Papers by Cesare Marinacci
Flash magazine, 2022
ari amici di Flash, nell'augurare a tutti voi un nuovo anno, all'insegna del rinnovamento e della... more ari amici di Flash, nell'augurare a tutti voi un nuovo anno, all'insegna del rinnovamento e della serenità, desidero immediatamente celebrare con voi una delle più importanti ricorrenze musicali del 2022, la quale cade proprio il 6 gennaio del calendario contemporaneo. Sì, perché già la stessa nascita di questo artista ha un che di predestinato e misterico: il 25 dicembre del 1871, secondo il calendario giuliano, utilizzato in Russia per volere di Pietro il Grande dal 1700, il 6 gennaio 1872, secondo il più preciso calendario gregoriano, definitivamente adottato al tempo della rivoluzione. Di fatto, 150 anni or sono nasceva a Mosca il compositore e pianista tra i più peculiari del secolo trascorso, una vera icona della musica moderna: Aleksandr Nikolaevič Skrjabin.
Diapason Concerti, 2010
Programma di sala Concerti Diapason 2010
La Sonata Op. 27 n. 2, 'Al chiaro di luna', di Ludwig va... more Programma di sala Concerti Diapason 2010
La Sonata Op. 27 n. 2, 'Al chiaro di luna', di Ludwig van beethoven.
Nelle trentadue sonate per pianoforte, scritte da Ludwig van Beethoven lungo l'arco di tutta la sua carriera artistica, possiamo senza dubbio trovare un diario fedele della sua fenomenologia estetico formale. Si sostiene tradizionalmente che il musicista di Bonn abbia portato alle massime espressioni quel paradigma compositivo noto col nome di forma-sonata; tuttavia non è uno standard immutabile, quello tramandatoci da Beethoven; al contrario si tratta di un ventaglio, quanto mai ampio, di possibilità espressive, esplorabili attraverso la lente della struttura codificata, ma non in essa costrette...
BlogDellaMusica, 2020
La suite Le tombeau de Couperin di Ravel appartiene a quel ricco filone della musica d'inizio '90... more La suite Le tombeau de Couperin di Ravel appartiene a quel ricco filone della musica d'inizio '900 che andava riscoprendo le antiche forme del barocco, visto come un'epoca felice e feconda in contrapposizione all'oscurità in cui stava cadendo il vecchio mondo. Dunque il culto tipicamente francese per la miniatura preziosa, nelle pagine di autori come Debussy, Faurè o Ravel, si screzia delle conquiste armonico timbriche del nuovo secolo, ricomponendosi però nel nobile equilibrio della forma suite che si vela dunque di una malinconica nostalgia per epoche lontane e luminose...

Flash Magazine, 2020
Nelle epoche di profondo fervore, dissidio e mutamento dell'essere appaiono spesso figure titanic... more Nelle epoche di profondo fervore, dissidio e mutamento dell'essere appaiono spesso figure titaniche che si incaricano di ricondurre la materia e lo spirito ad un unico e fecondo principio ordinatore. Figure quasi soprannaturali nel loro retaggio, eppure umanissime nel sentimento con cui raggiunsero la sublimazione del proprio ruolo nella storia. Tale è stato Omero nel ricondurre ad un felice alveo la poesia di un'intera civiltà, tale Michelangelo nell'insegnarci a vedere il divino nell'umano, tale Einstein nel rivelare come viaggiare attraverso la luce. Nella musica tutto questo è stato Ludwig van Beethoven. Duecentocinquanta anni sono nel 2020 dalla nascita di colui che rappresenta ancora oggi il simbolo stesso della Musica, un moderno ed umanissimo Orfeo che ha saputo con la sua opera ed il suo pensiero smuovere, non i sassi, ma le coscienze del suo tempo e con la potenza espressiva del suo linguaggio parlare di bene, bellezza e verità, attraverso epoche diverse e lontane.
