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"I nuovi maestri", nota bibliografica

2020, Giovanni Durbiano, "I Nuovi Maestri Architetti tra politica e cultura nel dopoguerra"

Abstract

Indice dei nomi L'editore si dichiara disponibile ad adempiere ai propri doveri nei confronti degli aventi diritto con cui, nonostante le ricerche eseguite, non è stato possibile mettersi in contatto 229 NOTA BIBLIOGRAFICA di Aurora Maria Riviezzo 1. l'invenzione delle tradizioni, 1954-1955 Sul convegno internazionale Architettura moderna e tradizioni nazionali del 1954, organizzato dall'Unione Internazionale Studenti vedi: International Conference of Architectural Students, Proceeding, specials supplement of «Architectural student», pubblicato a Praga dall'International Union of Students, mentre per un commento cfr. G. Scarpini, La conferenza internazionale degli studenti d'architettura a Roma, «Casabella-Continuità» n. 201, maggio-giugno 1954. Sull'indagine del rapporto degli studenti di architettura anche con le strutture politiche esistenti, e in particolare con il Partito comunista degli anni cinquanta cfr. N. Shapira, Per una distensione nell'architettura, in «Casabella-Continuità», n. 206, 1955; A. Scarzella, Ancora sulla chiarificazione, in «Casabella-Continuità», n. 207, 1955; L. Semerani, Discussione tra studenti, in «Casabella-Continuità», n. 208, 1955, con le rispettive repliche di Rogers pubblicate negli stessi numeri; Lo studio dell'architettura. Idee e proposte degli studenti di Roma, in «Casabella-Continuità», n. 209, 1956. Sul concetto di «tradizione nazionale», da cui muove il convegno e il dibattito politico nel PCI, cfr. i Quaderni dal carcere di A. Gramsci, oggi pubblicati da Einaudi in quattro volumi a cura di V.

References (37)

  1. Sui «giovani delle colonne» cfr. G. De Carlo, Problemi concreti per i giovani delle colonne, in «Casabella-Continuità», n. 204. La disputa a cui l'articolo dà il via è approfondita durante il Dibattito sulla tradi- zione in architettura svoltosi nella sede del MSA, anch'esso riletto prin- cipalmente da «Casabella-Continuità»: Dibattito sulla tradizione in architettura, «Casabella-Continuità», n. 206, 1955, offre un resoconto generale con le relazioni di Canella, De Carlo, Dorfles, Melograni, Scarpini, Zanuso ed altri. Si veda: E.N. Rogers, La tradizione dell'ar- chitettura moderna italiana, in «Casabella-Continuità», n. 206, 1955;
  2. A. Rossi, Il concetto di tradizione nell'architettura neoclassica milanese, in «Società», n. 3, 1956; S. Protasoni, Il Gruppo Italiano e tradizione del moderno, in «Rassegna», Gli ultimi CIAM, n. 52, 1992. Tra le pub- blicazioni successive: L. Molinari, P. Scrivano (a cura di), A Postwar Italian Architecture (1944-1960), «2G», n. 15, 2000, numero tematico in cui sono approfonditi sedici progetti italiani, tra cui la Borsa Valori di Gabetti e Isola; C. Lenza, Il nodo della tradizione, in Giannetti, Molinari, cit.; M. Tafuri, Storia dell'architettura italiana. 1944-1985, Torino, Einaudi, 2002; M. Biraghi (a cura di), Progetto di crisi. Man- fredo Tafuri e l'architettura contemporanea, Milano, Marinotti, 2005;
  3. E. Bordogna, La Torre Velasca e i BBPR, simbolo e monumento dell'ar- chitettura italiana del dopoguerra, Napoli, Clean, 2017. Tra gli studi successivi alla prima edizione de I Nuovi Maestri, cfr. anche: M. Biraghi, M. Sabatino (a cura di), Nuovo e Moderno in archi- tettura, Milano, Mondadori, 2001, che raccoglie scritti inediti di Ezio Bonfanti, con una densa riflessione sull'ambiente milanese della fase storica analizzata nel IV capitolo: La cultura architettonica italiana, da Rogers a Rossi; G. Durbiano, M. di Robilant, La tecnica e il disincanto. Carlo Mollino docente (1943-1973), in S. Pace (a cura di), Carlo Mollino Architetto, Milano, Electa, 2007, pp. 228-240, studio sul ruolo di