Papers by Alessandro Chiozza
I giovani e le politiche per il lavoro
ISFOL, Chiozza A., Ferritti M., I giovani e le politiche per il lavoro, Roma, Isfol, dicembre 201... more ISFOL, Chiozza A., Ferritti M., I giovani e le politiche per il lavoro, Roma, Isfol, dicembre 2015. Isfol OA:
Indagine quali-quantitativa sull’inserimento lavorativo di persone con disturbo psichico in aziende private
ISFOL, Chiozza A., Indagine quali-quantitativa sull’inserimento lavorativo di persone con disturb... more ISFOL, Chiozza A., Indagine quali-quantitativa sull’inserimento lavorativo di persone con disturbo psichico in aziende private, Intervento a "Si puo fare in azienda. Aziende, lavoro e disturbo psichico", Roma, 13 dicembre 2011. Isfol OA:
Giovani e lavoro: tra realtà e disincanto
Vengono pubblicati alcuni dati, contenuti nel Rapporto di monitoraggio del mercato del lavoro 201... more Vengono pubblicati alcuni dati, contenuti nel Rapporto di monitoraggio del mercato del lavoro 2015, presentati nel corso del convegno del 10 dicembre 2015. I dati si basano sulle risultanze dell’indagine ISFOL sulle transizioni dalla formazione al lavoro, che ha coinvolto 45.000 giovani fra i 20 e i 34 anni. 10 dicembre 2015
Chiozza A., Mattei L., Torchia B., Generazione di mezzo, in “Osservatorio Isfol”, VI (2016), n. 1... more Chiozza A., Mattei L., Torchia B., Generazione di mezzo, in “Osservatorio Isfol”, VI (2016), n. 1-2, pp. 9-34. Isfol OA:
I servizi per il collocamento mirato
ISFOL, Chiozza A., Deriu F., Di Giampaolo A., Mattei L., I servizi per il collocamento mirato, di... more ISFOL, Chiozza A., Deriu F., Di Giampaolo A., Mattei L., I servizi per il collocamento mirato, dicembre 2015. Isfol OA:
ISFOL, Chiozza A., Mattei L., Torchia B., Luci a Mezzogiorno, Roma, Isfol, marzo 2016. Isfol OA:
ISFOL, Chiozza A., Mattei L., Torchia B., Ai confini di una generazione, Intervento a "Neeti... more ISFOL, Chiozza A., Mattei L., Torchia B., Ai confini di una generazione, Intervento a "Neeting. Convegno nazionale sui NEET", Milano, Universita Cattolica del Sacro Cuore, 3-4 novembre 2016. Isfol OA:
Indagine quali-quantitativa sull’inserimento lavorativo di persone con disturbo psichico in aziende private
ISFOL, Chiozza A., Indagine quali-quantitativa sull’inserimento lavorativo di persone con disturb... more ISFOL, Chiozza A., Indagine quali-quantitativa sull’inserimento lavorativo di persone con disturbo psichico in aziende private, Intervento a "Si puo fare in azienda. Aziende, lavoro e disturbo psichico", Roma, 13 dicembre 2011. Isfol OA:

Lavoro e identità: otto anni di storia professionale di giovani donne e giovani uomini
Il paper propone una lettura della storia lavorativa di giovani che nel 2011 avevano un’eta compr... more Il paper propone una lettura della storia lavorativa di giovani che nel 2011 avevano un’eta compresa tra i 19 e i 24 anni. Si tratta di giovani uomini e giovani donne che nello stesso 2011 erano stati interessati dall’attivazione di un rapporto di lavoro alle dipendenze o parasubordinato e che nell’anno precedente non avevano lavorato. Le analisi sono realizzate mediante l’uso delle Comunicazioni obbligatorie e sulla base di una prospettiva longitudinale, per gli anni 2011-2018. La sequenza degli eventi lavorativi permette di raccontare la partecipazione al lavoro, con particolare attenzione alle variazioni e alle differenze tra giovani donne e uomini. Gli approfondimenti riguardano la tipologia del primo evento lavorativo osservato e le modalita di permanenza o meno nell’occupazione. Si tratta di questioni che si intrecciano con investimenti familiari e individuali, comportamenti adattivi, condizionamenti sociali e di contesto, strategie per affrontare la transizione all’eta adulta.