Promograph, 2019
Clara Wieck Schumann: vita e amor di donna
un profilo della grande musicista nel bicentenario dal... more Clara Wieck Schumann: vita e amor di donna
un profilo della grande musicista nel bicentenario dalla nascita
per
BlogDellaMusica
FlashMagazine
Omaggio al compositore - George Gershwin
Promograph - Flash Magazine -Marzo 2018
Ricordo del Musicologo Raoul Meloncelli
Flash Magazine 10 febbraio 2018
The Delius Society Journal Autumn 2012, Number 152, 2012
Song of Summer, by Cesare Marinacci
in The Delius Society Journal -Autumn 2012, Number 152
Musica Affettuosa - Omaggio a Monteverdi
Flash Magazine, cultura musicale Giugno 2017

T ra le correnti di quel grande fiume in piena, ricco di affluenti che fu il Romanticismo musical... more T ra le correnti di quel grande fiume in piena, ricco di affluenti che fu il Romanticismo musicale, un fenomeno di grandissima importanza e straordinario fascino fu rappresentato dal sorgere delle cosiddette Scuole Nazionali che propugnavano una riscoperta della storia, della tradizione e dell'idioma artistico proprio di nazioni gloriose ma artisticamente eclissate dall'egemonia di quelle di più antica storia 'europea'. In musica, questo amore per la propria terra si materializza già durante la prima metà dell' Ottocento, ad esempio, nell'utilizzo di melodie, armonie o ritmi di derivazione popolare all'interno di composizioni colte più o meno articolate, come nelle Mazurke, Polacche o Ballate di Fryderyk Chopin, nei lieder di Franz Schubert o nelle sfolgoranti Rapsodie Ungheresi di Franz Liszt. Anche se nell'opera di questi compositori scorgiamo più la ricerca di una particolarità coloristica e nostalgica che una sistematica idiomaticità, non possiamo che apprezzarne tra le altre cose il pionierismo linguistico che apre la strada proprio ai rinnovamenti delle Scuole Nazionali. Con questa terminologia, sicuramente non esaustiva ma comunque efficace, si individua dunque una corrente di musicisti provenienti dalle nazioni che fino al XIX secolo avevano subìto la forte influenza di quelle di più continua tradizione -Italia, Francia e Germania -e che nel clima romantico di rivalutazione del patrimonio nazionale presentano una creatività rinnovata dall'incontro tra il linguaggio classico europeo e la peculiarità locale. Da questo alveo nascono ad esempio in Russia musicisti straordinari come Chaikovskj, Mussorskj o Rimsky-Korsakov e più tardi, Prokofiev, Rachmaninov o Stravinsky. Se la cultura iberica può annoverare tra Otto e Novecento i nomi di Albeniz, Granados e De Falla, in Inghilterra invece spiccano Elgar, Delius o Vaughan-Williams; poi ancora Dvorak, Smetana e Janacek dall'area di Boemia e Bartok in Romania, fino a giungere oltreoceano, dove la mescolanza tra musica europea e tradizioni popolari diverse fa emergere, tra i tanti, i nomi dell'argentino Ginastera, del brasiliano Villa-Lobos o dello statunitense George Gershwin. Dal gelo eterno dei paesi nordici, giunge la raffinatissima arte del norvegese Edvard Grieg o l'audacia armonica di Berwald ed ancora Sinding, Gade, fino al grandissimo Jean Sibelius di cui il 2017 celebra il 60° dalla scomparsa e propone una serie di manifestazioni in cui riascoltare l'ampia ed affascinante produzione del patriota musicale finlandese. Johan Christian Julius Sibelius nacque nel 1865 a Hàmeenlinna nel Granducato di Finlandia, sotto il dominio russo. La sua famiglia, per metà svedese, decise consciamente di educare Jean presso una prestigiosa scuola di lingua finlandese. Ciò deve vedersi come parte della più ampia crescita del movimento dei fennomani, che si prefiggeva la riscoperta della cultura autoctona che Sibelius sostenne fervidamente con la sua opera. Nella prima fase della sua attività il musicista fu