Papers by Domenico Camardo
Attualità 6 Presentato alla fiera "Più Libri Più Liberi" di Roma il numero 133 di Kermes dedicato... more Attualità 6 Presentato alla fiera "Più Libri Più Liberi" di Roma il numero 133 di Kermes dedicato alla conservazione della plastica nell'arte contemporanea e nel design 8 Restauro in equilibrio tra tecnologia e filologia. Il caso dell'Apollo del Belvedere nei Musei Vaticani 12 Il bronzo di Donatello svelato dopo il restauro 15 Michael Sweerts: «Chi [effettivamente] era costui?» 16 Un libro sulle tavolozze degli artisti 18 Restaurata la conceria di Pompei 33 Il monitoraggio microclimatico dell'ambiente espositivo come azione necessaria al contrasto della migrazione del PEG
Un solo dato è certo, che di certo non c'è nulla. La cosmologia pliniana e l'idea di mondo degli ... more Un solo dato è certo, che di certo non c'è nulla. La cosmologia pliniana e l'idea di mondo degli antichi di Alessandro Luciano ........

Da millenni il pero è una delle specie botaniche più apprezzate dall'uomo per la gradevolezza e l... more Da millenni il pero è una delle specie botaniche più apprezzate dall'uomo per la gradevolezza e la varietà dei suoi frutti ed anche per la qualità del legno del suo tronco 1 . Il genere botanico Pero (Pyrus ( ( ) appartiene alla famiglia delle Rosaceae e si è diff erenziato durante il Terziario 2 in Asia centrale (odierna Cina occidentale) per poi diff ondersi in tutta l'Eurasia. Il diversifi carsi in più specie che accompagnò questa espansione generò ad Est gli antenati degli odierni peri orientali a frutti sub-sferici. Verso l'Ovest, importanti tappe di speciazione si ebbero soprattutto nella Transcaucasia, che possiamo considerare come la preistorica culla delle attuali specie e varietà occidentali 3 . 1 Il legno di pero è ritenuto pregiato per l'alta resistenza e per la fi bra molto compatta. Risente poco dell'attacco dei parassiti e delle variazioni di umidità, per cui era spesso utilizzato per la costruzione di righelli, squadre e altri strumenti di precisione, oltre che per la fabbricazione di strumenti musicali ed in particolare per i fl auti dolci. Proprio per la compattezza delle fi bre è stato utilizzato per l'intaglio e le sculture e per la creazione di stampi per la decorazione delle stoff e e di matrici per i caratteri da stampa. Cfr. W. F -G. B (a cura di), Il Pero, in C. F (a cura di), Atlante dei fruttiferi autoctoni italiani, III, Roma 2016, pp. 1299-1302. 2 L'era geologica detta Terziario, compresa tra il Mesozoico o Secondario, e il Quaternario, si colloca tra circa 65 e 2 milioni di anni fa. 3 La Transcaucasia o Caucaso del Sud è la regione geografi ca che corrisponde agli attuali stati della Georgia, Armenia ed Azerbaigian. Questa ipotesi era già stata avanzata dal botanico Joseph Pitton de Tournefort nel 1717 tanto che diversi studiosi moderni riconoscono in certe fertili valli di quella regione, molto ricche di acque e di frutti spontanei, il luogo che ispirò gli estensori della Genesi nel concepire e descrivere il Paradiso Terrestre. Cfr J. P.
This article calls attention to several examples of the display of wealth in private houses of th... more This article calls attention to several examples of the display of wealth in private houses of the middle and upper classes in Herculaneum. It attempts to reconstruct the architectural methods and decorations connected to these modes of living.
Francesco Storti «Si parva licet componere magnis». Riflessioni storiche e storiografiche a parti... more Francesco Storti «Si parva licet componere magnis». Riflessioni storiche e storiografiche a partire da «Le fortificazioni del Casamale e la presenza aragonese a Somma Vesuviana» . . . . .
In 1961 in Herculaneum was brought to light the extraordinary portico that defines the northern s... more In 1961 in Herculaneum was brought to light the extraordinary portico that defines the northern side of the Decumanus Maximus, with all its wooden elements conserved. Under the great porch a series of shops opened up. In the first one, set at the corner between the Decumanus Maximus and the IV Cardus, the excavators surprisingly found "a large variety of glass fragments of various colours and thickness". In the excavation journal are listed 46 glass objects. Some of these were found in a case and wrapped in cloth. Among the many objects of daily use, it is worth mentioning a bottle with a squared section which had on its bottom some circles engraved and the stamp P. GESSI AMPLIATI, the trademark of Publio Gessio Ampliato.
