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IL CINEMA E LA FOTOGRAFIA -AI TEMPI DELLA RIPRODUCIBILITA' TECNICA

Abstract

La fotografia ed il cinema come la intendiamo nei nostri giorni hanno delle date di nascita ufficiali: nel primo caso il 9 luglio 1839, quando a Louis Jacque Mandè Daguerre scenografo e creatore di diorami, venne concesso il brevetto dall'Accademia delle Scienze di Parigi per il suo progetto fotografico; nel secondo caso qualche decennio più tardi, ovvero: il 28 dicembre del 1895, quando i fratelli Lumière proiettano per la prima volta al pubblico un loro cortometraggio con un'unica inquadratura. Quello su cui ci concentreremo, però, non saranno la storia della fotografia e del cinema, né delle varie tecniche che, nel corso degli anni, sono state scoperte. Il centro del discorso che faremo sarà incentrato su quanto questi due mezzi abbiano influenzato e cambiato la visione del mondo negli anni. Poteva uno strumento tecnico esprimere la sensazione artistica che dava già la pittura? Negli '20, il teorico dell'arte Balàzs e l'artista della Bauhaus Moholy-Nagy cominciarono ad interrogarsi sull'impatto che la fotografia ed il cinema potessero e che già stavano avendo sulla cultura contemporanea, in quanto media ottici, sono capaci di ridefinire il rapporto tra immagini e parole ed esperienza visiva e sapere concettuale. Laszlo Moholy-Nagy usa nei scuoi scritti le espressioni cultura ottica o della visione per parlare del modo in cui fotografia e cinema, stavano trasformando le coordinate del visibile, portando alla luce fenomeni prima inaccessibili all'occhio umano.