influenzato da Brahms e come si può notare ascoltando Kullervo del 1891 la prima Sinfonia ed il meraviglioso Concerto per violino del 1903. In se-guito, egli tese a superare l'estetica formale classica, ad esempio, dilatando le strutture e sfumando progressivamente gli elementi più tradizionali, pur mantenendo una rigorosa quanto sottesa coerenza interna. Nelle opere successive perseguì l'idea di sviluppare continuamente episodi da episodi senza un disegno precostituito, fino a giungere ad una monumentale costruzione finale. Sibelius creò molta della sua musica con melodie dalle profonde implicazioni modali e 'popolari' che vengono protratte su diverse note. Il suo linguaggio armonico è spesso moderato, estremamente sobrio in confronto a molti dei suoi contemporanei. In ognuna delle sue sette sinfonie approcciò i problemi fondamentali di forma, tonalità e architettura in modi unici e personali. In sintesi, per innovare il sistema compositivo tradizionale già portato agli estremi da Wagner, Sibelius intraprese la strada opposta a quella radicale della novecentesca Seconda scuola di Vienna. Compositori come Arnold Schoenberg e Alban Berg abbandonarono ad esempio l'idea di funzione tonale per proporre un proprio sistema creativo; Sibelius invece cercò nuova ispirazione, partendo dalla tradizione più antica, dalla musica medievale, dalle antiche scale modali, quasi dimenticate nella musica colta successiva al medioevo, ma ancora vive nella musica tradizionale e popolare, sforzandosi di utilizzare nuove soluzioni accordali ma in strutture graduali ampie e sfumate. Le sue opere sono anche ricche di riferimenti letterari, non sempre espliciti, come nella Seconda Sinfonia ispirata alla figura di Don Giovanni o la Quarta influenzata dalle atmosfere di Edgar Allan Poe. Scrisse diversi poemi sinfonici ispirati alla letteratura finlandese, esordendo con En Saga e culminando con Tapiola la sua ultima opera maggiore; nel mezzo le citate grandi 7 Sinfonie i cui temi tra l'altro ai giorni nostri, aprono uno tra i più avanzati software di music-scoring che infatti prende il nome dal musicista. Le caratteristiche peculiari come l'intenso lirismo ed una scrittura variegata ma estremamente severa ed aliena da effettismi autoreferenziali, tipici della musica d'inizio secolo, affascinata dalle più disparate contaminazioni tra i generi, valsero a Sibelius accuse di tradizionalismo ma anche la sincera ammirazione di autori come Gustav Mahler o del quotidiano Manchester Guardian che riassunse mirabilmente la sua poetica affermando che mentre altri erano impegnati nella confezione di esotici cocktail, Jean Sibelius serviva al pubblico limpida, gelida e purissima acqua.

Ancora oggi molti quesiti, riguardanti la vita e le composizioni di Johann Sebastian Bach, rimang... more Ancora oggi molti quesiti, riguardanti la vita e le composizioni di Johann Sebastian Bach, rimangono insoluti sia dal lato storico sia da quello interpretativo. Questo è anche il caso delle sonate per flauto traverso , che costituiscono un corpus musicale non omogeneo anche perché composte in un ampio arco temporale di circa vent'anni. Probabilmente Bach scoprì il flauto traverso alla corte di Dresda, poco prima di approdare a Kothen. Dresda fu la prima città in Germania dove il flauto traverso, all'incirca dal 1715 in avanti, ricoprì un ruolo primario. La conoscenza di esecutori dalle eccezionali qualità come P.G.Buffardin, J.H.Freytag, J.M.Blockwitz, J.J.Quantz, ebbe un peso determinante per la nascita delle opere in oggetto. Bach ebbe modo di esplorare pienamente le risorse e le potenzialità di uno strumento che, nel primo decennio del secolo, aveva ancora uno scarso repertorio specifico, mentre nel giro di pochi anni sarebbe asceso a grandissimi favori. Il