Carlo Mollino nella Facoltà di Architettura di Torino; G. Canella, A proposito della scuola di Milano, Milano, Hoepli, 2010, ove è riletta «un'unità di intenti» di alcuni architetti lombardi nella definizione di una qualità ide- ologica e politica del progetto di architettura; Baukuh, Due saggi sull'ar- chitettura, Genova, Sagep Editore, 2012, in cui gli autori affrontano il contributo di Rossi e Grassi nella trasformazione della città; R. Capozzi, C. Orfeo, F. Visconti (a cura di), Maestri e scuole di architettura in Italia, Napoli, Clean, 2012, ove è analizzato l'apporto teorico e metodologico di Quaroni, Samonà, Rogers in relazione alle scuole di architettura di, rispettivamente, Roma, Venezia e Milano; P. Portoghesi, Architettura e memoria, Roma, Gangemi Editore, 2016, la terza parte del libro ri- legge la produzione architettonica negli anni cinquanta, in particolare della scuola romana; M. Biraghi, L'architetto come intellettuale, Einaudi, 2019, in cui nello specifico è analizzata la connotazione sociale e politica dell'architetto nel contesto italiano dal secondo dopoguerra, in partico- lare si veda il secondo capitolo, pp. 47-64. ii. l ' appello al realismo: cultura comunista e cultura architettonica, 1954-1956
  4. Per un quadro generale sul rapporto tra Partito e produzione cul- turale degli anni cinquanta, si veda: Alberto Asor Rosa, Storia d'Italia, vol. IV, Dall'Unità ad oggi, tomo 2, La cultura, Torino, Einaudi, 1975;
  5. N. Ajello, Intellettuali e PCI, 1944-1958, Roma-Bari, Laterza, 1979; P. Alatri, Intellettuali e società di massa in Italia: l'area comunista 1949- 1975 (1980), ora in Id., Le occasioni della storia, Roma, Bulzoni, 1990, pp. 539-618;
  6. A. Vittoria, Togliatti e gli intellettuali. Storia dell'Istituto Gramsci negli anni Cinquanta e Sessanta, Roma, Editori Riuniti, 1992. Tra le pubblicazioni recenti: D. Consiglio, Il PCI e la costruzione di una cultura di massa: letteratura, cinema e musica in Italia (1956-1964), Mi- lano, Edizioni Unicopli, 2006; C. Crapis, Umberto Eco e il PCI : Arte, cultura di massa e strutturalismo in un saggio del 1963, Bologna, Impri- matur, 2017;
  7. A. Vittoria, Togliatti e gli intellettuali. La politica culturale dei comunisti italiani (1944-1965), Roma, Carocci, 2014. Sul ruolo culturale svolto dalle riviste di cultura militante fino agli anni Settanta: G. Di Domenico, Saggio su «Società». Marxismo e po- litica culturale nel dopoguerra e negli anni Cinquanta, Napoli, Liguo- ri, 1979; M. Fugazza, Il marxismo nel dopoguerra. La rivista «Socie- tà» (1945-1961), in «Classe», Gli anni delle riviste (1955-1969), n. 17, 1980, pp. 3-29. Si veda anche il saggio di A. D'orsi, Da «Rinascita» a «Quindici». Il Dibattito intellettuale, dentro, intorno e fuori dal PCI, in F. Chiarotto (a cura di), Aspettando il Sessantotto. Continuità e frattu- ra nelle culture politiche italiane dal 1956 al 1968, Torino, Accademia University Press, 2017, pp. 182-202; P. Di Giovanni (a cura di), La cultura filosofica italiana attraverso le riviste 1945-2000, vol. I, Milano, 234 235 nota bibliografica nota bibliografica
  8. FrancoAngeli, 2007. Sul rapporto con la televisione, e soprattutto la Rai: G. Crapis, Il frigorifero del cervello: il PCI e la televisione da «Lascia o raddoppia?» alla battaglia contro gli spot, Roma, Editori Riuniti, 2002. Tra i numerosi articoli pubblicati tra il 1954 e il 1956 cui si fa riferi- mento nel testo: E. Vittoria, La retorica nell'architettura italiana, in «So- cietà», n. 2, 1954; R. Guiducci, A proposito di retorica in architettura, in «Società», n. 4, 1954; A. Rossi, Il concetto di tradizione nella architettura neoclassica milanese, in «Società», n. 3, 1956; G. Canella, A. Rossi, Po- litica dell'«industrial design», in «Voce comunista», n. 22, 1955. Ne «Il Contemporaneo»: A. Natoli, La città concreta, nel n. 