I giovani e le politiche per il lavoro
ISFOL, Chiozza A., Ferritti M., I giovani e le politiche per il lavoro, Roma, Isfol, dicembre 201... more ISFOL, Chiozza A., Ferritti M., I giovani e le politiche per il lavoro, Roma, Isfol, dicembre 2015. Isfol OA:
Quali sfide per la formazione di fronte alle nuove storie professionali
SOCIOLOGIA DEL LAVORO
In relation to the movement of activations, terminations and transformations of work relations, t... more In relation to the movement of activations, terminations and transformations of work relations, the dynamics of the market have confirmed the difficulties of job placement for the young generations, the persistence of gender gaps and the complication of problems related to the quality of work, even with respect to changes that have crossed the production system.

youthemploymentmag, 2019
The recent consultation promoted by the European Commission on the validation of non-formal and i... more The recent consultation promoted by the European Commission on the validation of non-formal and informal learning offers a new opportunity for reflecting on a particularly important issue, that of the construction of a personal baggage of skills to ensure more effective introduction to the labour market. This issue clearly has both a collective and social dimension when tackling the questions relating to overcoming unemployment, personal growth and the growth of local communities, as well as the construction of increasingly better living conditions with a view to widespread well-being.
The contribution offered here is inspired by the relative Council Recommendation of 20 December 2012, referring not so much to the establishment of a validation system but rather focusing on some issues linked on one hand to the development of a lifelong learning and training system and, on the other, the recognition of a – more or less shared – space in which this learning can take shape.
https://youthemploymentmag.net/

Para explorar los límites irregulares de la transición entre trabajo y no trabajo en los que se i... more Para explorar los límites irregulares de la transición entre trabajo y no trabajo en los que se insertan todas las políticas activas, incluido el lifelong learning - aprendizaje permanente en cuanto derecho subjetivo -, este aporte ofrece un análisis en profundidad de la población de 30 años y más que en 2016 se acercó a un Centro de Empleo (CdE) y que, de acuerdo con las disposiciones de la legislación nacional - ha firmado una Declaración de Inmediata Disponibilidad al trabajo (DID), o sea esa condición que determina desde un punto de vista administrativo el inicio del estado de desempleo en la colocación ordinaria.
Han sido relacionadas con estas personas las informaciones de los últimos cinco años (2012-2017) contenidas en el Sistema de Información Estadística de las Comunicaciones Obligatorias (SISCO) que los empleadores deben enviar siempre que activen o terminen una relación de trabajo dependiente o parasubordinado.

RETI E SERVIZI CONTRO LA POVERTÀ: IL POSSIBILE CONTRIBUTO DEI CPI, 2019
Il paper utilizza le risultanze dell’indagine Anpal 2017, Profilo degli utenti e customer satisfa... more Il paper utilizza le risultanze dell’indagine Anpal 2017, Profilo degli utenti e customer satisfaction dei CPI , per riflettere sulla dimensione plurale delle caratteristiche e delle variabili necessarie a monitorare i fattori di rischio che misurano la distanza e la probabilità di rimanere in situazione di marginalità o esclusione.
La prospettiva utilizzata nella lettura delle risultanze dell’indagine è quella di considerare il centro per l’impiego come luogo attraverso cui transitano le traiettorie di più individui in stato di svantaggio, trasformando nei fatti la portata singolare della domanda in una dimensione collettiva che deve comunque tenere conto di molteplici fattori fra i quali anche la condizione familiare e abitativa, la disponibilità economica e di reddito, la partecipazione sociale, la natura e la forza delle reti amicali e familiari entro cui il soggetto si muove e vive.

I servizi di accompagnamento al lavoro tra bisogni individuali e risposte integrate, 2018
Il riordino della normativa in materia dei servizi per il lavoro si è compiuto in concomitanza de... more Il riordino della normativa in materia dei servizi per il lavoro si è compiuto in concomitanza delle modificazioni e delle riflessioni condotte sulla redistribuzione delle competenze delle politiche attive per il lavoro tra Regioni e Governo centrale e sulle linee di piani di sviluppo territoriali più o meno articolati. Alla abolizione delle liste di collocamento è seguita la valorizzazione dei contenuti della scheda professionale , fino alla lettura integrata di informazioni anagrafiche, professionali, personali favorite dal merge di più banche dati istituzionali. Modificazioni che, pur lentamente, hanno fatto sì che i Centri per l’Impiego (CPI) – o almeno le funzioni loro attribuite - si siano andati via via strutturando lungo approcci multidimensionali, tesi a coniugare le caratteristiche dell’individuo con le esigenze produttive del territorio e con la mission istituzionale dei soggetti deputati alla attuazione delle politiche per il lavoro e sul lavoro.