periodo storico entro il quale viene circoscritta la probabile genesi delle Flötensonaten BWV 1030, 1032, 1034 e 1035, è dunque quello in cui Johann Sebastian Bach operò in qualità di Kappelmeister alla corte di Köthen (1717-1723). Riguardo le altre sonate indicate convenzionalmente per flauto (BWV 1020, 1031, 1033) -fino a pochi anni or sono attribuite al compositore di Eisenach -è ormai accettata la loro dubbia autenticità, per alcune rilevate influenze stilistiche estranee alla mano di Bach, unitamente a problemi di congruenza storica. In particolare oggi si tende sempre più spesso ad avvicinare almeno la Sonata in Sol minore BWV a Carl Philipp Emanuel Bach, il più celebre tra i venti figli di Johann Sebastian, con la catalogazione H 542.5. Benché la sua scrittura appaia decisamente congeniale al flauto, da un manoscritto emerge una sua originale destinazione violinistica, ma c'è anche da sottolineare che, secondo la prassi del tempo, i due strumenti erano spesso intercambiabili e numerose erano le opere composte prevedendo un uso ad libitum dell'uno o dell'altro. La sonata è, in ogni caso, un brano di grande suggestione, suddivisa in tre movimenti, due Allegro che incorniciano un Adagio, e di scambievole esaltazione tra la tastiera spesso protagonista, come nell'ampio finale, e il flauto che viene fascinosamente esplorato non solo in evidenze brillanti ma soprattutto espressive e in particolare nella morbidezza dei registri medio gravi. Introdotto da un importante episodio del pianoforte, in origine clavicembalo, il primo Allegro è spigliato, scritto, come tutta la sonata, nello stile del 'concerto', nel suo adombrato scambio tra 'tutti' e 'solo' ; passi imitativi si alternano a momenti in cui il flauto sostiene il tema mentre, allo stesso tempo, questo viene ornato dai disegni della tastiera in una sottile eterofonia. Sicuramente non vi è una supremazia assoluta del flauto solista sul pianoforte, anzi, vi è uno scambio costante di ruoli in un luminoso contrappunto, che conferisce a questa pagina grande densità ed energia. Dolce oasi, di sapore pastorale, è l'Adagio, un'aria realizzata in un delicato dialogo imitativo ma più spesso in morbida omoritmia di terze e seste. Ancor più levigato il discorso musicale nel terzo movimento, Allegro, dove gli strumenti procedono senza vera contrapposizione dialettica; essi generano un continuo emergere e disperdersi nel perpetuo amalgama sonoro che ricorda il ripensamento stilistico operato nella composizione dei concerti Brandeburghesi; in particolare, nell'opera, è presente la fluidità strutturale del quarto e la preponderante attenzione al 'continuista' del Quinto. Dubbia l'origine di questa sonata, ma lampanti la maturità stilistica e la felice ispirazione.
Sotto dura Staggion dal Sole
accesa/Langue l’ uom, langue ‘l
gregge, ed arde il Pino;/Scioglie il... more Sotto dura Staggion dal Sole
accesa/Langue l’ uom, langue ‘l
gregge, ed arde il Pino;/Scioglie il
Cucco la Voce, e tosto intesa/Canta la Tortorella
e ‘l gardelino/Zèfiro dolce Spira, ma
contesa/Muove Bòrea improviso al Suo vicino…
con questi versi il compositore
Antonio Vivaldi, ornava nel 1725 le pagine
di uno dei suoi più celebri lavori,
il ‘concerto grosso’ in Sol minore per
violino, archi e cembalo L’Estate. E partendo
da quest’opera simbolo vorrei
proporvi qualche ascolto ispirato alla
bella stagione ...
Cesare Marinacci - Flash Magazine Giugno 2011
Meriggiare musicale , Cesare Marinacci Flash Magazine 7-2011
Quanta gioia mi dà il camminare tra ... more Meriggiare musicale , Cesare Marinacci Flash Magazine 7-2011
Quanta gioia mi dà il camminare tra gli arbusti, gli alberi, i boschi, l’erbe e le rocce. Per le rocce, gli alberi ed i boschi passano le risonanze di cui
l’uomo ha bisogno”.
