Papers by Chiara Orefice

TECA, 2024
The essay provides the first results derived from the study of the biblical lexicon of the Laudi ... more The essay provides the first results derived from the study of the biblical lexicon of the Laudi attributed to Saint Catherine of Bologna, born Caterina Vigri. The perspective of the research extends to the entire collection, which is of considerable interest being the poetic production of a learned religious woman of the Fifteenth century. Particular attention is paid to the religious lexicon of Lauda IV, which is transmitted in three codices now in the General Archiepiscopal Archive of Bologna. The Lauda is attributed to the Bolognese saint by Illuminata Bembo, Catherine's sister at the Corpus Domini Monastery in Bologna and her first biographer, who reports it in the Specchio di illuminazione. The conclusions of the analysis will be exemplary of the richer and more systematic ones that will arise from the analysis of the other lauds, with the aim of contributing to the possible preparation of a glossary of the lexicon of biblical origin in Caterina Vigri's poetic work.

« linguistica e le tteratura », xlviii, 1-2, 2023
Nel 1911 viene dato alle stampe il primo volume della revisione della Bibbia Martini di Marco Sal... more Nel 1911 viene dato alle stampe il primo volume della revisione della Bibbia Martini di Marco Sales, che ne aggiorna lingua e
note, alla luce di un’evoluzione delle scienze bibliche che in quegli anni
domandava un rinnovo prudente ma deciso del testo biblico. La traduzione di Antonio Martini, pubblicata a partire dal 1769, rispondeva
a sua volta alle esigenze di cui si era fatto portavoce Benedetto XIV
consentendo la stampa di edizioni in volgare della Bibbia – proibite
due secoli prima dal Concilio di Trento – ed esprimendo il desiderio di
averne una nuova versione in italiano. Se si è concordi sull’importanza
del primato della Martini, poco si è discusso della delicatissima operazione di «aggiornamento di un classico» a cui Sales diede il via. Su tale
aggiornamento, e in particolare su quello dei Vangeli, ci si soffermerà,
indagando lo scarto linguistico tra un’opera nata come rivoluzionaria
e la revisione che puntò a correggerne e in alcuni casi rimodernarne
la lingua, approfondendo lo studio dell’originale e addirittura talvolta
abbandonando la Vulgata per guardare al greco. La Martini-Sales verrà
dunque analizzata nella sua doppia veste di frutto di una variazione linguistica lenta e ponderata – avvenuta in un ambiente tradizionalmente
conservatore – e di esperimento traduttologico.
Testo e Senso, 2023
«E se la letteratura occidentale moderna fosse già implicita, prevista […] nei Salmi? Un solo ese... more «E se la letteratura occidentale moderna fosse già implicita, prevista […] nei Salmi? Un solo esempio per tutti: il salmo 137». Brullo (1978) traduce i Salmi
percependovi l’ossessiva richiesta di Israele di essere ascoltato da Dio, dopo la distruzione del tempio da parte dei babilonesi e la deportazione. Ceronetti (1927-2018) dal canto suo scrive: «La morale, nei Salmi, è perfettamente guerriera». Il presente studio intende indagare le forme in cui la guerra trova espressione nel salmo 137, tramite le traduzioni poetiche di Ceronetti e Brullo, che del popolo ebraico sottolineano l’uno la furia vendicatrice e l’altro la disperazione dell’essere vittime. Una dicotomia che mostra quanto il conflitto caratterizzi il linguaggio della Bibbia e quel linguaggio poetico che dalla Bibbia deriva.
in F. Montuori, E. Picchiorri (a cura di), In fieri, 4. Ricerche di linguistica italiana. Atti de... more in F. Montuori, E. Picchiorri (a cura di), In fieri, 4. Ricerche di linguistica italiana. Atti della IV Giornata dell’ASLI per i dottorandi (Firenze, Accademia della Crusca, 2-4 dicembre 2021), Franco Cesati, Firenze, pp. 215-223.

