
Tiziana Portera
Tiziana Portera, laureata in Filosofia presso l’Università di Palermo, ha conseguito il Dottorato di Ricerca nel 2002 con tesi sul Concetto di presente nel pensiero di Emmanuel Levinas.
Nel corso del PhD ha collaborato con l’Officina di Studi Medievali di Palermo con incontri seminariali su "La comunicazione uomo-Dio in Moshé ben Maymón"; "Rashi interprete di Esodo"; "Esegesi ebraica. Le regole talmudiche d’interpretazione della Torah"; "L’interpretazione dei Pirqê Avoth negli Otto capitoli di Mosè Maimonide"; "Il libro della Genesi nell’interpretazione di Abravanel". Presso il Dipartimento di Civiltà Euro-Mediterranee e di Studi Classici, Cristiani, Bizantini, Medievali, Umanistici, per la Cattedra di Storia della Filosofia Medievale: "Eternità e tempo nei commenti rabbinici"; "Il primo capitolo del Genesi nel commento Bereshit Rabbà". In assistentato alla Cattedra di Filosofia Morale della Facoltà di Filosofia: "La filosofia di Emmanuel Levinas. Radici ebraiche e pensiero occidentale" e "Metafisica e Scienza nel pensiero di Henri Bergson".
Ha studiato Lingue Bibliche, Esegesi Rabbinica e Filosofia Ebraica presso la Pontificia Università Gregoriana e il SIDIC (Service International de Documentation Judeo-Chrétiènne) di Roma e frequentato corsi di Cultura e Religioni Semitiche presso il Pontificio Istituto Biblico e L'Università Lateranense, conseguendo il titolo universitario teologico. Ha seguito da esterna laica i corsi dei Proff. Janek Gorzcyca (Etica e Ontologia in Levinas), Reinhard Neudecker (Torah) e Roast Crollius (Giudaismo Contemporaneo); con Prof. Rabbi Avraham Alberto Piattelli, Prassi e Preghiera nell’Ebraismo.
Nel 2003 è borsista per il Perfezionamento post-Dottorato, con incarico del Ministero delle Scienze della Lituania, presso la Facoltà di Filosofia dell’Università di Vilnius. Il piano di ricerca riguarda l‘ebraismo lituano dal ’700 in poi, con particolare attenzione alle scuole di Vilnius e Kaunas. Il fine è rilevare le influenze della tradizione esegetica e dei maestri chassidici sul pensiero di Emanuel Levinas, del quale si ricostruisce il percorso culturale in terra natia.
Strutture universitarie e centri culturali utilizzati:
*Vilnius
Yiddish Institute; Cassidle Chabad Lubavitch - Jewish Cultural Centre; Center for Religious Studies and Reserch and History Department, Vilnius University; Vilna Gaon Jewish State Museum of Lithuania; Centre for Tolerance; Jewish Cultural Club of Jewish Community of Lithuania; Holocaust Museum.
*Kaunas University: Faculty of Philosophy, Department of History.
Partecipazione: International Scientific Conference “Intellectual Jewish Life in Pre-War Vilna”, University of Vilnius, in collaborazione con il Vilnius Yiddish Institute.
Nel 2006 ha conseguito la laurea in Storia e Religioni del Mediterraneo antico e dell’Oriente all’Università "La Sapienza" di Roma, con tesi in Semitistica, relatore Prof. Giovanni Garbini.
L'anno seguente è borsista, tramite il Ministero degli Affari Esteri del Governo Ungherese, presso l'Università di Debrecen, per studi di "Hungarian language and culture".
Attualmente, si occupa del rapporto tra i testi della tradizione ebraica e il pensiero filosofico moderno e contemporaneo. Di prossima pubblicazione, su questo sito, l'esito della ricerca sull'applicazione del metodo esegetico rabbinico alla produzione teoretica in Levinas.
Address: Catania
Nel corso del PhD ha collaborato con l’Officina di Studi Medievali di Palermo con incontri seminariali su "La comunicazione uomo-Dio in Moshé ben Maymón"; "Rashi interprete di Esodo"; "Esegesi ebraica. Le regole talmudiche d’interpretazione della Torah"; "L’interpretazione dei Pirqê Avoth negli Otto capitoli di Mosè Maimonide"; "Il libro della Genesi nell’interpretazione di Abravanel". Presso il Dipartimento di Civiltà Euro-Mediterranee e di Studi Classici, Cristiani, Bizantini, Medievali, Umanistici, per la Cattedra di Storia della Filosofia Medievale: "Eternità e tempo nei commenti rabbinici"; "Il primo capitolo del Genesi nel commento Bereshit Rabbà". In assistentato alla Cattedra di Filosofia Morale della Facoltà di Filosofia: "La filosofia di Emmanuel Levinas. Radici ebraiche e pensiero occidentale" e "Metafisica e Scienza nel pensiero di Henri Bergson".
Ha studiato Lingue Bibliche, Esegesi Rabbinica e Filosofia Ebraica presso la Pontificia Università Gregoriana e il SIDIC (Service International de Documentation Judeo-Chrétiènne) di Roma e frequentato corsi di Cultura e Religioni Semitiche presso il Pontificio Istituto Biblico e L'Università Lateranense, conseguendo il titolo universitario teologico. Ha seguito da esterna laica i corsi dei Proff. Janek Gorzcyca (Etica e Ontologia in Levinas), Reinhard Neudecker (Torah) e Roast Crollius (Giudaismo Contemporaneo); con Prof. Rabbi Avraham Alberto Piattelli, Prassi e Preghiera nell’Ebraismo.