31, 1954; R. Bian- chi Bandinelli, Il massacro delle città, n. 35, 1954, p. 7; A. Natoli, Cassan- dre urbanistiche, n. 46, 1955; e tra gli articoli a firma di Carlo Aymonino, cfr. in particolare: Il cuore della città, nel n. 24, 1954; L'architettura di Gropius, nel n. 10, 1955; Antiaccademia di Pagano, nel n. 5, 1956. Per approfondire il dibattito contro l'americanismo in quanto ide- ologia durante gli anni della guerra fredda: I. Calvino, Civiltà opera- ia, in «Il Contemporaneo», n. 32, 1954; G. Canella, A. Rossi, Politica dell'«industrial design», in «Voce comunista», n. 22, 1955 (in replica a: G.C. Argan, Arte e produzione alla X Triennale, in «Casabella-Con- tinuità», n. 203, 1954);
  9. M. Nacci, L'antiamericanismo in Italia negli anni Trenta, Torino, Bollati Boringhieri, 1989. Il volume a cura di P. Craveri, G. Quagliariello, L'antimericanismo in Italia e in Europa nel secondo dopoguerra, riproduce gli atti del convegno omonimo svol- tosi a Napoli nel 2002, tra cui: E. Aga Rossi, G. Orsina, L'immagine dell'America nella stampa comunista italiana. 1945-1963, pp. 119-148;
  10. A. Guiso, Antiamericanismo e mobilitazione di massa. Il PCI negli anni della guerra fredda, pp. 149-194. In generale, sullo scambio culturale tra USA e Italia dal secondo do- poguerra: P. Scrivano, A Country Beyond its Borders: Foreign Influnces and Infiltrations in Postwar Italian Architecture, in «2G», n. 15, cit., pp. 12-17, numero monografico Postwar Italian Archicture (1944- 1960);
  11. dello stesso Scrivano, Building Transatlantic Italy: Architectural Dialogue with Postwar America, New York City, Routledge, 2016, ove è analizzata la reazione italiana all'intervento statunitense di assistenza economica tra radicati sentimenti di crisi nei confronti della tradizione e di profonda diffidenza. Tra gli studi successivi alla prima edizione de I Nuovi Maestri, cfr. inoltre: M. Casciato, Neorealism in Italian Architecture, in S.W. Goldhagen, R. Legault, Anxious Modernisms, Cambridge (Massachu- setts, USA), MIT Press, 2001, pp. 25-53, interessante saggio di ricerca sull'architettura italiana del dopoguerra, non è specifico sul tema della didattica, ma molti degli attori analizzati sono studenti o docenti negli anni presi in esame; G. Cosenza, La coerenza di un intellettuale, Na- poli, Edizioni Dante & Descartes, 2011, in cui sono raccolti gli scritti di Luigi Cosenza sull'impegno politico nel PCI; M. Panzeri, Architettu- ra moderna e progetto umanistico. Storia, formazione, comunità 1945- 1965, Milano, Jaca Book, 2013; Peggy Deamer (a cura di), Architecture and Capitalism, Londra, Routledge, 2013, raccoglie i contributi di un- dici architetti e storici presentati in occasione del seminario omonimo presso la Yale School of Architecture del 2010; C. Deregibus, Inten- zione e responsabilità. La consistenza etica dell'architettura contempo- ranee, Milano, Ipoc Editore, 2014, che recupera il dialogo tra Erne- sto Nathan Rogers ed Enzo Paci nell'ambito della teoria del progetto contemporaneo (su questo tema, dello stesso autore, cfr. L'architettura consistente. Il tema della responsabilità e l'agire progettuale, tesi di dot- torato in Composizione Architettonica e Urbana, Politecnico di Tori- no, 2010, con i tutor Giovanni Durbiano e Luca Reinerio). iii. i «baroni rampanti», 1954-1958
  12. Per un inquadramento storico-critico del dibattito architettonico italiano sull'aspetto generazionale: G. Samonà, Architetture di giova- ni, «Casabella-Continuità», n. 205, 1955; V. Gregotti, Marco Zanuso, un architetto della seconda generazione, in «Casabella-Continuità», n. 216, 1957; A. Rossi, Il passato e il presente nella nuova architettura, in «Casabella-Continuità», n. 219, 1958; M. Bellini, R. Orefice, L. Zanon Dal Bo, I baroni rampanti del movimento moderno, tre generazioni di architetti nel dopoguerra italiano, in «Superfici», n. 0, 1960; V. Gregot- ti, Orientamenti nuovi dell'architettura italiana, Milano, Electa, 1969;