in M.T. Badolati, F. Floridi, S.A. Verkade (a cura di), Nuovi studi di fraseologia e/o paremiologia. Atti del Primo Convegno Dottorale Phrasis, Sapienza Editrice, Roma, 2023
Tra le poche traduzioni del libro dei Proverbi comparse dopo il decreto dell'Indice del 1757 spic... more Tra le poche traduzioni del libro dei Proverbi comparse dopo il decreto dell'Indice del 1757 spiccano due versioni, messe qui a confronto. La prima, di Giovanni Bernardo De Rossi (1815), teologo, aderisce scrupolosamente al testo originale e rinuncia alla difficoltà della lingua letteraria. La seconda, di Giuseppe Meini (1871)-responsabile del Dizionario della lingua italiana dopo la scomparsa di Tommaseo e Bellini-è una trasposizione in versi del testo di Antonio Martini del 1769, da un secolo traduzione di riferimento della Chiesa italiana, rigorosamente basata sulla Vulgata. La scelta programmatica di Meini di elevare a testo poetico una guida al buon comportamento destinata ai giovani, poggiando seppur indirettamente sul latino, appare dunque antitetica rispetto a quella di De Rossi.
in Monika Kopytowska, Artur Gałkowski and Massimo Leone (eds.), Thought-Sign-Symbol Cross-Cultural Representations of Religion), 2022
All parts of this publication are protected by copyright. Any utilisation outside the strict limi... more All parts of this publication are protected by copyright. Any utilisation outside the strict limits of the copyright law, without the permission of the publisher, is forbidden and liable to prosecution. This applies in particular to reproductions, translations, microfilming, and storage and processing in electronic retrieval systems. This publication has been peer reviewed.

«Oblio», 2019
Giobbe sconfitto: convertito o annientato? Due traduzioni contemporanee a confronto Stefano Virgu... more Giobbe sconfitto: convertito o annientato? Due traduzioni contemporanee a confronto Stefano Virgulin e Guido Ceronetti, l'uno biblista, l'altro poeta, coetanei, colti, molto legati alla Sacra Scrittura e molto distanti l'uno dall'altro nel modo di interpretarla, traducono negli stessi anni il libro di Giobbe. Il primo pubblica nel 1980 una traduzione posata, chiara e quasi didascalica; un anno dopo il secondo pubblica la sua, un testo poetico lapidario ed ermetico. La profonda differenza di sguardo sul mondo e su Dio porta i due autori a conclusioni antitetiche ma in apparenza fedeli entrambe all'originale ebraico. L'articolo confronta le due traduzioni attraverso l'analisi stilistica di tre versetti rappresentativi di tre fasi della battaglia di Giobbe contro Dio, accusato di essere ingiusto. L'esito secondo entrambi gli autori è lo stesso: la risposta di Dio all'accusa di Giobbe ne decreta la sconfitta. Come può allora da un lato Virgulin vedere in quella risposta la salvezza del giusto tribolato e Ceronetti l'annientamento dell'umano? Stefano Virgulin and Guido Ceronetti, a biblicist and a poet, are peers, educated and very close to Sacred Scripture, even if they interpret it differently. They translated the book of Job in the same years: the first one published a steady, clear and amost didactic translation in 1980; a year later, the second one published his own, a lapidary and hermetic poetic text. The profound difference in gaze on the world and on God leads the two authors to antithetical conclusions but apparently both faithful to the original Hebrew text. The article compares the two translations through the stylistic analysis of three verses representative of three phases of the battle of Job against God, accused of being unfair. The outcome according to both authors is the same: God's response to Job's accusation defeats him. How then can Virgulin see in that answer the salvation of the troubled righteous man and Ceronetti the annihilation of the human?