Tutto ciò è avvenuto in una dimensione temporale che ha tenuto conto della riformulazione della Strategia europea che dal 2003 (SEO - COM 6/2003) ha rimodulato i propri obiettivi traslandoli dalla piena occupazione, alla definizione del concetto di occupabilità quale capacità delle persone di essere occupate, e quindi di cercare attivamente un impiego, di trovarlo e di mantenerlo.
Il contributo proposto, si avvale delle risultanze dell’indagine ANPAL Il profilo degli utenti e la customer satisfaction dei CPI, condotta su circa 40mila individui di 30 anni e oltre che nel 2016 hanno sottoscritto o aggiornato presso un CPI la Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (DID).
Si tratta di una popolazione che esprime una domanda di occupazione e per tale ragione riassume in sé sia l’esplicitazione di un fabbisogno individuale legato alla ricerca di lavoro, di un reddito da lavoro, di una maggiore partecipazione alla vita attiva, sia la dimensione collettiva di obiettivi strategici quali l’incremento del tasso di occupazione e il contenimento di forme di marginalità sociale.
Analogamente, il CPI è stato assunto come nodo istituzionale all’interno del quale si combina la responsabilità del soggetto alla implementazione della propria occupabilità (tanto che il processo prevede l’attivazione del singolo chiamato ad aderire formalmente alle misure proposte) con l’investimento destinato al complesso del sistema dei servizi pubblici per il lavoro.
Il working paper è stato presentato a Firenze in occasione dei lavori della XI Conferenza ESPAnet Italia “Oltre la continuità le sfide del welfare in un mondo globale” (Università degli studi di Firenze, Polo delle Scienze Sociali di Novoli) all’interno della Sessione 19 dal titolo Capability approach vs. social investment approach? Un confronto tra nuove prospettive nell’analisi delle politiche sociali.
Le opinioni espresse in questo lavoro impegnano la responsabilità degli autori e non necessariamente riflettono la posizione dell’Agenzia di appartenenza degli autori.

V Convegno Nazionale dell'Associazione Italiana per gli Studi sulla Qualità della Vita - Libro dei Contributi brevi, 2018
Se la dimensione economica e la capacità di spesa rappresentano ancora fattori rilevanti per misu... more Se la dimensione economica e la capacità di spesa rappresentano ancora fattori rilevanti per misurare la qualità della vita, gli stessi indicatori di benessere appaiono suscettibili di una certa variabilità legata a dinamiche e valutazioni individuali. È quanto raccontano i 30-39enni che si sono recati al CPI nel 2016 e coinvolti nell’indagine Anpal. Con difficoltà di lavoro, doti familiari contenute, risparmi spesso esigui, si dichiarano soddisfatti della propria vita. Una soddisfazione che mette in discussione l’apparato critico con cui si tenta di ricondurre a una lettura univoca una molteplicità di vite diverse. Un invito che è insieme il suggerimento di nuove aree di indagine e che rimette al centro la forza e l’entusiasmo di quella parte di popolazione ancora capace di esporsi.

Il presente contributo si articola in due distinte sezioni che danno conto di altrettante attivit... more Il presente contributo si articola in due distinte sezioni che danno conto di altrettante attività di indagine condotte nell’anno 2017 dall’Anpal, ovvero la rilevazione del livello di soddisfazione condotta nell’ambito del Programma Garanzia Giovani, che ha interessato la popolazione di giovani fino a 29 anni (inseriti o meno nel Programma) e l’indagine sul Profilo degli utenti di 30 anni e oltre e la customer satisfaction dei
CPI.
La prima sezione, considerando le risultanze di entrambe le attività di indagine, riassume la descrizione dell’indicatore della soddisfazione di tutti gli utenti dei Centri per l’impiego di età superiore a 18 anni che nel
2016 hanno fruito di un servizio.
Nel complesso, gli utenti cui è stato chiesto di esprimere un giudizio in merito al livello di soddisfazione sono stati 50.685. Per la costruzione e la metodologia adottata si rimanda alla Nota tecnica su Grado di soddisfazione degli utenti dei CPI (Chiozza, Mattei, Torchia, Toti, 2018 - http://www.anpal.gov.it/Dati-e-pubblicazioni/Documents/Nota-tecnica-indicatore-grado-di-soddisfazione-utenti-CPI.docx.pdf) . In questa sede si ricorda che il campione, così come è stato costruito risulta rappresentativo per regione del CPI, età e genere.
La seconda sezione offre un focus più specifico sulla valutazione dell’esperienza e sul giudizio espresso dagli utenti con 30 anni e oltre in merito ai servizi fruiti presso i Centri per l’impiego nel 2016.