In questa lettera scritta da Ludwig Van Beethoven nel 1808, traspare un sentimento di intima comunione con la natura, vista dal compositore come spettacolo da ammirare...
Nuances... Claude Debussy
Nel 1862, 150 anni or sono, nasceva
Claude-Achille Debussy,
annoverato ... more Nuances... Claude Debussy
Nel 1862, 150 anni or sono, nasceva
Claude-Achille Debussy,
annoverato tra i più rappresentativi
ed influenti musicisti d’ogni tempo
ed al quale il 2012 sta riservando in tutto
il mondo, un po’ meno in Italia, le giuste
e degne celebrazioni. Debussy è considerato,
insieme ai colleghi Gabriel Fauré
e Maurice Ravel, il pioniere della rinascita
strumentale francese ed in particolare
l’iniziatore della ‘musica moderna’...
Cesare Marinacci - Flash Magazine , 3-2012
Banalità d'autore - Omaggio a Nino Rota e Gustav Mahler
Banalità… la stessa accusa da
parte dei d... more Banalità d'autore - Omaggio a Nino Rota e Gustav Mahler
Banalità… la stessa accusa da
parte dei detrattori accomuna
due compositori tanto diversi di
cui ricorre quest’anno la celebrazione.
Diverso lo stile, differente l’epoca storica,
lontane le personalità, le figure di
Gustav Mahler (1860-1911) e Nino
Rota (1911-1979), per tanti versi agli
antipodi, si avvicinano proprio in
quanto opposti e proprio in quanto interpreti
dei paradossi del proprio tempo
tanto da essere travisati per la autenticità
del loro idioma...
Cesare Marinacci - Flash Magazine 11-2011
Il 1862, oltre ad essere lo storico anno
di nascita di Claude Debussy, celebrato
dalla nostra riv... more Il 1862, oltre ad essere lo storico anno
di nascita di Claude Debussy, celebrato
dalla nostra rivista qualche tempo fa,
ricorda anche un altro compositore, forse
meno dirompente ma sicuramente intenso,
coinvolgente ed originale, che propongo al
vostro ascolto anche perché tra i più
‘estivi’ che si possano incontrare, per le innumerevoli
evocazioni della bella stagione
presenti nella sua ampia produzione: Frederick
Theodore Albert Delius...
Flash Magazine - 2012
Con l’elevazione al soglio
Pontificio di Sua Santità
Francesco, al secolo Jorge
Mario Bergoglio, ... more Con l’elevazione al soglio
Pontificio di Sua Santità
Francesco, al secolo Jorge
Mario Bergoglio, colgo l’occasione
per una riflessione sulla
musica sacra partendo proprio
dalla altissima considerazione
che il Santo di Assisi, scelto
come modello dal Pontefice,
aveva di questo straordinario
mezzo di partecipazione ed elevazione
mistica...
Flash Magazine - 4-2013
se l’estate rappresenta, in un certo qual
senso, lo struggimento del viaggio che
inizia verso l’i... more se l’estate rappresenta, in un certo qual
senso, lo struggimento del viaggio che
inizia verso l’indefinito, l’autunno
evoca la malinconia dolce di un approdo, il
ritorno, la fine di un sogno. Dunque, se ogni
stagione ha il suo romanticismo, quella autunnale
appare come la più evocativa di quell’infinito
desiderio inesprimibile che
alimenta se stesso...
Articolo divulgativo musicale
Flash Magazine 9-2013
Chopin il Poeta del Pianoforte
Flash Magazine 2010
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Papers by Cesare Marinacci
La Sonata Op. 27 n. 2, 'Al chiaro di luna', di Ludwig van beethoven.