«Linguistica e letteratura», 2018
• « Still these my Ecclesiastic don't become Qohélet ». Language and style of Guido Ceronetti's Q... more • « Still these my Ecclesiastic don't become Qohélet ». Language and style of Guido Ceronetti's Qohélet translations • The poet, translator and much more, Guido Ceronetti, often translated some of the books of the Old Testament starting when he was very young and stopping only in old age. In particular, the five editions of the Qohélet, published by three different publishers, between 1970 and 2001, show five stages of a continuously modified translation, leaving room for interesting variations. These variations are indicative of three decades of Ceronetti's linguistic evolutionary process, which aims at creating a new language that expresses the truth in the same way as the Qohélet Jewish verses. To achieve that goal, the translator is willing to sacrifice loyalty to the text. A first rather obvious variation, immediately visible on the page, is the fragmentation of the period and of the verse itself. Ceronetti probably intended to reproduce the essentiality of the Jewish verse. On one hand, he breaks the syntax and makes the verse very short, separating the subject and verb and sometimes eliminating the verb altogether, on the other he accelerates the rhythm of reading by synthesizing an entire Jewish verse in one long line. Specifically, it is easy to note-as in this article through the analysis of some verses-the exasperation of the asyndeton in the 1988 edition and the predilection for subordination in the 2001 edition. The second group of variations leads to the analysis of the outcome of the two topics in the Italian language that, intertwined with each other, constantly recur and are legitimately considered the main ones in the book of Qohélet : uselessness and cyclicity. In both cases, the true, deep meaning of the Jewish verses becomes the main purpose, the only
Conference Presentations by Chiara Orefice
Vabbè che non è standard…
Studi preliminari sulla frequenza e sull’uso di vabbè nell’italiano pa... more Vabbè che non è standard…
Studi preliminari sulla frequenza e sull’uso di vabbè nell’italiano parlato
Obiettivi: Condurre uno studio preliminare sulle funzioni di vabbè nell’italiano parlato, dopo una ricognizione generale sulla codificazione e sulla descrizione di vabbè in letteratura, nelle fonti lessicografiche attuali, nelle grammatiche e nei manuali di insegnamento di italiano L2/Ls.
Books by Chiara Orefice
Sempre sull’orlo dell’ulteriore senso. I Qohélet di Guido Ceronetti, 2025
Delle traduzioni bibliche del poeta Guido Ceronetti (1927-2018) gli studiosi hanno notato l’alto ... more Delle traduzioni bibliche del poeta Guido Ceronetti (1927-2018) gli studiosi hanno notato l’alto numero di stilemi, di virtuosismi, di allusioni, l’ambizione a essere non soltanto traduzione ma vera e propria poesia, e una poesia elitaria. Quel che appare evidente è che l’impegno del poeta fu tanto appassionato da risultare sofferto e ispirato quanto un martirio. Questo volume analizza in particolare la traduzione del Qohélet, il libro che impegnò maggiormente Ceronetti, attraverso tre casi di studio relativi al sistema verbale, alle parole chiave del testo e ad alcuni stilemi e dispositivi retorici, allo scopo di osservare i risultati di un progetto ambizioso: la creazione di un linguaggio nuovo e difficile, poetico ed erudito, austero e potente abbastanza da svelare la verità su Dio.
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Papers by Chiara Orefice
note, alla luce di un’evoluzione delle scienze bibliche che in quegli anni
domandava un rinnovo prudente ma deciso del testo biblico. La traduzione di Antonio Martini, pubblicata a partire dal 1769, rispondeva
a sua volta alle esigenze di cui si era fatto portavoce Benedetto XIV
consentendo la stampa di edizioni in volgare della Bibbia – proibite
due secoli prima dal Concilio di Trento – ed esprimendo il desiderio di
averne una nuova versione in italiano. Se si è concordi sull’importanza
del primato della Martini, poco si è discusso della delicatissima operazione di «aggiornamento di un classico» a cui Sales diede il via. Su tale
aggiornamento, e in particolare su quello dei Vangeli, ci si soffermerà,
indagando lo scarto linguistico tra un’opera nata come rivoluzionaria
e la revisione che puntò a correggerne e in alcuni casi rimodernarne
la lingua, approfondendo lo studio dell’originale e addirittura talvolta
abbandonando la Vulgata per guardare al greco. La Martini-Sales verrà
dunque analizzata nella sua doppia veste di frutto di una variazione linguistica lenta e ponderata – avvenuta in un ambiente tradizionalmente
conservatore – e di esperimento traduttologico.
percependovi l’ossessiva richiesta di Israele di essere ascoltato da Dio, dopo la distruzione del tempio da parte dei babilonesi e la deportazione. Ceronetti (1927-2018) dal canto suo scrive: «La morale, nei Salmi, è perfettamente guerriera». Il presente studio intende indagare le forme in cui la guerra trova espressione nel salmo 137, tramite le traduzioni poetiche di Ceronetti e Brullo, che del popolo ebraico sottolineano l’uno la furia vendicatrice e l’altro la disperazione dell’essere vittime. Una dicotomia che mostra quanto il conflitto caratterizzi il linguaggio della Bibbia e quel linguaggio poetico che dalla Bibbia deriva.
Conference Presentations by Chiara Orefice
Studi preliminari sulla frequenza e sull’uso di vabbè nell’italiano parlato
Obiettivi: Condurre uno studio preliminare sulle funzioni di vabbè nell’italiano parlato, dopo una ricognizione generale sulla codificazione e sulla descrizione di vabbè in letteratura, nelle fonti lessicografiche attuali, nelle grammatiche e nei manuali di insegnamento di italiano L2/Ls.
Books by Chiara Orefice