F. Sirano-D. Camardo-M. Notomista, La pittura di Ercolano. Stato delle conoscenze e prospettive della ricerca, in A. Coralini, P. Giulierini, V. Sampaolo, F. Sirano (a cura di), Pareti Dipinte. Atti XIV Congresso AIPMA, Napoli-Ercolano, 9-13 settembre 2019, Roma 2024, pp. 807-835. L archeometria nello studio della pittura antica: nuovi dati da un vano a rescato dall edi cio a ... more L archeometria nello studio della pittura antica: nuovi dati da un vano a rescato dall edi cio a Est del foro di Nora
L archeometria nello studio della pittura antica: nuovi dati da un vano a rescato dall edi cio a ... more L archeometria nello studio della pittura antica: nuovi dati da un vano a rescato dall edi cio a Est del foro di Nora
Boscoreale-Oplontis-Stabia Il programma di riqualificazione ambientale per una nuova gestione del... more Boscoreale-Oplontis-Stabia Il programma di riqualificazione ambientale per una nuova gestione del patrimonio archeo-paesaggistico vegetale del del Parco di Pompei. Vivere il passato per capire e proteggere il presente (P. MIGHETTO, M. BARTOLINI

Domenico Camardo – Mario Notomista
Carta del Potenziale Archeologico del territorio comunale di ... more Domenico Camardo – Mario Notomista
Carta del Potenziale Archeologico del territorio comunale di Pompei
con un contributo geoarcheologico di Aldo Cinque
e foto di Francesco Varone
edito dal Centro di Cultura e Storia Amalfitana
in collaborazione con:
• il Parco Archeologico di Pompei;
• il Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Campania
• la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli;
• il Comune di Pompei
Il volume contiene la raccolta e l'analisi dei dati archeologici del territorio comunale di Pompei e la loro sintesi sotto forma di Carta del Potenziale Archeologico.
È nota a tutti l’importanza che l’antica Pompei riveste nel mondo, sia come fonte di conoscenza delle civiltà del passato, ed in modo particolare di quella romana del I secolo d.C., sia come attrattore turistico. Ma mentre centinaia di volumi e di articoli narrano delle scoperte avvenute entro le mura della città nessun volume, fino ad ora, si era occupato di mettere insieme i tanti siti scoperti nel territorio dell’antica Pompei, che testimoniano una frequentazione umana di questi luoghi a partire dall’Età Preistorica. La ragione di questa mancanza è dovuta essenzialmente al fatto che molti di questi siti, pur essendo stati individuati ed esplorati in alcuni casi anche integralmente, sono stati successivamente ricoperti e quindi oggi non sono più visibili. A ciò si aggiunga che mentre l’antica città è stata oggetto di indagini sistematiche avviate nel 1748 sotto l’egida della corona Borbonica, il territorio invece è stato esplorato solo attraverso interventi sporadici legati all’attività di tutela della Soprintendenza.
Lo scopo di questo volume, che mappa e descrive i rinvenimenti archeologici presenti entro i confini comunali, è quello di fotografare il potenziale archeologico del territorio pompeiano e di costituire un valido strumento di lavoro che serva da riferimento agli studiosi ed a tutti quei professionisti che si adopereranno per lo sviluppo urbano della città tenendo presente le valenze storico-archeologiche.
L’auspicio è che grazie all’utilizzo di questo volume tutti i soggetti interessati potranno più agevolmente conciliare la salvaguardia del patrimonio archeologico con le necessità di sviluppo, trasformando quello che per molti è un “rischio archeologico” in un vero e proprio “potenziale” del territorio di uno dei siti archeologici più famosi del mondo.
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Papers by Domenico Camardo
Carta del Potenziale Archeologico del territorio comunale di Pompei
con un contributo geoarcheologico di Aldo Cinque
e foto di Francesco Varone
edito dal Centro di Cultura e Storia Amalfitana
in collaborazione con:
• il Parco Archeologico di Pompei;
• il Segretariato Regionale del Ministero della Cultura per la Campania
• la Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’Area Metropolitana di Napoli;
• il Comune di Pompei
Il volume contiene la raccolta e l'analisi dei dati archeologici del territorio comunale di Pompei e la loro sintesi sotto forma di Carta del Potenziale Archeologico.
È nota a tutti l’importanza che l’antica Pompei riveste nel mondo, sia come fonte di conoscenza delle civiltà del passato, ed in modo particolare di quella romana del I secolo d.C., sia come attrattore turistico. Ma mentre centinaia di volumi e di articoli narrano delle scoperte avvenute entro le mura della città nessun volume, fino ad ora, si era occupato di mettere insieme i tanti siti scoperti nel territorio dell’antica Pompei, che testimoniano una frequentazione umana di questi luoghi a partire dall’Età Preistorica. La ragione di questa mancanza è dovuta essenzialmente al fatto che molti di questi siti, pur essendo stati individuati ed esplorati in alcuni casi anche integralmente, sono stati successivamente ricoperti e quindi oggi non sono più visibili. A ciò si aggiunga che mentre l’antica città è stata oggetto di indagini sistematiche avviate nel 1748 sotto l’egida della corona Borbonica, il territorio invece è stato esplorato solo attraverso interventi sporadici legati all’attività di tutela della Soprintendenza.
Lo scopo di questo volume, che mappa e descrive i rinvenimenti archeologici presenti entro i confini comunali, è quello di fotografare il potenziale archeologico del territorio pompeiano e di costituire un valido strumento di lavoro che serva da riferimento agli studiosi ed a tutti quei professionisti che si adopereranno per lo sviluppo urbano della città tenendo presente le valenze storico-archeologiche.
L’auspicio è che grazie all’utilizzo di questo volume tutti i soggetti interessati potranno più agevolmente conciliare la salvaguardia del patrimonio archeologico con le necessità di sviluppo, trasformando quello che per molti è un “rischio archeologico” in un vero e proprio “potenziale” del territorio di uno dei siti archeologici più famosi del mondo.