Le aree di indagine hanno riguardato la tipologia e la modalità con cui sono stati fruiti i servizi, la soddisfazione espressa in relazione al servizio ricevuto e agli aspetti logistico-organizzativi, nonché la dimensione anagrafica dell’utente, la condizione abitativa e familiare, la
condizione economica e reddituale, la partecipazione a reti e forme di aggregazione alla società civile, le opinioni e gli atteggiamenti in relazione al contesto entro cui vivono e si muovono abitualmente.

Una generazione in panchina, 2017
Le generazioni più giovani si sono progressivamente caratterizzate per un allontanamento dai para... more Le generazioni più giovani si sono progressivamente caratterizzate per un allontanamento dai parametri tradizionalmente utilizzati per definire il passaggio alla vita adulta (fine degli studi, inserimento occupazionale, uscita dalla famiglia di origine, convivenza con il partner e genitorialità). Allontanamento non necessariamente caratterizzato da connotazioni negative perché spesso, a fianco di consapevoli scelte individuali, il fenomeno è anche frutto delle strategie politiche nazionali ed europee volte all’innalzamento dei livelli di istruzione/formazione e al raggiungimento degli obiettivi di Europa 2020.
In questo quadro, un interesse particolare lo suscita la generazione dei cosiddetti giovani-adulti, quei 30-34enni non più giovani per fruire di misure dedicate (come Garanzia Giovani), ma non ancora dotati di risorse adeguate per costruire una propria, piena autonomia.
Che succede oltre i 29 anni? Solo il 21,5% dei 30-34enni ha traguardato tutti i cinque eventi e ovviamente appare complicato affermare che il restante 79,5% possa non essere considerato nella fase adulta.
Il 30,5% di questa generazione, pur con significative differenze di status, genere e appartenenza territoriale, non si discosta, per partecipazione al lavoro e alla formazione, dalle condizioni che caratterizzano i Neet.
Il contributo offre una lettura della dimensione sociale di una generazione, quella dei 30-34enni, che pur rappresentando una componente straordinariamente preziosa in termini di forza lavoro, capability, entusiasmo e capacità innovativa, di fatto si misura con le contraddizioni che attraversano il Paese e che si associano a fenomeni di inattività e scoraggiamento, difficoltà di transizione e alla complessità nel presentarsi come una generazione compiuta.
Il contributo è pubblicato su: Alfieri A, Sironi E. (a cura di), Una Generazione in panchina, Vita e Pensiero, 2017, Milano
Il documento contiene una breve sintesi dei risultati di una attività di ricerca ed analisi, cond... more Il documento contiene una breve sintesi dei risultati di una attività di ricerca ed analisi, condotta dall'Isfol nel 2014 ed avente come oggetto di indagine i modelli organizzativi e di erogazione dei servizi del lavoro a favore delle persone con disabilità previsti dal collocamento mirato ex lege 68/99.
http://isfoloa.isfol.it/xmlui/handle/123456789/1330
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Papers by Alessandro Chiozza
The contribution offered here is inspired by the relative Council Recommendation of 20 December 2012, referring not so much to the establishment of a validation system but rather focusing on some issues linked on one hand to the development of a lifelong learning and training system and, on the other, the recognition of a – more or less shared – space in which this learning can take shape.
https://youthemploymentmag.net/
Han sido relacionadas con estas personas las informaciones de los últimos cinco años (2012-2017) contenidas en el Sistema de Información Estadística de las Comunicaciones Obligatorias (SISCO) que los empleadores deben enviar siempre que activen o terminen una relación de trabajo dependiente o parasubordinado.
La prospettiva utilizzata nella lettura delle risultanze dell’indagine è quella di considerare il centro per l’impiego come luogo attraverso cui transitano le traiettorie di più individui in stato di svantaggio, trasformando nei fatti la portata singolare della domanda in una dimensione collettiva che deve comunque tenere conto di molteplici fattori fra i quali anche la condizione familiare e abitativa, la disponibilità economica e di reddito, la partecipazione sociale, la natura e la forza delle reti amicali e familiari entro cui il soggetto si muove e vive.
Tutto ciò è avvenuto in una dimensione temporale che ha tenuto conto della riformulazione della Strategia europea che dal 2003 (SEO - COM 6/2003) ha rimodulato i propri obiettivi traslandoli dalla piena occupazione, alla definizione del concetto di occupabilità quale capacità delle persone di essere occupate, e quindi di cercare attivamente un impiego, di trovarlo e di mantenerlo.
