française cerca una rottura nel concepire
il mandato sociale del segno costruito, un
diverso ritorno alla fiducia in tecnica e
tecnologia come risorse anche retoriche.
Questa vicenda, presto passata dalla
dimensione della rottura a quella di
Sommando i radicali.
Il progetto dell'Institut
du Monde Arabe
a Parigi come arrivo,
partenza, fallimento
e realizzazione dei
diversi radicalismi
uno status quo istituzionale associato
alle pratiche della politica consolidata,
in parallelo all’emergere di figure
professionali capaci di inserirsi in tale
contesto quasi come ex-ribelli, può
essere compresa tramite un’indagine
sulla effettiva radicalità dei due partiti
d’origine, su cosa fosse il radicale al
loro interno, quale il loro rapporto con
le retoriche, quanto queste fossero una
componente necessaria o invece un vero
elemento costituente della loro natura:
attraversare l’hic et nunc del progetto come
base della sua attualità.
È nel progressivo costruirsi della fortuna
critica e retorica dell’IMA, nella sua
vicenda mediatica, che si definisce un
campo di gioco, quello in cui lo statuto
retorico dei partiti iniziali diviene chiaro,
405
e si identifica il vero status di rottura
di questo progetto, un nuovo
riavvicinamento alla tecnica e all’estetica,
al di là delle subordinazioni moderniste
o postmoderniste, all’interno di una
scacchiera nuovamente carica di istanze
sociali: per l’architettura, un ruolo di
indipendenza e autorevolezza, non più
necessariamente legata a dinamiche di
rifiuto o strumentalità simbolica.
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Papers by Giovanni Comoglio
online 8/11/22
https://www.bauwelt.de/rubriken/Menschen-Gluehwuermchen-3870842.html
online 1/12/22
https://www.archpaper.com/2022/12/unknown-unknowns-introduction-mysteries-central-presentation-23rd-international-exhibition-milan-triennale-deconstructs-anthropocene/
architectural firms (Orthner Orthner & Associates; Raas Architects; UrbanWorks Architecture & Urbanism; Wolff Architects) , in: "50+ best architecture firms 2019". published with “Domus” 1044, March 2020. ISSN 0012-5377
Francesco Ginoulhiac, in “ARK” 31, September 2019, ISSN 2240-2942, p. 16-25
"100+ best architecture firms 2019". published with Domus 1033, march 2019. ISSN 0012-5377
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in "Il Giornale dell'Architettura", November 15th 2017, ISSN 2284-1369
come crocevia di vari percorsi la cui
portata è stata, o si è voluta, carica di forti
connotazioni radicali.
Il primo percorso è quello che accomuna
i professionisti coinvolti nel concorso e
nel progetto, ossia la stagione collettivista
dell’architettura francese negli anni ’60
e ’70, principalmente focalizzata sulla
dimensione sociale, per campo d’azione
e strumenti impiegati. Un altro sta nei
Grands Projets del governo francese degli
anni ’80, che con la nouvelle architecture
française cerca una rottura nel concepire
il mandato sociale del segno costruito, un
diverso ritorno alla fiducia in tecnica e
tecnologia come risorse anche retoriche.
Questa vicenda, presto passata dalla
dimensione della rottura a quella di
Sommando i radicali.
Il progetto dell'Institut
du Monde Arabe
a Parigi come arrivo,
partenza, fallimento
e realizzazione dei
diversi radicalismi
uno status quo istituzionale associato
alle pratiche della politica consolidata,
in parallelo all’emergere di figure
professionali capaci di inserirsi in tale
contesto quasi come ex-ribelli, può
essere compresa tramite un’indagine
sulla effettiva radicalità dei due partiti
d’origine, su cosa fosse il radicale al
loro interno, quale il loro rapporto con
le retoriche, quanto queste fossero una
componente necessaria o invece un vero
elemento costituente della loro natura:
attraversare l’hic et nunc del progetto come
base della sua attualità.
È nel progressivo costruirsi della fortuna
critica e retorica dell’IMA, nella sua
vicenda mediatica, che si definisce un
campo di gioco, quello in cui lo statuto
retorico dei partiti iniziali diviene chiaro,
405
e si identifica il vero status di rottura
di questo progetto, un nuovo
riavvicinamento alla tecnica e all’estetica,
al di là delle subordinazioni moderniste
o postmoderniste, all’interno di una
scacchiera nuovamente carica di istanze
sociali: per l’architettura, un ruolo di
indipendenza e autorevolezza, non più
necessariamente legata a dinamiche di
rifiuto o strumentalità simbolica.