Nel 2003 è borsista per il Perfezionamento post-Dottorato, con incarico del Ministero delle Scienze della Lituania, presso la Facoltà di Filosofia dell’Università di Vilnius. Il piano di ricerca riguarda l‘ebraismo lituano dal ’700 in poi, con particolare attenzione alle scuole di Vilnius e Kaunas. Il fine è rilevare le influenze della tradizione esegetica e dei maestri chassidici sul pensiero di Emanuel Levinas, del quale si ricostruisce il percorso culturale in terra natia.
Strutture universitarie e centri culturali utilizzati:
*Vilnius
Yiddish Institute; Cassidle Chabad Lubavitch - Jewish Cultural Centre; Center for Religious Studies and Reserch and History Department, Vilnius University; Vilna Gaon Jewish State Museum of Lithuania; Centre for Tolerance; Jewish Cultural Club of Jewish Community of Lithuania; Holocaust Museum.
*Kaunas University: Faculty of Philosophy, Department of History.
Partecipazione: International Scientific Conference “Intellectual Jewish Life in Pre-War Vilna”, University of Vilnius, in collaborazione con il Vilnius Yiddish Institute.
Nel 2006 ha conseguito la laurea in Storia e Religioni del Mediterraneo antico e dell’Oriente all’Università "La Sapienza" di Roma, con tesi in Semitistica, relatore Prof. Giovanni Garbini.
L'anno seguente è borsista, tramite il Ministero degli Affari Esteri del Governo Ungherese, presso l'Università di Debrecen, per studi di "Hungarian language and culture".
Attualmente, si occupa del rapporto tra i testi della tradizione ebraica e il pensiero filosofico moderno e contemporaneo. Di prossima pubblicazione, su questo sito, l'esito della ricerca sull'applicazione del metodo esegetico rabbinico alla produzione teoretica in Levinas.
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Papers by Tiziana Portera
The aim and current state of research
The aim of the research is to examine in detail the relationship between Lituanian judaism and the philosophy of Emmanuel Levinas.
These works echo those of classical Hebrew literature and also Lituanian religious scriptures. It is certainly interesting to note the links between these and the works of Levinas, so much so that the confessional corpus of the philosopher are observed today alongside the theorethical texts. The study of the links between Levinas’s “confessional” and the Lituanain judaism benefits from only a modest number of contributions, and there are actually very few crtical analysis which examine the influence of Lithuanian authors on Levinas’s more theoretically descriptive works.
The figures of reference
The panorama of Lithanian judaism sees justaposed two great schools of thought: Hassidim and Hitnagdout (conservative movement), which differ in their approach to the scriptures, in the conception of prayer and with interior relationship with God.
Levinas’s relationship with Hassidism is mediated by the absorbtion of traditional thought, which moving from Gaon of Vilna, was spread by the yesivoth (rabbinical shool) avoiding, apparently, confrontation with revivalists. From Ismael Salanter (1786-1866) to Nahum Goldmann (1895-1982), Levinas’s exloration of Lithanian Hebrew literature overlooks no cutlural movement, including Hassidism, eve though his ideas were nearer to those of Hitnagdout, of which Rabbi Eliyahu (1720-1797) and Rabbi Voloziner (1759-1821) were important exponents.
Research Plan
The conservative thinkers, Rabbi Eliyahu and Hayyim, offered Levinas stimuli of different types. Firstly, we deal with the interpretative relationship with the Scriptures. The two aothors refer not only to Talmud, but also Kabbala and in particular Zohar, as authoritative religius sources. There is a continuity between Talmud, which suggests a vision of Torah as “realized”, and the mystical-theological works. The interpretative circle which is thus formed provokes mixture of heterogenic elements: the mystical-religious aspect of the Scriptures in not separate to the normative one. This duality is seen in the philosophical textes of Levinas, in which often a philosophical term can encompass a double meaning. There are many dark areas regarding this particular aspect of Levinas’s work which could only be illumined by a camparision with the writing style of Lithuanian authors, not only in terms of content, but also the respective ways of implicanting traditional hebrew texts.
A second area of analysis concerns the possible influence of Lithuanian judaism on some of Levinas’s fundamental conceps of thoug;
- The notion of Kenosis: the stimuli that Levinas receives from Kabbala via Rabbi Voloziner are many, and evedent above all from closed examination found in the Lithuanian teachers.
- The radical responsability, or rather, “cosmic” if we connect it to the conceptual correspondence from zoharian and talmudic textes, filtrered by the language of the Lithuanian teachers.
- The same process of analisis will be applied to l’En-sof (Levinas Infinite) and the passivity linked to responsability, substitution and disinterest.
A third direction of research aims to study teaching methology applied to the Scriptures typical to Lithuanian jesvoth, which could shed some light on the hermeneutical way later used by Levinas in his philosophical writing.
Reception: Faculty of Philosophy, Vilnius University, Prof. Ketustis Dubnikas
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L’autrice conduce il lettore nel mondo della Bibbia trattando un argomento alquanto scomodo per i credenti: i personaggi che consideriamo i pilastri della nostra religione - sia essa il Cristianesimo, l’Ebraismo o l’Islam - erano dei gran bugiardi. Tra questi Abramo, suo figlio Isacco, Giacobbe con la madre Rebecca, Sansone come anche il grande Re Davide. Le storie raccontate, a volte tragiche e altre grottesche, hanno trovato nella cultura ebraica le interpretazioni più varie. Ne emerge una sorta di “provvidenzialità della menzogna”: le bugie sono spesso la condizione perché qualcosa di più grande o storicamente determinante possa compiersi.