Il contributo proposto, si avvale delle risultanze dell’indagine ANPAL Il profilo degli utenti e la customer satisfaction dei CPI, condotta su circa 40mila individui di 30 anni e oltre che nel 2016 hanno sottoscritto o aggiornato presso un CPI la Dichiarazione di immediata disponibilità al lavoro (DID).
Si tratta di una popolazione che esprime una domanda di occupazione e per tale ragione riassume in sé sia l’esplicitazione di un fabbisogno individuale legato alla ricerca di lavoro, di un reddito da lavoro, di una maggiore partecipazione alla vita attiva, sia la dimensione collettiva di obiettivi strategici quali l’incremento del tasso di occupazione e il contenimento di forme di marginalità sociale.
Analogamente, il CPI è stato assunto come nodo istituzionale all’interno del quale si combina la responsabilità del soggetto alla implementazione della propria occupabilità (tanto che il processo prevede l’attivazione del singolo chiamato ad aderire formalmente alle misure proposte) con l’investimento destinato al complesso del sistema dei servizi pubblici per il lavoro.
Il working paper è stato presentato a Firenze in occasione dei lavori della XI Conferenza ESPAnet Italia “Oltre la continuità le sfide del welfare in un mondo globale” (Università degli studi di Firenze, Polo delle Scienze Sociali di Novoli) all’interno della Sessione 19 dal titolo Capability approach vs. social investment approach? Un confronto tra nuove prospettive nell’analisi delle politiche sociali.
Le opinioni espresse in questo lavoro impegnano la responsabilità degli autori e non necessariamente riflettono la posizione dell’Agenzia di appartenenza degli autori.
CPI.
La prima sezione, considerando le risultanze di entrambe le attività di indagine, riassume la descrizione dell’indicatore della soddisfazione di tutti gli utenti dei Centri per l’impiego di età superiore a 18 anni che nel
2016 hanno fruito di un servizio.
Nel complesso, gli utenti cui è stato chiesto di esprimere un giudizio in merito al livello di soddisfazione sono stati 50.685. Per la costruzione e la metodologia adottata si rimanda alla Nota tecnica su Grado di soddisfazione degli utenti dei CPI (Chiozza, Mattei, Torchia, Toti, 2018 - http://www.anpal.gov.it/Dati-e-pubblicazioni/Documents/Nota-tecnica-indicatore-grado-di-soddisfazione-utenti-CPI.docx.pdf) . In questa sede si ricorda che il campione, così come è stato costruito risulta rappresentativo per regione del CPI, età e genere.
La seconda sezione offre un focus più specifico sulla valutazione dell’esperienza e sul giudizio espresso dagli utenti con 30 anni e oltre in merito ai servizi fruiti presso i Centri per l’impiego nel 2016.
Le aree di indagine hanno riguardato la tipologia e la modalità con cui sono stati fruiti i servizi, la soddisfazione espressa in relazione al servizio ricevuto e agli aspetti logistico-organizzativi, nonché la dimensione anagrafica dell’utente, la condizione abitativa e familiare, la
condizione economica e reddituale, la partecipazione a reti e forme di aggregazione alla società civile, le opinioni e gli atteggiamenti in relazione al contesto entro cui vivono e si muovono abitualmente.
In questo quadro, un interesse particolare lo suscita la generazione dei cosiddetti giovani-adulti, quei 30-34enni non più giovani per fruire di misure dedicate (come Garanzia Giovani), ma non ancora dotati di risorse adeguate per costruire una propria, piena autonomia.
Che succede oltre i 29 anni? Solo il 21,5% dei 30-34enni ha traguardato tutti i cinque eventi e ovviamente appare complicato affermare che il restante 79,5% possa non essere considerato nella fase adulta.
Il 30,5% di questa generazione, pur con significative differenze di status, genere e appartenenza territoriale, non si discosta, per partecipazione al lavoro e alla formazione, dalle condizioni che caratterizzano i Neet.
Il contributo offre una lettura della dimensione sociale di una generazione, quella dei 30-34enni, che pur rappresentando una componente straordinariamente preziosa in termini di forza lavoro, capability, entusiasmo e capacità innovativa, di fatto si misura con le contraddizioni che attraversano il Paese e che si associano a fenomeni di inattività e scoraggiamento, difficoltà di transizione e alla complessità nel presentarsi come una generazione compiuta.
Il contributo è pubblicato su: Alfieri A, Sironi E. (a cura di), Una Generazione in panchina, Vita e Pensiero, 2017, Milano
http://isfoloa.isfol.it/xmlui/handle/123456789/1330