  13. F. Dal Co, M. Manieri Elia, La génération de l'incertitude, in «L'archi- tecture d'aujourd'hui», n. 181, 1975; G.K. Koenig, Frammenti quasi autobiografici su una generazione e dintorni, in «Hinterland», n. 27, novembre 1983; G. Canella, Circuiti generazionali, in «Hinterland», n. 27, 1983; G. Ciucci, L'architettura italiana oggi. Racconto di una ge- nerazione, cit.; F. Irace, Milano moderna. Architettura e città nell'epoca della ricostruzione, Milano, Federico Motta, 1996. Sugli architetti della prima generazione, ossia quelli maturati con il Movimento moderno, per approfondire la figura di Mario Ridol- fi, si veda gli articoli citati: G. Canella, A. Rossi, Architetti italiani: Mario Ridolfi, in «Comunità», n. 41, 1956, pp. 50-55; V. Gregotti, Alcune opere di Mario Ridolfi, «Casabella-Continuità», n. 210, 1955, pp. 22-48; in particolare in «Casabella-Continuità», n. 215, 1957, Opere recenti dell'architetto Mario Ridolfi, pp. 7-17, analizza in ge- nerale l'attività di Ridolfi dei primi anni cinquanta, con la posizione severa di C. Aymonino sul progetto romano: Storia e cronaca del quar- tiere Tiburtino. Tra gli studi monografici recenti: R. Nicolini (a cura di), Mario Ridolfi architetto, 1904-2004, Milano, Mondadori-Electa, 2005, in cui sono pubblicati gli atti del convegno omonimo tenutosi all'Accademia di San Luca nel 2004 per il centenario della nascita dell'architetto, con interventi di Portoghesi, Canella, Aymonino, Me- lograni, Gregotti, et al.; Mario Ridolfi. Le Architetture, «Controspa- zio», n. 111-112, ottobre 2005; A. Tarquini (a cura di), La città di Mario Ridolfi: architettura, urbanistica, storia, arte, cinema, fotografia, Roma, De Luca Editore, 2005, catalogo della mostra presso il com- plesso Ex Siri di Terni, 7 gennaio -30 settembre 2006; P.O. Rossi, Per la città di Roma: Mario Ridolfi urbanista, 1944-1954, Macerata, Quodlibet, 2014.
  14. Su Giorgio Raineri, invece, cfr.: V. Gregotti, Un nuovo architetto torinese: Giorgio Raineri, in «Casabella-Continuità», n. 212, 1956;
  15. M. Cerruti, Documenti architettonici di Giorgio Raineri, in «L'ar- chitettura. Cronache e Storia», n. 152, giugno 1968; per un lavoro monografico: T. Del Bel Belluz, Giorgio Raineri architetto, Torino, Celid, 1998; Giorgio Raineri. Cinquant'anni di architettura, numero monografico del periodico «Porti di Magnin», n. 42, aprile 1999, con i contributi di G. Contessa, A. De Rossi, R. Gabetti, E. Luzi, et al. Cfr. anche G. Raineri, Gli anni di informazione e di apprendistato, in S. Giriodi (a cura di), Roberto Gabetti, Insegnare l'architettura. Scritti e Testimonianze, Torino, Celid, 2012. Avigdor, Giorgio, 193n
  16. Aymonino, Carlo, 13, 19n, 21, 22 e n, 23, 24, 25, 26, 27, 28, 33, 45n, 52, 53 e n, 68n, 69n, 73, 75 e n, 76 e n, 82n, 91, 92n, 101 e n, 102, 103n, 105, 113n, 121, 130n, 132n, 133n, 134 e n, 135 e n, 170n, 171, 175 e n, 177, 234, 236
  17. Bacigalupo, Marco, 32n
  18. Baffa, Matilde, 29n, 31n, 45n, 52n, 115n, 132n, 151n, 229
  19. Bakema, Jacob, 47
  20. Balistreri, Ernesto, 61n
  21. Banfi, Antonio, 31, 34, 35 e n, 87 e n Banfi, Gian Luigi, 45
  22. Banfi, Julia, 44 e n, 45 e n, 46n
  23. Banham, Rayner, 187n
  24. Bardi, Piero Maria, 26n
  25. Bartning, Otto, 181
  26. Bascapé, Giacomo, 122 e n Basso, Lelio, 42
  27. Bazel, Karel Petrus Cornelis, de, 182, 183
  28. Bazzani, Cesare, 117n
  29. Bazzani, Renato, 51 BBPR (gruppo), 30n, 34n, 170n, 232
  30. Becker, Gino, 193
  31. Belgiojoso, Lodovico, 31n, 35n, 36, 39n, 45, 130
  32. Bellini, Amedeo, 97
  33. Bellini, Mario, 130n, 153n, 187n, 235
  34. Benevolo, Leonardo, 170n
  35. Bergonzoni, Aldo, 80
  36. Berlage, Hendrik Petrus, 181, 182, 184, 190
  37. Berlanda, Franco, 36 e n, 37, 52 e n, 61 e n,