Nelle trentadue sonate per pianoforte, scritte da Ludwig van Beethoven lungo l'arco di tutta la sua carriera artistica, possiamo senza dubbio trovare un diario fedele della sua fenomenologia estetico formale. Si sostiene tradizionalmente che il musicista di Bonn abbia portato alle massime espressioni quel paradigma compositivo noto col nome di forma-sonata; tuttavia non è uno standard immutabile, quello tramandatoci da Beethoven; al contrario si tratta di un ventaglio, quanto mai ampio, di possibilità espressive, esplorabili attraverso la lente della struttura codificata, ma non in essa costrette...
un profilo della grande musicista nel bicentenario dalla nascita
per
BlogDellaMusica
FlashMagazine
accesa/Langue l’ uom, langue ‘l
gregge, ed arde il Pino;/Scioglie il
Cucco la Voce, e tosto intesa/Canta la Tortorella
e ‘l gardelino/Zèfiro dolce Spira, ma
contesa/Muove Bòrea improviso al Suo vicino…
con questi versi il compositore
Antonio Vivaldi, ornava nel 1725 le pagine
di uno dei suoi più celebri lavori,
il ‘concerto grosso’ in Sol minore per
violino, archi e cembalo L’Estate. E partendo
da quest’opera simbolo vorrei
proporvi qualche ascolto ispirato alla
bella stagione ...
Cesare Marinacci - Flash Magazine Giugno 2011
Quanta gioia mi dà il camminare tra gli arbusti, gli alberi, i boschi, l’erbe e le rocce. Per le rocce, gli alberi ed i boschi passano le risonanze di cui
l’uomo ha bisogno”.
In questa lettera scritta da Ludwig Van Beethoven nel 1808, traspare un sentimento di intima comunione con la natura, vista dal compositore come spettacolo da ammirare...
Nel 1862, 150 anni or sono, nasceva
Claude-Achille Debussy,
annoverato tra i più rappresentativi
ed influenti musicisti d’ogni tempo
ed al quale il 2012 sta riservando in tutto
il mondo, un po’ meno in Italia, le giuste
e degne celebrazioni. Debussy è considerato,
insieme ai colleghi Gabriel Fauré
e Maurice Ravel, il pioniere della rinascita
strumentale francese ed in particolare
l’iniziatore della ‘musica moderna’...
Cesare Marinacci - Flash Magazine , 3-2012
Banalità… la stessa accusa da
parte dei detrattori accomuna
due compositori tanto diversi di
cui ricorre quest’anno la celebrazione.
Diverso lo stile, differente l’epoca storica,
lontane le personalità, le figure di
Gustav Mahler (1860-1911) e Nino
Rota (1911-1979), per tanti versi agli
antipodi, si avvicinano proprio in
quanto opposti e proprio in quanto interpreti
dei paradossi del proprio tempo
tanto da essere travisati per la autenticità
del loro idioma...
Cesare Marinacci - Flash Magazine 11-2011
di nascita di Claude Debussy, celebrato
dalla nostra rivista qualche tempo fa,
ricorda anche un altro compositore, forse
meno dirompente ma sicuramente intenso,
coinvolgente ed originale, che propongo al
vostro ascolto anche perché tra i più
‘estivi’ che si possano incontrare, per le innumerevoli
evocazioni della bella stagione
presenti nella sua ampia produzione: Frederick
Theodore Albert Delius...
Flash Magazine - 2012
Pontificio di Sua Santità
Francesco, al secolo Jorge
Mario Bergoglio, colgo l’occasione
per una riflessione sulla
musica sacra partendo proprio
dalla altissima considerazione
che il Santo di Assisi, scelto
come modello dal Pontefice,
aveva di questo straordinario
mezzo di partecipazione ed elevazione
mistica...
Flash Magazine - 4-2013
senso, lo struggimento del viaggio che
inizia verso l’indefinito, l’autunno
evoca la malinconia dolce di un approdo, il
ritorno, la fine di un sogno. Dunque, se ogni
stagione ha il suo romanticismo, quella autunnale
appare come la più evocativa di quell’infinito
desiderio inesprimibile che
alimenta se stesso...
Articolo divulgativo musicale
Flash Magazine 9-2013