Materia e spazio nel Timeo
https://doi.org/10.1484/J.QUAESTIO.1.100060Abstract
La chora nel Timeo di Platone. Riflessioni su «materia» e «spazio» nell'ontologia del mondo fenomenico* 1. L'identificazione della chora del Timeo con la hyle secondo Aristotele L'esposizione della concezione platonica della «materia» si presenta straordinariamente complessa e problematica per una serie di ragioni, di molte delle quali si darà conto nel corso di questo contributo. La prima e forse la più rilevante di tali ragioni risiede comunque nel semplice fatto che dai dialoghi di Platone risulta assente la stessa nozione di materia. È infatti noto che solo con Aristotele si sviluppò una trattazione sistematica di questa categoria filosofica, la quale assunse, anzi, nel grande allievo di Platone una collocazione di primo piano. È altrettanto noto che in Platone si trova il sostantivo destinato a divenire con Aristotele il terminus technicus per materia, ossia u{ lh; ma il significato che esso assume è ancora quello generico diffuso nella lingua quotidiana, vale a dire «legname» (ma anche bosco, selva), che solo a partire da Aristotele viene trasferito nella lingua filosofica 1 .
References (2)
- A favore dell'ipotesi delle forme immanenti si è espresso ALGRA, Concepts of Space cit., p. 102, se- condo il quale i costituenti della generazione sono dunque quattro: 1. le idee trascendenti, 2. i caratteri autoidentici, immagini e qualità che entrano nel ricettacolo, 3. i corpi fenomenici, 4. il ricettacolo. Vale la pena segnalare il saggio di E.D. PERL, The Presence of the Paradigm: Immanence and Trascendence in Plato's Theory of Forms, «The Review of Metaphysics», 53 (1999), pp. 339-362, il quale sostiene la na- tura sia trascendente che immanente delle forme. Sulla presenza nel platonismo antico di una concezio- ne delle forme immanenti cf. F. FERRARI, Dottrina delle idee nel medioplatonismo, in F. FRONTEROTTA / W. LESZL (a cura di), Eidos -Idea. Platone, Aristotele e la tradizione platonica, Academia Verlag, Sankt Au- gustin 2005, pp. 253-246, in particolare pp. 243-245.
- Sulla analogia dell'oro cf. E.N. LEE, On the «Gold-Example» in Plato's «Timaeus» (50A5-B5), in